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Ghilead-web n° 6

        Le fotografie le trovate postate negli album della pagina FOTOSPORT

                                       Gli articoli non firmati sono miei

6 - copertina-6 - 1a sommario

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

straPavarolo     21 – 04 – 2013

6 - pavarolo 026La prima volta... non si scorda mai! E questa per la Podistica Torino prima volta è. Così, per far schiantare d'invidia la “concorrenza”, nulla di meglio che esporre un monte premi di 7.000 (settemila!) euro! Se vi sarà una seconda gara (a Pavarolo vi è – era? – organizzato un cross e Gene, lo so, sogna pure un trail...), cosa si studierà mai per superare se stessi? Un monte premi di 10.000 euro?... Uno di 15.000?... Il sorteggio fra tutti i concorrenti che avranno concluso il percorso di una Fiat Punto? Oppure, per non rovinare il gioiellino di oggi, avremo perso un bellissimo cross e, dati gli intriganti sentieri delle nostre colline, pure un per ora virtuale trail?

Mi auguro di cuore che detta manifestazione di indubbia potenza e capacità organizzativa, questa che ha tutte le carte in regola per divenire una pietra di paragone a cui gli organizzatori nostrani saranno chiamati a riferirsi, non turbi di troppo un casalingo ambiente che fatica a reggesi in piedi.

E, soprattutto, non tagli le ali a Gene!

6 - pavarolo 046Comunque un sentore di come questa manifestazione possa creare un cicinin di “invidia” io già l'ho avuto questa mattina stessa. Un: “No, questo è percorso per un massimo di 300 atleti, da numero chiuso...”. Sentito uscire dalla bocca di un, oserei dire, “professionista” perchè non poco impegnato in qualità di organizzatore: niente popò di meno che Sir Renzo di Avigliana, il quale chiacchierando della gara con l'Oste Enzino, me presente che faccio parte del gruppettino, se ne esce con questa battuta. E qui mi fermo, sperando di non giocarmi la carriera di “fotografo”...

6 - pavarolo 057Certamente la giornata non volge a favore del Gian e della sua nutrita pattuglia di alacri collaboratori. La pioggia di questi giorni ha intriso i posteggi (prati) d'acqua rendendoli impraticabili così che le auto, esaurito quello prospiciente il cimitero ed aver invaso ogni buco-auto del paesino, si sono incolonnate lungo la statale riducendone di assai la carreggiata utile. Chi si è avventurato nei campi fidandosi del Suv 4x4 o vetture similari per “grinta”, ha dovuto richiedere il provvidenziale aiuto di un trattore o di volenterose braccia per uscire dai guai. Solamente Poppolina, fuoristrada duro e puro vecchia maniera, non ha avuto necessità di alcunchè di sorta uscendo dal fango fra gli applausi di Paracqua che già temeva (trattore e trattorista se ne sono andati) di restare qui a Pavarolo in attesa del sole...

6 - pavarolo 155Se la festa è organizzata come meglio difficilmente si può, il punto dove il Gian e gli amici hanno toppato è proprio questo: nel mancato accordo con le potenze celesti. Per la prossima straPavarolo occorrerà convincere il sindaco a deporre asfalto su almeno 1000 metri quadrati di campi oggi coltivati a grano, oppure allargare tutto il percorso gara così che eventuali auto posteggiate su esso non creino intralcio. C'è poco da fare: se non si conosce anima (viva) che tenga ottimi rapporti con chi sta lassù il successo pieno lo si conquista unicamente così operando.

6 - pavarolo 236Notizie giuntemi all'orecchio pochi minuti fa raccontano che in zona gli affitti sono raddoppiati, mentre il prezzo a metro quadro degli alloggi in vendita ha superato abbondantemente quello delle abitazioni poste al centro di Roma. E questa è vera sfiga perchè il pensiero di venir ad abitare in queste contrade ad un tiro di schioppo dalla città io ce lo avevo fatto...

Marina Berlingo non è con noi, ma la sua sapiente opera di dissuasione è ben evidenziata dall'occhio nero che l'amico tenta di nascondere. “No, non parteciperò come pensavo alla Nordic Walking. Non ho avuto tempo per la visita medica...”. Meno male, dico tra me e me, accompagnare Paracqua all'ospedale mentre ho tutte le fotografie da sistemare... E poi la Formula uno e la motoGP...

6 - pavarolo 268Gridolini di stupore e di gioia emessi dal compagno di merende quando per raggiungere Pavarolo non salgo in diretta sulla collina ma attraverso il traforo scendo su Chieri indirizzando poi Dura&Pura nel retro della stessa (continuo ad aver male alle braccia e Poppolina non ha il servosterzo...). “Da secoli vivo a Torino e non sono mai passato su queste strade... Bellissimo!”.

Banale verità la constatazione di quanto perdiamo per non saper cercare e apprezzare le meraviglie che abbiamo in casa.

Poiché la giornata è grigia e, a tratti, pure piovigginosa, avrei potuto serenamente lasciare Mersì a casa evitando foto-spazzatura e attacchi di cirrosi al fegato: il Gian ha provveduto a sistemare Podistichini-con-macchina-foto ogni 500 metri del percorso, per cui sarà vera indigestione per i podisti che si avventureranno nella ricerca di se stessi o degli amici.

Ci aggiungo pure CorriCanale e Piemonte in Corsa così da fare l'en plein, un filotto cui manca unicamente la RAI...

6 - pavarolo 543L'impegno, battute a parte, è stato veramente grande, e penso che gli amici coinvolti siano a sera caduti letteralmente ai piedi del letto impiegando meno di 2” per calarsi nel riposo del giusto. Complimentacci a tutti.

