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MARATONA ALPINA VDT 19 APRILE 2015 / INEDITO DUELLO TRA IL PRINCIPE FORNONI E MARCO GAZZOLA
Scritto da Vittorio Duregon   
Lunedì 20 Aprile 2015 23:08

 

 

 UNA GIORNATA SUL CATINO DI VALDELLATORRE

 

IL QUINTO SIGILLO

DEL PRINCIPE FORNONI

 

LA CLASSE DI MARCO GAZZOLA

 

Dopo Canepa,Glarey,Regis,

KATARZYNA KUZMINSKA

 

I SENTIERI E I LUOGHI

A 70 ANNI DALLA

GUERRA DI LIBERAZIONE

 

 

 

 

catino

 

 LA GARA

 

Alla  Maratona Alpina di Val della Torre si è visto un inedito e inatteso duello al comando tra due degli interpreti più carismatici della corsa di endurance .

165 copiaDa un lato il Principe dei trailers Daniele Fornoni , stile e classe da vendere, qui vincitore già quattro volte.

Dall’altro uno dei trailers più famosi, lo svizzero Marco Gazzola, uno che si vede ben poco in giro,e che però si è presentato nuovamente a questo appuntamento dopo l’eccellente secondo posto ottenuto ‘a vista’ su questo difficile percorso nella edizione dell’anno scorso.

 

E’ incredibile quanto Marco Gazzola sia popolare in Italia; ovunque vada, chiunque incontri ,

 

sempre il discorso va a quel Tor de Géants del 2011, buttato via per un errore di percorso a pochi km dal traguardo. Di fronte ad una posta così alta sorprese la sportività con cui Gazzola accolse la squalifica della giurìa.

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Il Tor dell’anno successivo lo rese ancor più popolare, quando, da favorito, dovette uscire di gara nella prima parte per problemi intestinali, ma si spese poi nei giorni successivi per fare il tifo sul percorso per tutti i concorrenti, incontrando pure l’amore per l’italiana Arianna Regis, ottima trailer biellese.

La vittoria è andata a Fornoni, ma non è stata affatto scontata. Sempre indietro rispetto ad un avversario che conosceva a menadito il percorso, nei duri km finali nella palude di Brione, Gazzola si è avvicinato a meno di un minuto.

 

 

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Purtroppo ha commesso un breve errore di percorso che gli ha pregiudicato l’aggancio a vista e l’eventuale volata finale. Comunque una gran gara , per un atleta che abitualmente non ama limitare la sua ricerca di endurance ed avventura alle gare codificate e alle classifiche.

Interessante la parte alta dell'Ordine di Arrivo:

Al terzo posto Giorgio Pongelli tesserato con una squadra svizzera,amico di Gazzola.

 

Al quarto il cuneese Mauro Giraudo , nel 2014 vincitore dell'Adamello Ultra Trail, e poi a seguire

il triatleta Valery Kurtyak, Valdo Bertalot sempre piazzato in questa gara, Erik Pinet un nome nuovo emergente nei trail,della nuova compagine Equilibra.

Tra le donne Katarzyna Kuzminska , atleta versata in tutte le varietà della corsa, aggiunge il suo nome in un albo d’oro dopo Francesca Canepa, Sonia Glarey, Arianna Regis. Al secondo posto Marina Plavan.

 

 

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La Maratona VDT si è ormai fatta fama di gara severa. E’ abbastanza comune incontrare in altre gare atleti che ne ricordano tratti e momenti particolari; gli incubi prevalenti sono  la lunga discesa dal Musiné in condizioni di caldo estremo, così come la pioggia e il freddo ai Colli Lunella e Portìa.

 

 

 

 

 

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In fondo, anche l’impegnativo sentiero di cresta che unisce nella parte centrale il Monte Arpone e il Monte Musiné , sembra anticipato e descritto nella storia della nascita del Santuario di Madonna della Bassa : nel 1714 un abitante di Mompellato , facendo legna in quel luogo, si ruppe una gamba, chiese aiuto alla Madonna per la guarigione, e ricevutolo in cambio vi collocò una edicola votiva che si trasformò poi in una cappella e nel 1845 nell’attuale ampia struttura.

 

 

 LE CLASSIFICHE

 

 http://www.wedosport.net/pub/cf/vedi_classifica.cfm?gara=39928

 

 

 

 

La MARATONA ALPINA nei luoghi della

GUERRA DI LIBERAZIONE

 

madonna della bassa copia

 

 

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Una delle sensazioni più intense quando si percorrono i sentieri ,particolarmente quelli in bassa e media montagna, è avvertire la profondità del tempo che racchiudono, il rendersi conto che se pure il nostro tempo fuggevole, la nostra ora sportiva sembra renderci padroni, in realtà non siamo che fugaci ombre in un territorio eterno, pietrificato, dove altri vissuti, altre storie anche drammatiche si sono svolte.

