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BRENTINO BL/ TRAIL DELL'ORSA con Marco Olmo di Diego Leandro Dal Cin
Scritto da Diego Leandro Dal Cin   
Martedì 19 Giugno 2012 21:41


 

 

TRAIL DELL’ORSA

 

 

BRENTINO BELLUNO 27/05/2012

43KM 2800D+

 

diego leandro dal cin

 

 

 

Testo: Diego Leandro Dal Cin

Foto : Donatella Vair

 

 

 

 

 

Sono a cortissimo di preparazione. Cerco una corsa che possa servirmi per recuperare la forma. Sfogliando il Calendario gare di SpiritoTrail, l’occhio mi cade sul Trail dell’Orsa.

Mi lancio nel web alla ricerca della pagina dell’organizzazione. Non credo ai miei occhi: guest star Marco Olmo, il quale la sera prima della competizione sarà disponibile a rispondere alle nostre domande. Non guardo nemmeno il dislivello altimetrico o la descrizione del percorso et voilà…iscritto! Purtroppo quando rinsavisco scopro che la gara è caratterizzata da due importanti salite, la prima è un susseguirsi di gradoni in pietra che costituisce una via dolorosa, e la seconda porta in soli 7 km a coprire un dislivello positivo di 1300 m. Brutto ammetterlo, ma in questo periodo le salite dove puntualmente vengo passato da mezzo mondo, le vivo come un incubo. Pensa e rimugina, intravedo la soluzione: correrò con i “bastoncini”. Orrore!!! Disgusto!!!.. ma anche nel Trail come nella vita occorre fare di necessità virtù.

Per un lungo tratto dopo la partenza, incontriamo pellegrini che si recano al Santuario Madonna della Corona. Ci guardano divertiti e ci spronano. Lasciamo la scalinata per imboccare un sentiero molto tecnico che, grazie alla presenza di corde di acciaio, si lascia percorrere con una certa disinvoltura. Il paesaggio è fiabesco, grotte carsiche scolpite dal torrente disegnano cascate dal blu intenso.

Arrivo alla temuta erta con un po’ di timore. Le ultime volte, in circostanze analoghe, sono andato fuori giri. Oggi invece vado bene. L’uso dei bastoncini sembra aver dato i suoi frutti! Sbuco in cima alla grande e mi ritrovo a guardare il lago di Garda e lo spettacolo offerto dal paesaggio alpino. Il più, in termini di salita è fatto, ora si tratta “solamente” di correre. Dopo un breve tratto di strada tagliafuoco percorro un bellissimo single track in uno spettacolare bosco di larici. Mi trovo a pensare che 30 anni fa, durante il servizio militare, ho seguito gli stessi sentieri, ma con uno spirito completamente diverso, quando di bello non riuscivo a trovarci proprio nulla. Magia del piacere in confronto al “dovere”.

L’ultima ripidissima e tecnica discesa mi porta a valle. Attraverso una piantagione di kiwi e mi illudono di essere arrivato. Il sentiero però si inerpica nuovamente, ma questa volta, complice l’ottimo stato, non mi lascio demoralizzare e come Yoghi alla ricerca del cestino della merenda raggiungo il traguardo lanciandomi verso una birra gelata, e qui non c’è ranger che tenga!