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IL TOR DES GEANTS DI EDWARD WHYMPER / I FORMIDABILE CAMMINATORI DELL'ETA' D'ORO DELL'ALPINISMO
Scritto da Vittorio Duregon   
Mercoledì 26 Febbraio 2020 22:16

 

 

Edward Whymper, Leslie Stephen, Jean Antoine CarreI,

e gli altri

 

 

I FORMIDABILI CAMMINATORI

DELL'ETA' DELL'ORO DELL'ALPINISMO

 

 

 

IL TOR DES GEANTS DI 

EDWARD WHYMPER

 

 

 

 

 

 Edward Whymper e la prima ascensione al Cervino

 

L’episodio della prima ascensione,’conquista’,del Cervino rappresenta uno dei passaggi più avvincenti della storia dell’alpinismo e della montagna.

Il 14 luglio del 1865,in poco più di un’ora,Edward Whymper passò dall’entusiasmo e da una inebriante felicità alla tragedia più grande,alla vergogna più intima,all’eredità più cupa.

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Il fatto,la catastrofe avvenuta poco dopo,all'inizio della discesa,ebbe una enorme risonanza nell'Inghilterra Imperiale e in Europa.Sicuramente la più ampia e duratura nella storia dell’alpinismo,anche se altre tragedie,anche maggiori,sarebbero sopravvenute.

Tre giovani inglesi erano morti e con loro la guida più famosa di Chamonix.Tra di essi un giovane lord parente della regina Vittoria.

La società inglese si domandava, con echi anche in Parlamento, se non fosse il caso di impedire con la legge questa nuova folle moda di scalare montagne che si stava diffondendo tra i rampolli della buona società e futura classe dirigente dell'Impero.

Il tutto veniva amplificato dai nuovi media,come i libri ad alta tiratura, i settimanali illustrati, le diffusissime tavole con i disegni di Gustave Dorè.

 

 

                                                                   La tragedia,disegno di Gustave Dorè

                                                           

 

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Edward Whymper, che fu l'unico protagonista sopravissuto(con le due poco significative guide svizzere, Taugwalder padre e figlio) ne fu stroncato.

 

 

Aveva solo 25 anni ma non trovò mai più energie e motivazioni per continuare a fare alpinismo ad alto livello. 

Divenne comunque celebre,  lui che era nato come tipografo-incisore e non era benestante.

 

 Pubblicò sei anni dopo, calmatesi le acque e gli strascichi giudiziari,un importante libro, Scalate nelle Alpi,essenziale per il racconto dei fatti e per la comprensione dello spirito del tempo.

Qui racconta le sue esperienze e conquiste nei cinque anni precedenti al 1865, dall’esordio della passione per le Alpi fino alla conquista e tragedia del Cervino. 

 

 

Edward Whymper

 

 

 

 

 

 

Quelli dell’Alpine Club

 

 

Il decennio 1855-65 è stato definito l’Età dell’oro dell’alpinismo.

Tutti principali ‘giganti’,i '4000', vennero censiti e sistematicamente scalati i per la prima volta,quasi tutti da alpinisti inglesi.

I protagonisti furono un gruppo ristrettissimo di viaggiatori-esploratori,che si servivano a pagamento di accompagnatori locali di particolare abilità ,le ‘guide'.

 

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'Viaggiatori' inglesi e guide di fronte all'Hotel Monte Rosa a Zermatt  1860, disegno di E.Whymper

 

 

Questi ‘alpinisti,sono anche tutti amici tra di loro, e fondano a Londra nel 1957 un circolo, chiuso e molto élitario: l’Alpine Club,la prima associazione alpinistica al mondo,con lo scopo di scambiare le esperienze e produrre informazioni per le nuove iniziative.

 

Sono: Alfred Wills, John Ball, John Tyndall, Leslie Stephen (il padre di Virginia Woolf e Vanessa Bell), Charles Hudson, Frank Walker con i figli Horace e Lucy, A. W Moore, Charles Mattews,William Mattews( primo salitore del Monviso), Francis Ford Tuckett, E.S.Kennedy, lo stesso Edward Wymper, D.W. Freshfield, e qualche altro ancora.

 

Sono tutti quei nomi inglesi così ricorrenti negli attuali toponimi e nelle guide alpinistiche.

 

 

Un sorprendente complotto politico e la tragedia del 1865

 

Ma nei fatti del 1865 non ci sono solo passione,tragedia e casualità,le abituali ricorrenze del dramma.

C’è anche una robusta e,fino ad allora inedita, componente di intrigo politico,di complotto ad alto livello.