 

 

 

 

 

Nel 2015 , nel 70° Anniversario della Guerra di Liberazione, non possiamo dimenticare che tutto il percorso della Maratona VDT si svolge in luoghi significativi riguardo a questo evento storico che è alla base della libera convivenza nella nostra Italia contemporanea.

Per mettere a fuoco il significato dei luoghi e degli eventi, occorre fare qualche breve richiamo storico.

 

25 Luglio 1943

Spaccatura nel Gran Consiglio del Partito Nazionale Fascista. Il Re fa arrestare Mussolini. Governo Badoglio.

Il Partito Fascista si dissolve nelle settimane successive, mentre si riorganizzano gli altri partiti.

 

8 Settembre 1943

Il Governo Badoglio stipula un armistizio con gli Alleati che già occupano parte del suolo italiano. Però nessuna direttiva viene data all'esercito che si sbanda e si smobilita. In pochi giorni i tedeschi che si sentono traditi occupano militarmente il territorio italiano. Nelle settimane successive mentre già numerosi soldati sbandati e i giovani di leva si danno alla macchia per non essere catturati e inviati a lavorare in Germania, Mussolini viene liberato dai tedeschi e organizza un nuovo stato fascista, la Repubblica Sociale Italiana.

 

In bassa valle di Susa la dorsale Col del Lys, Arpone,Curt, Musinè, che si protende con i suoi fianchi rocciosi e boscosi nella pianura torinese venne a costituire il primo approdo per chi non voleva essere arrestato e inviato a lavorare in Germania, per chi non voleva essere arruolato nel nuovo Esercito della Repubblica Sociale, per chi infine era già determinato, per motivi suoi di tipo politico, a lottare contro il nemico nazifascista.

210 copiaVarie 'bande' di 'ribelli' si formarono in modo spontaneo nell'autunno del 43, e ben presto, in uno sforzo di maggiore efficienza e sicurezza collettiva si organizzarono in una unica Brigata che prese il nome di ''Felice Cima” dal nome del loro primo comandante, un ventiduenne studente di Saluzzo,sottotenente dei bersaglieri, perito presto in un agguato sulla strada che da Novaretto porta a Caprie.

La Felice Cima era insediata nel territorio che va da Caprie e dal monte Roccasella fino al monte Colombano e Valdellatorre e contava a seconda dei periodi da 200 a 500 effettivi che stazionavano prevalentemente nei vari 'distaccamenti' e nelle borgate più remote della conca di Rubiana, con sede di comando in borgata Suppo, vicino a Mompellato.

I distaccamenti erano gruppi di varie decine di effettivi che presidiavano stabilmente i punti strategici di osservazione e controllo del territorio. C'era il distaccamento 'Mondiglio' al colle della Lunella, il 'Faleschini' a Madonna della Bassa, il 'Mulatero' sopra Val della Torre , e altri ancora a presidiare la media valle di Rubiana.

Giovanissimi, mediamente sui 18-22 anni, quasi privi di armi, di adeguato vestiario e di cibo,

conducevano una vita difficilissima, aiutati per quanto possibile dalla popolazione, esposti agli attacchi delle forze nemiche che via via si facevano più numerose, mobili, e pienamente armate ed efficienti .

051Con il succedersi dei mesi, infatti, mentre per i ribelli le condizioni di sopravvivenza si facevano sempre più dure, qualche aiuto paracadutato dagli Alleati sarebbe arrivato solo poche settimane prima della Liberazione, l'esercito della Repubblica Sociale, sostenuto dai tedeschi, si rafforzava sempre di più in effettivi e armamento.

A tutto questo bisognava aggiungere la particolare 'ferocia' che caratterizzava la repressione nazifascista, che non riconosceva 'ribelli' e 'banditi' come combattenti ma li considerava traditori,

passibili di fucilazione immediata.

 

La Felice Cima subì numerosi rastrellamenti e gravi perdite in vari combattimenti; nei primi mesi del 1945 stremata contava meno di 200 effettivi.

 

Colle Lunella - Colle Portia

 

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Nelle baite intorno al Colle Lunella la brigata Felice Cima aveva collocato un presidio di alcune decine di effettivi, il distaccamento ‘Mondiglio’.I Colli Portia,Lunella e Grisoni erano un punto di osservazione strategico per prevenire azioni di rastrellamento provenienti da Valdellatorre e dalla Valle di Viù e diretti verso il Col del Lys e Rubiana.

Il pericolo era molto alto, anche perché, va ricordato, pochi anni prima era stata aperta la carrozzabile che da Viù porta al Col del Lys, e a Col San Giovanni era stato collocato un forte presidio della brigata fascista 'Monterosa'.

