24 ORE SUL ROCCIAMELONE 30 SET-1 OTT 2017 FRANCESCO ZUCCONI MIGLIORA DI 38' IL TEMPO DI V. BERTOGLIO |
Scritto da Vittorio Duregon |
Lunedì 02 Ottobre 2017 10:41 |
ANCORA SKY RUNNERS IN AZIONE SUL ROCCIAMELONE
FRANCESCO ZUCCONI MIGLIORA DI 38' IL RECORD DEL 1994 DI VALERIO BERTOGLIO
LA PARTENZA ALLE ORE 17 DI SABATO 30 SETTEMBRE 22 ORE e 53' IL TEMPO FINALE
TRE SALITE PIENE DA MOMPANTERO ( 503 m ) ALLA VETTA ( 3538 m ) PIU' UNA SALITA ALLA CHIESA DEL TRUC ( 1625 m) E RITORNO
92 KM PERCORSI
ZUCCONI AVEVA GIA' STABILITO NEL GIUGNO 2012 IL RECORD DELLE 24 ORE SUL MONTE MUSINE' CON 10 SALITE
INTERVISTA
E’ trascorsa appena un’ora dalla fine della sua fatica. Francesco Zucconi si è solamente cambiato, e ancora fresco e naturale, si intrattiene con la piccola folla di amici, quelli che l’hanno scortato sul percorso nelle fasi iniziali e nella notte, quelli del campo base, qualche parente. Ci sono anche alcuni locali di Mompantero. Chiedono chi è e da dove viene questo atleta forestiero. Sembrano contenti che sia nativo di Coazze, con negozio a Torino.
E' venuta anche la sindaca di Mompantero, Piera Favro. Parla con competenza del percorso, anche perché è originaria del Seghino, un passaggio obbligato.
Nella sua presenza e nelle sue parole colgo sensibilità e attenzione per questa centralità che il Rocciamelone ha nell'immaginario dei runners della montagna.
Qualche applauso all’arrivo di Daniele Ivol, il primo che nel 1986 attaccò e migliorò il record del leggendario Gioacchino Volturo, il record più prestigioso, quello di salita e discesa sul Rocciamelone.
Chiediamo a Francesco qualche considerazione a caldo.
Francesco, io temevo fortemente per questo tuo tentativo di record,ero un pò scettico. Valerio Bertoglio aveva fatto questo record nel 1994 quando aveva 38 anni e aveva già al suo attivo i suoi famosi record di velocità di salita-discesa sul Gran Paradiso da Pont Valsavaranche e sul Cervino dal Breuil. Quella estate stessa da poche settimane aveva realizzato un altro capolavoro, la salita e discesa della Grivola da Cogne.
Una foto famosa.Valerio Bertoglio nel 1991 in azione sul Gran Paradiso quando stabilì il record di salita-discesa da Pont Val Savaranche in 2h 32' 6"foto di Luciano Ramires
Lavorava come guardaparco nel PNGP. Era quasi un professionista dello sport in montagna, che si muoveva anche sul lato dell’alpinismo con grande creatività nell'immaginare nuove vie di roccia e perfomances. Per esempio aveva al suo attivo il concatenamento in 12 ore delle pareti nord di Gran Paradiso, Ciarforon , Becca di Monciair e Denti di Broglio. Ma non bisogna soprattutto dimenticare che proveniva da mezzofondo e maratona. E viveva proprio qui in Val di Susa, dove c’erano in quegli anni almeno 10 atleti capaci di correre una maratona in 2h30. Io credo che il tentativo di record sul Rocciamelone non fosse stato un evento estemporaneo ma al contrario fosse una performance molto ben preparata. Tra l’altro c’era un discreto apparato di supporto, con cronometristi Fidal, campo base, massaggiatore, medico. Dunque! premesso tutto questo.. come hai pensato a 51 anni di attaccare questo record, praticamente da solo?
