Ghilead
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Ghilead n° 46 ns

                 Gli scritti eventualmente mancanti potrebbero essere postati

                                  su altre pagine di Podoandando

         Giornalino passatempo che esce quando può per chi ritiene di aver qualcosa da dare

 

ghilead n 46somm 46                  

PARODIA DEL CORRIDORE
La vita è correre, tutto il resto è aspettare la prossima corsa.

47 claudiaQuando ho visto questa citazione di Valentino Rossi, il noto motociclista, stampata a grandi caratteri su una maglietta gialla di un ottuagenario podista, ho capito che era giunta l'ora di provare a scrivere qualcosa riguardante il mondo del podismo, visto da chi il podismo, oltre o non praticarlo, lo trova uno fra gli sport più faticosi e noiosi di quelli conosciuti.
Il mondo del podismo è una parabola, ossia una "U" per le persone poco appassionate di Matematica. Alla prima parte della "U" appartiene la categoria degli esordienti. In questa categoria corrono i bambini di un'età compresa fra i 6 egli 11 anni, sono carini, soprattutto i più piccoli con le loro gambette che frullano un passo dietro l'altro, tesi nello sforzo per il raggiungimento del traguardo. Le loro gare si disputano su lunghezze che variano fra i 600 egli 800 metri, e benché ad un occhio adulto e inesperto possa sembrare una sciocchezza, per i bambini sono abbastanza impegnative.
La parte più pittoresca della gara è costituita dai genitori e parenti di ogni ordine e grado di questi "piccoli" atleti che si dispongono lungo il percorso della competizione per incoraggiarli e per fotografarli. Sulla linea di partenza si dispensano gli ultimi consigli:
     -  stai a destra perché la strada è più breve,
     -  parti lento, altrimenti a metà percorso "'scoppi",
     -  attento a non inciampare, che ti fai male,
     -  attenzione agli awersari scorretti che si infilano a traguardo già raggiunto, quando finalmente lo sparo li sorprende e dà inizio alla gara.
A questo punto i parenti meno atletici si riversano all'arrivo, i più atletici corrono di fianco ai bimbi per incoraggiarli e consigliarli lungo tutto il tragitto, gli altri si dispongono lungo il percorso, chi per emettere l'urlo di sostegno quando passa il pargolo, chi per fare un servizio fotografico degno di un matrimonio, per poi rendersi conto una volta a casa che non è affatto semplice fotografare un soggetto in movimento fra altri soggetti in movimento.
E finalmente il momento più ambito di ogni competizione: la premiazione.
l bambini son bambini e si sa, sono contenti di ricevere la coppa o la medaglia perché pensano all'indomani quando la porteranno a scuola e la mostreranno a compagni e insegnanti e avranno così il loro momento di gloria. Ma sono i genitori ad essere i più felici: il pargolo è arrivato sul podio, dove loro hanno sempre desiderato arrivare, ma è sempre stato fuori portata. Dietro ad una malcelata modestia, si intuisce un guizzo di orgoglio del tipo: "vedi, vedi è proprio sangue del
mio sangue!" già immaginandosi supporter del figlio alle Olimpiadi che si terranno una dozzina di anni dopo...
Ma torniamo alla nostra parabola.
Le categorie successive sono ragazzi, cadetti, allievi e comprende i giovani di età compresa fra i 12 e i 17 anni, avete presente quell'età in cui i ragazzi iniziano a fare le prime scelte individuali senza l'aiuto dei genitori: ecco questa è la seconda parte della "U". Il numero di partecipanti alle gare crolla! Eh si, perché ad onore del vero correre è proprio faticoso, le gare sono sempre più impegnative e su distanze via via più lunghe, e le distrazioni che la vita offre sono molte; c'è chi lascia perché lo studio si fa più impegnativo, chi perché si dedica ad altre pratiche sportive più ludiche ad esempio sport di squadra, chi perché si accorge che il podismo non è lo sport più congeniale, chi perché la domenica, giorno consacrato alle gare, preferisce dormire; insomma le motivazioni possono essere le più svariate.
I ragazzi crescono e a questo punto la coppa o la medaglia hanno perso una parte del valore che ha per i più piccoli. l parenti, quando presenti, assistono alle gare composti, incoraggiano gli atleti senza urla sguaiate ed elargiscono contegnose pacche sulle spalle ai migliori. Il sogno di partecipare alle Olimpiadi è un po' più lontano, ma è ancora viva la speranza di essere notati da uno scopritore di talenti in erba.
45 claudiaQuando ecco arrivare il vertice della parabola: gli atleti di età compresa fra i 18 ed i 30-35 anni (vedi Figura 1).

