Poesie Poesie 1 Sebastiano Scuderi "Jano"
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1 Sebastiano Scuderi "Jano"
Scritto da Sebastiano Scuderi   
Domenica 26 Maggio 2019 18:12

 

 

GOCCE DI VITA

 

                SE DOMANI VERRA
Non cercare il futuro
negli scrigni preziosi
né contare sull’armi potenti,
non fidare nei falsi profeti
o nei geni tuttosaccenti
Se domani verrà lo vedrai
d’un bambino
negli occhi innocenti
d’una madre
nel cuore infinito
                         1/5/2015
       (Concorso La Stampa Sunday Poets)
 
 
 
 
                         AUTUNNO
Le gialle foglie disparse
mirano il cielo di pioggia
tra ‘ grinzi rami lontani,
nidi felici perduti
                     4/10/2012
 
 
 
 
                MA SARA’ PACE ?
Vedo fuggire
gli anni e le stagioni,
come da un treno
s’inseguono veloci
i campi ed i casali,
i fiumi e le città,
i monti e le nuvole
nel cielo azzurro.
Vorrei fermarmi
a riposare un poco
gli stanchi sogni
amati e mai vissuti,
ma il treno corre
verso l’atteso arrivo
che mi darà pace…
ma sarà pace ?
                      24/2/2012
 
 
 
 
                          A MIO FRATELLO
Un sole caldo nel terso mattino
sul lago sparge dorati riflessi;
lento si snoda il pigro cammino
sulla salita, che sfiora i cipressi.
Nel cimitero solenne, antico
tutto è silenzio tra marmi e ricordi,
solo fiammelle ed un profumo amico,
tace l’eterna rincorsa dei giorni…
Le nostre corse, ebbre di gioventù,
i nostri giorni felici nel vento
tacciono e non s’accenderanno più
                                              22/8/2008
        (Nota: il cimitero è quello di Salò, mentre la mattina alle 7 andavo a fare la mia oretta di corsa ho ripensato ai bei tempi vissuti con mio fratello e ho scritto queste poche righe. Quando corro ritrovo me stesso sepolto nel fondo delle convenzioni e degli impegni quotidiani, per questo per me correre è VIVERE).
 
 
 
 
                              PREGHIERA
Fammi andar via Signore
sull’ali pure d’un gabbiano,
da tanto penoso dolore
volare leggero lontano.
Fammi andar via Signore
un dolce mattino d’aprile
quando profuma ogni fiore
e meno triste è partire.
Fammi andar via Signore
nell’oblio dei sogni perduti
che grevi opprimono il cuore
come sommi pini abbattuti.
Fammi andar via Signore
fuggendo per l’ultimo volo
da bianche scogliere d’amore,
che rende l’addio meno solo.
                                  15/9/2000
       (Nota: questa preghiera completava Castelli di Carte, ma fu eliminata nella pubblicazione dei Diari d’argento)
 
 
 
 
                       PIOGGIA DI MAGGIO
Lento un pianto di pioggia
discende
goccia su goccia; dolente
si posa
sul prato molle, disfatto.
Triste un colombo tremante
s’avvolge
in stanche piume, silente
e sogna
altro volo… altra vita…
stanco il capo già altero
reclina,
lontano da ogni tempesta
s’oblia
nel dolce silenzio infinito.
                               20/5/94
 
 
 
 
                               LA NOSTRA ILLUSIONE
Un colombo è morto sul balcone.
Proteso invano nell’ultimo volo
s’era posato con trepidazione
sperando di sentirsi meno solo.
Al cuore suo freddo un caldo tepore,
all’ala sua stanca un dolce riparo
cercava rantolando e un po’ d’amore,
che scaldassero l’animo suo amaro.
Ma il freddo della nostra indifferenza,
la nostra sopita e stanca umanità
non han curato la sua sofferenza,
non l’ha scaldato un filo di pietà.
Un colombo è morto sul balcone,
ma il nostro amore vive e ancora spera,
che torni a fiorir la nostra illusione
col dolce profumo di primavera.
                                         13/3/1984
  
 
 
 
                         SAN VALENTINO
Lieve intreccio fra i rami,
pagliuzze d’oro e di seta
con tenera argilla rappresa:
un nido occhieggia felice
nel caldo abbraccio del sole.
Frusciare sommesso di fronde
tradisce un batuffolo grigio…
un garrulo grido di gioia
nell’aria serena, poi nulla:
la gioia più vera è silenzio.
                           10/2/1966
 
 
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