Mi sono accorto che ultimamente più corro piano più vado meglio sul lungo. Quindi era già da un anno-due che pensavo a questa possibilità. Perché poi sono amico di Valerio, lui viene ogni tanto a trovarmi in negozio, ci conosciamo. Un giorno gliel’ho buttata lì per scherzo e lui mi ha risposto in un modo incoraggiante: “provaci ! “.
Comunque l’ho deciso solo tre mesi fa, non è che viene da lontano questa cosa.
Per altro, proprio perché avevo necessità di fare più settimane di allenamento sono stato costretto a programmare il tentativo per la fine di Settembre, non certo l’ideale come ore di luce e meteo in generale.
Sono venuto qui e in tutto l’avrò provato tre volte da solo.
In una occasione, da solo, l’ho fatto due volte e lì mi sono convinto che ci potevo provare. Mi era uscito persino molto più facile che oggi stesso. Avevo faticato di meno, la giornata era bella, erano i primi giorni di settembre, un clima bellissimo. Per un attimo sono stato tentato di farlo tre volte cosi.
Ieri e questa notte invece ho faticati di più. C’era un tempo difficile. Se ti svestivi avevi freddo, se ti coprivi sudavi, in cima era venuta un dito di neve e sotto una umidità spaventosa e molta nebbia, che, come sai viene accentuata dalla frontale, si vedeva pochissimo soprattutto in discesa.
Come avevi impostato l’intensità dello sforzo. Avevi informazioni sui tempi di Bertoglio? Ti eri fatto una road map?
Avevo i suoi tempi, e avevo visto che lui era andato molto forte forte nella prima ascesa-discesa,con un tempo per me improponibile. Era salito e sceso in quattro ore e mezza, poi aveva fatto 5 ore e mezza e poi, avevo notato, era molto calato. Aveva fatto 8 ore e 33 sull’ultima e avevo visto che ci aveva messo soprattutto tanto in discesa. O aveva dormito un po’, oppure non aveva più le gambe. E in effetti, ho guardato poi, sulla ultima discesa dal Truc ha fatto quasi il tempo della salita. Aveva sicuramente problemi in discesa.
Così ho pensato ..vado più piano di lui in salita, però in discesa andrò deciso. Ho visto che anche dopo tanti metri di dislivello io vado bene in discesa. Me n’ero accorto anche al Tor des Gèants.
E infatti ho fatto nella terza discesa quasi due ore e mezza meno di lui. Ho recuperato tanto lì, sull’ultima discesa.
Ero alla terza in punta in 19 ore e avevo pensato ‘non ce la farò mai’, e invece sono arrivato sotto in 20 ore e 40.
Lui era ripartito da sotto per il Trucco in 20 ore e trenta. Aveva un vantaggio di 10 minuti!
Però io, alla fine, glieli ho recuperati nella discesa finale dal Trucco . In salita io ho fatto 1h 24, mentre lui era salito in 1h 27, però io sono sceso in 40’ , mentre lui era sceso in 1h e 15.
Proprio così, un testa a testa! E ce lo dicevamo chiaramente a Mompantero che eravate praticamente pari, anche se mi aveva molto colpito la freschezza con cui eri arrivato e ripartito alla fine del terzo giro,avevi una ottima corsa.
Con questa tua impresa hai portato un nuovo grande riconoscimento alla figura di Valerio Bertoglio.
Ah ..era un fenomeno! Lui l’ha fatto senza bastoni. Io li ho usati. Poi a quei tempi non esistevano le Ultra, queste corse così lunghe. Pensa che in questo record ho percorso 92 Km! La gente allora non si allenava. C’era lui e basta, e magari qualcuno gli rideva pure dietro. E anche l’alimentazione si è molto evoluta. Io ora dispongo di una certa esperienza su gare lunghe e so che quando viene la crisi devi stringere i denti, non ti devi fermare,mangi,vai,la superi, ..è un viaggio. Lui era fortissimo, è ovvio, ma forse è stato proprio questo che l’ha tradito. Aveva un motore talmente potente che è andato troppo forte sulle prime salite-discese. Si fosse tenuto un po', avrebbe fatto un tempo pazzesco.
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