Il podismo è uno sport che richiede impegno, dedizione e costanza e bisogna ammettere che in questo lasso di tempo la vita gioca a sfavore di questo sport: l'Università, l'approccio con il lavoro per chi ha la fortuna di trovarlo, la carriera, gli amici, le nottate in bianco, i primi amori, poi i secondi e poi tutti gli altri, le/i fidanzate/i, il matrimonio, le cene al ristorante, i figli,... insomma solo chi è veramente molto motivato riesce anche a coltivare la passione per la corsa. I parenti intanto vedono queste ex-promesse del podismo interessarsi sempre meno a qualunque attività sportiva, finché smettono di praticarlo e l'unico sport per cui manifestano interesse è quello che riescono a seguire alla televisione.
E' a questo punto che la parabola inverte la tendenza. Già, siamo arrivati al traguardo dei 40 anni, si tirano le somme di questi anni, si fanno i primi controlli di routine che riguardano lo stato di salute, ed ecco che spuntano i prima valori "sballati": colesterolo, glicemia, pressione alta, per non parlare del salvagente che viene agli uomini e del "coulotte de cheval" tipico del sesso femminile,
Avanza strisciante l'idea di un grande ritorno sognando un ritorno alla grande, ma quanto è faticoso con 20-25 anni in più, una decina di chili in più e tanto tempo in meno a causa degli impegni quotidiani. Con ammirevole volontà queste persone si presentano al parco con cadenza bi-settimanale, cronometro trovato nel fustino di detersivo al polso, MP3 alle orecchie, scarpe da ginnastica e tenuta sportiva, ma non da jogger esperto; iniziano a fare delle lunghe passeggiate a passo sempre più spedito, cronometrando ogni passaggio finché iniziano a muovere i primi passi di corsa. L'entusiasmo li travolge come l'onda durante una mareggiata.
Scatta l'acquisto di materiale più specifico: maglietta tecnica e pantaloncino stile Pietro Mennea per l'estate e maglia con pantalone lungo rigorosamente termici per l'inverno; nel guardaroba di ogni runner non può mancare il gilet fluorescente con bande che rifrangono la luce da usare quando è buio e, in caso di necessità, anche quando si fora una ruota in autostrada come prevede il codice della strada.
Quando, oltre all'attrezzature da corridore, il peso corporeo si è avvicinato al peso-forma e si riesce a tenere il ritmo della corsa per almeno mezz'ora, un eccesso di fanatismo scatena l'acquisto del cronometro-cronografo-satellitare-contapassi-cardiofrequenzimetro che prende anche tele MonteCarlo, perché il corridore DEVE sapere con precisione millimetrica la distanza che percorre ed in quanto tempo in un continuo susseguirsi di sfide contro se stesso.
E' questo il momento in cui la parabola inizia la sua fase ascendente.
Quando il corridore è stufo di vincere sempre, perché ha sempre solo sfidato se stesso, giunge il momento di mettersi a confronto con altri corridori, in un primo momento quasi di nascosto confrontandosi con altri atleti frequentanti lo stesso parco, successivamente iscrivendosi ad una società di podismo e partecipando alle numerose gare che il calendario offre.
Gli atleti sono suddivisi in categorie che vanno di cinque anni in cinque e le più numerose sono quelle comprese tra master 40 e master 55, poi gli anni che avanzano e gli acciacchi che prima o poi colpiscono tutti, iniziano a mietere qualche vittima; le categorie successive sono un po' meno numerose e sinceramente sono i podisti che più stimo perché nonostante il passare del tempo riescono a mantenere quella motivazione che li spinge a continuare in barba all'anagrafe ed al calo di prestazioni che sicuramente hanno vissuto.
AI traguardo, indipendentemente dalla categoria di appartenenza, i podisti arrivano quasi tutti sfatti perché sicuramente ognuno ha dato il meglio di se. Non appena riescono a ritrovare il fiato si affollano al banco del rifornimento per dissetarsi. In qualunque stagione e con qualunque temperatura si tratta di tè bollente aromatizzato alla pesca (!), che sarebbe pessimo anche in pieno deserto a 45° C dopo non avere bevuto per due giorni.
Quando gli atleti fanno la fila per dissetarsi è possibile notare due fenomeni fisici molto interessanti: il primo avviene in inverno, quando i loro corpi emettono del vapore acqueo che pare di essere a Londra in una giornata di nebbia; il secondo in estate, quando i loro corpi emettono tanto sudore che finalmente capisci la lezione di Scienze di quarta elementare e cioè che il nostro corpo è formato per il 70% da acqua.
Non appena la lingua non è più asciutta e ruvida come una spugna, allora inizia il tormento delle domande: come è andata, quanto ci hai messo, la gamba non andava, come sei arrivato, in un crescendo di dati.
Anche chi non viene premiato (ed è la maggioranza), è contento e soddisfatto per avere partecipato ed essersi divertito ed avere espulso almeno 2 litri di sudore. Chi viene premiato il più delle volte riceve premi in natura, altre volte coppe, per l'immensa felicità di chi toglie la polvere in casa; qualche volta sono belle ed eleganti, altre volte sono pacchiane, certe volte sono talmente piccole che sembrano la coppa gelato in metallo che danno in gelateria.
E poi le foto. Le foto che più "gasano" gli atleti sono quelle in cui il fotografo ha avuto la fortuna di pigiare il bottone in quell'istante in cui il corridore ha tutti e due i piedi sollevati da terra. A quel punto è un susseguirsi di telefonate e messaggi SMS in cui il podista vanta la sua somiglianza con il dio Mercurio, colui che possedeva i calzari alati perché messaggero degli dei.
A conclusione devo ammettere che, nonostante la mia dichiarazione iniziale in cui ho detto che il podismo è uno sport faticoso e noioso, una parte di me ammira i podisti perché correre richiede impegno, costanza, forza di volontà e grande fisicità considerando che il clima ideale per correre dura solo due mesi (non consecutivi) all'anno, per il resto o fa troppo caldo o fa troppo freddo.
E i parenti? Be, per le categorie master c'è qualche bambino che urla "forza papà", piuttosto che 'dai mamma" e c'è da chiedersi se anche loro prima o poi faranno parte dell'ingranaggio del podismo o se riusciranno a sfatare il detto "tale padre, tale figlio".

                                                                                          Claudia Motetti

 

46 chieri 1839Chieri antica    10 – 05 – 2009

Non è gara di società, ma i Podistichini che non vogliono perdere i “ritmi” sono diversi: 11 adulti, una Prezzemolina ed una “ospite”, Fotina Ennepi.

Il SuperGian osserva i suoi diletti atleti con occhio tecnico e sorriso soddisfatto: “piccoli” Podistichini crescono. Sorride lisciandosi i baffetti, poi mi avvicina riprendendo una idea balzana già manifestatami nel contatto telefonico di ieri: “Dovresti fotografare anche le categorie giovanili…”. Beh, dirvi che questa notte non ho dormito è dire una esagerazione, certo che qualche pensiero in più l’ho avuto… almeno sino a che non ho preso la corretta decisione: col cavolo!!! Beh, di già ore (meglio dire giorni…) a sistemare e caricare fotografie ne passo non poche, aggiungere ancora qualcosina sarebbe da masochista.

La giornata si presenta sorridente, anche se con qualche diafana nuvoletta a solcare il cielo. E la temperatura settimana dopo settimana aumenta di un po’. Presto mi sentirò come su di una graticola, lo sento, ahi ahi ahi. 

