MARATONA ALPINA VALDELLATORRE 15 APRILE 2018 / IL DUELLO TRA STEFANO RUZZA E ERIC PINET |
Scritto da Vittorio Duregon |
Martedì 17 Aprile 2018 00:09 |
11° MARATONA ALPINA DI VALDELLATORRE
IL DUELLO TRA STEFANO RUZZA ED ERIK PINET
IL RITORNO DI ARIANNA REGIS
Valdellatorre TO 15 Aprile 2018
40,7 km 2600 m D+
La 11° edizione della Maratona Alpina di Valdellatorre ha avuto un esito curioso: gli stessi vincitori del 2014, Stefano Ruzza e Arianna Regis. Va sottolineato innanzitutto che la VDT, diventata ormai una prestigiosa Classica, è la gara che ha osato portare una tradizionale ‘marcia alpina’ dai 6/8 km alla distanza di 42 km sull’arido e aspro terreno delle prealpi torinesi. E che dopo l’edizione di avvio ha sempre proposto vincitori di livello nazionale. Per Stefano Ruzza questa vittoria rappresenta una iniezione di fiducia e un ritorno di visibilità. La sua specialità sono gli ultra trail, dai 60-70 km in su. Fa parte del team internazionale Vibram dove convive con atleti del calibro di Gediminas Grinius,Scott Hawker, Javier Dominguez, Uxue Fraile, e gli italiani Marco Zanchi,Yulia Baikova. Da anni ha preferito ai podi nazionali il mettersi alla prova in alcuni pochi appuntamenti internazionali, in particolare UTMB e Diagonale des Fous, con risultati buoni ma alterni in un contesto qualitativo in continuo aumento. Quest’anno sembra ritornato alla miglior condizione, e lo ha dimostrato arrivando terzo, alla pari con il secondo, al Maremontana,tre settimane fa, dietro a Sebastien Camus, uno dei trailer più forti al mondo. Prossimi appuntamenti, prossimi appuntamenti: la UROC negli States ( una 100 km non ideale perché troppo corribile, ma unica alternativa alla tanto desiderata e inavvicinabile, a causa del sorteggio, Western States) ,e la LUT. Per Arianna Regis, la VDT 2018 rappresenta una rinascita vera e propria. La biellese, è reduce da due anni di stop, in cui ha subito tre operazioni chirurgiche all’alluce destro e ha dovuto prendere dolorosamente atto che non lo più usare attivamente. E’ venuta proprio qui, accompagnata dal suo compagno Marco Gazzola, sul difficile terreno che l’ha vista vincitrice nel 2014, per ottenere la risposta che più sognava: si può fare, può continuare a correre (e vincere) anche con questa limitazione. Si orienterà preferibilmente su terreni meno problematici, e infatti il prossimo appuntamento sarà una sei ore su strada. Erik Pinet, vincitore nel 2017, ha confermato tutto il buono che si dice di lui. Probabilmente un outsider per vocazione, forse un ex atleta di livello, ora preso da lavoro e famiglia ma trailer molto forte e solido. E' ancora poco noto (Ruzza credeva che fosse un francese) perché è tuttora emergente e reduce da un lungo infortunio. Aveva da poco fatto un bel Maremontana, 4° assoluto ma penalizzato da un discreto errore di percorso. Ha impegnato Ruzza a fondo, persino superandolo nella parte centrale della gara e tallonandolo poi fino alla fine, per chiudere ad appena 3' dal vincitore.
ALBO D'ORO
2008 Gianfranco Bedino / Annamaria Racca 2009 Maurizio Scilla / Maria Sorasso 2010 Daniele Fornoni / Sonia Glarey 2011 Daniele Fornoni / Sonia Glarey 2012 Daniele fornoni / Francesca canepa 2013 Daniele Fornoni / Marina Plavan 2014 Stefano Ruzza / Arianna Regis 2015 Daniele Fornoni / Katarzyna Kuzminska 2016 Daniele Fornoni / Chiara Bertino 2017 Erik Pinet / Zona Sara Lavarino 2018 Stefano Ruzza / Arianna Regis
LA FOTOCRONACA DELLA MEZZA MARATONA
Partenza puntuale alle 8
70 concorrenti sulla maratona
55 sulla mezza
Un lancio veloce di qualche km prima di affrontare la montagna
Si comincia a prendere quota con panorama sulla pianura e la collina di Torino
Sul Monte Baron
La dura ascesa al Monte Rosselli
Il passaggio sul torrente Casternone
Sotto il Colle della Portìa inizia la neve
Passaggio sul Colle della Portìa
La pista forestale ingombra di neve
Arrivo al Rifugio Col del Lys
INCONTRI
ALFREDO BIANCHI
Nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato per la nevicata della settimana scorsa è andato tutto bene. Eravamo andati ripetutamente in perlustrazione e così abbiamo deciso di accorciare il percorso per evitare alcuni tratti di neve alta. Pensavamo di più, ma alla fine abbiamo tolto solo un km e mezzo e 50 m di quota. Però la gara è risultata sicuramente più dura nel tratto Col della Portìa – Col del Lys a causa della della presenza della neve nella strada forestale, abitualmente corribile.
