TRAIL DI CAPRIE 29 Marzo 2015 / IL RITORNO DI GABRIELE ABATE |
Scritto da Vittorio Duregon |
Domenica 29 Marzo 2015 23:37 |
IL RITORNO DI GABRIELE ABATE SHORT TRAIL DI CAPRIE Giro delle borgate 2° Edizione Domenica 29 marzo 17/10 km d+ 900/400
Due belle notizie
La prima bella notizia è che Gabriele Abate è tornato. Dopo oltre un anno di assenza dalle gare, Gabriele ha superato i problemi al ginocchio e recuperato un buon livello di forma che lo metterà di nuovo in corsa per quel posto di Nazionale della Corsa in Montagna che detiene già da molti anni.
In Bassa Val di Susa Gabriele è ovunque di casa, tutte le mulattiere e i sentieri che portano alle frazioni in quota gli sono note; lui stesso è organizzatore del Trail della Val Susa e attivo promotore di sempre nuove modalità nella corsa in montagna.
E' un atto di responsabilità, e anche di generosità, la sua partecipazione a questo breve trail, alla sua prima edizione effettiva,una gara preziosa ma minore. Per lui una vittoria a man bassa assicurata, un buon allenamento.
La seconda bella notizia è che il Trail di Caprie , organizazto dalla Società Sportiva Moncenisio, seconda prova nel Torinese del Circuito Regionale Trail 2015 dell'UISP ,si è rafforzato, è stato un buon successo organizzativo con oltre 150 concorrenti raddoppiando le presenze dell'anno scorso, che era un anno di prova. Uno short trail che ci sta benissimo nel Calendario di inizio stagione. Forse, più correttamente, una classica corsa in montagna,, solo un po più lunga del solito, e che infatti ha visto ai primi posti gli atleti abituali di questa disciplina, mentre sarà sembrata una sgambata troppo veloce ai trailers che si stanno preparando per i trail di Aprile e Maggio, in primis l'imminente Maratona Alpina di Valdellatorre.
ARRAMPICARE A CAPRIE
Come comuni cittadini troveremmo forse pochi motivi per andare o transitare per il comune di Caprie. E invece come sportivi 'Caprie' vuol dire molto. La 'Rocca di Caprie', evoca in tutta la comunità degli sport outdoor l'immagine di un piccolo paradiso, un comprensorio vicino, facilmente accessibile, prezioso e insostituibile per tante discipline, come l'escursionismo, il running, il ciclismo mountain e su strada, il canyoing, e forse altri sport di ingaggio ancora da inventare.
Sicuramente la 'ferrata' di Caprie è ,nel suo genere, una delle vie su roccia più frequentate del Piemonte. Però è nell'alpinismo sportivo che il sito di Caprie significa moltissimo.Si tratta infatti del maggiore territorio di arrampicata della Val di Susa. Scoperto e 'lavorato' negli anni 70 e 80, ora vede oltre 300 vie, tra cui moltissime aperte da Giancarlo Grassi, l'indimenticato 'Calimero'.
L'articolo di Giampiero Motti 'Arrampicare a Caprie' pubblicato su Scandere,l'annuario del Cai Uget ,nel 1983 divenne famoso perché in esso l'alpinista- intellettuale torinese rivedeva la sua riflessione del 'Nuovo mattino' e ritornava ad una concezione più tradizionale dell'arrampicata su roccia e dell'alpinismo, una disciplina dove l'aspetto ludico e l'atletismo protetto, fine a se stesso, avrebbero dovuto avere un valore inferiore alle qualità fisiche e psichiche richieste dalla scalata tradizionale portata all'estremo, quella veramente rischiosa e senza protezioni già predisposte.
CELLE
Un posto magico, dove ritornare spesso è la piccola frazione di Celle, altitudine mille metri, il punto apicale del percorso del Trail. Prende il nome dalle celle dei monaci eremiti che qui vissero intorno all'anno mille. Luogo di varie leggende, è un sito di fede antichissimo,anche antecedente a quello della Sacra di San Michele. E' costituito solo da una cappella e una chiesa con cripta medioevale, un campanile romanico, un piccolo delizioso cimitero addossato alla chiesa, un piccolo rifugio con servizio bar,nessuna abitazione privata. Facilmente raggiungibile, ma isolato, silenzioso, antichissimo,mistico,è un luogo ideale ove cercare tranquillità; indimenticabile la frescura che regala nelle calde sere d'estate, sotto un cielo stellato e alla luce fioca dei lampioni, ammirando la pianura sottostante e la Sacra di San Michele sul lato opposto della valle.