46 chieri 1846Ieri ho terminato di confezionare il Ghilead, così di già oggi inizio a sbolognare un po’ di copie. La prima è con l’amico Medaja d’or Marco Ferrero, e con lui e signora segue il momento di un buon caffè… e di due chiacchiere con un divoratore di libri di storia contemporanea, per lo più, incontrato al bar. Poi due passi solinghi verso il centro per fare un paio di foto per Podoandando, ma ormai si va facendo tardi e mi vedo costretto a sospendere il safari esplorativo. Peccato, perché Chieri è bella e l’ora perfetta. 

46 chieri 1911Attimi di suspense quando, raggiunta la postazione cliiick! sento lo speaker invitare i podisti a spostarsi dalla parte opposta della linea di partenza. Vuoi vedere che non mi trovo dalla parte giusta?… Ritorno sui miei passi lentamente, sporgo l’occhio sbirciando i movimenti e… mi metto a correre! (và beh…). Ho toppato! Partono per di là… 

Lo speaker continua ad invitare i podisti a spostarsi con la classica frase: “dietro la riga o non si parte!”, e la fortuna mia è che mediamente i podisti sono “capatosta”, per cui lo sparo del VIA è dato con mezz’ora di ritardo… 

46 chieri 2013Cliiick!… cliiick!… cliiick!… Ore e minuti fuggono via velocemente quando si clicca. Oggi, per di più, la gara è di soli 8 km, così ben presto mi trovo libero. Ottima cosa per raggiungere casa e preparare le prime foto. Poi vi sarà Raikkonen e la formula uno… che per lui e me terminerà molto presto! ahi ahi ahi.

46 chieri 1974Oggi finalmente Fotina Ennepi ha avuto la foto su Podoandando. Tanta deve essere stata l’emozione della “prima volta” che nell’abbandonare il campo gara ha scordato in loco maglietta e complementari d’uso. Raccolti e portati al Presidente dal Piccolo Orso.

La sua gara? Primi 800 metri alla Mennea, poi ci fa un pensierino… 

46 chieri 1969Sarebbe troppo facile dire Bufalo Bill, ma oggi fa il suo esordio nella Podistica Torino proprio Bufalo, un MM45 di belle speranze. Il contatto che ho con lui è troppo “lampo” per farmi una idea del nuovo personaggio, ma il sorriso pare “ottimo e abbondante”. Ed il sorriso è caratteristica fondamentale per un buon Podistichino.

46 chieri 1878Incontrato Gianni Minelle, big anni 70-80, qui in veste di allenatore di un promettente ragazzino targato Runner Team. BigGianni continua a correre perché chi ha gustato le gioie che la corsa regala ad essa non può più rinunciare, ma sono anni che non pratica l’agonismo. Un modo privo di stress, il suo, di assaporare lo sport. Ha trovato il modo di vivere di riflesso la competizione nelle vesti del giovanissimo che con successo allena.

Conosciuto Costanza (il suo blog... aggiornato 2012: http://magicosty.blogspot.com/), giovane e sprintosa podista-massaggiatrice che corre per l’A.T.P. 

Oggi il Piccolo Lord ha assaporato la meritata soddisfazione di salire sullo scalino più alto del podio. Peccato che quel maledetto di Somadaj gli abbia tolto la gioia piena censurandogli un pepato articolo, eheheh. 

Rivista all’opera la Crocerossina LadyLory. Questa volta ad essere soccorso e scortato al traguardo è un irriconoscibile 3Canguri.

46 chieri 1843

Che avrebbe pure sbagliato strada: “Nessuno a seguire gli ultimi, ad indicare il percorso…”. Il Poeta di Torrazza perdendo il giornalino di Teresio pare aver smarrito una parte di se, e questo mi spiace moltissimo. Ha scritto belle poesie ed è agile e arguto di penna. Un vero peccato vederlo così. 

 

 

57 FIORE Sabino 9° cat. MM35

120 TERRANO Giuseppe 22° cat. MM45

122 ANDRONICO Gilles 17° cat. SM

158 ROATTA Gian Carlo 9° cat. MM55

192 ANELLI Tommaso 35° cat. MM40

234 FACCIOLI Enrico 39° cat. MM40

270 PULLANO Mimmo 1° cat. MM70

271 D'ALOIA Michele 37° cat. MM35

287 SEMERARO Loredana 4° cat. MF40

289 BUFALO Pietro 51° cat. MM45 ESORDIO

317 BONISOLI Abramo Eugenio 51° cat. SM

465 PIRRELLO Nicoletta 11° cat. MF40 OSPITE

Categorie giovanili Esordienti - ROATTA Federica 6°

 

 

 

 

 

San Mauro     17 – 05 – 2009 

Prendo ilChiodo? Non mi dispiacerebbe sgranchire un pochettino le gambe, ma ho ancora parecchi giornalini da consegnare e… a San Mauro piove spesso (pare che la nuvola fantozziana abbia qui una piccola garconniere…). Così lo sento battere il manubrio contro la porta basculante del box quando ode i miei passi superare la stessa senza fermarsi. Va beh, ma cosa dovrebbe dire allora Dyanett Lenticchia che per via delle cuffiette dei semiassi rotte è ferma da mesi? Ormai la piccolina neppure più si premura di salutarmi dimenando la marmitta quando le passo accanto… 

Chi si sgranchisce oggi le gambe è Bartali Paracqua, che però giunto a San Mauro mi chiede subito le chiavi di Poppolina per distendersi un po’ a riposare. Eh, difficile a credersi, ma il più anziano ombrellaio di Torino con il trascorrere degli anni pare invecchiare sempre più. L’unico modo di vedergli ancora sollevare le ginocchia da terra è appunto quello di osservarlo mentre pedala… 

Giornata bella e calda, con qualche nuvola grigia che inizialmente si sporge dalla collina ad osservare incuriosita il multicolorato mondo podistico che schiamazza sulla piazza del paese. Qualche timida sbirciatina e nulla di più, per la gioia mia e di A620. Che ancora mi fa qualche foto fuori fuoco (dice che è colpa mia, ma è da comprendere: ha sentito dell’Eletta…), ma come già dimostrato sabato è discretamente in forma.

