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VILLAR PELLICE / 3° SALITA A PERTUZEL/ 14 GIUGNO 2017 / C'E ANCHE LA SERATA AL MUSEO
Scritto da Vittorio Duregon   
Giovedì 15 Giugno 2017 17:35

 

CONTINUANO I VERTICAL SUNSETS LA SPORTIVA 

 

 

La gara ospitata nell'Ecomuseo Crumière 

storico feltrificio di Villar Pellice

 

3° SALITA A PERTUZEL   

Mecoledì 14 Giugno 2017

 

KM 2,7                500m D+

 

 

 

 

 

Il sesto appuntamento dei Sunsets Vertical La Sportiva ci porta a Villar,comune di 1180 abitanti della media Val Pellice, posto tra Torre Pellice e Bobbio Pellice.

Queste cronoscalate stanno riscuotendo un grande successo. Anche a Villar quasi 200 iscritti tra cui 40 donne.

Ora che è estate è sicuramente preferibile una breve gara serale di metà settimana, seguita sempre da un piacevole epilogo conviviale, piuttosto che un forzato e magari solitario allenamento.

pertuzel 2 copia

 

 

IL PERCORSO

 

A Villar ci aspetta la Salita al Pertuzel, dai 668 m di Villar ai 1181 della frazione Pertuzel, circa 500 D+ in 2,7 km.

Ideazione e organizzazione della gara è opera dei padroni di casa,l'Atletica Valpellice, coadiuvati da numerosi volontari e dallo speaker più competente sulla piazza, Carlo Degiovanni.

La partenza è all'inizio del borgo, di fronte al municipio e, dopo un breve lancio su asfalto in leggera salita, arrivati dietro al cimitero, si attacca il fianco della montagna entrando in un grandioso bosco di faggi e castagni.

 

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Un tempo, le foto lo ricordano, questi pendii erano puliti e disseminati di vigneti.

 

 

Ora avanziamo invece in un ideale tunnel ombroso.

 

 Il largo sentiero, a tratti ancora una mulattiera di buona fattura, raggiunge con ripidissimi tornanti la frazione di Cuccuruc ove ci si inserisce su una stradina asfaltata in salita corribile, che dà qualche minuto di respiro e porta alla frazione di Comba.

 

 

 

 

 

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Manca ancora un terzo della salita, ma le pendenze ora sono più lievi, alcuni tratti sono corribili e in breve si sbuca letteralmente tra le case di Pertuzel, dove ci aspetta il traguardo posto in uno  slargo con al centro una tipica fontana.

 

Ci accorgiamo qui che la borgata poggia su un costone panoramico e lo sguardo può spaziare sul versante opposto, il vallone del Rospard, e sul Monte Vandalino.

 

 

 

 

 

 

Fino al 1965 la mulattiera era l'unica via di comunicazione che portava al Pertuzel. Ora la borgata è stata raggiunta da una stradina asfaltata. Con le case ancora ben conservate o ristrutturate è un sito grazioso, anche se non più abitato stabilmente.

 

PRE E POST GARA

ALL'ECOMUSEO 'FELTRIFICIO CRUMIERE'

 

Interessante la location della gara, con parcheggi,ritiro pettorali, premiazioni e ristoro finale ospitati nell'area di un fabbricato industriale di inizio secolo, con i muri in pietra e l'architettura caratteristica del periodo.

La collocazione è nella parte bassa del borgo, dove era più agevole sfruttare la forza motrice dell'acqua.

 

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Era il Feltrificio Crumière, una impresa prospera nella prima metà del secolo scorso e avviata da Eugenio Crumière un tecnico feltraio alsaziano,trasferitosi a Villar.

 

 

 

Il settore era il tessile, florido nella Val Pellice e il prodotto era il feltro, declinato nelle sue molte varietà tecnologiche, soprattutto per uso industriale.

 

 

 

 

 

Una splendida macchina 'Buffaud & Robatel'  costruttori in Lione dal 1830 di motori e locomotive a vapore

 

 

Alla morte del fondatore la società venne rilevata da altri industriali alsaziani, ma sopravvenne nel tempo un disinteresse strategico del nuovo gruppo proprietario, che portò l'azienza al fallimento nel 1086.

