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SKY RACE ORSIERA ROCCIAVRE' 16 LUGLIO 2017 / NEL CUORE SELVAGGIO DEL PARCO
Scritto da Vittorio Duregon   
Lunedì 17 Luglio 2017 15:46

   

LA NUOVA SKY RACE NEL CUORE SELVAGGIO

DEL

PARCO NATURALE ORSIERA ROCCIAVRE'

21,5 km   2000 D+ 

Domenica 16 Luglio 2017

 

P/A  AL RIFUGIO ALBERGO SELLERIES

 

 

 

LUCA VACCHIERI

E

DANIELA BONNET

SONO I PRIMI VINCITORI

 

 

La fantasia ultramontana di Omar Riccardi, formidabile organizzatore UISP e realizzatore di novità, coadiuvato dalle giovani guide naturalistiche di ESCURIOSANDO, da Daniele Miletto, guardia del Parco e allenatore di Atletica Leggera  e da Massimo Mannavella,gestore del Rifugio Albergo Selleries, si è abbattuta su di un folto gruppo di generosi podisti della montagna, desiderosi di dare il loro contributo alla rinascita di una gara, che pochi ricordavano, ma che aveva avuto il pregio di svolgersi nel Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, e come base il bel rifugio posto nella Conca di Selleries.  

 

img 3158

 

Il rilancio ‘doveva’ riuscire, fa piacere partecipare ad una causa buona e giusta, nonostante la criticità della domenica prescelta, quella in assoluto con più gare concorrenti,e anche le importanti nell’anno.

Pochi però erano sentitamente consapevoli del grado di difficoltà cui andavano incontro.

L’effetto sorpresa è stato grande.

I tempi sono stati altissimi, nonostante i ‘soli’ 22 km;

i cancelli hanno dovuto restare aperti e molti concorrenti sono andati oltre il tempo massimo.

 

 

 

Ma tutto è andato bene, ed è stata una festa.

Allo stupore iniziale è subentrata la soddisfazione e l'orgoglio finale di concorrenti e organizzatori.

Il balisaggio era perfetto e nessuno si è perso, ristori minimalisti ma ben dislocati, una bella giornata alla partenza con nebbie vaganti in quota nel primo pomeriggio.

Metà luglio è il periodo del ‘beu fix’ degli alpinisti.

Ma un po' di rischio c'è: l’altitudine, la scabrosità di alcune discese su pietraia e nevaio, l’isolamento, sono tali che richiederebbero forti risorse aggiuntive in caso di nebbia, pioggia, o anche temporali. 

 

Dunque ora anche in Piemonte abbiamo una sky race con un percorso di alto livello.

Fino ad ora i punti più estremi erano stati  i tratti più difficili della Royal, una grande pietraia nel Trail del Monte Thabor, e perché no, ricordiamo anche la pericolosità della vecchia e cara Corsa al Musinè.

orsiera 1

 

Però, con i territori che abbiamo, possiamo andare ben oltre, e provare finalmente ad eguagliare in importanaza e difficoltàle sky races più celebri Giir di Mont, del Sentiero 4 Luglio, della Sky Race di Livigno, le gare su Grigna e Resegone, la Limone Extreme,ecc.

 

 

 

C’è ancora molto lavoro da fare. Per ora c'è il Percorso  e una buona comunicazione.

 

 

 

Ma per crescere ancora  il Trofeo dovrà diventare un Evento, con più partecipanti, più scenografia , classifiche immediate, un monte premi, capacità di attrazione.

 

img 2973Stringiamoci a coorte attorno a Omar Organizzatore, ai ragazzi di Escuriosando, consolidiamo questo gioiello in embrione, e fermiamo sin d’ora la seconda o la terza domenica di luglio 2018, anche se è una data magica e costa fatica.

L’obiettivo sarà di migliorare il nostro  tempo all' "Orsiera", diventato ormai una gara importante.

 

Ordine di Arrivo maschile

 

Luca Vacchieri 3h 04 00

Claudio Garnier     3h 10 24

Marco Bergo     3h 10 49

Steven Morina     3h 19 50

Boris Bonato     3h 25 47

Filippo Rossi     3h 31 14

Adrian Zekaj     3h 31 33

Guido Ferro     3h 42 16

Armand Davide     3h 42 41

Florindi Francesco     3h 46 08

 

Ordine di Arrivo femminile

 

Daniela Bonnet     3h 51 17

Alice Prin     4h 24 46

Sara Di Vincenzo     4h 28 03

Denise Pallavicini     4h 30 44

Romina Usseglio Gros     4h 36 10

Tieni Jessica     4h 36 10

 

 

 

 ORDINE DI ARRIVO

 

 

 

LA FOTOCRONACA

 

 

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Giornata perfetta ..