6 - pavarolo 801Gara da subito giocata in attacco da parte di Edward Young che assalta la salita iniziale come in essa fosse posto un traguardo a premio (da proporre al Gian per la versione 2014...). Partendo a tutta il serpentone si dipana presto nelle prime file così che chi si fa sorprendere e resta intruppato farà fatica poi a recuperare. Ottima, direi, la prova di Nicola Grieco che su questo duro percorso pare esprimere il meglio di se. Al punto cliiick ha poco meno di un minuto da Edward, mentre chi lo tallona, Sbaai Youssef, ha dal primo un ritardo di circa1' 30”. Pochi secondi a separarli, ed una maligna salitella appena superato il cimitero che probabilmente costerà la quarta piazza a Salvatore Ciantia...

6 - pavarolo 809Nelle fanciulle nuovamente ottima prova per Scricciolo Federica, pure lei da subito in attacco (anche se per forza di cose intruppata nel serpentone). Il percorso è assai selettivo e forse non del tutto adatto alla Piccola (penso, senza che questo faccia testo), ma in ogni caso pare lucida al passaggio cruciale del punto cliiick, tanto lucida da sorridere, cosa per lei rarissima in corsa. L'unica volta che le è sfuggito un sorriso davanti a Mersì è stato sotto la pioggia di Venaria, il che mi porta a pensare che l'acqua le metta allegria (Se le persone conoscessero veramente il potere del sorriso penso che i venditori di creme e botulini nonché i chirurghi estetici morirebbero di fame!).

Scricciolo transita al punto cliiick alle 10:33':45", mentre la seconda, Miriam Di Vincenzo, alle 10:34':18” e Riva Stella alle 10:34':37”. Tre fanciulle in meno di un minuto, il che vuol dire che in questi ultimi 7-800 metri (con salitella) non ci si può distrarre.

La giornata sportiva la concludo a sera davanti la TV: contento per il secondo posto di Kimi nella formula 1, felice per la vittoria nella motoGP del cucciolo Marc Marquez. Potrei dormire tranquillo non fosse per le foto scodellate dalla Vecchia Ciabatta 2!

          CLASSIFICA

 

 

Villarbasse Trail       25 – 04 – 2013

6 - villarbassetrail 017Non scorgo orario di partenza; unicamente “ritrovo ore 8”. Il volantino è estremamente scarno ma la curiosità spinge così che poco prima delle 8 già mi trovo al raduno. La collina morenica di Rivoli è bella e colma di bellissimi ricordi, mentre i trail li ho nel cuore da sempre. Nel giurassico si chiamavano corse in montagna, marce alpine, e scatenavano in me forze ancestrali. L'uomo di Similaun, tanto per dirne una, fu da me erroneamente colpito proprio durante una di queste gare (allora si correva armati onde difendersi da velociraptor e Yeti, estremamente aggressivi, in quell'era numerosissimi nelle nostre vallate alpine). Già allora era notevole il divario tra chi si allenava nelle pianure e gli stambecchi che risiedevano tra i monti per cui, lentamente, dette gare vennero accantonate dai più tanto da ridursi, si e no, a garette paesane. Le gare su strada della nostra regione videro come appassionato profeta e iniziatore Fortunato Frazzetta, ideatore della mai dimenticata Torino-Saint Vincent, 96 km. (poi 100) di passione (la prima edizione il 10 marzo 1963. Dodici gli arrivati al traguardo tra cui lo stesso Fortunato Frazzetta e la figlia Lilliana. La nostra Marinella Satta vinse nella categoria femminile – 1997 – con il tempo di 10h: 03': 55”).

6 - villarbassetrail 030Nell'odierna era del cemento nascono come funghi le palestre, i personal trainer, così che la riscoperta di un filone che promette orizzonti verdi e percorsi a misura d'uomo attecchisce con vigore. Trail, UltraTrail, km. verticale, SkyRace, eccetera a riordinare il tutto in varie categorie, trail estremo e trail collinare che vanno a braccetto dividendosi un parco di appassionati che cresce di giorno in giorno. Ora questo trail casalingo modello Sir Renzo di Avigliana disegnato sulle orme dell'antica 3 fontane.

La partenza è alle 10 (l'ora “stampata” ha per me origine fresca fresca e l'apprendo adesso) così che ritorno su Poppolina ed in attesa di un'ora più consona a sbrigare la faccenda per la quale qui mi trovo, scribacchio e leggo un po' sino a quando un amico della Tiger Sport batte ai vetri per invitarmi a prendere un caffè. Il raduno si fa presto movimentato così, sentendomi come un pesce fuor d'acqua (oggi non ho nessun 3'50” o 4'15” da raccontare) mi avvio alla ricerca della prima (sarà pure l'unica...) postazione cliiick.

6 - villarbassetrail 049Il luogo scelto mi pare ok, pur se presenta un contrasto tra ombre e luci negativo. Per cercarne uno migliore potrei salire ancora, ma poi mi troverei troppo lontano dal secondo punto cliiick, l'arrivo, per cui decido che va bene. Lo sterrato presenta una doppia curva il che mi permette di visionare l'arrivo degli atleti e di creare movimento. Il contrasto è forte, per cui compenso un cicinin. Come solito non ho la possibilità di testare il risultato cliccando preventivamente sulla Coniglietta-Velina-Modella-Badante, ma pazienza: come per la reflex: arriverà pure lei, basta avere pazienza...

Cliiick... cliiick... cliiick... Do una veloce occhiata ai primi scatti, e direi che vanno bene. Ci penserà poi Mersì a variare a piacimento la velocità dello scatto così da renderne alcune vicine al bruciato...

6 - villarbassetrail 034Clicco l'ultimo podista, mi fermo a scambiare due parole con l'amico Pierino, Braccio Destro di Sir Renzo di Avigliana qui postato per dirigere il traffico, indi scendo velocemente verso il paese. L'ultimo pezzo del percorso lo conosco, così punto a quello che ritengo miglior punto cliiick date le condizioni di luce... sbattendo il muso contro i terzi atleti già diretti all'arrivo! Tento due scatti (orrore), tento ancora con Cristina, poi spengo Mersì. Non capisco e sono incacchiato con me stesso nel timore di aver sbagliato i tempi.

