Lanzo - PUNT DEL DIAU prima edizione - 10 - 09 - 2011 di V. Duregon e F. Vinassa |
Scritto da Vittorio Duregon |
Sabato 17 Settembre 2011 09:08 |
PREALPI DI TORINO UN TERRITORIO PREZIOSO
Valdellatorre Lanzo-Viù-Richiaglio-Col del Lys Valdellatorre ULTRATRAIL PUNT DEL DIAU
75 km 4500 D+ Sabato 10 Settembre 2011
“Umili montagne a portata di mano”
Parte bene l'Ultra trail del Ponte del Diavolo di Lanzo Torinese, il Punt del Diau in lingua franco-provenzale. Siamo nel quadrilatero Valdellatorre-Lanzo-Viù-Col del Lys, un esteso territorio prealpino a pochi km da Torino, un tempo molto omogeneo, quando le mulattiere e i colli erano intensamente trafficati dalle popolazioni delle borgate. Sono certamente montagne e vallate minori, ma con la caratteristica di alzarsi, con pendii aridi e rocciosi e con dislivelli importanti, direttamente dalla pianura di Valdellatorre, Givoletto, Fiano, Cafasse. Quindi dislivelli importanti. Sul versante opposto, quello ovest, il terreno è invece più verde e collinare, ricco di acque, quello dà sul vallone di Richiaglio e su Viù con le sue numerose frazioni.
Così scriveva Sergio Marchisio, infaticabile divulgatore di cultura alpina molti anni fa: “Le Prealpi torinesi sono una preziosa riserva di spazio libero che rende possibile l'attività escursionistica nella stagione fredda. I non sciatori e comunque tutti gli appassionati di montagna quando scarseggia la neve possono continuare a camminare serenamente godendosi libertà sole e panorami su queste umili montagne a portata di mano”. E però aggiungeva.....
“La vicinanza della metropoli è diventata però un'insidia all'integrità delle prealpi. L'urbanizzazione si allarga fagocitando la pianura intorno a Torino e presto anche le montagne più prossime potrebbero essere ridotte a colline ingabbiate da reti stradali e da recinzioni private onnipresenti “ Quanto sono attuali queste parole, circa vent'anni dopo ? Si può sicuramente riscontrare che l'urbanizzazione selvaggia nella pianura a ridosso della montagna, non è il solo problema. Ce n'è un altro. Nella parte interna ci sono frazioni che si spopolano, collegamenti antichi ormai dimenticati, nobili mulattiere e sentieri levigati dal calpestio di secoli, che versano in uno stato di irrimediabile disuso e vengono pian piano cancellati. Anche qui, come diffusamente in montagna, un declino, un 'mondo dei vinti' strisciante, che è urgente frenare e arrestare con iniziative nuove. La costituzione dei Parchi del Monte Lera e del Col del Lys ha sicuramente dato un contributo fondamentale. Così come le attività delle varie istituzioni Ana,Cai, Pro natura, ecc. Da qualche anno, grazie alla dedizione di un super esperto di sentieri, Alfredo Bianchi, si svolge con successo la Maratona Alpina di Valdellaltorre, un gioiello, una fantastica marcia alpina sul crinale del catino di Valdellatore che è arrivata, quest'anno, ad Aprile, pur nella sua severità, a schierare oltre duecento partenti di varie regioni.
Il Trail per sua natura promuove la conoscenza e la pratica del territorio, l'incontro tra visitatori e abitanti, nel modo più economico e rispettoso .
Di qui l'idea di una iniziativa più radicale: Trail vero e proprio che abbracci tutta l'escursione del territorio. Un progetto ambizioso : un tracciato di 75 km con 5400 m di D+. LA PRIMA EDIZIONE Come è andata? Il mondo dei trailisti avrà risposto all'appello di un Trail che si propone in un calendario affollato, oltretutto in una delle date più favorevoli, il secondo week di settembre ? E poi… con 75 km e 5400 m D+, siamo su difficoltà straordinarie… comparabili al Lavaredo UT, del Gran Trail della Valdigne, dell'UTMB e altre super gare internazionali !
Ebbene, crediamo che 42 partenti per il Trail, e oltre 35 per la impegnativa Gran fondo, di 26 km, Valdellatorre – Lanzo, totale circa 75 partecipanti sia un risultato di tutto rispetto, molto incoraggiante. Anche l'accoglienza degli atleti, a cose fatte, è molto positiva. Il percorso ha una sua visibile logicità, è molto vario, ricco di suggestioni ambientali, scorci paesaggistici, monumenti storici, corsi d'acqua e fontane, e… alberi da frutto sul percorso....
Anche l'organizzazione generale è stata eccellente, nei ristori, nelle info in diretta gara, e particolarmente nel delicato compito di posare correttamente le indicazioni di percorso, anche per la discesa notturna dal Monte Arpone su Valdellatorre.
