TRAIL OASI ZEGNA/NELLA VALSESSERA INCONTAMINATA SUGGESTIONARSI PER FRA DOLCINO/ BIELLA GIUGNO 2013 |
Scritto da Vittorio Duregon |
Lunedì 17 Giugno 2013 20:58 |
TRAIL OASI ZEGNA 2013
MAURIZIO FENAROLI CECILIA MORA
PROFETI IN PATRIA
NELLA WILDERNESS DELLA ALTA VAL SESSERA
UN TRAIL DI ALTO VALORE STORICO TRA LE BOCCHETTE DI STAVELLO E CARTOSIO L'EMOZIONANTE PASSAGGIO SUL MONTE RUBELLO TEATRO DELL'ULTIMA RESISTENZA DELL'ERETICO
UN TUFFO NELL'AREA INCONTAMINATA DELLA ALTA VAL SESSERA
Il Trail OASI ZEGNA ha come centro organizzativo Bielmonte, frazione di Trivero, posta sulla famosa 'Panoramica Zegna', strada che attraversa in quota la montagna di Trivero, vicino a Biella. Ermenegildo Zegna negli anni '30 trasformò la montagna triverese in un giardino, promuovendo la piantumazione di abeti,rododendri, ortensie, e ponendo le basi per quell'eccezionale spettacolo della fioritura primaverile che ancora oggi, ogni anno, affascina i visitatori. Il Gruppo E. Zegna è presente tutt'ora nella valorizzazione dell'area attraverso l'OASI ZEGNA, un progetto finalizzato soprattutto alla qualificazione della sentieristica e alla informazione e partecipazione attiva degli amanti della natura. Il Trail, sia il 60 che il 25 km, si svolge tutto sul lato nord della costiera prealpina triverese, che,come la Panoramica,ha un andamento Est-Ovest. Il lato Nord, quello dell'Alta Val Sessera,è un esteso territorio, privo di centri abitati, selvaggio, punteggiato soltanto dagli alpeggi e percorso nel fondovalle da una sola strada sterrata. Un territorio raro, incastonato tra la antropizzata pianura biellese e il grande solco molto trafficato della media Valsesia. Anche i sentieri e i percorsi possibili risentono della scarsa frequentazione, spesso il terreno è aspro. Ne risulta un Trail molto impegnativo, se non addirittura il più impegnativo sulla distanza dei 60 km. Ne è testimonianza il tempo realizzato da Maurizio Fenaroli, vincitore quest'anno della terza edizione, con un tempo di quasi otto ore, che sarà di riferimento per quelle a venire.
UN TUFFO NELLA STORIA UN TRAIL SULLE MONTAGNE DI DOLCINO L'ERETICO COMBATTENTE
Il percorso del Trail 60 km disegna un ampio cerchio in senso orario abbracciando tutta la testata dell'Alta Val Sessera. Non ci sarebbe nulla da segnalare, se non che si tratta di una magnifica riserva di natura incontaminata, sul cui bordo, le praterie e la montagna intorno a Bielmonte regalano momenti di pace e serenità. E invece qualcosa c'è da dire, qualcosa che ci riporta al più profondo Medio Evo, ad un mondo di povertà e violenza , ad eventi avvolti da molta oscurità, ma capaci ancora oggi di appassionare e turbare.
Il luogo, uno spiano denominato Pian dei Gazzari era posto su una altura protetta da versanti di roccia verticale, la Parete Calva. L'inverno era stato durissimo. Avevano costruito qualche baracca per il freddo, ma il nemico peggiore era la fame. Dolcino era costretto a fare razzie intorno, fino anche a Varallo. La Valsesia però era poco abitata e poverissima, non lo poteva sostentare e si era ormai alienato le iniziali simpatie della popolazione. Dopo qualche mese però anche la Parete Calva era stata posta sotto assedio e non c'èra speranza di continuare a resistere a lungo.
Nella notte del 10 Marzo,Dolcino, che era diventato un eccellente capo militare, lasciati in loco i più deboli, attuò una manovra di sganciamento e valicando 'grandi monti,per vie sconosciute,luoghi aspri e nevi altissime' , entrò in Val Dolca attraverso la Bocchetta dei Fornei e nell'Alta Val Sessera, e la colonna dei dolciniani si presentò al termine della marcia sulla attuale costiera del Monte Rubello, che dominava la ricca area premontana della Val Strona, da Trivero fino a Biella.
Molti degli alpeggi e dei luogi attraversati dal Trail sono gli stessi, o sono vicinissimi a quelli toccati dalla colonna dolciniana: Alpe Fornei, Alpe Peccia,Alpe Collette, Masunchio.