Anche oggi sono arrivato presto così da fare una passeggiata alla ricerca di angoli caratteristici del luogo, ma la parte “antiqua” è assai limitata, per cui più di tanti cliiick! non ho fatto. Mi sfogherò in gara… 

Oggi è “record” per la neonata Podistica Torino. Così ecco Pinco, Pallino e Palletta, ecco Franca, Sigismonda e Lauretta… Insomma, nella mente è confusione unica. Occorreranno anni prima che riesca a memorizzare le nuove identità che si sono unite a noi. Volti simpatici e sorridenti, da subito amici (fratelli, direbbe Fratel Pennino), che si propongono per ricche sudate da consumarsi fianco a fianco sulle strade del mondo.

Certo che però questo crescere esponenziale non sarà facile da gestire per il povero Somadaj. Le foto sul sito non sono un problema, ma le pagine del Ghilead sono per forza di cose limitate per cui… Le foto delle gare non di calendario – vedi Chieri Antica – le metto di dimensioni ridotte: sarò costretto a farlo per TUTTE le gare? Quaranta foto equivalgono a più di 4 pagine, il che vuol dire, media di tre gare per Ghilead, avere 13-14 pagine di sole fotografie. Poi le gare extra… le classifiche… Dovrò smettere di scrivere !!!

A parte lo schiamazzo Podistichino avvertito sino alle porte di Leinì e che allerta la Protezione Civile, le cose notate oggi non sono diverse dalle solite notate sempre: sorrisi, strette di mano alla Schwarzenegger, abbracci e baci a volontà. Una sottile, subdola, forma di invidia strisciante mi assale poi nell’assistere al lavoro di “soccorso jum jum” operato dalla benemerita cooperativa Gian&Gilles. Vanno a raccoglierle ovunque, e sono disposti a far proprie (per disinteressato soccorso fraterno) pure le fanciulle che sgambettano per altre realtà podistiche. Per fortuna di esse almeno quest’oggi Enzino Punt&Mes si è da subito fermato ai box: frattura di 7 costole, del malleolo sinistro e degli alluci pedestri, più un trauma extra cranico – si tratta del sedere – che lo hanno decisamente messo KO.

Altra fortuna per le jum jum è che il fratello gemello e compagno di merenda dell’Enzino, il Piccolo Lord, è troppo preso nel tentativo di diventare Big per guardarsi attorno, mentre Paracqua è distratto da un bellissimo pancale scorto nell’attraversare la cava di ghiaia.

 

 

Settimo    24 – 05 – 2009 

Oggi prima domenica in braghette di tela, ed è un vera goduria! La carezza dell’aria è stimolante, e sul Chiodo pedalo allegramente affiancato a Bartali Paracqua, per l’occasione “passato a prendermi” in becana. Fantastico! Sensazioni anni 20, eheheh.

Non è questo il battesimo delle braghette, però, in quanto è da venerdì che giro qua e là con le gambette desnude, ma il venerdì mattina, al collaudo, ho vissuto momenti veramente imbarazzanti: pareva che tutti manifestassero un qualche morboso interesse per le mie appendici inferiori. Alla posta, poi, una signora d’età continuava a fissare me e le gambe con tanta insistenza che sono stato lì lì per chiedergliene ragione. Neanche fossi l’unico in città a mostrarsi scandalosamente in giro con delle gambette bianche bianche. Perdinci, datemi il tempo per colorirle un po’!

Fatto sta che al ritorno a casa effettuo quasi subito quella che è la prima operazione-rientro: liberare i piedonzoli da scarpe e calzini. E vengo colpito dal lampo della rivelazione: sul piede destro la Adidas Scimanto bianca, sul sinistro… la Asics scura !!! 

Leghiamo ad un palo i fedeli cavalli di ferro e ci diamo da fare per localizzare la postazione lotteria. Facilmente individuabile date le magliette arancione che di già sventolano garrule sul piazzale. Oggi è con noi lo sponsor “Esperia” nella figura del titolare Claudio Duò, che nell’occasione offre a tutti i Podistichini uno speciale dono extra: un civettuolo e “luminoso” cappellino arancione personalizzato dai loghi Esperia e Podistica Torino (che da subito attrae l’attenzione di Leader Rocchino…). Grazie. 

Oggi il caldo si fa pesantemente sentire, e sono certo che saranno in molti a rimpiangere le gare di qualche mesetto fa. Dal freddo ci si difende agevolmente, ma quando il calore ci avvolge così aggressivamente non c’è modo di opporre un valido e duraturo rimedio. Qualche palliativo tipo ventilatore, condizionatore o piedi a mollo nell’acqua fresca quando si è in casa, ma sulla strada è dura. Correre, poi, durissima. Così che diversi atleti accuseranno questa mattina malori più o meno intensi.

Io soffro il caldo ma, dato che con esso perdo pure un po’ di appetito, spero con il suo aiuto di alleggerirmi di qualche grammo almeno. Chi vive sperando… 

Raggiungo la prima postazione cliiick! postandola ai 600 metri, poi, data la luce altrimenti sfavorevole, attendo il ritorno degli atleti all’interno dell’impianto sportivo Sisport. 

Una bella foto della squadra oggi proprio ci voleva perché diversi sono i nuovi non ancora immortalati nel gruppo. Unica difficoltà nella realizzazione del cliiick! è data dal netto rifiuto di salire sugli alberi di alcuni e di sdraiarsi a terra di altri, come giustamente richiesto dal sottoscritto dato il rischio di realizzare una chilometrica panoramica.

Contenti loro… Ma non si lamentino poi del fotografo, eheheh.

Scoperto l’amore sviscerato e incontrollabile per il verde del nostro Vicepresidente Ex BigSautissè d’Cucunà. A tradirlo la serie di fotografie fatte nel piazzale ad immortalare Podistichini intenti a giochicchiare in attesa dell’ora y. Tutti tagliati a metà, con sul capo metri e metri di verdi chiome in statica posa. Che sia un messaggio sublimale?… 

Lo stesso Vicepresidente si è poi soffermato a battere palmo palmo un piccolo angolo verde dipinto di rosso papavero. Non si sa che cercasse di preciso (si è in seguito trincerato dietro la parola magica privacy), comunque sia non ha tenuto conto di un fattore non da poco: era in quel momento in gara! 

Errore di leggerezza messo in luce da Sabino, presentatosi alla postazione cliiick! (200 metri dal traguardo) davanti a Maglietta Nera. Mai mollare l’attenzione quando alle spalle vi è un atleta determinato come Luca: gli è costato il podio di società.