6 - villarbassetrail 062Ultime due foto sul traguardo, e la sconcertante verità: il percorso è stato abbreviato di oltre 2 km. per via di un tratto... fangoso!!! Alla faccia del trail, gara generalmente tosta e impegnativa che si svolge su fondi non certamente asfaltati.

Ormai si ha timore di tutto, persino dello sporcare le scarpette!!!

6 - villarbassetrail 080Sbaglio io? Da WIKIPEDIA estraggo:

Il trail running è una variante della corsa che differisce dalla corsa su strada e dalla corsa su pista, in quanto generalmente si svolge su percorsi normalmente utilizzati per l'escursionismo, in particolare in montagna.

Questi percorsi si snodano su sentieri inaccessibili per diversi chilometri, di solito, per l'inizio e la fine dell'escursione ed attraversano colline, montagne, altopiani, boschi ed in generale remote zone naturali. La natura stessa del percorso rende il trail running particolarmente impegnativo sia per il profilo altimetrico che per la tipologia di terreno sconnesso sul quale si corre. Le gare di trail running più lunghe sono definite ultratrail.

Per dirla alla Ezio Greggio: Villarbasse trail 2013? Più che un trail, un tr...!

Diversi podisti mi sono sconosciuti, primi due compresi (Alessandro Boschis e Carlalberto Cimenti. Terzo Paolo Castagno), mentre invece conosco la prima femminuccia a sensibilizzare la memoria di Mersì: CristinaTrail (lei si!). Non è impegnata a fondo - anche se appare evidente la mancanza di preparazione - così che nello sfilarmi accanto sorride. Direi di vederla maturata nel dolore, molto dolce oggi.

Seconda Federica Collino, terza Klizia Miletto 

          CLASSIFICA

 

GLI ORCHI

PODOANDANDO/SKYRUNNING

 

 

6 - c bianca 1Cà Bianca       01 - 05 - 2013

Sono indeciso, tanto che nulla ho scritto sulla “Striscia-che-corre”. Non riuscendo a volare come vorrei sono portato a trascurare un mare di cose, a sostare molto spesso sul divano in meditazione. Le idee svolazzano come pipistrelli sbattendo nelle pareti vuote del cranio, cadono al suolo e lì restano. Poi la pioggia. Che amo moltissimo ma che mi mette in crisi nera quando debbo estrarre Mersì dalla fondina...

La lettura dei meteo mi sconsigliava None di domenica scorsa (poi la previsione risultò essere un flop), e domenica che viene, che io sappia (ma molte sono le volte che io sappia no...) presenta come unica possibilità la gara di La Loggia. Il primo maggio invece si, qualcosa di intrigante c'è: la Cà Bianca, garetta in montagna a due passi da casa. Non è una Ultra, per cui non si tratta di ore di sosta in attesa dei concorrenti. Garetta che si presenta potabile e tutta da scoprire. La pioggia, vero... ma quando esco di casa non piove ed il cielo è di un grigio non omogeneo: qui più scuro, là meno, per cui penso che forse hanno toppato pure oggi. Magari... Nell'entrare a Venaria il cielo si squarcia, tanto che Poppolina mi pare più volte lì lì per affogare!

6 - c bianca 2Vuoi che facciano la gara con tutta l'acqua che sta scendendo ora e che si somma a quella scesa nei giorni scorsi? E il pensiero vola alla Villarbasse Trail, abbreviata per evitare alcune pozzanghere... Già, ma era un trail quello? Così, fidando negli uomini (e donne, ovvio) duri e puri che affollano detta specialità, continuo a tenere la barra puntata su Cafasse.

Bucato che ho Venaria il temporalone si placa, sfuma, si esaurisce, così che quando posteggio Poppolina vicinissimo al luogo del raduno acqua non ne scende più. Sono le 7,40, per cui ho tutto il tempo che voglio per scoprire di che si tratta. Ai piedi ho le Pedule-Modello-Inquisizione, una garanzia perchè non voglio rischiare. Queste hanno una tenuta salda sui percorsi sconnessi e bagnati, e pazienza per il dolore che procurano dopo mezz'oretta d'uso.

6 - c bianca 3Sul sito dell'Atletica Cafasse ho studiato la cartina del percorso e quella dell'altimetria, tanto che di già ho individuato un possibile punto cliiick non situato ai piedi del monte, che il mio sogno è di salire per riprendere gli atleti e gli angeli che li accompagnano.

6 - c bianca 4Tra i primi che incontro nel gruppetto vi è XY, meglio conosciuto nell'Atletica Cafasse come Mario Rossi, così che a lui chiedo ragguagli. Nel gruppo degli organizzatori scorgo un che di agitazione, agitazione che vede in Sergio Fornelli, Vicepresidente della società in compagnia di Ignazio Vania, e nel caso possibile responsabile dell'ambaradan, la principale vittima. Vi sono, infatti, un paio di punti che chiamare difficili si direbbe eufemismo. Uno consiste nell'attraversamento di un torrentello, il successivo nell'infilarsi, per superare la trafficata statale che conduce a Lanzo, in un tunnel che null'altro è che un passaggio di sfogo ad un altro torrentello. C'è chi dice di mettere delle corde cui gli atleti si possano aggrappare, chi suggerisce di chiamare il Genio per allestire un ponte, chi sostiene invece di deviare il torrente o aspirarne l'acqua, eccetera. Sergio mi pare sempre più nel pallone perchè il tempo trascorre ed occorre ben prendere una decisione.

6 - c bianca 6Decido così di visionare torrentello uno e tubo due, iniziando da quest'ultimo. Quando torno al raduno dico a Sergio che mi pare follia far passare gli atleti lì dentro: l'acqua scorre veloce, ed è alta almeno 15-20 centimetri. Se uno scivola e cade non vi è modo di fermarlo. Chiedo ora del torrentello, e faccio una seconda perlustrazione. Disastrosa: pare un vero torrente in piena, con acqua velocissima, profonda, con nessuna possibilità di ancoraggio ed un fondo molto sassoso (altro che XY che suggerisce una corda trattenuta da due uomini!!!). Aggiungici l'acqua fredda e facciamo cinquina.