RICHIAGLIO NEL CUORE Se dobbiamo scegliere una immagine, una emozione, noi ricorderemo il passaggio nel piccolo vallone di Richiaglio, il paesino incassato che in auto è raggiungibile solo dall'alto scendendo dalla strada del Col del Lys. Si può anche raggiungere, come abbiamo fatto noi nel Trail, dal basso, dalla mulattiera, anticamente molto frequentata che metteva in collegamento l'area di Viù con la pianura torinese attraverso i Colli della Lunella o della Portìa e Valdellatorre. Ora la strada per Col San Giovanni e il Col del Lys ha tagliato fuori Richiaglio e nel paesino, poche case raggruppate intorno ad una piazzetta, con una bella fontana, sembra che il tempo si sia fermato. Oltre ai pescatori, sono i nuovi sportivi quelli che lo stanno riscoprendo: quelli del kayak, i rocciatori, noi dei trail, quelli dello sci di fondo e ciaspolisti. Chissà... In realtà il nome Richiaglio è una brutta storpiatura del nome del bellissimo torrente che lo percorre, il Ri Ciair, Rio Chiaro. La limpidezza delle sue acque è in effetti straordinaria.
DUE VINCITORI TOP Un forte accreditamento del successo del Punt del Diau viene anche dall'alto livello tecnico rappresentato dai due vincitori Gianluigi Ranieri e Francesca Canepa, due atleti di livello nazionale.
GIANLUIGI RANIERI di Roma, primo in 9h 40', ha dominato infliggendo un distacco di 1h e 12' al secondo. Ma non c'è da stupirsi. Quest'anno ha vinto il Trail del Malandrino e il Trail dell'Adamello, secondo al Valdigne da 55 km e al Trail della Margherita, quindicesimo alla Lavaredo UT, dodicesimo alle Porte di pietra. Uno fortissimo. Da segnalare il prodigioso secondo posto di Fabrizio Vinassa, enfant du pais, e nostro collaboratore, al suo debutto su distanze così lunghe
FRANCESCA CANEPA dei Courmayeur Trailers, prima in 13 h 51', è la rivelazione di quest'anno. Ha vinto molto. Ha fatto da poco un sensazionale secondo posto, per una inezia, al TDS, una delle 4 gare dell'UT Monte Bianco, prima alla Abbots Way, seconda al Valdigne da 100 km e al Trail del Monte Soglio e in tante altre gare. Al secondo posto a soli 9 minuti, ma dopo essere incorsa in un dispendioso errore di percorso, Alessandra Perona, vincitrice del Morenic Trail 2010, quest'anno settima al Valdigne km 100 e quinta al Monte Soglio.
Presenti anche Francesco Zucconi che dopo un lungo infortunio ha fatto un test parziale, e Marco Zarantonello, trailista d'élite, che ha terminato ma che forse non avrebbe dovuto partire, causa infortunio.
AL COL DEL LYS IL GIORNO DOPO Il passaggio al Col del Lys è un momento chiave. Siamo al 60mo km, all'imbrunire, la stanchezza si fa sentire, bisogna decidere se proseguire o approfittare dell'ultima possibilità di ritiro. C'è un nuovo rifugio, bellissimo, il Rifugio Colle del Lys, con un amico, Livio, che lo gestisce, anche lui coinvolto nell'organizzazione del Trail. Di qui l'idea di regalare a me e alla moglie, così paziente, un momento di relax. Eccoci a meno di 24 ore a pranzare al rifugio, il primo cibo normale, solido, dopo le barrette e l'inappetenza da fatica.
INCONTRI
GIANLUIGI RANIERI
“Ho trovato la gara di sabato, alla prima edizione, veramente di spessore: il percorso è bellissimo, ricco di saliscendi, si snoda attraverso sentieri curatissimi che accompagnano un paesaggio sempre vario; la giornata calda ha reso il tracciato particolarmente duro da affrontare, ma la presenza dei volontari è stata pressoché costante lungo i 75 Km. Un plauso agli organizzatori per aver allestito una gara, veramente un ottimo inizio con pochissime sbavature.”
FRANCESCA CANEPA
“Nel complesso è una gara che ho trovato piuttosto dura, principalmente per la qualità del terreno. Infatti dopo aver preso l'ennesima storta della stagione appena prima del primo ristoro, mi sono poi trovata in difficoltà per tutto il resto della gara, specialmente nei tratti in cui i sassi o l'erba rendevano difficili gli appoggi. Ma ho anche davvero apprezzato tanto i tratti di sottobosco, per esempio prima del ristoro del 42esimo km (circa) dove si correva davvero bene. Voglio ringraziare tutti i volontari che sono stati sempre molto gentili e hanno permesso lo svolgimento di una gara così lunga anche in termini di tempo. E mi è piaciuto moltissimo il clima tra noi atleti, ho corso alcuni tratti con ragazzi davvero simpatici, molto bello. Quindi grazie a tutti!!".