Ancora una volta Ta-Ta batte il nostro Campione Provinciale MM 75. Questa mattina di ben 10 minuti. Ed il nostro Paracqua si imbufalisce: “Ta-Ta taglia, Ta-Ta taglia. Non l’ho mai vista, non era davanti a me, ed oggi ho corso molto bene. Ta-Ta taglia”. Ed io la fotografia di Ta-Ta - credo in Paracqua - non la pubblico sul sito, ma non la butto nemmeno perché nelle fotografie viene registrata pure l’ora dello scatto. 

Sabato sera – ieri – alcuni atleti della Podistica Torino si sono cimentati in una (serale) maratonina a Cuneo. Fra di essi Bruno Giulio, che la corre senza alcun allenamento specifico.

Questa mattina si trova lodevolmente al nastro di partenza di questa rovente gara, con all’inizio le gambe tanto rigide da passare davanti la postazione cliiick! fra gli ultimi.

All’arrivo un quadretto commovente: Giulio che si presenta insieme a Gilles, Cesare, Ignazio ed Enzino Punt&Mes: doveroso cliiick! ed un silenzioso plauso agli amici che sono tornati sui loro passi per sorreggerlo (quando sono dietro A620 non memorizzo chi è di già passato oppure no). Poi scopro sulla classifica che… che NESSUNO è tornato sui propri passi, bensì insieme hanno accompagnato Giulio!!!

Non so come voi la possiate pensare, ma secondo me queste cose hanno in se della esagerazione “buonista”, e pure della mancanza di “rispetto” nei riguardi di amici che per sorreggere la squadra c’è l’hanno messa tutta in una giornata torrida! Qualche punto in più = qualche premio in più da dividere a fine anno, qualche soddisfazione in più per tutti. 

Si torna a sorreggere l’amico dopo aver concluso la gara, non lo si sorregge facendo in gruppo una scampagnata-pro-tintarella al suo fianco. Negativo. Pensiero di Somadaj.

Di estremamente positivo trovo invece lo Stornellatore-Cantastorie 878 rraggiato. 

Che al termine della sua gara si avvicina alla postazione cliiick! porgendomi dei biscotti ed un quanto mai apprezzato bicchiere di tè. Grazie, e grazie pure della novella filastrocca allegata martedì alle fotografie della gara. Il cuore siculo è sempre desto e grande.

Da segnalare oggi la prima gara di Gianpaolo Bardinella nella nuova ed inedita veste di papà. La prima volta è per alcuni un trauma, mentre lui pare invece affrontare la prova con la spavalderia di un veterano. Questo fa ben sperare per un domani, quando accanto a Francesco vi saranno forse Carlo, Piero, Giacomo, Antonietta, Luisa e Franca… 

 

 

Leinì    28 – 05 – 2009 

46 leiniChe dire? Debbo dire qualcosa? Beh, direi che se la serata si concludesse con una “pizzata” comune non sarebbero poi male queste gare serali. Ma forse è comune a molti podisti così fare perché la pizza c’è, ed a pochi metri da noi, sulla piazza stessa. Ma l’attesa non pare essere delle più brevi, dicono Vietcong Farese e Vito Catozzo, che per assicurarsi una posizione al tavolo hanno spedito le signore a fare la coda. 

Occorre forse organizzarsi per tempo e vedere quale locale “pizzoso di marca” sia nelle vicinanze. Poi raccogliere anticipate adesioni Podistichine. 

Per il resto direi che si è corso bene senza la calura soffocante, destinata a diventare un classico, delle mattinate domenicali. Bene con un solo problemino: l’impossibilità di fare con un minimo di decenza un servizio fotografico. A620 non ce la fa, ed io neppure dato il nervosismo che mi assale da subito ben conoscendo il risultato che ne uscirà. Recuperare un terzo delle foto fatte (e con molta fatica dato il lavoro su Adoble) è il massimo che mi posso attendere. Pubblicando pure parecchie schifezze!!! 

Tanto sono innervosito per quanto immagino A620 possa produrre che l’unica cosa che memorizzo è il Presidente che dice: “Oggi un nuovo iscritto!…”. 

La prossima gara sarà ancora una pre-notturna; il mercoledì 17 a Grugliasco. E per non farmi fregare dallo stress… niente fotografie!

Così farò sul Ghilead in occasione di questa gara; una sola foto, quella che giudico discreta. Del tutto fortuita… 

 

 

Stupinigi    31 – 05 – 2009 

Non è di campionato, perciò pochissimi Podistichini: Paracqua, Piccolo Big Pullano, Vietcong Farese (che corre in “borghese” in una categoria non sua: i master entro i 40), Sabino, Marzia e Abramo a rappresentare le nuove giovani leve.

La giornata non si presenta rovente, perciò oggi si corre bene. Per di più nei boschi, su di uno sterrato che canta sotto le tecniche scarpette. 

Non conosco il numero dei partecipanti, però ne scorgo parecchi. Non vi sono big di rilievo, ma questo non significa nulla; la gara è bella, e per di più possiede geneticamente e spiritosamente in se l’incognita del percorso, eheheh. Pare un classico, questo. Basta un bivio privo di segnali ed il patatrac è fatto. Non sbagliano i primi, che seguono la bicicletta battistrada, ma i secondi si. Ed allora vi è un cicinin di confusione sui tempi (quando giunge il terzo i primi due sono appena usciti dalla doccia, eheheh).

Spero vivamente che questo errore non sia dovuto a “segnalatori” Podistichini. Infatti qui vi sono, sparsi nel bosco, Michele, Eloisa e Marco Sciretti con la c, che quando si tratta di dare una mano sono sempre in prima fila. Certo è che se con quella mano ti indirizzano verso Pinerolo…

 

 

Ciriè    07 – 06 - 2009 

Meno male che non abbiamo messo questa gara in calendario!…” sono le parole di Gian quando ci sentiamo il giorno dopo. Già, infatti il supertecnologico apparato che segnala il passaggio del concorrente con il chip al piede va in tilt, al che tutto diventa una comica. Lucio Danza non è fortunato: la prima volta che adotta detta veloce procedura di registrazione onde evitare la consueta lunga fila di concorrenti in attesa di vedersi strappare dai giudici il tagliandino, ecco che tutto va a farsi friggere. E’ un vero peccato che tanto lavoro organizzativo venga distrutto “tecnologicamente”. Un vero peccato.

