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Gita a Luserna San Giovanni
Scritto da Loredana Semeraro   
Sabato 06 Luglio 2019 08:47

 

 

 

 

Gita 2009 a Luserna S. Giovanni

                                                                                                 02 – 06 – 2009 
 
 
52 lory 2 
 
 
     Dopo un dibattito degno di una seduta del Parlamento il direttivo ha deliberato: gita sociale il 2 giugno a Lucerna S. Giovanni. Non è stato difficile scegliere il posto quanto il giorno, sebbene anche il luogo (proposto da Lord Pullano) ha subito gli attentati sabotatori di Somadaj (ritenuto a suo parere centro di tempeste torrenziali anche se a Torino c’è il sole a palla).
     Le domeniche con le gare sociali per carità, quelle con le gare del Gran Premio Città di Torino nemmeno, il 24 giugno chi non ha sede lavorativa a Torino non fa festa, e così si opta per la festa della Repubblica (che festeggiano tutti, anche gli stacanovisti del lavoro). Saremo orfani del nostro Presidente Grande Gnomo, Grande Puffo e Gran Gurì di tutta la tribù impegnato a Stoccolma con la maratona (ma dove le va a scovare certe gare?)
     Alle 8 puntuali ritrovo alla Pellerina. Ora dovete sapere che quasi tutto si svolge alla Pellerina: le riunioni sociali, le riunioni del direttivo, gli allenamenti di molti nostri atleti, i caffè al Bar Caminito, “le pizzate” di Lord Pullano e i “Mangia e balla”, e per la sottoscritta che abita al Nichelino con famiglia al seguito pure questo ennesimo appuntamento è un colpo basso. Per fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) urgenti impegni di famiglia mi obbligano a ritardare la partenza e a raggiungere gli amici sul posto, quando questi hanno già eseguito l’allenamento quotidiano tra il verde rigoglioso della Val Pellice.
     Non sono l’unica, anche altri hanno optato per l’orario posticipato (leggi famiglia Pinto) preferendo un sano, prolungato e meritato riposo domenicale. Comunque individuare l’area pic-nic non è stato facile. Fortuna che quasi sul cucuzzolo della montagna abbiamo incontrato Gilles che ci ha detto di scendere a valle e ci ha dato qualche dritta (il ragazzo era letteralmente estasiato dal paesaggio, noncurante delle due ore di corsa in salita e in solitaria… E chi gli stava dietro?).
     Giunti ci assale un odorino di carne alla griglia che ci penetrerà nei pori della pelle tanto che continueremo a profumare di costine alla brace per parecchi giorni nonostante le docce. L’area pic-nic è letteralmente invasa da turisti mordi-e-fuggi tipo litorale romagnolo, e quasi mi assale la nostalgia di tempi andati (ma non così remoti) quando “montagna” per me significava scarpinare per 7-8 ore con la sola prospettiva di un panino mangiato al volo in cima al rifugio. Ma con un panorama superlativo e la soddisfazione di aver conquistato (insieme ad altri appassionati di montagna iscritti al CAI o alla Trekking Italia) l’ennesima vetta.
     Comunque tutto questo ben di Dio che mi passa sotto gli occhi non è poi da disdegnare: salami chilometrici e verdure pregiate della Famiglia Casetta, insalata di pasta dei Pinto, affettati della rinomata macelleria Andronico, prodotti tipici calabresi dei Pullano (al proposito ho scoperto il segreto delle sue ammirevoli prestazioni atletiche: il nonnetto si sbafa quintali di peperoncino concentrato spalmato sul pane come fosse Philadelphia Light… Che soffra di qualche disturbo al lato B che non gli permette di andare più piano dei 4’30” a km?). Sarà contenta la signora Pullano viste le decantate doti afrodisiache della suddetta spezia!…
     Ahimè, il ben di Dio mi passa “letteralmente” sotto gli occhi perché intenta a imboccare Baby Rosazzurra; non faccio in tempo ad avventarmi su tutte le cibarie che sono belle che finite (pure la torta di Gilles, e mi tocca consolarmi con la torta agglutinata di Barbarella, comunque degna di lodi).
     Memore delle vecchie scarpinate convinco mia figlia a una passeggiata per sentieri promettendole come premio giri sulle giostre del vicino Luna Park. Come cagnolino che segua l’osso mi segue impavida e la passeggiata le riserverà non poche sorprese (cascate d’acqua ammirevoli e mucche al pascolo che in ambiente montano ricoprono sempre un certo ruolo didattico). Peccato che la creatura mi segua sotto il sole cocente (Somadaj stavolta ha toppato) a giocare a calcio, racchette, birilli, pallavolo e quant’altro mentre mio marito Francesco si gode l’ombra sdraiato sotto l’albero, tipo il meritato riposo del guerriero stremato (Se incontro quelli di Striscia la Notizia giuro che gli faccio fare una “attapirata” a sorpresa!). Se il panorama non era abbastanza superlativo ci pensa Barbarella che con il suo due pezzi nero-sexy sfoggia un altro bel panorama per gli occhi di tutti i signori maschietti!
     Verso le 16 si decide per un gelato in paese e come bovini in transumanza ci spostiamo in gelateria.
     Le ore belle e felici si sa scorrono veloci e arriva presto per alcuni di noi il momento di rientrare (soprattutto chi ha pargoli al seguito) mentre altri si fermeranno anche per la cena godendo di quella quiete che solo la montagna sa regalare (quando i più son tornati alle loro case preoccupati per le lunghe code sulla strada).
     Baby Rosazzurra si addormenta presto in auto e dormirà fino al mattino seguente, permettendo così ai nostri cervelli di ritemprarsi, ed alle nostre forze di rinvigorirsi.
     L’esperienza è stata talmente positiva che ci ripromettiamo di ripeterla a breve e non aspettare il prossimo anno sperando in una partecipazione ancora più numerosa.
 
                                                                                                     Lady Lory 
 
       
 
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