Attraversato il medioevale Ponte della Babbiera sul Sessera, il Trail segue il percorso dolciniano fino alla Bocchetta di Stavello, dove si compirà la battaglia finale e Dolcino sarà catturato. Asseragliato sul Monte Rubello, Dolcino doveva apparire ancora più pericoloso. Una Crociata bandita in poco tempo portò nel biellese migliaia di armati, dall'Italia,dalla provenza,400 balestrieri solo da Genova, che posero l'assedio al monte attestandosi sulle cime intorno, da cui bersagliavano giorno e notte.
L'inverno fu tremendo per la fame e i combattimenti. Gli assediati provarono delle sortite, e qualche volta riuscirono ad allargare il cerchio. Un torrente prese il nome di Carnasco per la carneficina che vi si svolse. Però l'inverno lavorava lentamente per la vittoria del Vescovo di Vercelli, capo della Crociata. Il 23 marzo del 1307, Giovedì Santo, venne sferrato l'attacco finale con tutte le forze, e dopo un giorno di combattimenti, una fonte coeva parla di un migliaio di morti, Fra Dolcino,la sua compagna Margherita e il luogotenente Longino vennero catturati vivi alla Bocchetta di Stavello.
E' importante la figura di Margherita. Dolcino predicava la parità tra uomini e donne ed era contro la famiglia come istituzione economico-sociale.
Margherita era originaria di Arco, nel Trentino e aveva seguito Dolcino nelle sue peregrinazioni di predicatore eretico braccato per tutto il Nord Italia. Le fonti dicono che era molto bella. Ma non solo, doveva avere anche una grande personalità. Sappiamo che qualche anno prima, battaglia di Romagnano, quando forze soverchianti,ben settemila uomini avanzarono contro i dolciniani, Dolcino divise le sue forze affidando a lei il comando dell'avanposto di Gattinara, e portando lui stesso il grosso dei suoi fuori pericolo. Per un errore di un altro comandante dolciniano, Margherita rimase isolata e dovette fuggire di notte dal castello di Gattinara. Dopo la cattura, la fine che fu loro riservata fu orrenda. Dolcino fu costretto ad assistere al rogo di Margherita in riva al fiume Cervo, poi , mutilato e straziato da ferri incandescenti, fu portato per le vie di Vercelli su un carro e infine arso vivo. Non un solo cenno di pentimento in entrambi, non un cedimento; una fine dignitosa che nessuna delle fonti, anche se antidolciniane , può negare. Condannato all'oblìo e alla demonizzazione dalle fonti ufficiali, come bandito,seminatore di discordia,Dolcino fu riscoperto alla fine dell'800 dagli ambienti liberali anticlericali e da quelli rivoluzionari che parlavano di Gesù come 'primo socialista'. Dolcino non era un comune eretico povero, come molti in quel periodo storico. Aveva resistito attivamente e con le armi al rogo cui lo condannava l'Inquisizione, aveva predicato contro la corruzione e il potere temporale della Chiesa. Non va dimenticato che il papa allora era uno dei più discussi,se non peggiori, Bonifacio VIII.
Interessante una seconda riscoperta nel secondo dopoguerra da parte di chi aveva combattuto nella Resistenza e si trovò nelle medesime situazioni militari, se non nei luoghi stessi, di fra Dolcino. Gli dedicò un capitolo nel suo libro di memorie, Cino Moscatelli il comandante partigiano della Val d'Ossola, così come Edgardo Sogno, comandante partigiano liberale, che su Dolcino scrisse il libro La croce e il rogo storia di Fra Dolcino e Margherita, Ugo Mursia editore.
Una brillante storia di Fra Dolcino, che ha la forma di romanzo, ma è svolta su una conoscenza critica di tutte le fonti storiche, è uscita da poco e si può agevolmente acquistare su Internet : Lorenzo Strona L'Ontano nero Passione e morte di un eretico medioevale Giuliano Ladolfi Editore , 2012
LA GARA
L'OASI ZEGNA TRAIL ha dimostrato di avere le potenzialità per crescere e diventare un grande appuntamento del Trail. L'ottima logistica del complesso di Bielmonte ha permesso di gestire in tutta tranquillità i 450 concorrenti che si sono presentati suddivisi tra le tre distanze di 60, 25, 15 km. La gara di 60 km era valevole come prima, su tre prove, del Campionato Italiano di Skyrunning. Per questo, oltre ai due vincitori delle precedenti edizioni Stefano Ruzza e Daniele Fornoni, si sono presentati parecchi top runner, come il beniamino di casa Maurizio Fenaroli, Fulvio Dapit, Marco Zanchi,il plurivincitore di quest'anno Stefano Trisconi, Daniele Calcinati. E' stato un confronto appassionante, sulle solitarie montagne della Valsessera, con tutti i top a giocarsi secondo le diverse tattiche, le loro carte.
