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RAFFAELLA MIRAVALLE "Alle due del mattino, in postazione per il censimento dei tetraonidi"" 12 / 2010
Scritto da Vittorio Duregon   
Martedì 30 Novembre 2010 18:09

RAFFAELLA MIRAVALLE

 

“ALLE DUE DEL MATTINO, IN POSTAZIONE,

PER IL CENSIMENTO AL CANTO DEI TETRAONIDI”

  

     Non c’è stato bisogno di andare a Ceresole Reale ad ore impossibili, o forse addirittura camminare qualche ora per andare al Gran Piano o alla Bocchetta del Ges all’interno del Parco del Gran Paradiso, i suoi luoghi di lavoro abituali, per incontrare Raffaella Miravalle.

La ‘guardiaparco volante’ è torinese, e ho avuto la fortuna di intercettarla in uno dei rari momenti di passaggio in città.

     Una ragazza straordinaria: stupisce per semplicità e naturalezza. Eppure sembra fatta apposta per accendere la fantasia, per emozionare.  Un lavoro da favola, sognato sin dall’infanzia, un curriculum sportivo trascurato e sconosciuto ai più, ma di grande rispetto e recentemente arricchito da vittorie importanti. Non viene dal nulla. Con la sua amica Ornella Bosco aveva vinto per due volte consecutive la Tre Rifugi della Val Pellice, nel 2004, ma non se ne ricorda quasi più. Erano prove, era solo un gioco. Alla corsa non dedica moltissimo, non può farlo a causa del suo lavoro, che ama più di qualsiasi altra cosa. Ultimamente però si è dedicata con più convinzione ai Trail e alle Sky marathon, compiendo imprese che lasciano stupiti per significato e spessore sportivo.

 

Ma forse non c’è da stupirsi tanto.                                                                                  l23 copia

Fare il Guardiaparco… non è uno scherzo!!

     Per cominciare, Raffaella, dopo un 2010 dove, lasciatelo dire, ci hai fatto sognare, hai ancora delle cose in programma, ti stai allenando… o pensi già alla prossima stagione ?

     Mi sto mantenendo in forma, mi sto ancora allenando, però sto andando tranquilla. Diciamo che adesso ho finito le gare a cui tenevo particolarmente, e poi... ho staccato la spina, ho fatto un viaggio in Bolivia e sono appena tornata.

Ah... bene, allora ci racconterai…

   Si… da una parte mi sono rilassata un po', dall'altra ho fatto cose un pò diverse perché ho fatto delle salite sulla Cordigliera Reale

Quindi a questo punto, stai per passare alla prossima stagione…

 

     Si, ho visto che c'è ancora qualche trail in giro però per adesso, finite le ferie, non ho fatto ancora grossi programmi, a parte il fatto che d'inverno più che trail faccio qualche gara di scialpinismo…

Ecco, ti stavo per chiedere,… scialpinismo, ma in modo agonistico, da protagonista ?

     Si, agonistico, ma meno che la corsa. La corsa mi piace di più, è l'ambiente che privilegio.

  

Le ferie in Bolivia

  

Senti però, prima di sviluppare questo discorso… hai detto… Bolivia?

     Sono stata in Bolivia con il mio collega Valerio Bertoglio, che è anche guida alpina, che era già stato in Perù e Bolivia negli anni scorsi dove era andato per formare delle guide in Perù  per gli accompagnamenti sulla Cordillera Blanca. E adesso probabilmente andrà avanti un progetto simile anche sulla Cordillera Real della Bolivia. E  quindi sono andata giù con lui, ho fatto un periodo in Bolivia dove sono stata in missione presso i sacerdoti di Don Bosco, i Salesiani, una bellissima esperienza dal punto di vista umano, e poi ho fatto un periodo sulla Cordillera Real dove ho avuto l'opportunità di fare delle salite sui 6.000 metri. Per fortuna ho patito poco la quota, perché normalmente già non la patisco, e poi l'allenamento mi ha aiutato un  sacco, nessun problema a salire. 