6 - c bianca 7Il primo tentativo che vedo realizzato è quello di un trattore che, munito di una idrovora, tenta di alleggerire la portata d'acqua che si riversa nel tunnel. Li lascio e ritorno per raccogliere le ultime notizie al luogo del ritrovo.

6 - c bianca 13Ho di già sgambettato assai con le Pedule-Modello-Inquisizione, per cui comincio ad avere i piedi incazzati. È inutile discutere con loro: hanno sempre ragione, così che, visto che seppur ancora non si è deciso il come la decisione di fare comunque la gara pare presa, decido di portarmi alla ricerca del primo punto cliiick (in salita le P-M-I procurano meno dolore). Ovviamente non si tratta più del presupposto punto studiato sulla cartina, bensì di una via di mezzo.

6 - c bianca 12Il primo a raggiungere la memoria di Mersì transita alle 9:46':13”, via via gli altri. Il percorso intero è lungo 11 km, mentre vi è un percorso ridotto (7,5 km. circa) per le femminucce ed altre categorie minori, non competitivi compresi.

Sceso che sono cammino lungo la statale curioso di vedere come è stato risolto il problema dei torrentelli maligni. Non punto al tubo-sottopassaggio, bensì al più vicino torrentello-cinquina. Ma prima di arrivarvi scorgo la modifica: il tracciato è stato ridotto (questa volta con ragione!) di circa 1,2 km evitando così torrentello e tubo. Perfetto.

6 - c bianca 9Mi trovo così a salire su di una sinuosa e molto bella stradina asfaltata che pare puntare alla Cà Bianca, la percorro lentamente sino all'arrivo dei primi concorrenti. Solito pigiare con l'indice sul grilletto, soliti tentennamenti con Mersì che rifiuta a volte di darmi l'ok al cliiick, ma direi proprio che in definitiva, pur giostrando sui 400 ISO, la Vecchia Ciabatta 2 si è comportata meglio del solito. Forse perchè non sollecitata di continuo? Per le pause che le permettono di riprender fiato? Potrebbe essere, si.

6 - c bianca 11Ritornando a recuperare i passi, incontro la signora X, moglie dell'amico XY, intenta pure lei a scattare fotografie. Alzo Mersì e pam!, la centro in pieno. E lei che fa? Capperi, mi ricambia il click! Ora, con tutta la simpatia che nutro per gli amici, questo modo di fare non direi essere corretto. Non che mi consideri personalmente uno Yeti o poco fotogenico, ma perchè sono venuto a conoscenza che mie immagini sono vendute su Facebook, Twitter, eccetera allo scopo di terrorizzare i bambini. Di terrorizzare gli adulti poco m'importerebbe, ma le piccole creature no, non si possono domare mettendo loro sotto il naso la mia effige dicendo: “Se non stai bravo chiamo il signore!”. Assolutamente no, sono shock che si porteranno dietro per tutta la vita per cui diffido genitori, zii e parenti vari ad usare detta forma di assurdo terrorismo.

6 - c bianca 8Presenza inaspettata (per me) è quella scoperta al tavolo prospiciente il nuovo traguardo: si tratta del Braccio Destro di Genio Bocchino, Braccio Destro che, altra sorpresa, scopro in seguito far parte pure dei consiglieri dell'Atletica Cafasse. Un uomo “ovunque”, tanto che non mi stupirei di scoprirlo in questo medesimo istante pure a San Maurizio...

Il primo dei maschietti al traguardo è Erik Rosaire, secondo Manuel Solavaggione e terzo Luca Vacchieri. Volti nuovi per me che poco ancora bazzico in detti bellissimi percorsi montani. Vorrei tanto uscire dalla routine delle solite gare e rifare il “guardaroba”, così da ravvivare le motivazioni e riprendere quel brio oggi scomparso.

6 - c bianca 10Nelle femminucce a conquistare lo scalino più alto del podio è la sempre determinata e tosta Laura Fornelli, buon secondo scalino per Francesca Bellezza e terzo per Miriam Di Vincenzo.

 

Non so se è tradizione locale oppure comune usanza in dette gare, ma ho goduto della presenza di un atleta non di primo pelo che accompagna l'ultimo. Una maglietta con su scritto Fine Gara, spiritosa quanto basta a strappare un sorriso. Da perfezionista qual sono avrei completato l'opera dotando l'atleta di uno zainetto contenente una dotazione di Pronto Soccorso e di un telefonino. Ciliegina se l'uomo fosse pure medico... (l'ultimo arrivato al traguardo recava i vistosi segni di una caduta).

Per me una bella mattinata trascorsa nel verde, con la gioia grande del poter liberare prima dell'una le podo estremità dalla morsa delle utili ma dolorose Pedule-Modello-Inquisizione!

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Giro dei 2 monti - Rivera di Almese       12 - 05 - 2013

6 - 2 colli 10Corsa in montagna, primo... no, secondo amore, a seguire la bicicletta. E corsa in montagna è etichettata questa gara, cosa che la rende ancor più gradita alla mia mente (a pensarci bene pure la Cà Bianca è così evidenziata. Paiono gare gemelle). È un piacere pensare a lei quando scorro il calendario gare di oggi: Beinasco svetta, ed io sorrido sotto i baffi; sono in “montagna”, eheheh, con al fianco il baldo scudiero e compagno di merende Paracqua Umbrelun Bartali Fiorino! A seguire una notte trascorsa completamente in bianco, ohibò. Ho cenato tardi e mangiato troppo, così che il cinghiale di quella spiritosa pubblicità si è trasferito sul mio stomaco. E se non prendo sonno appena appoggio il capo sul lenzuolo sono panato: rigurgito modello lotta continua di stronzate a gogò.

Il venticello che ci accoglie festoso a Rivera di Almese, però, caccia ben presto via la stanchezza e la caligine accumulata nella notte. Sono posti nuovi per noi, luoghi tutti da scoprire. “Sono passato migliaia di volte da Almese per fare il giro del Lys, ma qui non ci sono mai venuto...”. Beh, la solita storia, Paracqua: non sappiamo vedere la punta del naso.