FABRIZIO VINASSA
IL PERCORSO di Fabrizio Vinassa
si sviluppa su un anello di circa 76 km, con partenza ed arrivo al Palazzetto dello Sport di Brione. Il ponte che dà il nome al trail è certamente il più conosciuto, ma nell’attraversare il Ceronda, la Stura ed il Casternone con relativi affluenti, di ponticelli ad uso pedonale se ne attraversano almeno una dozzina. Il percorso pur non raggiungendo quote elevate (si sviluppa tra i 365 m s.l.m. di Brione ed i 1609 m s.l.m. del Monte Arpone), grazie al continuo alternarsi di salite e discese, porta ad accumulare circa 4500 m di dislivello positivo ed altrettanto negativo, con una quota media di percorrenza di circa 800 m s.l.m.. Non vi sono tratti esposti o pericolosi, il fondo è molto vario, per più di tre quarti su sentieri, molti dei quali riaperti, risistemati e ritracciati di recente, con la duplice finalità di realizzare questo trail e di rendere nuovamente fruibili zone montane praticamente abbandonate negli ultimi anni. Segue una sintetica descrizione del percorso, suddiviso in quattro tratti, chi fosse interessato ad avere maggiori dettagli può consultare il roadbook redatto dall’organizzazione e disponibile al link: http://www.puntdeldiau-ultratrail.com/wp/?page_id=10
° Brione-Lanzo Si parte su asfalto uscendo da Brione, ma già dopo poco meno di 2 km con una svolta a destra lo si abbandona per iniziare la prima salita di giornata che, transitando per il Monte Baron (823 m s.l.m.), ci porta sulla cima del Monte Rosselli (1211 m s.l.m.). Da qui si segue la cresta fino al Colle Bassa delle Sette, dove prendendo a destra si percorre un traverso nella riserva naturale integrale della Madonna della Neve, per poi scendere lungo pendii erbosi all’area camper nei pressi di Moncolombone. Da questo punto si susseguono tre salite (l’ultima delle quali passa per la Ca’ Bianca) di circa 200m d+ ciascuna, lungo sentieri su terra battuta ed a tratti lastricati, attraversando il territorio montano di Varisella, Vallo Torinese e Cafasse. Si giunge così alla picchiata che ci conduce fin alle sponde della Stura, in questo tratto di un surreale color turchese, che si attraversa prima in direzione Lanzo e dopo poche decine di metri in direzione opposta sul “Punt del Diau”, dopo aver percorso 25 km e superato le prime 4 asperità altimetriche.
° Lanzo-Viù Siamo passati da un versante con esposizione prevalentemente a Sud e molto aperto, ad un versante esposto a Nord su una valle molto stretta, il paesaggio arbustivo incontrato finora lascia quindi spazio a vaste ed umide aree boschive. In quest’ambiente ci si dirige verso Viù, seguendo dapprima il sentiero natura che costeggia e risale la Stura, e poi transitando in un continuo sali-scendi per località di Castagnole, Maddalene, Arbarai, Crotti, Toglie, Molar del Lupo e Mondrezza. Questa parte misura circa 18 km, in un continuo alternarsi di tratti di sentiero e di brevi tratti su asfalto; le pendenze non sono mai eccessive e se si hanno ancora gambe ed energie è un tratto ben corribile.
° Viù-Richiaglio Raggiunto l’abitato di Viù con relativo passaggio nella via centrale, ed attraversata per l’ultima volta la Stura di Viù, i sali scendi diventano più sali che scendi, e dopo aver toccato ancora qualche piccola borgata (Mollar, Case del Piano, La Santa), risalendo l’omonimo rio, si giunge dopo circa 50 km dallo start a Richiaglio. Come in quasi tutte le borgate attraversate, e non solo, una fontana consente di placare la sete e di ripartire con nuovo slancio verso le ultime asperità di giornata.
° Richiaglio-Brione Passato il paese di Richiaglio (746 m s.l.m.) si procede su sterrato in salita fino alla frazione Benna, e da qui prima su mulattiera e poi nuovamente su sterrato di giunge al Colle Lunella. Si prosegue verso destra sul sentiero del Partigiano, che porta al culmine di questo lungo tratto di salita a quota 1430 m s.l.m., prima di scendere al Colle Portia ed alla Fontana Barlot, dove s’incrocia la strada sterrata che in leggera ascesa giunge al Col del Lys (1319 m s.l.m. – sessantesimo km). Dal Colle lungo un ripido pratone, inizia la sesta ed ultima salita che in poco più di un chilometro di sentiero tra le pietraie, ci porta in vetta al Monte Arpone. Inizia quindi una discesa abbastanza tecnica, che tra erba, pietre e radici conduce al Santuario Madonna della Bassa. Si svolta a sinistra tra i due edifici e per un sentiero ora più agevole si raggiunge Pian Muffito (940 m s.l.m.). Mancano poco più di 11 km all’arrivo ed in un continuo alternarsi di sentiero ed asfalto, attraversando alcune Borgate (Castello, Borlera, Ciaine, Trucco Rossato), tagliamo trasversalmente la valle dalla destra alla sinistra idrografica del Rio Casternone. Si giunge così alla Chiesa di Val della Torre da dove in circa 4 km, in parte su sterrato ed in parte su asfalto, in discesa o falsopiano, si raggiunge l’agognato Palazzetto dello Sport di Brione. CLASSIFICA: http://www.wedosport.net/pub/cf/vedi_classifica.cfm?gara=26527 |