I bei sentieri lastricati che oggi percorriamo in gara dal monte Baron, e dalla Bassa delle Sette fino ai Colli Lunella e Portia, erano stati messi a nuovo con importanti lavori ad inizio del secolo. E’ immaginabile che su di essi si svolgeva gran parte del rischioso lavoro dei rifornimenti e del viavai notturno dalla piana di Valdellatorre, Brione e Givoletto.

 

L’Eccidio del Col del Lys

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Nella notte tra l’1 e il 2 Luglio del 1944 una azione di accerchiamento e rastrellamento condotta con più di mille uomini armatissimi risalenti da Rubiana, Viù e Valdellatorre, impegnò la brigata Cima in combattimenti, dai quali riuscì a sganciarsi, anche per cronica mancanza di munizioni, risalendo, col favore della nebbia, le ripide pendici del Monte Civrari e del Monte Rognoso.

Alla fine della giornata il bilancio fu drammatico : sei morti in combattimento, ma soprattutto 26 giovani da poco arrivati dalla pianura, qualcuno ancora in abiti civili, commisero l’errore di fuggire a valle anziché a monte.

Circondati, vennero seviziati e trucidati al Colle del Lys con una barbara ferocia.

 

Il Monumento e l’Ecomuseo del Col del Lys

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Ora sul piazzale del Col del Lys ospita un monumento dedicato ai 2024 caduti partigiani delle valli torinesi (Lanzo, Valdellaltorre , Susa, Sangone, Chisone) inaugurato nel 1955 e ristrutturato nel 1077 in cui assunse l'aspetto attuale.

Si tratta di una torre rivestita a vista con 2024 pietre di fiume, una per ogni caduto nelle 5 valli, con bassorilievi in bronzo dello scultore Mino Rosso.

 

Tutti gli anni nella prima domenica di Luglio si svolge la cerimonia ufficiale di ricordo delle vittime unitamente ad iniziative di respiro internazionale dedicate alla gioventù.

 

 

 

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Sempre sul piazzale si trova l’Ecomuseo della Resistenza dove si trovano le pubblicazioni e una mostra dedicata alla brigata Felice Cima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Madonna della Bassa

Era la notte tra il 9 e 10 gennaio del 1945. 'Deo', il comandante della Felice Cima, aveva passato tutto il giorno tra neve freddo e fame, per organizzare un esodo immediato di tutta la brigata verso valle perché era giunta notizia che entro due giorni ci sarebbe stato un rastrellamento radicale, con un impiego di almeno 5.000 uomini armati con ogni mezzo. Si trattava di nascondere armi,munizioni,vettovaglie e frazionare in piccoli gruppi gli effettivi in modo che potessero scendere a valle inosservati e nascondersi dispersi in borgate e cascine della pianura.

 

madonna della bassa 2 copia

 

Stava per valicare il Colle della Bassa per scendere a Valdellatorre. Avrebbe dovuto trovarsi con altri comandanti l'indomani a S Pancrazio, frazione di Pianezza, proprio per governare la pianurizazzione.

Arrivava da Mompellato, probabilmente sullo stradello che porta al Santuario e superando gli ultimi metri del piccolo dosso che lo precede  si trovò improvvisamente di fronte una pattuglia tedesca.

Senza profferire parola estrasse immediatamente una pistola, fece fuoco e si gettò nella boscaglia a a valle portandosi dietro le scariche di numerosi mitra.

 

Ferito ad una gamba si trascinò fino ad arrivare al mattino di nuovo a Mompellato dove rimase nascosto alcune settimane in un luogo sucuro e in attesa della guarigione.

Doveva però cadere ferito a morte in combattimento poche settimane dopo, in borgata Franchino nei pressi di Favella , nel corso di un ennesimo rastrellamento portato con armi pesanti e mortai proveniente sia da Rubiana che dall'alto,dal Colle della Frai sul versante di Viù.

 

Sulla vere condizioni di vita (e morte)  del partigiano consigliamo un libretto, ristampato da poco :

Ferruccio Del Boca

Il freddo, la paura, la fame   Ricordi di un partigiano semplice.

Editore Susa Libri 8,50 E .

Un racconto diretto, realistico, sulle vicende di un torinese, partigiano diciannovenne nella conca di Rubiana e al Col del Lys dal 43 al 45.

 

Il testo più completo sulla 'Felice Cima' è una tesi di laurea ed è interamente disponibile sul Web:

Marco Pollano

La 17° brigata Garibaldi 'Felice Cima

Storia di una formazione partigiana

http://www.anpialpignano.it/Tesi%2017a%20Brigata.pdf