6 - 2 colli 2Parecchi, ovviamente, sono oggi gli atleti che non conosco per cui le motivazioni per fermarmi sul luogo del raduno non vanno oltre le 2-3 foto che mi servono per l'apertura del servizio. Daniele mi da poi le dritte sul percorso, così ci avviamo. Paracqua zoppica e fatica a camminare, ma partiamo con oltre 40 minuti di vantaggio, per cui non mi preoccupo eccessivamente. Pare che esista un pianoro non lontano che offra perfette possibilità per i cliiick che mi prefiggo di realizzare.

6 - 2 colli 1La stradina diventa presto sterrato, superiamo una barra (che apriranno poco prima della partenza) e saliamo alla ricerca del “pianoro”, luogo di inizio-conclusione dell'anello di gara. Poco più di un km. comune, direi ad occhio, per l'andata ed il ritorno. Giunti sul piccolissimo spiazzo si prende a destra ritornando a chiudere il cerchio scendendo sulla sinistra. Chi desidera meglio comprendere clicchi QUI. Si entra in podoandando/skyrunner curato dall'amico Vittorio Duregon che ne descrive ottimamente il percorso gara.

6 - 2 colli 7Sin qui, però, non ho trovato postazione alcuna adatta ad illustrare una gara di montagna. Sentiero boschivo che potrebbe essere locato alla Mandria, per dire; niente rocce e spazi aperti ad illustrare cime. Probabilmente occorre da subito partire di buon passo e salire parecchio più in alto seguendo il percorso inverso alla gara. Anche se così facendo i cliiick-atleta si riducono a uno o due massimo.

6 - 2 colli 3Non è affatto facile ottenere risultati decenti (macchina fotografica a parte) in dette competizioni. I sentieri da percorrere sono “pesanti” per chi di primo pelo non è più e che parallelamente si trova impegnato a battagliare con Aritmic il Ribelle, che non possiede la benché minima l'idea di cosa esista “in alto”, di cosa lo attenda. Si procede controllando l'orologio (ma i tempi sul km. qui sono dettati dalle difficoltà del tracciato) e per non farsi beccare dai concorrenti in un posto ostile ci si ferma in attesa appena la postazione pare buona. O almeno così così. Ovviamente tutto ciò per un fai-da-te come il sottoscritto, che non possiede cartine dettagliate del percorso, collaboratori, elicotteri ed eccetera...

6 - 2 colli 4Per offrire un'idea almeno un cicinin mossa stabilisco così il primo punto cliiick in un avvallamento che ospita una traccia di torrentello; discesina dal pianoro, quattro pietre da saltare per non mettere i piedi a mollo, curva a gomito destra e ripresa della salita. Luogo che gli occhi riconoscono come ok, ma che Mersì si ostina a dichiarare negativo obbligandomi a scegliere i... 1600 ISO! Ma tant'è, ormai ho deciso di tentare, pur sapendo che più salgo con gli ISO più i file si fanno pesanti e la raffica rallenta (non solo lentisssssima sarà, ma pure sciorinerà moltissime foto sottoesposte, cioè nere).

6 - 2 colli 6Cosa non riportata sul volantino e che mi coglie di sorpresa è la partenza differenziata delle “batterie”: fanciulle e Juniores alle 9,35, master maschili alle 9,55. Così, appena seviziata la più migliore assai categoria, la più bella in assoluto certamente, mi sposto sul sentiero ad attendere i maschietti...

Quattrocento ISO risulteranno troppo al pelo, ma usare gli 800 dopo i 1600 mi parrebbe come buttare definitivamente alle ortiche il tutto. Ho pure fatto, nell'occasione del ritorno al traguardo, un tentativo di correzione foto “in corsa”, cosa che generalmente non faccio nella consapevolezza che le foto potrebbero risultare di difficile postumo adattamento: la correzione dell'esposizione. Sul display le foto appaiono sovraesposte, molto chiare (in effetti quelle scattate lo saranno, seppur non nel modo in cui l'insufficiente monitor me le presenta), così compenso sottoesponendo le stesse di 1/3.

6 - 2 colli 9Purtroppo la realtà è che per queste gare (per chi intende gratificare tutti di una immagine decente) è veramente indispensabile una reflex modello sprint, per intenderci delle caratteristiche delle ormai vetuste Nikon D300s e Canon 7D... la cui l'eterna attesa mi consuma le ossa.

La classifica femminile vede svettare una per me sconosciuta EL KANNOUSSI Mina, come altrettanto a me sconosciuta è la seconda, MAGRO Eufemia, che al punto cliiick transita con poco meno di 30” di svantaggio. Terza Laura FORNELLI, unica delle tre di cui già ho memorizzato l'immagine. Molto vicine le une alle altre, con distacchi sul traguardo contenuti rispettivamente in 33” e 1' 09”.

Nei maschietti scalino più alto del podio per Paolo GALLO, seguito da Rolando PIANA e Mattia SCRIMAGLIA. Ventidue secondi a dividere il primo dal secondo, mentre il terzo chiude a quasi due minuti e mezzo da Paolo.

Un Podistichino presente alla tenzone: GHELETIUC Bogdan, alla sua prima “traumatizzante” corsa in montagna. Entusiasta degli atleti usi a "correre con gli angeli".

In sintesi una mattinata di serena armonia vissuta immersi nella natura, per me e Paracqua, che abbiamo goduto come una gita fuori porta, chiacchierando come vecchie comari. Con, se vogliamo, l'unica ombra di un inespresso sentimento: riprendere a corricchiare in questi verdi paradisi.