Maurizio Fenaroli, come suo solito ha condotto una gara davanti, costantemente in testa e alla fine ha prevalso con 10 minuti di vantaggio su Stefano Trisconi. Terzo sarebbe arrivato Stefano Ruzza, se non avesse sbagliato strada a poche centinaia di metri dal traguardo allungando di due, forse tre km il percorso e lasciando per pochi metri la terza posizione al sopraggiungente Andrea Calcinati.
Fornoni si è ritirato per una distorsione leggera,che non pregiudicherà il suo imminente Mondiale in Galles,rimediata nella prima parte di gara. Zanchi è andato fuori gioco a metà gara per un salto ad un posto di controllo. L'atteso Dapit si è ritirato per una contusione, dopo aver battuto un ginocchio su un masso.
Interessante il risultato tecnico, da cui si evince che Maurizio Fenaroli, abitualmente dedicato alle sky race, sarebbe un ottimo protagonista di gare più lunghe, sky marathon e gare trail.
Stefano Trisconi, continua a confermarsi trailista di alto livello e a questo punto per lui c'è l'appuntamento internazionale della LUT. Stefano Ruzza, sfortunato, ha perso per due errori di percorso,nella prima parte e nel finale,una enormità di minuti. Però è ormai totalmente recuperato e non mancherà il risultato grosso in qualcuna delle prossime Ultra.
Bravo Andrea Calcinati, vincitore del Laigueglia, e in evidenza al Maremontana,a riconfermarsi e a piazzarsi in un contesto competitivo molto alto. Interessante anche il quinto posto di di Gianluca Caimi, che conferma il piazzamento del Soglio, e il sesto posto del giovane Michael Dola, nome nuovo.
Tra le donne,bella vittoria per Cecilia Mora,di casa su queste montagne,davanti alla fantastica sempreverde Giuliana Arrigoni e alla triatleta danese Helle Skejo.
Vittoria per Paolo Rinaldi sulla 25 km. Per le donne vittoria di Chiara Gianola, di Premana, davanti a Barbara Cravello,che correva in casa.
Anche il secondo arrivato della 15 km si chiama 'Gianola',Matteo, aveva fatto il viaggio insieme aChiara,...della serie ..Chiamarsi Gianola di Premana, per essere collocati tra i favoriti.
CLASSIFICHE http://www.wedosport.net/pub/cf/vedi_classifica.cfm?gara=32393
Chiara Gianola
INCONTRI
FABIO MENINO Team manager Agisko Salomon
Quest'anno la stagione sta andando anche meglio dell'anno scorso, dovremmo essere già sui 50 podi stagionali. Con risultati anche più significativi in ambito internazionale con Serafini e Kremer . Adesso viene l'importante appuntamento di Chamonix dove saremo una decina, con le ragazze in testa. Stevie Kremer è una nostra stella, alla Zegama, parliamo del livello molto alto delle World Series, ha ottenuto un podio al primo colpo. E' americana ma lavora a Trieste,ci auguriamo che rimanga in Italia il più possibile. L'altra stella è Silvia Serafini, segnalataci da Vallosio, ancora prima che vincesse a sorpresa le Porte di Pietra nel 2012. Ha iniziato un percorso con noi, un talento straordinario. Ha aperta ogni possibilità. Il nostro leader capitano però è, per elezione nostra, Massimo Tagliaferri, uno che si gestisce benissimo sin dal 2001, gare,infotuni,allenamenti, seretà,vita quotidiana ecc. Un esempio per i giovani. Stiamo per partire per Chamonix, arriveremo con ben 12 giorni di anticipo per provare il percorso e ambientarci.
MARINO GIACOMETTI Presidente International Skyrunning Federation
Come mai,Presidente,da queste parti? E' una coincidenza, sono quasi biellese e nello stesso tempo questa gara fa parte del Campionato italiano, è la prima prova di Ultra. Il nostro movimento, quello della corsa outdoor, sky running o trail che dir si voglia, sta crescendo in un modo esponenziale, direi per esigenze di libertà e perché è uno sport che si può fare con un paio di scarpe e basta. Il movimento a livello mondiale sta andando fin troppo bene. Il problema è di accontentare tutte le richieste che ci arrivano dagli oranizzatori. Tant'è che quest'anno abbiamo creato la formula di istituire un ranking delle migliori 100 gare e i migliori 100 atleti. L'appuntamento più importante in Italia sarà il Campionato Europeo, costituito da un Vertical e una Sky Reace a Canazei, e poi c'è una prova Ultra alla Trans d'Avet ,sulle Piccole Dolomiti. Hanno già aderito una quindicina di Nazioni , anche se per le rose dei nomi bisognerà attendere fino all'ultimo perché verranno costituite in base ai risultati .