Altra modifica che ha scombussolato parecchi atleti è stata quella riguardante il senso della direzione partenza: opposto al consueto (per motivi legati alla giornata elettorale, pare), e con avvertenza data pochi minuti prima del via. Beh, qui si poteva fare di meglio...

E pensare che malgrado i metereologhi menagramo ventilassero bufere, la giornata si presenta bellissima. Il forte vento di ieri ha cacciato di brutto le nuvole, ed il sorriso luminoso del sole è una carica di positività. 

E’ vero che non è gara campionato, ma i Podistichini sono veramente pochissimi: 3!!! Maglietta Nera, con Barbara Gabriele e Isacco (che però ancora non corrono…), Sabino Fiore e GianCarlo@coda-da-un’euro.it. Un bravo a Sabino, ricordando che sono i ritmi della gara che conducono ad un miglioramento delle prestazioni.

La prima postazione cliiick! scelta non poteva essere peggiore: per evitare il controluce “maculato” ho tentato la zona d’ombra e… per poco non ho rischiato di essere scorticato vivo dalla carica “bufalistica” dei concorrenti. Non è stato facile trasformare i miei odierni 77 chili “tondi” in piadina romagnola (diametro 15 metri…) verticale. Spiaccicata al muro. Solo il forte istinto di conservazione e sopravvivenza mi ha salvato la pelle. Fuuuuuittt. 

 

 

 

9° memorial Rocco Sicari    5 giugno 2009 

51 rocco5482Il 5 giugno 2009 si è svolto al parco della Pellerina il 9° memorial Rocco Sicari. Questo periodo è per la famiglia un momento di triste ricordo, ma come ogni anno la festa che si fa attraverso il memorial è come mantenere la sua presenza viva tra di noi.

Grande è la dedizione degli amici che, benché il maltempo minacciasse lo svolgersi della manifestazione, si sono presentati a sorreggere l’organizzazione. Ognuno di loro si è mosso perfettamente nello svolgere il compito assegnatogli.

Bello è stato il vedere la presenza di tanti partecipanti che con i colori delle loro divise hanno dipinto con colori vivaci il parco della Pellerina malgrado il grigio delle nuvole cariche di pioggia.

La gara è stata veloce, e al di là di chi ha vinto ognuno si sentiva vincitore per aver portato con il proprio gesto una testimonianza di affetto verso Rocco.

Veloci e precisi sono stati i giudici Fidal nello stilare le classifiche, così abbiamo potuto premiare i partecipanti con la giusta vivacità eludendo la minaccia della pioggia incombente.

Un ringraziamento a tutti: alla famiglia sempre presente, ed agli amici tutti che con il loro aiuto ci hanno concesso di organizzare questo 9° memorial.

P.S. – Un ringraziamento a Guido Prono, che ogni anno pazientemente invia ai vari siti le classifiche, e non per ultimo un ringraziamento all’amico Ernesto Ceraulo che con il suo Ghilead dedica piacevolmente uno spazio alla manifestazione.

                                                                                          Nino Sicari

Come già lo scorso anno, il cielo è coperto e minaccioso. Ma le oscure nubi si limitano a osservare lo svolgimento del memorial senza interferire nel suo andare. Momenti di tristezza nel ricordare l’amico scomparso tanto prematuramente, presto soffocati dal fiume della vita che scorre nelle nostre vene. La mente spinge prepotentemente verso il domani, e questo fuggire in avanti attenua e sfuma nel tempo i ricordi.

Come scrive Nino, questo memorial viene vissuto ora quasi come una “festa” volta a rendere Rocco ancora vivo fra di noi. E’ quasi uno sdrammatizzare il senso della morte, il desiderio di esorcizzarla diminuendone la valenza. 

Il correre degli amici nel parco che tante volte lo ha visto allenarsi, affianca idealmente il correre di Rocco cingendolo in uno spirituale abbraccio.

                                                                                                                                              Ernesto Ceraulo  

 

 

La Porta    (n° 7 ns – giugno ’04 – revival…)

Il mondo era una palla di fuoco. Si muoveva come cosa viva, un ribollire infernale di materia inorganica. Ma non mi accorsi di nulla.

La terra si raffreddò, si consolidò. Il cielo si spezzò e l'acqua formò immense pozzanghere. Ma non mi accorsi di nulla.

La fotosintesi iniziò il suo incessante lavoro, le prime alghe presero a svilupparsi, la vita mise in moto il suo pulsare. Ma non mi accorsi di nulla.

Pesci, uccelli, dinosauri, animali piccoli e grandi a milioni. E l'uomo. Ma non mi accorsi di nulla.

Gli uomini empirono la terra. E l'uomo costruì città, creò imperi, conquistò vette, attraversò mari e continenti, inventò macchine. E l'uomo fece guerre crudeli, e l'uomo fece miracoli d'amore. Ma ancora non mi accorsi di nulla.

Trascorsero cosi millenni poi, un giorno, mio papà e mia mamma aprirono per me una porta e mi trovai immerso in un meraviglioso universo di luce!

Successe a me, e certamente successe pure a voi, l'avventura nel mondo della scuola, del lavoro, del sesso, del primo secondo terzo quarto… vero amore, dello sport, del podismo!… Nel proseguire convulso della vita il problema "porta" viene di fatto ignorato, ignorato sino a quando qualche avvenimento "straordinario" ci porta via un amico caro, un parente, un genitore. Anche una personale, seria condizione di precaria salute non di rado induce alla meditazione.

Quando il dolore conduce a riflettere sulla precarietà della vita, su quanto può essere facile, a qualsiasi età, che quella porta possa riaprirsi per risucchiarci all’indietro e richiudersi negandoci questo universo di luce, allora si matura, in genere, di un po’. Domande sul perché e sul percome della morte (teoricamente, con il continuo ricambio delle cellule che in noi si produce, potremmo essere immortali) e se dietro ad essa esiste o meno "qualcosa" su cui sperare cominciano a frullare nella mente. 

