Podoandando Podoandando LAGHI - Garda e Iseo
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LAGHI - Garda e Iseo
Scritto da Geo Sergiulin e Carletta   
Venerdì 05 Luglio 2019 15:11

 

 

 

   LAGHI - Garda e Iseo

                                                                                   Torino, ottobre 2008     
 
         Prima di raccontare dei tre giorni trascorsi tra il lago di Garda e il lago d‘Iseo mi sento in dovere di ricordare chi ci permette di effettuare, con intraprendenza e competenza, questo tipo di gite. Si tratta di alcuni volontari (non sto a far nomi onde evitare di dimenticarne qualcuno) dell’Associazione Amici dei Sentieri della Collina A.S.S.O. che, mentre curano con eccezionale dedizione i sentieri collinari di S. Mauro e oltre, (come indicato nel loro logo), si incaricano in primo luogo di organizzare escursioni di un sol giorno su tali percorsi, alle quali partecipo assiduamente, e poi anche a predisporre il programma, uno all’anno, di gita di più giorni con ottima organizzazione, estrema cura e avvedutezza sia per i percorsi che per la sistemazione alberghiera.
         Ė stata una lieta sorpresa nel leggere il programma della gita prevista per quest’anno verso i grandi laghi subalpini Garda e Iseo avvedendomi che l’itinerario comprendeva luoghi che già da lungo tempo avevo in mente di avvicinare. Infatti tra le mie varie cartine geografiche non mancava il 50.000 del Garda per il suo noto Monte Baldo e per l’Iseo con il suo Monte Isola che aveva attirato la mia curiosità in occasione di un passaggio, molti anni fa, sulle sue sponde.
         Dunque passo alla descrizione di quei tre giorni trascorsi in modo molto piacevole in vicinanza dei monti, le sponde e l’acqua di quei laghi.
 
         Il primo giorno è stato dedicato ad una visita alla cittadina di Sirmione dove ci siamo addentrati nel suo castello scaligero e soprattutto dedicati ad un assaggio di pasta asciutta con pesci di lago e poi, dopo un veloce trasferimento con il nostro bus, presso un poco noto parco Sigurtà così chiamato dal nome del suo ultimo proprietario. Il parco, aperto da alcuni anni al pubblico, consente una lunga passeggiata tra prati verdissimi, boschi di latifoglie, con colori autunnali meravigliosi, file di cipressi e laghetti. Dopo un breve tragitto di spostamento abbiamo poi visitato, consigliati dalle guide del parco, un interessante borgo medioevale (Borghetto) sul fiume Mincio, dove esistevano parecchi mulini posti sui canali di derivazione del fiume.
         Poi cena e pernottamento, siamo numerosi, in un capiente albergo.
 
 
         Dopo la logica levataccia mattutina e l’abbondante colazione eccoci avviati per la Gardesana orientale fino a Malcesine dove due tratti di funivia ci portano in quota sulla costiera del Monte Baldo. Notevole il secondo tratto della funivia con la sua cabina panoramica girevole, ideale per la mia testa pure girevole conseguenza della cervicale.
         Siamo in montagna avviati verso due vette poste sulla cresta verso sud del massiccio. Nel primo tratto della salita si segue una stradina in terra battuta che poi presto si trasforma in sentiero a volte invaso dai pini mughi. La cresta ad un certo punto si fa più stretta con percorso anche roccioso con entusiasmanti visioni sui due lati sia verso il lago molto in basso - siamo sui 2000 metri di quota - e sia verso le valli trentine a est.
         Numerosi raggiungiamo la cima delle Pozzette e poi la cima Longino a 2.176 metri. Il panorama sempre molto ampio malgrado una foschia provocata dalla giornata particolarmente calda (siamo in ottobre!) ed alcune nuvole verso sud. Molto lontano s’intravedono le nevi del gruppo dell’Adamello e le rocce del gruppo di Brenta.
         Il luogo è particolarmente segnalato dalle guide escursionistiche per la notevole fioritura nella primavera inoltrata ma per noi, purtroppo, l’autunno ci regala prati ingialliti e alcuni fiori sopravvissuti alla calda estate. Non per questo l’ambiente è meno interessante proprio perché raggiunto in un periodo meno frequentato e più isolato.
         Veloce spuntino con i viveri contenuti nel pocket lunch e via per la discesa su un terreno a volte scivoloso per le rocce molto lisce e la inframmezzata terra umida con naturale conseguenza di qualche seduta improvvisa non prevista.
         La funivia, sempre girevole, ci riporta a Malcesine dove è d’uopo una vista al borgo per il caffè, i souvenir e la vista dalla riva. Il rientro e la cena completano l’intensa giornata alpina.
 
 
         Il mattino successivo non solo è assolutamente necessaria la sveglia molto presto e la conseguente colazione, ma è necessario preparasi per la gita della giornata, consegnare le chiavi e riportare i bagagli al pullman. Tutte le difficoltà vengono superate senza problemi poiché lo spirito generale è sempre vivace in attesa del giornata che si annuncia calda e soleggiata.
         Velocemente siamo sull’autostrada Venezia-Milano. Dopo Brescia si devia verso il lago d’Iseo che raggiungiamo sulla sponda orientale. Dalla sponda un capiente battello ci traghetta sull’isola di fronte nominata appunto Monte Isola per la sua caratteristica di vera e propria montagna posta al centro del lago con i sui 600 metri di quota sulla cui cima sorge un santuario. Esiste una stradina in parte asfaltata che raggiunge la vetta, ma noi affrontiamo un sentiero nel fitto dei boschi di latifoglie e di castagne.
         Il primo tratto del sentiero è stato per me una vera sofferenza. Non so per quale ragione non riuscivo più a proseguire con la normale andatura. Tutto è venuto difficile; procedevo molto lentamente fino a fermarmi. Poi improvvisamente tutto è passato e con calma ho raggiunto anch’io la chiesa in punta. Come è comprensibile il panorama, permesso dal cielo terso e sereno, era esteso e stupendo. A parte la notevole affluenza di persone per la giornata festiva, l’effetto dell’isola è apprezzabile per il suo distacco dal mondo naturale circostante.
         Discesi dalla parte opposta della salita arriviamo alla riva parecchio distante dall’imbarco e dobbiamo quindi percorre il lungo litorale ad altezza dell’acqua contornando parte dell’isola. Alcuni degli amici si soffermano lungo la discesa per raccogliere castagne in previsione della preparazione di gustosi dolci da allestire per la prevista castagnata del nostro gruppetto.
 
 
         Sull’autobus lungo il ritorno assaporiamo i bei giorni trascorsi in gradevole e allegra compagnia, nel complesso abbastanza stanchi ma soddisfatti.
Saranno le fotografie ad illustrare meglio della mia descrizione le località visitate e la bellezza dei luoghi.
         Certo la zona, ricca di meravigliosi ambienti naturali, è molto frequentata dai turisti ed escursionisti soprattutto stranieri. Infatti il nostro enorme albergo era affollato in particolare da americani, giapponesi serbi e tedeschi. Alcuni campeggi erano ancora aperti e completi. E ancora più affollata sarà nei periodi di vacanze estive.
         Con tutto ciò, quanti posti interessanti esistono in Italia. Senza allontanarsi troppo ci si ritrova tra stupendi ambienti naturali o storici. Ė per questo che attendiamo sempre con ansia il programma gite dei nostri amici dell’A.S.S.O. per seguire con loro, oltre che i percorsi collinari, quella che sarà l’itinerario di più giorni per l’anno prossimo.
 
                                                                                                                        Geo Sergiulin
 
 
 
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