FULVIO DAPIT Sono qui perché avevo vinto due volte la sky race dell'Oasi Zegna. Qui ho degli amici ed era anche Campionato italiano. Mi piacciono queste zone, oggi sono partito tranquillo, per una gara lunga, però mi sono fatto male ad un ginocchio ed ho dovuto ritirarmi per forza. E la Zegama? Era una gara molto competitiva, potevo immaginare come miglior risultato circa un quinto posto. Purtroppo ho avuto un po di influenza e non è andata bene. I miei obiettivi? Probabilmente farò l'Ice Trail in Val d'Isère a Luglio, e forse con la mia squadra, la Crazy Idea, la Trans Alpine Run a coppie, a Settembre. Chi sono gli altri componenti della squadra? Tadei Pivk, Fabio Bazzana,Stefano Butti, Gil Pintarelli tutti sky runner che stanno facendo bei risultati. La squadra nasce da una idea di Luca Salini, che ha riunito in una squadra vera e propria atleti che già vestivano Crazy da vari anni.
MICHAEL DOLA
Ho 27 anni, sono di Borgosesia, ho iniziato tre anni fa su questa gara, la 25 km , poi ho deciso di allungare e mi sono allenato su kilometraggi più lunghi. Quest'anno ho partecipato alle Porte di Pietra, ho fatto l'ElbaTrail, con buone posizioni, entro i primi dieci. Qui è andata ancora meglio di quello che speravo, sarei arrivato nei primi dieci anche senza i ritiri illustri che ci sono stati.
GIORGIO PESENTI Presidente Valetudo 'Alla Zegama aquile italiane in volo'
Sei stato 4 settimane fa alla ZEGAMA, una occasione di incontro tra atleti di livello mondiale. Cosa ci puoi dire?
Ho visto una grande gara e dei grandi team a livello internazionale, lo sky running si sta evolvendo alla grande, arrivano sponsor e case produttrici, tipo la Inov-8 che è entrata in grande stile. Sono arrivati grandi atleti in questa sky marathon di 42 km con 6000 m d+ d- In campo maschile Kilian Jornet Burgada,Hernando,Pivk,e Malek sono scesi sotto le 4 ore, impressionante.
A livello femminile c'è una squadra, la Salomon che sta dominando, però noi Valetudo,con Brizio e Cardone,siamo riusciti a entrare nelle prime dieci,con una grande gara di Emanuela Brizio, che, voglio sottolineare, continua a detenere il record della gara, dal 2009, quando vinse il campionato mondiale.Non è stato ancora battuto.Le ragazze Salomon sono state 10 minuti sopra il record. Emanuela ha fatto una grande gara, era al 10° posto al culmine della salita, seguita a poca distanza da Debora Cardone, ha fatto un gran recupero in discesa per arrivare infine quarta. Un risultato che nessuno avrebbe pronosticato, anche perché, se vogliamo prendere un riferimento, la Serafini è arrivata sesta.Una leggenda dello skyrunning italiano e internazionale. Anche Debora si sta facendo le ossa a livello internazionale.. Debora se ci crede secondo me ha grandi possibilità anche sulle sky marathon, L'anno scorso è arrivata terza alla sky marathon delle Grigne e anche alla Zegama è andata benissimo.
GIULIANA ARRIGONI
Sono molto contenta del risultato di oggi. E' da settembre che attarverso un periodo critico e oggi ho capito che lo sto superando. Il percorso di oggi era molto bello e molto duro. I tempi sembrano lunghi ma è quello che era necessario. Un percorso molto tecnico,un vero trail. Da qui in poi non volglio pormi degli obiettivi troppo vincolanti, voglio vivere una gara per volta ,con la masima srenità.
STEFANO RUZZA racconta la gara
Dall'inizio sono andati davanti Fenaroli e altri quattro, Dapit,Fornoni,Trisconi e Calcinati, più dietro Zanchi e Dola, e io a qualche decina di metri. Durante la prima discesa noi tre abbiamo sbagliato strada però le posizioni sono rimaste queste, Fornoni però si è ritirato per una distorsione. Durante la salita successiva e discesa Zanchi e quello che era con lui(Dola) hanno sbagliato e li ho passati, e ho superato anche Dapit che era caduto ed era ferito al ginocchio. Mi sono ritrovato quindi in quarta posizione con davanti Fenaroli Trisconi e Calcinati. Non li vedevo perchè avevo perso molto negli errori di percorso, avevo forse una decina di minuti. Credo siano rimasti insieme per parecchio tempo , poi Calcinati si deve essere staccato intorno al 35° e infatti al 40° avevo 20' da Fenaroli eTrisconi e 10' da Calcinati. Calcinati poi è andato in crisi e l'ho raggiunto e staccato a c 10 km dalla fine.Ho saputo che in quel tratto anche Fenaroli ha staccato Trisconi. A questo punto le posizioni erano segnate e non mi stavo più spremendo, ma ho sbagliato a 300 m dall'Arrivo,ho perso la terza piazza e mi sono aggiunto almeno 8-10 minuti.
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