Anche qui, come d'altronde in tutte le cose, certamente vi è chi già riflette su questo a vent'anni, come vi è chi invece a 90 ancora non riflette affatto. In ogni caso non è il nostro modo di pensare che modifica l'essenzialità della domanda.

Cosa mi attenderà mai dietro quella porta il giorno che si riaprirà pure per me? Vi sarà forse una lunga scala che mi condurrà correndo in un celeste paradiso dove angeli bellissimi mi accoglieranno al suono di squillanti trombette d’oro? 

Se sarò bravo – ed in salita lo sono sempre stato – potrò sperare nel podio?

Oppure qualcuno mi spingerà brutalmente lungo una china sino a farmi cadere su di un barbecue colmo di carboni ardenti? Non vado assolutamente pazzo per la carne alla griglia, figuriamoci… Beh, certo che bravo bravo non lo sono mai stato, ma neppure cattivo cattivo. Tanto cattivo, intendo. 

Forse… forse si aprirà per me la via di mezzo? Ma così non sarò né carne né pesce, allora saranno secoli di vita insulsa, noiosissima, da “Corazzata Potyomkin” di fantozziana memoria. Senza poter fare il giornalino, poi, sarebbe terribile, troppo terribile! Non ci voglio proprio pensare, è condizione peggiore dell’inferno! Non parliamo poi se rinascessi cane, o gatto, o verme, o albero… Senza rendermene conto che cavolo di senso avrebbe mai una rinascita del genere?

E se… E se invece dietro quella porta fosse ad accogliermi lo stesso nulla che “conobbi” prima dell’incontro del mio babbo con la mia mamma? Brrrrr, e poi? Quella porta si aprirà ancora per me oppure come prima passeranno secoli e secoli e secoli e secoli e secoli… e la luce non sarà mai più? 

La chiave di quella porta – e mi riferisco a quella che potrebbe permettermi di rientrare in quel meraviglioso mondo di luce dopo averlo conosciuto, amato e poi perso – è forse in possesso di qualcuno? 

Potrebbe semplicemente esser passata di mano?

Vi pare domanda da un miliardo di euro? Eheheh, chissà… E’ domanda buttata lì per farci riflettere. E magari iniziare una ricerca…

 

               45 jada

 

 

Cari amici...
Cari amici del Ghilead chi vi scrive oggi è Rosazzurra! veramente "scrive" è un termine improprio perché ho solo 4 anni e non ne sono capace, quindi io racconto e mamma scrive (per l'occasione LadyLory - Loredana
Semeraro per i nuovi Podistichini - viene soprannominata Mamma Matita visto che c'è un Fratel Pennino! E siccome è lunga-Iunga e secca-secca non poteva chiamarsi Mamma Pennarello).
Per chi non mi conosce sono la più giovane atleta (non ufficiale perché non ho 6 anni) della Podistica Torino. Se Luca Fontana è la giovane promessa, Federica la giovane campionessa, i gemellini Cuda le mascottes portafortuna, io sono "la prezzemolina" della situazione. Dove c'è da intrufolarsi per ritirare premi, sono già lì, e se il premio per me non c'è riesco a rompere così tanto le sfere e le stratosfere che state certi che il premio esce. Sono l'incubo degli organizzatori, dei presidenti di società, e persino dei sindaci e vicesindaci: appena mi vedono scatta un fuggi fuggi alla ricerca di oggetti, medaglie o quant'altro da riciclare per non sentirmi urlare! Ma non sanno che mi accontento di poco: due salami o un pacchetto di wurstel sono la mia felicità.
La mia carriera sportiva inizia a due mesi e mezzo (si, avete letto bene: "mesi"!) quando ho iniziato ad andare in piscina. A un anno e mezzo sono salita sul primo cavallo, a due sulla bici, a tre sui pattini a rotelle e sugli sci da fondo, e alla soglia dei quattro anni ho imparato ad andare in bici senza rotelle. Se questo vi lascia interdetti, potete immaginare il curriculum podistico!
A un anno ho partecipato in passeggino alla mia prima Stratorino (ma gli ultimi 100 metri li ho fatti con le mie gambine malferme perché avevo appena imparato a camminare). A due anni ho corso la mia prima Junior Marathon classificandomi ultima (ma queste sono quisquiglie!). Sempre a due anni ho corso il mio 1° km. in pista d'atletica alla manifestazione 1000 metri per 1000 donne (esperienza che si è poi ripetuta a 3 e a 4 anni). A 3 anni ho partecipato alla corsa in montagna (2 km.) di Salbertrand e alla Corri S. Matteo a Nichelino (qua giocavo in casa) settore bimbi. Recentemente ho corso 800 metri in piazza d'Armi per Oltrelavista (casa di mamma, perché lì si allena), e ieri sono stata ad Avigliana per 1000 metri per 1000 donne (1000 metri in 6'30", e siccome ci avevo preso gusto ne ho fatti altri 2000!). E chi c'è più donna di me che sono nata l'otto marzo 2005??? In verità sono arrivata con 25 giorni di anticipo giusto per fare un dispetto a papà che mi voleva maschietto (così glielo ricordo ogni anno, tiè!).
Beh, cos'altro aggiungere. Con una mamma come la mia molto "democraticamente" ho scelto di fare sport (solo con papà non ha funzionato), però lo consiglio a tutti i bimbi, figli degli atleti della Podistica Torino e non: venite a correre, fate movimento. l vostri genitori saranno felicissimi di buttarsi giù dal letto la mattina presto di domenica per accompagnarvi alle gare (il mio brontola sempre però) e se non lo saranno lo diventeranno una volta che vedranno i risultati.
Vi allego un mio disegno (originale) perché la mia è una famiglia di artisti: io dipingo, mamma (per chi non se ne è accorto) scrive poesie e papà è l'artista della... buona tavola!
Ciao, amici 
                                                                                                                                                                 Rosazzurra Sardo

 

 

 

Matrimonio, guinness dei primati    diNino Sicari

In un periodo di grandi trasformazioni dove i valori della società e della famiglia sono in continua decadenza, il matrimonio resta comunque uno dei valori fondanti della nostra società. Quanto impegno ci si mette nei preparativi nel cercare casa, immaginare i figli e i loro nomi, per la costruzione della coppia fino ad arrivare la fatidico si, giorno che non si dimenticherà mai.