 

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Edward Whymper,di modesta estrazione ma ambizioso e determinato, aveva solo un mese all’anno per venire sulle Alpi e si era posto sin da subito l'obiettivo del Cervino,una vetta visibilmente difficilissima e ancora vergine.

 

 

Dopo qualche anno di infruttuosi tentativi,nel 1865 , dopo aver girovagato diversi giorni in caccia di 'prime',il 10 luglio era giunto al Breuil (oggi l'orribile Cervinia) dove aveva l'appuntamento finale, e presumibilmente decisivo per il successo sul Cervino, con la guida Jean Antoine Carrel.

 

 

 

 

Quivi scoprì che questa guida,che lui reputava la migliore in assoluto,e con cui aveva già fatto molti progressivi tentativi,lo aveva probabilmente sempre ingannato;  lo aveva aiutato ma anche 'sorvegliato' e tenuto lontano dal successo.   

 

                                                                  Jean Antoine Carrel

 

 

 

 

 

Il motivo?  Ambizione personale. Carrel,unica forte soggettività tra le guide del suo tempo,considerava il Cervino una preda personale, a proprio futuro beneficio e per i suoi valligiani. 

Inoltre era subentrato in Carrel un importante motivo nazionalistico,fattore inaspettato ma non incomprensibile in un uomo che aveva partecipato per sei anni alle guerre del Risorgimento,ed era soprannominato 'il bersagliere'.

                                                                                      

In particolare,Whymper si rese conto che la guida più forte della Valtournanche era stato contattato e ingaggiato non da qualche altro alpinista concorrente, ma nientemeno che dal Club Alpino Italiano,come a dire dal ministro Quintino Sella e dallo stesso Regno d’Italia.

Il CAI era appena nato,anche a seguito dello smacco subìto in occasione della prima ascensione al Monviso,andata all'inglese William Mattews, e il Cervino,un eventuale successo di compensazione,era diventato una questione di Stato.

 

Whymper usò sempre grande rispetto per la figura e per la parte avuta da J.A.Carrel. Dopo tutto le coppie guide-clienti erano legate a molti fattori di casualità,come indisposizioni,meteo,imprevisti ecc, e lui stesso ultimamente si era accompagnato preferibilmente con le guide Christian Almer e Michel Croz. 

Scrise,a proposito delle sensazioni provate in vetta:

"Rimpiansi moltissimo che il capo di quella spedizione (italiana,che si vedeva in basso ndr) non fosse con noi in quel momento,poiché le nostre grida di trionfo dovettero essere per lui un colpo terribile. L'ambizione di tutta la sua vita era distrutta dalla nostra vittoria.Tra gli alpinisti intrepidi che avevano tentato l'ascensione al Cervino, era certamente quello che più avrebbe meritato di arrivare per primo in vetta.Per primo aveva avuto il merito di credere al successo e lui solo aveva tenuto fede alla sua convinzione.Il suo sogno era di raggiungere la vetta dal versante che guarda l'Italia,a gloria della valle natìa."

 

 

 

 

L'11 Luglio,una forte squadra,tutta italiana,capitanata da J.A.Carrel, era dunque appena partita per la vetta,nonostante Carrel stesso si fosse impegnato in precedenza con l'inglese. 

 

 

 

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Ma forse al disperato ma indomabile Whymper restava ancora qualche possibilità.Pensò che comunque la salita dalla Cresta del Leone sarebbe stata lunga e difficile.

 

Decise  di ritornare il più velocemente possibile a Zermatt valicando il Colle del Teodulo, e lì,in modo fortunoso,lui che era abitualmente controllato e meticoloso,riuscì ad allestire una squadra raccogliticcia di 7 persone, 3 guide e 4 'monsieur' inglesi, per tentare il Cervino dall'inedito lato svizzero, in quasi contemporaneità con la cordata italiana.

 

 

Come sappiamo,si scoprì in questo,che fu il primo serio tentativo portato dalla Svizzera, che, nonostante le apparenze,quel versante era molto più agevole di quello italiano.

 

 

 

 

                                                                                                Michel Croz

 

                                                          

 

                                                                               

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L'ascesa di Whymper e compagni, avvenne in modo inaspettatamente facile,perché la Cresta dell'Hornli,che è tutta su roccia, anche se è prospetticamente impressionante  e sembra molto esposta, non presenta passaggi di particolare difficoltà. 

 

 

 

Dopo i momenti esaltanti della vittoria, la tragedia colpì all’inizio della discesa, quando, nel passaggio più insidioso, l’elemento più debole della squadra,il giovane Hadow, mise un piede in fallo trascinando con sé altri tre componenti della cordata.