     Molto bello !

E lì quindi hai anche lavorato…

     Eh si, nella missione c'èra da fare di tutto…

Ma era nell'ambito delle attività del parco o era una cosa tua?

     No no, era una cosa decisa prima, che esula dall'attività del Parco.

 

Bene, torniamo quindi ad un bilancio sportivo di questo anno.

     Beh, credo che questo sia l'anno migliore perché ho avuto dei risultati a sorpresa, direi anche per me.

Ecco…  si è percepita… questa tua caratteristica di sorpresa permanente, la ‘guardiaparco volante’, l'outsider,… in realtà  sei un po’ dentro e un po' fuori da questo mondo delle gare… forse quest'anno ti sei applicata di più… è così?

     Si è proprio così. Quest'anno mi sono allenata molto di più e forse anche con più tecnica, con più determinazione. Questo sicuramente! Da una parte ho visto i risultati, sono molto contenta, però dall'altra, anche a causa del lavoro che mi occupa molte domeniche, non posso dedicare tutte le domeniche alle gare. Però mi sta anche bene mantenere un piede fuori.

     Non mi piace farmi prendere troppo da queste cose, dall'agonismo. Per me è una passione un divertimento, e se poi diventasse un'ossessione credo che smetterei. Lo faccio fin che mi piace e continuerei sempre a correre anche se smettessi a livello agonistico, perché mi piace tantissimo correre...

  

 Le gare  del  2010

 

Quindi, quando ci sei… è una sorpresa!

     Si, a volte anche per me. Il Trail del Monte Soglio è stata la mia sorpresa più grande, perché con la Corinne Favre che correva, non ci avrei mai pensato.

Devo dire che vederti vincere splendidamente sul Monte Soglio, rispuntare a Giugno in quel modo, dopo quasi un anno da quando avevi stravinto alla Royal Ultra Sky Marathon, è stato un fulmine a ciel sereno, ha fatto impressione. Da lì hai cominciato a prenderti una serie di soddisfazioni, le sorprese che dicevi…

     Certo il mondo del trail, dello sky  race, delle gare lunghe è quello dove mi  trovo più a mio agio..

Quindi… il Soglio è stata la prima gara dell’anno, e poi ?

     Beh, non ricordo quasi più cosa ho fatto a Giugno, qualche gara locale come il Colle della Borra, ho vinto il Teva Trail  a Ivrea, e poi la 3° Edizione della Royal Ultra Sky Marathon nel versante Sud del Gran Paradiso. Questo era l'appuntamento centrale, e per me ha una  valenza particolare; si passava accanto a casa mia.

     Dopo la Royal ho fatto ad agosto la Tre Rifugi di Mondovì, che ho anche vinto, è andata benissimo e mi sono divertita. Quella è una zona diversa, una gara diversa, molto più corribile della Royal che ha dei tratti anche tecnici dove bisogna vedere dove si mettono i piedi, questa invece è tutta corribile, su e giù, diversa ma molto bella.

  

La Becca di Nona 2010

  

     Poi, dopo il Km verticale di Ceresole e qualcos’altro, l'altro appuntamento principale era la Aosta-Becca di Nona.

La Becca di Nona, ahimè, ci è pesata sull’animo a molti. E' la foto dell'anno, quando vieni battuta sul traguardo per soli 30 centimetri, dopo che la vincitrice ti aveva messo nel mirino nell’ultima parte della discesa…

     La Becca di Nona è stata una sorpresa… in tutti i versanti,… dall'inizio alla fine. Pensa che fin dalla partenza io, la Brizio, non l'ho neanche vista  e ho sempre pensato che fosse davanti.