          CLASSIFICA

 

 

 

6 - ven 019

straVenaria        26 - 05 - 2013

6 - ven 35Dove andare domenica?... Mi faccio ormai molte domande, ma l'origine di tutte è comune: mi sono scaricato. Sognavo un sito vivo, colmo di amici che approfittando della pagine a disposizione esponessero le loro “creature”, quelle che generalmente si dice abitino nei cassetti di ognuno, speravo di scoprire poeti (solamente due: Marco Dalessandro ed il Menestrello Stornellatore 878 rraggiato, soprannominato Francesco Famà), fotografi, pittori e scrittori, musicisti ed altri eccetera, speravo di creare un magazine e di scoprire talenti... Invece poco più del nulla. Tempo fa ho persino pensato ad una pagina tipo forum nella speranza di sentire battere il cuore di Podoandando, poi ho temuto in un novello flop ed ho lasciato perdere. Non ho consigli tecnici o medici da elargire, non praticando più agonismo non mi mescolo a voi per cui nulla in me rimane, ho idee che non posso realizzare data la totale ignoranza nella programmazione-evoluzione di un sito e così via.

6 - ven 31A questo aggiungo che ormai fotografare con Mersì equivale ad una punizione tanto il seguire dei cliiick è costellato da emme, con la D400 e la 7D Mark 2 che paiono progetti destinati a chi ha prospettive di vita superiori ai 150 anni...

Mi sarei accontentato della Nikon D7100, ma si dice abbia il buffer (importantissimo nelle foto sportive) dalle dimensioni inferiori ad un pisello. Ora attendo l'uscita della Canon 70D, dopodiché... sarò costretto ad acquistare la vecchia 7D, quella dal sensore non propriamente Top (letto qua e là nelle innumerevoli ricerche), ma imbattibile nella velocità e nella continuità dello scatto. Pure, ahimè, complessa nelle sue molteplici funzioni... Da fotografo evoluto, insomma, giusto giusto il contrario di quanto sono io.

6 - ven 34Così domenica scorsa sono rimasto a poltrire rinunciando per la prima volta a san Mauro, così questa mattina mi sveglio indeciso assai... sino a quando afferro la testa e la metto sotto l'acqua, mi faccio un doppio caffè e, preso il Chiodo per le corna, scarrozzo lo scafandro sino al vicino “paesello” di Venaria. È gara che presenta un percorso nuovo che la conduce, sia pur brevemente, all'interno dei giardini della Reggia, e questo è un motivo in più per dedicarle attenzione. La Reggia di Venaria fa parte dei tanti gioielli di casa che non ho degnato di attenzione e questa potrebbe essere l'occasione per in parte ovviare alla negligenza, per solleticare il sopito interesse all'arte.

6 - ven 33Lodevole la cartina del percorso impressa nel volantino-che-non-ho ma che un gentilissimo uomo dello staff mi fa adocchiare ed illustra: ora non ho che da raggiungere la individuata prima postazione per riprendere la partenza, indi recarmi all'interno dei giardini per documentare gli stessi e gli atleti diretti all'arrivo. Facile a dirsi, ma purtroppo... porte sbarrate, “niet! niet!” degli uomini messi a presidiare entrata e uscita. Nessuna possibilità per i portoghesi, tanto da pensare, se qui mi troverò il prossimo anno, di indossare il pettorale e varcare l'ingresso con i primi della non competitiva...

6 - ven 32È condizione questa che mi costringe, dato il traffico intenso causato dalla non competitiva e dagli spettatori, ad una spasmodica volata alla ricerca dell'uscita giardini (incrocio i primi competitivi a 100 metri dall'ingresso principale...). Persi i primi-secondi-terzi della non competitiva (ma, diciamolo pure: “chi se ne frega!”), giungo al pelo per catturare l'immagine del primo. L'inghippo di gare come questa, gare che godono della massiccia partecipazione di concorrenti non competitivi, è che davanti all'obiettivo si presenta una vera insalata russa di personaggi. Fotografare unicamente chi sa di Podoandando e che perciò saprà dove cercare una sua eventuale immagine è impossibile, d'altra parte i non competitivi vedono un “fotografo” e sorridono, si mettono in posa... Come negar loro uno scatto? Il risultato è che i cliiick risultano al termine essere 882 non riuscendo moralmente il sottoscritto a cassare gli “stranieri”. Cosa che con Mersì comporterà un lavoro di rifinitura non indifferente.

6 - ven 37Del primo maschietto a passarmi sotto il naso non so nulla (ricordo unicamente di averlo visto accompagnato, prima della gara, da una jum jum che mi rapina una fettina del cuore e provoca sospiri tanto intensi da quasi soffocarmi), così come nulla so del secondo e del terzo. Atleti che la classifica generale conduce ancor più la mente baciucca del sottoscritto a confonderne l'esatta identità. L'eterna problematica Fidal-Uisp; per alcuni la registrazione in squadre diverse da quelle che immagino o che vedo raffigurate nelle maglie, punteggi diversi...

Boh, in fondo anche per questi vale per me la regola aurea del: chi se ne frega? Tifo unicamente per le femminucce, prima delle quali pare essere Sara Ferroglia, ma che per il resto il bailame confusionale che riprende in me le immagini risponde pari pari a quelle alterate dei maschietti.

6 - ven 36Felicissimo l'incontro con Fratel Pennino, Sabrina ed il piccolo Xzzx (ovviamente non ne ricordo il nome...). Da tempo mi riproponevo di mandar loro una mail “scuoti coscienza” dal momento che parevano scomparsi, poi l'altalenare del carico-scarico mentale e la consapevolezza che la mia lontananza dalla squadra poteva benissimo avermi impedito di scorgere un loro eventuale impegno podistico hanno ritardato il mio digitare. Poterli riabbracciare è stata cosa grande.

Cosa grande sarebbe stato pure l'abbracciare la non competitiva n° zz2 e la n° xx39, ma quando ne scorgo pienamente il fascino sono ormai a casa, impegnato nel tacconamento immagini. Presterò più attenzione “dal vivo” nel 2014...