 

 

 Domenica 16 luglio 2017

 h 9.30

 

 

 

 

 

 

 

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.. e molta animazione al 

Selleries

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Dopo tanto tempo

la corsa in montagna

ritorna nel cuore

dell'Orsiera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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OMAR RICCARDI

per tutti

(anche per i turisti)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Prime centinaia di metri verso la zona  Est del Parco

sulla sterrata che attraversa

la Conca di Selleries.

Di fronte il pendio da risalire per 

arrivare alla colletta

sulla dorsale che scende dal Malanotte

 

 

 

 

 

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Si inizia a salire, alla fine saranno

2000 m  D+

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Arrivo al Lago La Manica

 

 

Di fronte ill versante sud della Cristalliera con il Pilastro e in ombra il Monte Rocciavrè .

 

 

 

 

 

 

 

 

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 Discesa verso il Lago Laus 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pietraia per scavalcare la Costa di Glantin

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Un lungo traverso taglia le pendici del Rocciavrè. Siamo nell'arido Vallone di Rouen e andiamo verso il Colletto Robinet

 

 

 

 

 

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Sotto il

Colletto  Robinet

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Colletto Robinet

primo obiettivo raggiunto, ma ora inizia il bello.

 

Bisogna virare a Nord per arrivare al Colle del Vento, ma..da dove si passerà? 

 

 

 

 

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Breve discesa nel Vallone della Balma e traverso ad un colletto senza nome

per entrare ...

 

 

 

 

 

 

 

 

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..proprio lì,

eccolo il passaggio a Nord Est !,

nella Conca di Cassafrera !

Che coraggio..

gli organizzatori.

 

Subito arriva una ripida discesa su terra color cemento e 

sfasciumi.

 

 

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Poi pietraia con

blocchi sempre più grandi..

un ambiente dantesco, non a caso noto soprattutto

ai cercatori di 

cristalli e minerali rari

 

 

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Grazie Daniele Miletto!...oggi gli stambecchi da sorvegliare siamo noi.

(Il reo torna sempre sul luogo del delitto !)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ancora

qualche

nevaio..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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 e ancora un tratto di pietraia più facile..

 

e si vedrà

finalmente l'erba del

Colle della Valletta,

spartiacque tra Dora e Sangone

 

 

 

 img 3105

 

 

Dopo il colle,che è appena accennato, c'è una discesa corribile su erba,

ora siamo in val Sangone,  

e in breve 

si arriva ad un

prato con un lato a precipizio.

 

 

 

 

 

 C'è un ristoro con liquidi,frutta secca,biscotti. Si ! Siamo al Colle del Vento.

 

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Proseguiamo ed entriamo nel precipizio.

 

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La ripida discesa dal Colle del Vento verso la

Valle del Gravio

a questo punto non impressiona

più nessuno.

 

 

 

 

 

 

 

 

Transitiamo

costeggiando il

Lago Rosso e

verso il Pian delle Cavalle

 

 

 

 

 

 

 

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Ora si torna a salire decisi,

 

500 m D+ per salire alla Porta del Villano.

Qui siamo quasi in cima.

Uno squarcio nella nebbia fa intravedere 

il Villano.

 

 

 

 

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Ora si scende nel vallone del Rio 

Gerardo.  

Si perde quota malvolentieri

fin quasi ad arrivare al rifugio Toesca.

Bisognerà attraversare il torrente e risalire.

 

 

  

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 Inizia la salita, altri 500 D+

con nebbia

verso il Colle del Sabbione

 

In totale solitudine anche se siamo a pochi km da Torino in una bella domenica di luglio.

 

 

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 Salita dura ma regolare verso il

Colle del Sabbione.

Interminabile per la nebbia.

Solo in prossimità della

cima si vede qualcosa

 

 

 

 

 

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Il Colle del Sabbione m 2569

 

Adesso discesa corribile fino al traguardo !

 

 

 

 

 

 

 

 

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E ora..

gran finale !!

 

 

 

 

 

 

 

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verso il

Traguardo !

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INCONTRI

 

 

DANIELA BONNET

 

Daniela, come hai trovato questa prima edizione di questa sky race?

L’ho trovata particolarmente difficile, pericolosa, però bella, purtroppo l’attenzione per dove mettevo i piedi era tale che non ho potuto godermi il panorama di queste bellissime montagne. E verso la fine c’era pure un po' di nebbia. Però bella, la rifarei, ecco.

E’ stata molto dura, un concentrato di asperità.

Si, Si, non è proprio per tutti. Più che altro per la difficoltà e pericolosità se ti scappa un piede. Non precipiti da nessuna parte, ma puoi scivolare, o infilare la gamba in qualche buco.

Hai già vinto quest’anno?

..Qualcosa. Sono arrivata prima a casa mia, ad Angrogna, al Trail della Barma. Ho fatto anche seconda allo Chaberton. Ho corso poco quest’anno e ..a dire il vero non so quando correrò nelle prossime settimane.