Mi  sono accorta  poi durante il percorso che qualcuno mi aveva detto che ero la terza donna, e però sapevo che avevo davanti la Bosco e la Perico, e sapevo anche che loro si sarebbero fermate in punta, mentre io facevo la gara completa. Quando sono poi arrivata in cima e mi hanno confermato che ero la terza, solo allora ho avuto la certezza che la Brizio era dietro.

E' anche questo il fascino della Becca di Nona,  che c'è  un po' di piacevole confusione in gara. Però, che dispiacere! In tantissimi abbiamo patito per te, si tende sempre a immedesimarsi in chi è più sfortunato…

     In tantissimi mi chiedono ancora oggi, ‘ma come hai fatto a farti battere così’, devo dire che da metà discesa in poi avevo i talloni che sanguinavano, sono arrivata giù con la pelle che si staccava…   

A parte che non si può dire nulla sulla Brizio; una grande atleta, una esperienza incredibile, una infinità di gare vinte…  

Per… vederti tenuta davanti fino all'ultimo e poi battuta sull'ultimo metro è stato veramente un dispiacere  particolare.

     Ti dirò che il fatto di essere, come dicevamo, sempre un pò dentro e un pò fuori da questo mondo mi aiuta anche a non prendermela troppo in queste situazioni.

In effetti abbiamo visto tutti il tuo sorriso sereno dopo la gara.

     Sono stata più che contenta della prestazione, ho fatto una bella gara ed era questo che mi interessava.

    l22 copia

     Le gare principali che ho fatto sono queste… e poi lo sai… facendo gare molto lunghe ci vuole un pò di tempo in  più a recuperarle… magari ci metto insieme dei chilometri verticali… 

     Sono stata a Canazei a fare il chilometro verticale alla Creipa negra, che era prova di  Coppa del mondo, ho fatto anche lì un bel risultato, non pensavo, sono arrivata ottava e c'erano atleti da  tutte le parti del mondo. Mi sarei fermata anche per il Piz Boè,  ma non potevo per il problema del lavoro. Certe gare magari non  le ho ancora fatte ma vorrei metterle in cantiere per il prossimo anno.  Vado… un poco alla volta.

  

La staffetta al  Morenic Trail

  

     E poi… c'è stato il Morenic Trail che è stata una bellissima esperienza, ho fatto la gara in staffetta, una corsa che, fatta in staffetta, è veramente stimolante, divertente. Abbiamo composto questa staffetta che secondo me era ben assortita, Alma Rrikka, Maria Luisa Riva, io e Ornella Bosco. Una bella staffetta, di solito corriamo in concorrenza, in agonismo una con l'altra, però siamo anche molto amiche, con Alma e con Ornella, e anche con Maria Luisa che conosco meno. E' stato veramente divertente, credo anche per le altre ragazze, sentendo i loro commenti, infatti alla sera siamo andate a fare una bella pizzata in giro, è questa in fondo la parte più bella.

Anche a me è piaciuto molto il Morenic Trail. E anche qui come dicevo per la Becca di Nona, ci sono due gare in una, concorrenti che stanno facendo cose diverse, si crea un po’  di incertezza, del movimento divertente, e non si capisce bene cosa sta succedendo…

     Fatta a staffetta è bello perché comunque si crea una bellissima complicità tra staffettiste e se poi  succede come a noi che eravamo molto amiche anche al di fuori delle corse si crea una opportunità da non perdere.

  

Ornella Bosco

  

Per inciso, devo dire che mi auguro di chiederlo presto direttamente a lei, quest'anno è stato l'anno del grande ritorno di Ornella Bosco.  Tu la conosci bene.

     Eh si, decisamente la conosco da un sacco di anni Ornella, ha un motore formidabile, abbiamo fatto anche molte gare insieme. Per esempio abbiamo fatto la Tre Rifugi della Val Pellice  per due anni consecutivi

     (nota di Duregon: Raffa sicuramente non lo sa, ma hanno il miglior tempo dietro al famoso record, ancora imbattuto, di Severina Pesando e Claudia Priotti del 1984 ).