LA SEJA Un altro luogo di bellezza non comune dove passa il Trail di Caprie è La Seja. Abbiamo già incontrato la Seja nel Percorso del Bikilometro Verticale. Studiando questo percorso a tavolino eravamo partiti da una constatazione: c'era un punto nella piana di Amese e Villardora in cui le propaggini della montagna si spingevano con una dorsale fino a lambire la Dora. In questo punto c'è la frazione di Torre del Colle, così chiamata per la sua torre di avvistamento costruita intorno al 1200, e di lì eravamo partiti per costruire un percorso con un dislivello di 2000 m fino alla Punta della Croce, del Monte Civrari.
Questa dorsale , spartiacque tra Villardora e Novaretto è La Seja. Sul suo culmine c'è una area attrezzata per pic nic, ed è frequentatissima per feste e riti di ogni genere. Di facile accessibilità offre uno stupendo panorama sulla pianura e sulla antistante Sacra di san Michele.. Non a caso sulla Seja furono trovati numerose tracce di vita pre istorica e alcuni reperti di fondamentale importanza ora sono ora conservati nel Museo Preistorico della Dora Riparia di Villardora.
Lungo il sentiero, nei pressi della Torre, c'è anche un imprevisto spiazzo, un manufatto in cemento armato, evidente opera militare. Nessuna indicazione ce lo ricorda, ma da questo pulpito vennero dirette le manovre militari che si svolsero nella pianura nella primavera del 1940 e che antecedettero la triste e sciagurata dichiarazione di guerra alla Francia del 10 Giugno del 1940.
TRAIL DI CAPRIE 'Giro delle borgate' Il percorso
Si parte dalle pensiline fotovoltaiche accanto ai "palazzi" di Viale Kennedy di Caprie, percorrendo 700m di lancio su strada bianca (Via Monte Caprasio e Via Armona) per poi svoltare a sinistra lungo una ripida mulattiera fino alla Calcinera, dove il sentiero spiana percorrendo un balcone sopra Novaretto fino alla cappella di Sant'Anna, punto di separazione tra i percorsi "lungo" e "corto". Il lungo si inerpica a sinistra lungo la mulattiera fino a raggiungere l'inizio del "senté d'le mule", che con un traverso tecnico in direzione Ovest conduce alla Borgata di Campambiardo.
Attraversando la Borgata, si inizia a salire a destra tra le case,lungo la mulattiera che offrendo qualche scorcio panoramico sulla bassa valle, punta verso Camparnaldo e quindi sbuca nella strada a Celle. Siamo a quota 1000 m s.l.m., apice del percorso, proprio di fronte alla Sacra di San Michele. Si segue per qualche centinaio di metri la strada asfaltata che passa davanti alla chiesa di Celle e scende verso Case Inferiori, dove si imbocca la mulattiera che porta velocemente alla borgata di Prà Barbé, attraversandola con una serie di curve secche tra le abitazioni. Ancora un po' di discesa, poi un breve strappo e quindi di nuovo in discesa tra i boschi de La Mandria fino alla borgata Sala, dove si ricongiungono i percorsi.
Attraversata la borgata si scende verso San Pancrazio e percorrendo una strada bianca si raggiunge La Seja, da dove il panorama spazia dalla piana torinese alle Alpi di confine con la Francia.
Inizia una veloce discesa su terra battuta fino a Torre del Colle, dove con una secca svolta a destra si prende il sentiero che torna verso Novaretto scendendo fino al livello della Dora.
Si percorre un tratto di strada bianca e quindi un breve ma ripido strappo tra i castagni, per imboccare il sentiero verso Pietra Rotonda, che poi diventa strada e conduce all'inizio dell'ultima erta, che passando per il Piagnolo, prima su asfalto e quindi su mulattiera, porta all'ultima discesa su Novaretto. Si passa dietro al laghetto e ci si immette in Via Armona, dove ripercorrendo il primo tratto a ritroso, si giunge all'arrivo.
CLASSIFICA
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