I concorrenti si sono divertiti, e noi teniamo a che riesca una bella festa dello sport in occasione della Maratona. Questa 11° edizione è stata molto disturbata a causa del pessimo meteo delle ultime settimane, e questo ha causato un iniziale basso numero di iscrizioni. Poi la situazione si è risolta positivamente con molte adesioni pervenute negli ultimi giorni e questa mattina stessa. Mediamente partono circa 160 concorrenti, però per l’appunto quest’anno siamo arrivati a 125, ma non è un brutto risultato Grandi numeri questa agra non li farà mai, e nemmeno li cerchiamo. E’ una gara dura e servono particolari condizioni sia di testa che di gambe, nella migliore tradizione degli alpini, a cui ci ispiriamo.
SILVIO BERTONE
E’ la terza volta che faccio questa gara, io corro su strada, con preferenza per le ultramaratone, avevo necessità di stare un pò di ore nelle gambe, sto preparando Il Passatore. Con una proiezione di circa 8 ore al Passatore, le 5 ore di oggi dovrebbero andare più che bene.
Qualche anno fa ero nella nazionale dei 100 km, ora quel periodo è passato per motivi anagrafici, ma mi diverto sempre molto.
ARIANNA REGIS
Questa è la terza volta che vengo alla VDT. Alla prima nel 2014 avevo vinto, nel 2015 avevo già dei problemi fisici e mi ero fermata a metà.
Adesso dopo due anni sono tornata qui e per me è stato anche un ritorno a me stessa, perché in questi due anni sono stata ferma e ho subito tre operazioni ai piedi.
Ricomincio e posso dire ora, con entusiasmo, che si può anche correre con una articolazione in meno (1° falange dell’alluce destro). Ho subito tre operazioni e ho tolto gli ultimi ferri solo a gennaio.
Ho ricominciato ad allenarmi veramente da un mese e ho l’obiettivo di fare presto una sei ore su strada. Non ho allenato minimamente la salita ma sono venuta qui perché questo è quello che mi piace veramente fare. Come tempo ci ho messo ovviamente più del primo anno, però c’è da dire che c’erano tratti di neve che rallentavano molto. Tutto bello, sono contenta.
FRANCESCO ZUCCONI
Mi puoi dare un giudizio spassionato su questa gara? E’ arrivata alla sua 11° edizione! Mi spiace che non riesce a decollare come partenti perché li meriterebbe tutti, buona organizzazione, brave persone, c’è un eccellente ristoro. Il percorso è veramente duro ma si passa in posti bellissimi, vicini, anzi panoramici su Torino, ma i torinesi tutto sommato non la vengono a fare, la snobbano… ma dai !
E’ troppo dura, Francesco. Forse è troppo dura,come dici, e anche tecnica, veramente tecnica
E’ un Giro delle Fiandre del trail, non solo nel Torinese ma in tutto il Piemonte. Non puoi perdere la concentrazione un attimo, devi sempre guardare dove metti i piedi e metterli bene. Infatti vedo una presenza ogni anno sempre delle stesse persone che si sono affezionate a questa gara e chi vuole fare una preparazione come si deve ci viene Questa ti da una base per qualsiasi trail che vuoi fare in stagione, discese tecniche e salite, …forse per assurdo qui le salite non sono così dure, ma le discese e i trasferimenti pian sì, …non puoi sbagliare un attimo. Io sto sempre molto attento perché ho paura di farmi male, veramente male. Però è una gara bella, bella.
LE FOTO
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