     Era bello perché lei mi trainava in salita, perché io sono più lenta e io la trainavo in discesa e quindi si creava una bella commistione...

  

La Royal Ultra Sky Marathon

  

E veniamo ora alla Royal, la tua gara elettiva…

     Si, è un po’ la mia gara, passa in tutti i posti dove lavoro, l'ho vista nascere

e collabori anche…

     Si, aiuto Stefano Roletti, per le tracciature, tutti gli anni gli dico la situazione neve, vado a farmi un giro prima, per vedere come sono messe le salite e le discese...

 colle_della_terra_2 copia                                     

       26 luglio 2009. Un giorno grande! Parco del Gran Paradiso, Colle della Terra mt. 2.922, ore 12 circa. Raffaella Miravalle al comando della 2^ Royal Ultra Sky Marathon incontra lo scatto di Enrico Marta di Fondoskyalp.it. 

 

Qui hai fatto delle performances incredibili, terza assoluta il primo anno, l'anno scorso sei arrivata prima  assoluta, battendo anche i concorrenti maschili, e anche quest'anno terza…

     Quest'anno c'erano anche persone diverse, molti più concorrenti, per fortuna, e anche molto competitivi, per esempio c'erano Roberto Giacchetto, Francesco Zucconi, Enrico Camarda e altri.

     C'è anche da dire che gare così lunghe, con tanto dislivello, vedo che tanti sono un pò spaventati, e comunque sono gare che ci vuole di più  per recuperarle.

Devo dire però che sei favorita perché conosci il terreno a menadito.

     Sicuramente. Questo è un grosso vantaggio per me.

Queste gare, come dici, è già difficile convincersi di farle, bisogna avere motivazioni ed esperienze particolari, che danno sicurezza. 

In più, quando ci sei dentro, cerchi anche di gestirti perché obiettivamente una Royal è molto lunga e non sai come andrà a finire… tu invece che la conosci tutta molto bene, sai perfettamente come regolarti.

     Certo. Anche se anch'io come tutti ho avuto il mio momento di crisi, e forse come altri, proprio nell'ultima  risalita: quella al Rifugio Jervis. Poi dopo il  rifugio, verso il Colle di Nel è andata meglio, ma prima ero abbastanza in crisi anch'io.

Io invece ho avuto una crisi psicologica nella difficile discesa dal Col di Nel… mamma mia!

     E' una discesa tecnica, il primo pezzo. Io lì ho fatto un volo incredibile, distesa… a pancia in giù… Ho spaccato l'orologio, ho subito sentito molto male ad  un  polpaccio, ed ero preoccupata, ero sull’ultima discesa! e invece mi è andata bene, mi sono rialzata e ho ripreso a correre. Evidentemente quando si è molto stanchi si va di testa e si sopporta anche tutto il resto.

Che dire ancora di questa gara, che caratteristiche ha il percorso ?

     I primi colli e le prime discese sono duri e molto tecnici... in particolare nella discesa dal Colle dei Becchi bisogna fare attenzione a non infilarsi in qualche buco, nella salita invece tutto sommato c'è solo qualche nevaio da pestare, ma non c'è nulla di particolare. 

     Poi la salita e discesa dalla Bocchetta del Ges è un altro tratto impegnativo…

Soprattutto  la  discesa…

     Si, soprattutto la discesa sul Gran Piano. Però il Gran Piano è la mia casa, è dove lavoro, io faccio servizio nella zona del Gran Piano. Infatti da quando ho iniziato a fare la Royal, quando arrivo al Gran Piano ho una pelle d'oca incredibile, ho il mio collega che mi aspetta che mi fa il tifo e le foto, è un'emozione intensa.

Quando sei al Gran Piano sei nella pancia della gara, forse neanche a metà.

