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Gita alla Ciamarella
Scritto da Carlo Burzio   
Lunedì 15 Luglio 2019 09:00

 

 

 

 

   Gita alla Ciamarella

                                                                            Ciamarella 3676

 

                                                                                                                                                                                                                 La gita alla Ciamarella, la montagna più alta delle valli di Lanzo per la via normale, è un classico di ogni escursionista che si trova in queste valli. La gita si puo’ compiere in giornata se uno è un po’ allenato, sono 1889 metri di dislivello in salita; oppure dividerla in un giorno e mezzo, facendo una deviazione dal Pian dei morti, e servendosi come punto di appoggio del rifugio Gastaldi (2659 mt.) con un dislivello il 1° giorno di 870 mt.in salita ed il 2° giorno con 1020 mt. in salita e 150 mt. in discesa appena partiti dal rifugio.       

     Io, il mio amico Ezio ed il suo cagnolino Macchia siamo partiti alle 5 del mattino del 29 agosto 2009 ed abbiamo puntato direttamente alla cima. La 1° ora l’abbiamo camminata con le pile frontali, fino poco oltre il Pian dei Morti per il buio pesto. Dopo Pian dei Morti, invece di girare per il Gastaldi, abbiamo puntato direttamente verso Pian Gias (così chiamato per essere un piano gelato ricoperto da pietrisco).       

     Dopo di che si svolta a sinistra, ed attraversando un torrentello si abbandona il sentiero principale che va verso la Francia passando dal passo Collarin. Ripida salita su pietraia e si arriva all’attacco del ghiacciaio. Da qui si calzano i ramponi per il primo tratto più ripido che dopo mezz’ora circa spiana. Dopo il pezzo di ghiacciaio in piano si riprende dapprima a salire (qui a seconda dell’innevamento si decide se tenere o meno i ramponi), si svolta poi a sinistra e con un mezza costa ascendente ci si porta sotto l’ultimo pezzo di ghiacciaio prima della punta (questo pezzo di ghiacciaio puo’ essere evitato per non mettere i ramponi, tenendosi a destra su delle rocce su cui ci si puo’ arrampicare ).       

     Noi ad arrivare in punta ci siamo tenuti sul ghiaccio e a scendere sulle rocce, con il cagnolino Macchia che ha avuto un po’ di problemi sul ghiaccio, ma che sicuramente ha fatto il doppio di strada di noi.       

Siamo arrivati in punta a mezzogiorno e fortunatamente la bella giornata ci ha permesso di godere di uno splendido panorama dal Monviso al Cervino, alcune punte francesi e tutta la catena delle valli di Lanzo.    

                                                                                                                                      Carlo Burzio  

   

 
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