 

 

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Fu allora che 21 dipendenti, senza altre alternative di lavoro in valle, si unirono in cooperativa e ripresero l'attività conquistandosi nuovi mercati in produzioni di nicchia e iper specializzate.

 

 

Una bella storia che continua tuttora, in uno stabilimento nuovo adiacente, nel quale sono occupate 40 persone tra soci e dipendenti.

 

 

 

 

 

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Nei locali del vecchio stabilimento recuperati a museo, sono visibili, per visitatori e scolaresche, gli spazi del processo produttivo e le macchine particolarissime, alcune eventualmente ancora funzionanti, create apposta per realizzare i tessuti e i rotoli di feltro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA GARA

La Gara è giovane, alla sua terza edizione.

Nel 2015 ci fu l'exploit di Andrea Rostan , giovanissimo,

quasi adolescente che vinse con il tempo stratosferico di 18'34", dietro di lui due giganti, Marco Moletto e Paolo Bert.

Tra le donne vinse Giulia Oliaro in 24'32" davanti ad Alma Rikka e Marina Plavan.

 

Nel 2016 vinse Paolo Bert in 19'19" davanti a Giovanni Bosio e Fabio Bonetto. Tra le donne Nadia Re in 24' 02" davanti ad Alma Rikka e Cinzia Chiri.

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Quest'anno, su un fondo leggermente scivoloso per pioggia recente, la vittoria in campo maschile è andata a Max Di Gioia,in 19' 02" uno specialista delle gare in salita, ma anche ottimo stradista.

 

 

Max aveva anche coinvolto in questa sua uscita  Rudy Albano,suo compagno di squadra nell'Atletica Palzola, arrivato terzo.

 

 

 

Al secondo posto Giovanni Bosio, abituale presenza sui gradini del podio dei Sunsets Vertical.

 

 

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In campo femminile si è riproposto il leit motiv di questa stagione, il duello a tre tra Camilla MaglianoFrancesca Bellezza e Erica Ghelfi.

 

Anche questa volta i distacchi sono minimi, tutte e tre stanno in 20”: è la Bellezza a prevalere con la Magliano seconda e la Ghelfi terza.

 

 

 

 

Da sin  Cinzia Chiri,Jessica Tieni,Marta Menditto,Camilla Magliano,Francesca Bellezza,Erica Ghelfi

 

 

 

 

 

 

CLASSIFICHE

 

INCONTRI

 

MAX DI GIOIA

 

Max, che considerazioni facciamo su questa vittoria, dopo una primavera in cui ti si è visto poco..

Ti aspettavi di vincere? sei in forma?

No, non mi aspettavo di vincere e nemmeno mi considero in forma. Probabilmente tenere una gara di 

20 minuti è diverso da una gara di 40 minuti o 1 ora e 10'.  

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Mi sono fatto coraggio, ho avuto qualche breve cedimento, ma il tempo sembra che sia buono.

 

 

 

 

E' da marzo che mi alleno soprattutto in bici e non posso fare ritmi in pianura a causa di una infiammazione alla spina calcaneare.  Questa sera è una buona soddisfazione. Mi tira fuori anche dalla paura di andare in gara. In queste condizioni è brutto vedere che non sei ai livelli dell'anno precedente.

 

Da sin Rudy Albano e Max Di Gioia

 

Non dico per queste gare brevi, ma per quelle più lunghe come lo Stellina o il Mombarone, speri sempre di limare ancora un minutino o anche solo mezzo.

Era da marzo che non correvo in gara perché mi sono infortunato subito dopo essere arrivato secondo con Gabriele Abate al Trail dei massi Erratici.

I miei obiettivi erano Chaberton,che ha un fascino su di me, poi K3,Sierre Zinal  e Mombarone.

Oltre che partecipare ai Campionati italiani.  Sono in ritardo di preparazione, soprattutto per lo Chaberton. magari faccio solo la salita.

 

 

 

 

 

 

FOTO GALLERY