CERCATI IN TE STESSO
08/10/08
Non fingere …
Madre Natura ti ha dotato di un altro sguardo
Non gonfiarti in petto, respiri aria falsa
Non regalare centimetri alla tua posa, sei migliore di quello che credi
Non nasconderti dietro il pesante trucco, possiedi già pelle candida e fresca come una rosa
Rilassati
Comparati al bimbo infagottato fra le braccia materne
Sii come il manovale sudicio di ritorno da lavoro
come l’anziana donna incurante del ciuffo fuori posto
della griffe sul borsello
dello specchietto più elegante
Quando ogni spirito vicino a te sta fingendo, tu scansati in un angolo privo di invidia
Mentre tutti piangeranno dietro le fasulle spalle, tu sorriderai scansando l’invidia loro
Marco Dalessandro
REAGIRE CON COSCIENZA
25/10/08
Dare vita alle nostre idee
significa forse sentirsi partecipi di questa calunnia terra?
vorrà forse dire dare un valore alle nostre azioni?
Tu che canti senza vergogna sì che hai capito cosa vuol dire esprimersi.
Tu che ascolti senza giudicare e arricchisci la tua sapienza, urla durante le tacite ingiustizie.
Lotta con convinzione privo di infamia.
Noto in te tristezza e conosco il tuo rancore …
Un dì remoto curiosai fra il tuo scorrere funesto.
I mezzi che stringevi erano miseri
ma la tua fantasia valeva oro.
Inseguivi speranzose rivoluzioni
eppure ghiaccio parve la tua mente.
Imperterrito perseverasti lungo il tuo cammino.
D’un tratto, senza volerlo, ti parve chiaro taluno sforzo
Lamentavi mancanza di tutto un po’
senza comprendere che ciò che stringevi
era l’oro che possedevi sin dal principio
Marco Dalessandro
SE SOLAMENTE UN ATTIMO CHIUDESSI GLI OCCHI
29/10/08
Quante altre volte mi cercherai fra le sue braccia?
Quanto forte lo stringerai pensando che ti scappi lui, l’eterno prescelto?
Se solamente un attimo chiudessi gli occhi
riconosceresti il mio profumo
in mezzo ad una bufera.
Ricorderesti le mie labbra desiderose del tuo lento bacio.
Il mio sguardo di pietra spiazzerebbe la tua lucidità.
Cadresti in mio cospetto
dietro un tonfo di piombo.
Per rialzarti dovresti supplicare perdono
in onore dei ripetuti sbagli.
La mia inaudita bontà ti accoglierebbe in grazia.
E come sempre accade … tu immobile sotto il mio mento
Il brio mi scuote, e tu che segui la mia dettata cadenza.
Avvertiresti questo e altro ancora
mentre io fantasticherei circa un capo riccio
appoggiato dolcemente sul mio petto.
Marco Dalessandro
I GIOVANI AMORI
04/11/08
i giovani amori
non sanno cosa vogliono
l’un l’altro
ambigua unione
frena teneri istinti
fra occhi indiscreti
mentre istinti avanzano
fra due soli occhi
menzogne primeggiano
vezzose di fame nomade
durante un giorno d’inverno piovoso
un vetro rimane appannato dal tuo respiro
che diventa padrone dei tuoi silenzi
lei su di esso
scrive fantasie sue
a caratteri cubitali
mai volgari
ma pura utopia
in mezzo ad una valle di lacrime
i giovani amori
sono un po’ coniugi
un po’ amanti
cercano stabili rapporti
in fiducia durevole
mentre di fronte a presunti amici
affrontano discorsi impropri
convinti delle loro cazzate
gelosia impervia
appare su quei volti
mascherati da persuasivi leoni
in realtà gelosia regna sovrana
su leoni che ruggiscono
custodendo il proprio bottino
Marco Dalessandro
SENTORE STRANO
04/11/08
è un sentore strano
parlare di sorrisi
e sentirsi tristi
soffiano sulle mie labbra
aliti di vento boreale
pungenti e taglienti
ma se pur malvagi aliti torneranno
una sera che ti sentirai un po’ più solo
ti aggrappi su quel vento
che puoi percepire picchiare forte
lecchi ora ferite
divenute cicatrici
tradito dal piacere carnale
tradiresti carne e mente
pur di ottenere bacio di giuda
ma qui pace risiede
quando il sonno spegne carne e mente
è un sentore strano
parlare di sorrisi
e sentirsi tristi
Marco Dalessandro
LASCIATEMI QUI
08/11/08
rimango fermo
ancora qualche istante
il sapore del caffè
culmina in un delicato piacere
lasciatemi qui
in balia del nulla
gusto isole impregnate
della battigia
che al massaggio
rende piede mio sensibile
terapia d’altri tempi
quando ludico era
il trascorrer di lancette
ma lontani erano pane e acqua
lasciate che io mi sazi
alzando lo sguardo
d’una panna montata
così soffice
che al rotolare su e giù
dolore non senta
i papaveri campanelli sono
su questo scirocco
s’innalza a me dinnanzi
fra rosa tenue e rosso fuoco
un volatile a me sconosciuto
il domani è mistero
e nello sbatter d’ali
uccelli migrano indulgenti
Marco Dalessandro
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