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6 - stragiaveno 4straGiaveno        02 - 06 - 2013

l'auto che davanti a me rallenta e si sposta sulla destra come a fermarsi in seconda fila, io che, tenendola d'occhio, mi allargo un po e la supero accelerando, una botta tanto forte da far pensare all'urto contro uno scalino, l'andare per ancora un cinquanta metri prima di accostare per controllare le gomme, il sospiro di sollievo ed il raggiungere serenamente casa. Poi... la macchia sotto la mascherina, il sollevare il cofano motore per un controllo, la scoperta del radiatore che perde, il carro attrezzi che ci conduce all'officina meccanica che si cura delle Suzuki, l'attesa del nuovo radiatore che tanto somiglia a quella della nuova D300s o 7D che diavolo mai sia, il blablabla telefonico con Paracqua e questa mattina alle 7 via a pedalare sul Chiodo alla volta di casa Suino.

6 - stragiaveno 6La giornata pare sorridere, accanto a me il più vecchio ombrellaio di Torino racconta di figli nipotini lavoro e letture, dal pianale della PandaAmiat4x4 raccolgo ravanelli e aglio selvatico che rosicchio conigliescamente dopo averli intinti in olio motore biologico ed un pizzico di sale. Sino a che qualche amico mi è come oggi al fianco, sino a che i sogni continuano a svolazzare nella mente non c'è rompimento de pelotas che mi possa di troppo abbattere. Come dice l'amica d'infanzia Luisella: “Alla battaglia di Lipsia c'era ben altro!” 

6 - stragiaveno 5E vuoi mettere la goduria del viaggio? Da subito l'amico mi chiede se deve voltare a destra oppure a sinistra, se per raggiungere Giaveno occorre passare da Caselle, se oggi è lunedì... Purtroppo all'uscita della tangenziale, in procinto di prendere la via per Villarbasse-Trana-Giaveno, la scena della bicicletta a terra ed il corpo senza vita del ciclista coperto da un telo. Deviazione, mentre l'allegro chiacchierare lascia spazio alle considerazioni riguardanti il comune destino dell'uomo. L'avvenimento imprevisto colpisce a tradimento senza guardare in faccia nessuno, bimbo, vecchio, danaroso o miserabile che sia, ma l'immortalità che abbiamo scritta nel cuore (quella che continua a farmi innamorare come se ancora avessi vent'anni...) rende meno traumatico il pensiero. “Ci vediamo domani” è frase che nel mondo si ripete miliardi di volte al giorno, ed in questa frase che rispecchia detta immortalità ci scorgo il disegno divino della vita eterna. Su questo paradiso terrestre, ovvio, che svolazzare di nube in nube proprio non mi ci vedo. Ma correre nei boschi come prima del Patatrac, si!

6 - stragiaveno 3Il pensiero di una vita cancellata così tragicamente, ritengo, pur se nulla conosco dell'incidente e della vittima, fa si che non provi il desiderio di chiacchierare, di restare più di tanto nel mondo del 3,14 e 6,28: un caffè con l'amico di merende poi, con la scusa che zoppica e cammina lentamente, il via a cercare il punto cliiick. Che vorrei giustamente diverso da quello dello scorso anno.

6 - stragiaveno 1Nell'andare qualche cliiick, ed il brevissimo bla bla con Scricciolo. Che non si ferma, ma che corre in tondo attorno a noi quasi a farmi intendere che non ha tempo da perdere. La vedo in fase calante? Non è allenata gran che, ma le pare di correre come sempre. Forse ricordo di lei, dice, le prestazioni nei cross, ma questi sono percorsi più brevi. Poi sfarfallando riprende il volo alla ricerca del riscaldamento ottimale.

6 - stragiaveno 2Il luce del sole è forte, per cui cerco piuttosto zone d'ombra. Meglio i 400 ISO che non facce marroni e chiaroscuri troppo marcati. Ma sarei costretto al piazzale sterrato dell'anno scorso, oppure alla salitella che se ne origina alla conclusione. Troppo buia, però. Così opto per volti marroni e colori di emme, un classico per Mersì.

Il ritorno verso il traguardo è tutto controluce e l'improvvisata compensazione risulterà insufficiente. Purtroppo è pressoché impossibile fermarsi per un controllo, sia per il sopraggiungere continuo degli atleti sia per la forte luce che penalizza ancor più la visione su di un display da sempre difficile da comprendere. Quel che di tanto in tanto riesco a scorgere è talmente scoraggiante che smetto di fotografare ben prima della conclusione della gara. Un bicchiere di tè per Paracqua, e da subito il ritorno al Chiodo che pazientemente attende a casa sua.

Non è giornata oggi, e lo stato di ansia-nervosismo che pare inspiegabilmente essere in me trova forse ragione nella notizia che mi raggiunge nelle prime ore di lunedì mattina: ieri sera, domenica 2 giugno, è mancata Mary, la mamma di Stefano e Simona. Una famiglia che mi è preziosa, dai sentimenti profondi, limpidi, che ha saputo entrare in me.

L'eternità, oggi, risiede ancora unicamente nel cuore. Quasi ad apparire a volte come una “maledizione”

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6 - mandria 6la Mandria       16 – 06 – 2013

Quando lo porto con me alle gare mi è difficile farlo stare zitto. Mi racconta della sua solitudine, del sentirsi ormai vecchio e pieno di acciacchi, del magone che lo assale quando, uscito felice che è, viene improvvisamente colto da crisi di identità alla vista delle tante Mountain Bixe che scorge attorno a se. E chiede allora di non lasciarlo solo, di non scordare che anche lui è stato giovane e bello e pieno di vitalità, che mi ha fedelmente accompagnato nelle passeggiate agresti e cittadine che fossero mai. Non oso immaginare cosa potrebbe inventarsi conoscesse il mio segreto pensiero: tirar giù dall'armadione Gomme Grosse e lasciar lui, il Chiodo, rinchiuso nel box...

6 - mandria 1Così è questa mattina mentre lo dirigo verso le terre della Mandria; cigola felice, accompagnando questo suo modo di fischiettare con il battere cadenzato della pedivella sul carter catena. Ma entrati che saremo nel Parco, lo so, è sempre così, alla vista delle stupende Mountain Bixe che sfarfallano colorate e festose sugli agresti sterrati, il suo cinguettare diventerà lamento.