     E poi diciamo che da lì in poi difficoltà tecniche non ce ne sono più, a parte la discesa dal Colle di Nel, i sentieri sono molto più battuti, più segnati, più tracciati. Però è ancora lunga… perché il Colle della Porta è eterno, lì bisogna proprio impostarlo con filosofia, come una salita lunghissima.

casa_di_caccia__al_gran_piano x miravalle

Fare da tranquilli, con pazienza, i tornanti della Strada reale di caccia

     E poi come si diceva prima, quando subentra un certo stato di fatica si va di testa, di forza di volontà, di concentrazione. Pensa che io non porto mai il cronometro in gara.

Comunque la mia opinione è che il finale sia cambiato in meglio rispetto alla discesa finale su Ceresole, con i chilometri di asfalto.

     Quelli erano la morte.

Però è più lunga, più dura e richiede più fondo.

     Sicuramente con il Colle di Nel è completa, anche se l'aggiunta dell'ultimo colle è pesante, il Colle di Nel è duro, perché quando si arriva con tutti quei chilometri alle spalle e già fatti tutti gli altri colli dei Becchi, del Ges, della Porta e della Terra, arrivare ai Chiapili e dover risalire al Nel… sono 800 metri di dislivello… non è così facile.

rischi di fermarti al Jervis, ristorarti,… e non riuscire più a ripartire.

Quindi è la tua gara, sei un pò la portabandiera della Royal. Qui le tue caratteristiche si esaltano.

 

Direi che tu vai molto bene in salita, ma vai ancora meglio in discesa…

     Eh si, nella discesa mi butto proprio, è una tecnica particolare, mi ha dato qualche consiglio Valerio Bertoglio. E poi vado bene nella lunga distanza. Credo che lì la cosa che mi aiuta di più sia proprio il lavoro, perché cammino tantissimo. Non mi alleno certo a livello agonistico, perché lavorando sono con gli scarponi, il binocolo, uno zaino sempre pesantissimo perché ho di tutto dentro per più giorni, però mi aiuta nella resistenza, vado piano ma vado per ore e ore, quindi mi aiuta a resistere alla fatica.

Ha Ha Ha  J

     Questo nei giorni in cui sono in servizio… nei giorni di riposo invece faccio dei lavori più tecnici, ripetute allunghi e cose di questo genere.

  

Sono cresciuta con un grande sogno

 

Bene a questo punto raccontaci allora com'è il tuo lavoro e soprattutto la tua storia, sei originaria di Pecetto, quindi sei torinese !

     Si sono di Pecetto, il paese delle ciliege, sono nata in campagna, perché i miei hanno una cascina, tengono frutta e verdura, sono abituata a stare all'aria aperta, però sono cresciuta con una passione e un grande sogno che mi ha trasmesso mio padre: innanzitutto una grande passione per la montagna, ma quella anche mio fratello e mia sorella, tutti in famiglia, e poi questo grande sogno di diventare  Guardiaparco, ma non in un  parco purché sia, ma proprio nel Parco del Gran Paradiso, proprio determinata sul Gran Paradiso

     Mio papà mi portava su spesso, e quello era il mio sogno.

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Da Pecetto Torinese a Ceresole Reale

 

     E quindi ho fatto il mio iter normale, medie, scuole superiori, ho lavorato e studiato all'Università, mi sono laureata, ho lavorato e poi, alla fine, quando c'è stato un concorso, i concorsi al Parco sono a cadenze decennali, perché dipendono dal Ministero, sono cose lunghissime, quando c'è stato il concorso mi sono buttata.

mamma mia, sei emozionante…

     L'ho passato, ero in graduatoria! Non mi hanno chiamato subito, mi hanno chiamato alla fine del 99, appena prima di Natale, il più bel regalo della mia vita, mi hanno convocato alla sede del Parco a Torino mi hanno detto… ti consegniamo lo zaino, la divisa, vai a fare le visite mediche, perché dal primo di Marzo cominci a far servizio.

Che favola ! 

E in cosa consiste il tuo lavoro?