 

 

 

La Cresta dell'Hornli

 

 

 

Sottoposta ad una tensione anomala, una delle corde, maldestramente adoperata a causa dello scarso affiatamento del gruppo, si ruppe, e quattro componenti scivolarono nell’abisso della parete Nord .

 

 

 

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Perirono così: Charles Hudson probabilmente il più forte alpinista dell’epoca, Michel Croz  la migliore guida di Chamonix, un giovane aristocratico Lord Francis Douglas, e Roger Hadow, il giovane inglese diciannovenne amico di Hudson.

 

 

 

                                                                                     Charles Hudson

 

 

 

Camminatori da record

 

La  lettura di Scalate nelle Alpi è fondamentale per ricostruire come avvennero i fatti del 1865.

 

 

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Però è anche un eccellente racconto-diario di viaggio,del tutto analogo ai  febbrili consimili diari-agenda di questi alpinisti viaggiatori,

nell’epoca in cui le moderne vie di comunicazione erano ancora arrivate in montagna e solo rare diligenze risalivano le valli principali.

 

Era più conveniente passare da una valle all’altra valicando colli e passi, anche di considerevole altezza e difficoltà.

 

 

Lo stesso Jean Antoine Carrel  quando si recò da Valtournenche a Biella per incontrarsi con il ministro Quintino Sella per gli accordi che sappiamo, non scelse la strada del fondovalle e della pianura.

 

 

 La storica edizione dell'editore Viglongo di Torino

 

 

Passò prima in Val d'Ayas, poi nella valle di Gressoney, e infine presumbilmente attraverso il Colle della Vecchia scese in Valle Cervo e a Biella.  

Partito al mattino, era già di ritorno a Valtournanche l'indomani sera.

Un alpinista era innanzitutto un formidabile camminatore.

 

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Ed è lo stesso Whymper in un suo gustoso passo a ricordare che Leslie Stephen, durante una escursione che li portò da Fiesch all’Eggishorn Hotel, scomparve dopo pochi attimi e arrivò a destinazione un’ora prima di lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                            Leslie Stephen con la grande guida Melchior Anderegg

 

 

Il Tor des Géants di Edward Whymper nel 1865

 

Ecco, giorno per giorno, il  percorso di Edward Whymper nel giugno-luglio del 1865 tra i giganti dell’ Oberland, del Vallese, delle Pennine e del Monte Bianco.

 Privo di grandi risorse, nel suo periodo di vacanze, con le guide da pagare, doveva sfruttare ogni ora di luce.

Nel 1865 fu impegnato in piena azione 27 giorni su 31.

Prima del fatidico 15 Luglio.

 

 

13 Giugno

 

Arrivato a Interlaken, porta dell’Oberland, "Trascorsi la giornata del 13 Giugno nella valle di Lauterbrunner con il rev. W.H. Hawker e le guide Christian e Ulrich Lauener"

 

14 Giugno

 

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“Il giorno 14 attraversai il Petersgrat con Cristian Almer e Johann Tannler per raggiungere Tourtemagne nel Vallese.

Là mi separai da Tannler perché Michel Croz e Franz Biener mi attendevano “

 

15 Giugno

 

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Wymper con tre guide Almer,Croz e Biener raggiungono il paesino di Zinal valicando il colle della Forcletta. Almer parla solo tedesco, Croz solo francese, Biener bilingue serve anche per intermediare.

 

16 giugno

 

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Partiti alle 2 del mattino da Zinal, scalano il Grand Cornier 3962 m. Bivacco agli chalets di Bricola.

 

17 Giugno

 

Partenza per Zermatt,ma strada facendo sono irresistibilmente attratti dalla magnifica Dent Blanche 4357 m , (conquistata tre anni prima da TS Kennedy con il fratello di Michel Croz) di cui realizzano la terza ascensione.

Rientrano a Bricola alle 18.

 

18 giugno

 

E’ domenica. Biener scende a Evolène per la messa e tarda a rientrare. Partono solo alle 14 per valicare il Colle d’Hérens, però non ci riescono a raggiungerlo per la nebbia e devono rientrare a Bricola.

 

19 Giugno

 

La traversata riesce e finalmente arrivano a Zermatt.

 

20 Giugno

 

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Raggiungono il Colle del Teodulo, salgono il Teodulhorn 3472 m, e scendono al Breuil (attuale Cervinia)

 

21 Giugno

 

Fanno un tentativo sul Cervino ( alla cresta di Furggen ?) ma una grande scarica di pietre sconsiglia di proseguire su quella via. Rientrano.

