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GIVOLETTO - MONTE LERA / UN VERO E FACILE KM VERTICALE SULLA PIANURA DI TORINO
Scritto da Vittorio Duregon   
Martedì 02 Maggio 2017 17:41

 

 

A 15 min da Torino

 

MONTE LERA 1370 m

 

Un panoramico Km Verticale 

 

Km 4,5              1000 m  D+

 

 

 

 

 

Non si può certo dire che manchino montagne e salite, nei dintorni di Torino.

E d'altronde, proprio perché siamo, o vorremmo essere, degli specialisti del trail, dobbiamo essere consapevoli del fatto che disponiamo di opportunità che altrove sarebbero solo un sogno impossibile.

E così, ragionando e osservando, abbiamo trovato qualcosa di  veramente speciale: un vero e bellissimo KM VERTICALE, praticamente a due passi.

Il breve tempo disponibile di una pre mattinata, o di una serata estiva, sarà sufficiente a darci  la piacevole soddisfazione deila conquista di un 1000 D+.

 

 Tradizionalmente per la salita dura, quella di montagna, ogni esigenza torinese è soddisfatta dal MusinèChe però ha pregi e difetti.

E' sicuramente un pregio il fatto che è molto frequentato. Sulla Costa della Croce il 'popolo del Musinè' è sempre presente, in tutti i giorni dell'anno e con qualsiasi meteo.Si socializza moltissimo, si vedono le persone più diverse.

Un difetto invece, per chi vuole allenarsi con intensità,è che, con il continuo uso, il percorso è diventato parecchio accidentato. Pietre e lame, affiorano sempre di più sul sentiero rendendo  delicata non solo la discesa ma persino la salita.

Mi è capitato persino un giorno, in un tratto corribile,di cadere in avanti in salita, e di prendere una forte botta sul costato. Ennesimo stop che mi invaldò per molte settimane.

In un'altra occasione, in un allenamento tipicamente serale, era quasi buio, poco sotto la Croce, in discesa, presi una bruttissima distorsione alla caviglia sin. Lanciai un urlo,più che altro di disperazione per il nuovo lungo stop. Non riuscivo più a fare un passo ma poco sotto c'era un signore che stava scendendo , era addirittura un attivo del soccorso alpino, e si offrì di sostenermi, di peso, fino all'auto. 

Tutto questo per dire che talvolta viene da desiderare per gli allenamenti una salita diversa, alternativa al Musinè. Che sia pure dura, ma soprattutto che sia su un terreno pulito, morbido e terroso.

 

Ebbene parte di queste caratteristiche le possiamo trovare nel seguente percorso con partenza da GIVOLETTO, che grosso modo offre 850m D+, 100 m in più del Musinè. Per chi vuole fare 1000 D+ esatti, il modo c'è. Deve solo proseguire oltre un po' attenendosi ad alcune regole di comportamento perché si entra in uma Riserva Naturale protetta.

 

km vert givoletto copia

 

 


IL VERTICAL DEL MONTE LERA

Givoletto 370 m,

Partire dal Parcheggio del Cimitero, Salire la Via Crucis  fino al Santuario di Maria Ausiliatrice sul Monte Castello,discendere la strada sterrata dietro il Santuario fino al piazzale della ex cava di magnesio ora pista da trial, continuare diritti e imboccare  la pista tagliafuoco verso la montagna, arrivare ad un Colletto sulla cresta spartiacque a quota  1064 m . Fino qui siamo a c 730 D+ . Per chi vuole fare 1000 m esatti proseguire per la Cappella della Madonna della Neve, e di lì in breve fino al pilastrino metallico con il libro di vetta del Monte Lera 1360 m. 

 

 Attenzione!

Dal Colletto in poi , per c 800 m siamo nel piccolissimo territorio della Riserva Naturale Integrale della Madonna della neve sul Monte Lera.

Non ne è consentito l'accesso, se non il giorno della festa patronale,il 5 Agosto. Però si incontrano di norma gli escursionisti; inoltre non ci sono cartelli visibili sul limitare dell'area,e numerosi siti segnalano l'escursione senza alcuna controindicazione.

Noi assumiamo l'interpretazione di Giulio Berruto  in Parchi e Riserve e Prealpi, I 53 itinerari intorno a Torino  IGC 1998 , dove si sostiene che il divieto e la eventuale richiesta di autorizzazione, vale solo per le comitive, non per le classiche escursioni individuali.

Lo scopo dell'area è di proteggere una pianta endemica, rarissima (ma non esclusiva di quest'area), la Euphorbia Gibelliana, che fiorisce a Maggio e fruttifica in Agosto.

Ovvio che chi decidesse di transitare nell'area,in genere per raggiungere la Cappella della Madonna della neve, debba essere solerte,stare rigorosamente sul sentiero visibile, senza toccare o calpestare la flora.

 

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PERCORSO

Per chi proviene da Torino con la Tangenziale prendere l'uscita di Pianezza/Ikea e dirigersi verso Valdellatorre, e poi Givoletto.Superare la rotonda di Givoletto e dopo 100m, a destra, lasciare l'auto nel parcheggio del cimitero.

 

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Partire dalla strada di accesso al cimitero e  attraversare con attenzione la strada provinciale (striscie pedonali) dirigendosi verso il campanile della chiesa parrocchiale.

 

 

Dopo c 40 m fare una inversione a U in salita e arrivare davanti al Ristorante dei Cacciatori.

 

 

 

 

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Prendere la via Crucis e salirla tutta fino al Santuario di Maria Ausiliatrice.  

 

 

 

 

Proseguire iltre il Santuario e discendere su una strada sterrata fino ad un piazzale con dei grossi copertoni in vista, è un campo da trail.

 

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Sul lato opposto del piazzale  escono due sentieri, prendere quello di destra, una stretta pista tagliafuoco.  

 

 

 

 

 

 

 

 

Ascendere in mezza costa un lungo tratto fino ad  un bivio dove, prendendo a sin ,(non a ds perché la pista finisce nel nulla). Dopo pochi metri si attraversa un ruscello, sicuramente secco nella stagione estiva.  

 

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Oltre il ruscello , dopo pochi metri, ad un bivio, prendere la traccia di sinistra che permette di ascendere il costone più dolcemente.

 

 

 

 

 

 

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Seguire le tracce di passaggio fino ad un colletto sulla cresta spartiaquecon la Val Ceronda, a quota 1064 m.

 

 

 

 

 

 

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Per chi vuol proseguire prendere il sentiero a sin che sale dolcemente fino alla Cappella di Madonna della Neve.

 

 

 

 

 

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Proseguire oltre la Cappella scendendo di qualche metro e per poi inoltrarsi nel bosco 

seguendo, sempre in salita, tracce di sentiero, segnali biancorossi sulle pietre e qualche fettuccia sugli alberi.  

 

 

 

 

 

 

 

 

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L'ascesa termina dove ci si imbatte nel pilastrino d'acciaio con una madonnina e il libro di vetta.

 

Per tutta l'ascesa e la discesa lo sguardo spazia su un amplissimo panoprama sulla piana torinese e sul basso canavese.

 

 

 

 

 

 

 

 


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