Anche se, in molti casi, l’amore giurato per l’eternità svanisce tra beghe quotidiane, e piccole e grandi incomprensioni. Capita infatti, conoscendosi meglio e convivendo sotto lo stesso tetto, che legami indissolubili si sciolgano come neve al sole.

Nel mese di maggio 2009 le colonne dei giornali riportano una notizia da guinness dei primati. Municipio di Trieste: Andrea, 34 anni, impiegato di banca,, e Sara, trentenne dipendente di una finanziaria; il loro matrimonio non ha superato il cambio d’abito.

I fatti: Sara, la sposa, dopo la celebrazione del rito civile ha avvertito la necessità di cambiare abito per sentirsi più a proprio agio. E a pensato di farsi accompagnare da un amico.

I due non si sono più presentati al ristorante dove c’erano gli invitati e lo sposo ad aspettarli, e qualche ora dopo hanno comunicato le loro intenzioni: restare insieme!… 

Provate ad immaginare i familiari, gli amici… e i camerieri pronti con le cibarie a dare inizio alla festa! E lo sposo, la cui firma non si era ancora asciugata sui documenti del municipio, che è tornato indietro per annullare il matrimonio!

Come considererà, Andrea, “l’amico” con cui tante partite di calcio nella stessa squadra aveva giocato? Gli passerà domani ancora il pallone o… avrà timore che glielo porti via? Forse per Andrea la ferita è ancora fresca, ma nel tempo capirà la fortuna che gli è capitata. Meglio un conto da pagare al ristorante che una vita di menzogne.

Però… Sara… Non potevi pensarci prima?!

 

 

 

43 adesivo

  NEWS

pagine della PODISTICA TORINO

 

6 mesi alla grande

           per la PODISTICA TORINO !

A soli sei mesi dalla nascita la PODISTICA TORINO è già diventata un’assoluta realtà nel mondo del podismo torinese. La Società ha raddoppiato il numero degli iscritti, vicini ormai alle 60 unità, con una quota femminile in costante aumento e con ben 27 neo-iscritti alla FIDAL (Federazione Italiana d’Atletica Leggera), atleti cioè che si cimentano per la prima volta in gare di tipo competitivo !

Siamo solo a metà del Campionato Interno e nella sede di Via Asinari di Bernezzo, 74 è già difficile trovare posto per i numerosissimi trofei ottenuti dalla Società. In tutte le 8 gare ufficiali disputate sino ad ora PODISTICA TORINO si è sempre piazzata ai primi posti nelle Classifiche per le Società con il maggior numero di presenze ed in quelle per le Società con i migliori piazzamenti complessivi. Il Top al momento è stato raggiunto con 40 atleti iscritti, tra adulti e giovanili, il 24 maggio a Settimo Torinese, ed il 3° posto a punteggio nella gara serale di Leinì il 28 maggio. Direi che l’esperimento della prima gara serale di Campionato interno ha avuto un ottimo riscontro in termini di partecipazione. 

Fiore all’occhiello per il 2009, il 12° posto ottenuto nella Classifica Maschile a punti del Campionato Italiano Master sulla distanza di Km. 10,000 disputato il 3 maggio a Borgaretto.

Praticamente sempre sul gradino più alto del podio le due big Barbara Casetta e Loredana Semeraro tra le donne, e tra gli atleti i fortissimi Domenico Pullano e Mauro Fontana (con un Luca Cuda in crescita esponenziale), ma numerosi sono gli atleti in costante crescita verso le prime posizioni, in particolare Sabino Fiore. Segnalerei la costante crescita del settore femminile con Marzia Barbieri, Margherita Augello, Sabrina Palaia, Elena Sardu ed Eliana Strano sempre più grintose con significativi progressi. 

Nella categoria Esordienti femminili sempre ai primi posti la promettente e quasi undicenne Federica Roatta, in attesa del debutto nella categoria Ragazzi di Luca Fontana che si preannuncia promettente. Regolare Marco Sciretti nella categoria Allievi.

Da sottolineare la prestazione “monstre” di Domenico Mastropasqua che ha concluso il 31 maggio la 100 Km. del Passatore (Firenze-Faenza) in 11h e 54’ !!! Complimenti davvero per il risultato e la soddisfazione generale per la presenza dei nostri colori ad una gara così importante !

La Società continua, unica nel settore, l’iniziativa originale e assai gradita dagli iscritti dell’estrazione, prima della partenza di ogni gara, di numerosi premi di ogni tipo e genere, che vanno dal salame al pacco di grissini freschi stirati a mano, dalle bottiglie di vino D.O.C. alla confezione di integratori, dal libro d’arte o di narrativa al DVD di musica lirica …. per tutti i gusti insomma ! Sono già oltre 70 al momento i premi estratti ed assegnati agli atleti.

ll sito Internet www.podoandando.net è diventato, senza alcuna ombra di dubbio, il numero 1 nel panorama podistico torinese con numeri sempre più in crescita ed interessanti : sono oltre 700.000 le pagine viste con oltre 24.000 visitatori. L’infaticabile Ernesto Somadaj, reporter sempre più conosciuto ed amato dai podisti torinesi, ha realizzato i servizi di 20 gare podistiche nel 2009 superando il numero di 10.000 fotografie scattate. E’ ormai abitudine consolidata di ogni podista iniziare a connettersi al sito www.podoandando.net poche ore dopo la conclusione della gara per cercare e stamparsi gratuitamente le proprie foto. 

Invito tutti gli iscritti, sull’esempio degli interessanti articoli di Flavio e Lorenzo sulla Maratonina di Sangano e sul Triathlon, e di Pullano sulla sua 25^ Maratona di Torino, di inviare senza problema articoli, notizie, racconti, poesie, curiosità per rendere il sito ancora più vivo, piacevole ed interessante.

Non mancate alla serata del 25 giugno (ore 20.30) al Caminito Cafè di Via Asinari di Bernezzo, 74

dove la Società distribuirà a tutti gli iscritti, amici e sostenitori un simpatico adesivo e… 

Gelato per tutti !!! ...... Le sorprese non finiscono mai !

 

 

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