     C'è la parte di sorveglianza sulla flora e la fauna. E' la parte fondamentale, la sorveglianza è che sia rispettato il regolamentodel Parco.... divieto di campeggio, conduzione cani, accensione fuoco, raccolta di vegetali... eccetera.

Sorveglianza effettuata… sul territorio.

     Certo. La parte più bella poi è la sorveglianza sulla fauna, quindi seguiamo lo spostamento degli animali in inverno, in estate, in primavera, in quota

hee hee hee  J

...nel  periodo degli amori, che è un periodo bellissimo, e poi tutti i vari lavori di monitoraggio, ad esempio il censimento al fagiano di monte, il censimento alla pernice bianca, quindi con partenze nella notte o addirittura alla sera prima, dormiamo in tenda, sulla neve, in quota, ci svegliamo alle due del mattino e ci mettiamo in postazione per il censimento al canto dei tetraonidi. Ci sono poi i censimenti di stambecchi e camosci, perché il Parco ha una serie lunghissima di dati, li contiamo tutti gli anni due volte all'anno.

     C'è poi tutto un lavoro sulla biodiversità che è partito da qualche anno, questa è un'altra enciclopedia aperta, comporta l'analisi di insetti cavallette farfalle… tutto…

     Sono passati quasi undici anni, quasi volati, quando fai le cose con passione gli anni volano.

Ci credo! E qui ad un certo punto hai scoperto il mondo della corsa in montagna…

     Si, ho scoperto la corsa in montagna proprio preparandomi per entrare al Parco. Una delle prove più importanti è proprio una prova fisica. C'era una prova di marcia che si svolgeva sopra Ceresole, proprio a partire dalla piazza, dove da tre anni si tiene il Chilometro verticale, nella direzione dei paravalanghe sotto il Courmaon. 

E quindi ho cominciato quasi per scherzo, ho chiesto ad un carissimo amico che correva di farmi un programma per superare questa prova, alla quale sapevo che il Parco attribuiva molta importanza.. La prova di marcia è andata benissimo.

 

Hee hee, J J  immagino avrai battuto il record delle selezioni!

     E' stata la mia gara più importante. E da lì ho cominciato a fare delle gare in giro con dei buoni risultati. Colle della Borra, Quinzeina e altre locali.

A Colle della Borra mi avvicinò Beppe Bianco il presidente della Libertas Forno e mi chiese: ma te per chi corri ?  Mah, per nessuno! Non avevo mai considerato di poter essere tesserata.

Mi disse… vieni vieni alla Libertas… e sono tuttora lì.

     Ho cominciato così, per scherzo, ci sono stati anni alterni, alcuni in cui ho corso di più altri di meno,

C'è stato anche un anno che ho fatto tutte le gare del Campionato Canavesano, compresa pista e cross e strada. Ma non sono cose per me. Io amo la corsa in montagna, e il lungo.

E quest'anno è stato l'anno che ho corso di più, che ho mirato di più alcuni obiettivi .

Bene dunque… ti vedremo ancora ad alto livello.

     Si, ma compatibilmente col lavoro, non posso correre molto, ho solo due domeniche libere al mese, le altre lavoro.

Quindi non più di cinque sei gare nella piena stagione estiva… 

     Devo proprio scegliere tra quelle che mi piacciono, che mi divertono di più, le possibilità sono poche, alcune gare le devo sognare, mi piacerebbe provare il Kima, la Maratona delle Grigne, il Piz Boè. Però bisogna vedere un po', perché lavoro con un altro collega e quindi bisogna sempre decidere le domeniche insieme.

     Però non è una cosa che mi pesa perché il lavoro mi piace tantissimo.

     Considerarmi un po' dentro e un po' fuori all'ambiente sportivo mi fa pesare di meno il fatto che devo lavorare, anziché fare la gara che mi piacerebbe tanto.

                                                                                                                                                                                           Torino 11 Novembre  2010

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