 

22-23 Giugno

 

Raggiungono Courmayeur ed esaminano le Grandes Jorasses dal Mont de la Saxe per studiare la salita dell'indomani.

 

24 Giugno

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Realizzano la prima ascensione della cresta delle Grandes Jorasses, (alla Punta Whymper), e dopo una difficile discesa rientrano a Courmayeur dove si riposano un giorno

 

26 Giugno

 

Adesso l’obiettivo è fare la prima ascensione dell’Aiguille Verte. Da Courmayeur traversano il difficile Col Dolent e discendono per il ghiacciaio di Argentière fino a Chamonix

 

28 Giugno

 

Whymper, Almer e Biner salgono al Ghiacciaio del Talèfre e bivaccano al Couvercle, una grande roccia che forma una tettoia.

 

29 Giugno

 

Prima assoluta all’Aiguille Verte 4122 m.

 

3 Luglio

 

Inizia il rientro verso il Cervino. Traversata Chamonix – Courmayeur attraverso il Col de Talèfre.

 

4 Luglio

 

Dormono ad Aosta

 

5 Luglio

 

Il gruppo risale la Valpelline e passa in svizzera attraverso il Col de la Fenetre. Pernottamento agli chalets di Chanrion.

 

6 Luglio

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Giornata campale. Prima ascensione della Ruinette 3879 m . Dopo la discesa traversano il Col des Portons,raggiungono il Glacier de Otemma,salgono al Col d’Oren e scendono a Prarayer dove passano la notte presso un pastore.

 

7-8 Luglio

 

Attraversano il Col di Valcornera per raggiungere il Breuil e prepararsi per il nuovo attacco al Cervino.

 

9 Luglio

 

Un contrattempo per Whymper. C’è un inglese malato a Valtournanche e va a fargli visita. Di lì deve scendere a Chatillon per acquistare delle medicine. Risale a Valtournanche

 

10 Luglio

 

Si compie il tradimento. Whymper, accordatosi con Carrel, libera le guide Almer e Biener. Al rientro da Chatillon scopre che Carrel ha preso anche un impegno con imprecisati clienti 'importantissimi'. Si trova così senza guide. Finalmente si rende conto adi essere stato tradito, e, a conferma del sospetto, poco dopo l’albergatore gli riferisce che Carrel è appena partito con una squadra tutta italiana alla volta del Cervino.

 

11 Luglio

 

Mentre Whimper, avvilito, sta chiuso in camera,arriva al Breuil dal Teodulo un giovane viaggiatore inglese, Lord Douglas, con due guide. Whymper ha una illuminazione, lo convince a rientrare di corsa a Zermatt e tentare il Cervino in concorrenza alla cordata italiana.

 

12 Luglio

 

Whymper e Lord Douglas arrivano a Zermatt, dove nel frattempo è arrivata,sempre per il Cervino, una cordata fortissima proveniente da Chamonix: Charles Hudson con la guida Michel Croz.

Si accordano per tentare la notte stessa. Hudson pone la condizione di portare con sé un giovane di 19 anni, Roger Hadow. Whymper deve accettare.

 

13 Luglio

 

In sette iniziano a salire la cresta dell’Hornli. Bivaccano a quota 3350 m. Tutto procede benissimo.

 

14 Luglio

La conquista e la tragedia

 

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La comitiva arriva facilmente in vetta e scopre che è arrivata per prima. Scorge, ancora molto in basso,la cordata italiana. Nell'eccitazione del momento, per farsi notare e per schernire i concorrenti, fanno rotolare dei massi dalla cima. 

 

 

 

 

Dopo una sosta di un’ora,il gruppo inizia la discesa,ma poco dopo avviene la tragedia,innescata da una scivolata di Hadow.

Muoiono in quattro.

I tre sopravissuti Whymper e le due guide,rimangono come paralizzati e scendono con estrema lentezza e finiscono per bivaccare sull’itinerario già percorso in salita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                    L'arrivo in vetta disegno di Edward Whymper                          

 

                                                        

                                                                                               

15 Luglio

Al'alba riprendono la discesa e rientrano a Zermatt.

 

“All’alba ci rimettemmo in cammino; scendemmo correndo dalla cresta di Hornli ai casolari di buhl e di qui a Zermatt. Seiler (titolare dell’Hotel Monte Rosa), che trovai sulla porta, mi seguì in silenzio nella mia camera. Che è dunque accaduto - Monsieur ? mi domandò. Sono tornato con i Taugwalder. Non ebbi bisogno di aggiungere altro; scoppiò in lacrime, poi,senza perdere un istante in inutili lamenti, corse a svegliare tutto il villaggio “

 

 

 

LE FOTO