Ti piace di più fare la mamma. Hai il figlio (Boris Bonato) che va forte.

Si va bene, oggi è arrivato quinto. Però fa anche bici. Non ha ancora deciso Però è giovane, ha energia e riesce a spenderla dove vuole.

 

 

LUCA VACCHIERI

 

Luca, Una bella vittoria per te.

Si, una bella vittoria, e anche una bella gara! Tosta, molto tosta.

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Era una gara perfetta per te?

Direi di sì. Le discese perfino troppo brutte. Non è che potevi fare la differenza su discese così. Dovevi stare ben concentrato e guardare dove mettevi i piedi 

Come si inserisce questa vittoria nella tua stagione?

Sono arrivato a pari merito a Piamprato, primo a Ingria, secondo allo Chaberton.

Comunque questa mi sembra una gara atipica ..

Bella! Senza un metro di asfalto, tutta in quota a 2000 metri, molto intensa come durezza.

Molto bella.

 

 

                                                                                Luca e Graziano Vacchieri

 

 

GABRIELE BARRA

 

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Sei sempre fortisimo Gabriele Barra,

oggi hai chiuso con il tempo di 4h 14 09 ! 

 

E così hai aggiunto anche questa gara alla tua infinita collezione.

Cosa ne pensi?

Questa gara era una riedizione di quelle a cui avevo partecipato in passato.

Una gara molto tecnica, e non mi aspettavo una cosa del genere. Ci sono diverse pietraie, traversi, una gara molto impegnativa, e non pensavo di metterci tanto tempo così. Però bisognava fare molta attenzione, l’importante era arrivare senza danni.

 

Questa gara è una opportunità per fare un giro dentro il Parco che mai avremmo la possibilità di fare in poche ore come oggi. Comunque ci è voluto del coraggio a disegnare un tracciato così.

Assolutamente si. Come detto prima, non mi aspettavo una gara così. Direi molto più impegnativa della classica Tre Rifugi che abbiamo dalle nostre parti, e anche di quella Tre Rifugi che facevano in Valle Susa, quella dei Rifugi Amprimo, Gravio e Toesca. Questa è molto, ma molto, più impegnativa

 

OMAR RICCARDI

 

“Questa è una gara che c’era già in realtà. 1991,1992,1993, ed il percorso era diverso, partiva da Villaretto, 14 km e si arrivava al Selleries. Tre edizioni, di cui una vinta da uno sconosciuto Marco Olmo.

Si è ripresa poi dal 2002 al 2005. Nel 2005 è stata prova valida per il Campionato Italiano di Sky Running ed era promossa dall’allora denominato Ente Parco. Il percorso era più o meno questo, ma non così lungo e non con questo dislivello.

Si andava dal Selleries al Colle del Sabbione, si scendeva dietro, si risaliva al Malanotte e si ritornava al Selleries. Inoltre c’erano state diverse variazioni di percorso ogni anno.

Nel 2006 Massimo Mannavella prende la gestione del Rifugio Selleries e cerca varie volte di rimettere in piedi la gara.  La sorte o la fortuna ha voluto che ci conoscessimo recentemente e ci stiamo riprovando.

Però siete ripartiti alla grande, non penso che le edizioni storiche facessero questi numeri.

Oggi abbiamo distribuito 162 pettorali. Tenuto conto delle innumerevoli gare importanti che ci sono oggi in giro è un ottimo risultato. Le edizioni precedenti avevano fatto al massimo 105 presenze.

 

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Direi che a questo punto è inutile guardare ad un mitico passato. Chi è che ha disegnato il tracciato? Chi sono i colpevoli/responsabili?

 

Siamo fondamentalmente in tre. Io, Massimo Mannavella e Daniele Miletto. Non volevamo fare solo un andata/ritorno sul Colle del Sabbione.

E’ venuto fuori un grande anello, simile al Giro dell’Orsiera, che si fa tranquillamente in tre quattro giorni passando dai rifugi.

 

 

 

 

Va benissimo. E credo che nessuno ha mai osato tanto…almeno da queste parti.

Si, forse la parola giusta è che abbiamo osato. Abbiamo ricevuto tanti complimenti, da Luca Vacchieri, da Claudio Garnier,da Steven Morina, tutta gente che corre in montagna e conosce veramente le sky race. 

Negli ultimi tempi avevo sempre specificato che non è un trail, è una sky race, non c’è un centimetro di asfalto, è un percorso tecnico, ci sono piccoli tratti con catene, ci sono pietraie e sfasciumi, che sono tutte cose tipiche delle grandi sky races della Lombardia. L’idea nostra è di costruire un evento che possa in qualche modo competere con quelle. 

 

 

 

 

LE FOTO