6 - mandria 2

Triste destino l'invecchiare, vecchio rottame, anche se parecchia strada del tuo cammino l'abbiamo fatta insieme. Purtroppo tu non godi dell'immortalità nel cuore, croce e delizia di ogni umana creatura.

Pedalare è cosa grande, almeno per chi è sportivamente nato sulle due ruote. La gioia più intensa la si gode sul sellino della specialissima da corsa, macchina fantastica a divorar chilometri di asfalto, ma oggi, causa la pericolosità delle strade, valido surrogato appare la Mountain Bike. Ha il pregio di permetterti percorsi sconnessi, di condurti su sentieri boschivi e vecchie carrarecce militari, su percorsi alpini che conducono ad alpeggi. Chissà se mai vincerò l'apatia che troppo spesso mi accompagna ed avrò la forza per rimettere in movimento i gioiellini che posseggo. A questo penso mentre pedalo alla volta dalla Mandria; alla bicicletta, alla mancanza cronica di motivazioni che mi spingano ad agire.

6 - mandria 8Ma il mio pensare muta appena in fondo al vialone che scorre lungo il fianco della Reggia scorgo l'entrata del parco. Maglie di cento colori che contengono podisti intenti a trascinar borsoni, serpentone a salire verso le scuderie dove è allocato il ritrovo, cicaleggiar di un mondo che è stato mio ma che ora vivo unicamente grazie a Podoandando.

6 - mandria 4Qualche cliiick nel salire, qualche cliiick salito che sono, la ricerca del percorso e del luogo ove piazzarmi per i primi scatti. Decido per la partenza, anche se in controluce, poi nell'attesa del via bighellono sul Chiodo qua e là lungo gli sterrati del Parco; non saprei quale argomento trattare con gli amici che si preparano alla gara. Un po' di sfumata malinconia nel sentirmi fuori del giro, d'altra parte il 3,14 ed il 6,28 mai hanno seriamente fatto parte del mio bagaglio sportivo.

6 - mandria 3Prima dei grandi partono i mini atleti: uno spettacolo la grinta che alcuni di loro evidenziano. Prende il cuore vedere tanti pulcini correre a perdifiato, far quasi a sportellate per difendere la posizione, boccheggiare nel tentativo di raggiungere chi si trova un passo avanti. Anche qui emergono i “professionisti”, quelli che sotto una guida attenta iniziano a sviluppare conoscenza delle proprie doti e dei propri limiti, ma i più direi di vederli correre per donar unicamente diletto ai genitori. Rappresentano il seme, il “dopo” di centenari dalle scarpette appese al chiodo che nelle gesta di pargoli cresciutelli ripongono speranze di riscatto.

6 - mandria 7Moltissime sono le magliette rosse che l'atletica Venturoli ha messo in pista, e le grida di incitamento che le sospingono oltre l'ostacolo si odono sino a Venaria.

Le batterie si susseguono sino a coinvolgere i grandicelli, infine è la volta dei genitori... E qui posso mettere un punto-e-basta perchè partiti che sono vado loro incontro per gli scatti-arrivo e poi, cliccato che ho l'ultimo, alzo le tende e veleggio verso casa. Con nello zainetto Ghilead il pacco di partecipazione donatomi dalla premiata ditta Luciano Romoli.

Le prime 3 femminucce portano il nome di Federica Scidà, Marina Corsico e Barbara Palazzini, mentre il podio dei maschietti vede sul primo scalino un tonico Nicola Ciavarella seguito da Fabio Salaro e Ezio Martina. Ovviamente l'unico memorizzato da Somadaj è Nicola, non dimenticato vincitore di mille battaglie, che negli MM 45 dimostra di aver ancora forza e classe da vendere. Bravissimo!

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     FOTOSPORT

Mercoledì o giovedì dovremmo essere in grado di rimettere in funzione le pagine di FotoSport. L'album della Mandria è pronto, per cui basta ricostruire la Pagina Gallery e caricare.

     modifiche

Una modifica riguardante le fotografie. Che ora verranno ridotte di peso-pixel. Il peso comporta lentezza nel caricarle, nell'aprirle, nel guardarle attraverso lo sliderow, eccetera. Provoca per di più un carico sul server che potrebbe condurlo a “staccare la spina” adducendo hacker ed altro allo scopo di sbarazzarsi di un cliente poco redditizio. “Carico illimitato”, dicono, perchè questo lo spalmano su tutti i clienti così da bilanciare chi troppo carica con chi poco carica. Ma se si è in molti a caricare, ovviamente, il “carico illimitato” non riesce a reggere per cui, presumo, si scarica chi più pesante risulta. Ed il carico foto di Podoandando cresce mese dopo mese...

 

Su FastNom hanno chiuso la porta (hacker che danneggiano il server), su Aruba le foto “vecchie” (esempio le prime del 2010) scomparivano... Per forza di cose si ritorna su Aruba sperando che il renderle leggere sia sufficiente a conservar vive le foto remember.

 

D'altra parte la quasi totalità di voi non si stampa le foto bensì le raccoglie su di album elettronici personali, inutile quindi è l'averle cariche di pixel. Quelle cariche le terrò su di un HD esterno, e se qualcuno di voi desidererà stamparsi la propria in un formato più decente non avrà che da scrivermi (facendosi riconoscere con certezza. L'esperienza insegna...) e... voilà, servito. Questo sarà ancor più utile appena la reflex sarà nelle mie mani perchè essa assai più peso-qualità offrirà alle immagini stesse (e speriamo che AlanDrake, il vecchio computer, regga senza costringermi a nuovi investimenti...).

 

 

     RITARDI nel programma riapertura...

Siamo indietro nei lavori in quanto mettere il Gallery ultima versione comporta prove e adattamenti. Appena possibile sarà premura rimettere tutto in funzione. Scusate per l'inghippo...

 
 
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