RIDO E PIANGO
28/08/08
Quando pronuncio la parola amore dipingi in viso una mezzaluna capovolta.
Ma cos’è l’amore se non continua felicità che solo tu sai donarmi.
Riesci ad insaporire con bontà le mie odierne pietanze.
Tu donna decisa, aiuta il mio genio a rendere speciale ciascun bagliore mattutino.
Io spontaneo, ma eterno pensatore.
Il terrore vive con me e l’insicurezza mi completa.
Forse la mia piccola anima non è degna di cotante attenzioni.
Improvvisa sensuali danze, e abbandonati in mio cospetto,
nutrendoti di atomi del mio cuore.
Infetta sino in fondo il cuor mio dei tuoi incessanti sorrisi.
Mi sento solo senza il tuo volto, colorito dall’imbarazzo di uno sguardo mio profondo.
Colei che mi sorprende in ogni istante porta il tuo nome.
La paladina che difende a spada tratta i propri desideri, a cavallo fra sogno e realtà.
Marco Dalessandro
NIENTE HA PIU’ SENSO SENZA TE
01/09/08
Niente ha più senso senza te
sei sempre al mio fianco, ma così lontana.
Niente ha più senso senza te
inesorabile e lento trascorre il tempo.
Niente ha più senso senza te
impossibile concentrarsi per qualcosa che non sei tu.
Niente ha più senso senza te
coronato è il nostro amore, ma pondero spesso la sua fine.
Niente ha più senso senza te
considera il mio sguardo sincero, e rimembra gli attimi in mia presenza.
Niente ha più senso senza te
rido e piango al contempo.
Niente ha più senso senza te
le tristi melodie vibrano dentro me e mi sento meno solo.
Niente ha più senso senza te
conto i giorni che ci separano come stelle raggianti in attesa di precipitare.
Niente ha più senso senza te
appena conclusa una sorpresa per il tuo cuore, ne progetto un’altra.
Niente ha più senso senza te
una tua calda carezza vale più di infiniti altri gesti.
Niente ha più senso senza te
Marco Dalessandro
SENILITA’
04/09/08
Silenziosa e sorda avanza la senilità
nel fruscio esterno della città
Imperterrita e paziente
tra i forti odori
d’una tana cresciuta a sacrifici
Seduta fra uno scuro divano
e un libro impolverato
Una mano tremante
in attesa
di essere scaldata
Occhiali pesanti
barba incolta
tingono un medesimo copione
sbocciato in solitudine
Ceste di vimini intrecciato
frutta fresca
legno antico
maniacali e minuziose attenzioni
travolgono l’albero co li suoi frutti
radici d’un salice piangente
corteccia d’una quercia robusta
foglie d’acero possenti e protettrici
frutti di ciliegio colmi del rossaceo amore
Marco Dalessandro
PARAFRASI
Silenziosa e sorda avanza la senilità
nel fruscio esterno della città
Imperterrita e paziente
tra i forti odori
di una casa cresciuta grazie a tanti sacrifici
Seduta fra uno scuro divano
e un libro impolverato
Una mano tremante
in attesa
di essere scaldata
Occhiali pesanti
barba incolta
danno vita ad un copione
giunto con il passare degli anni in triste solitudine
Ceste di vimini intrecciato
frutta fresca
legno antico
maniacali e minuziose attenzioni della persona anziana
travolgono l’intera famiglia
Radici di un salice piangente per i sacrifici dei parenti predecessori
Corteccia robusta come la pelle dei passati anziani
Mani grosse e protettrici verso la famiglia
Figli nati e accuditi con tanto amore
MI SENTO FORTUNATO
11/09/08
Come posso trovar lamento
Io che fortunella sorte serbo?
Dove origina
la mia futile ira
se poi voltandomi
scorgo desolato ciglio?
A me che nulla manca
mi illudo d’esser mesto
Taci …
Pio è lo speranzoso animo
di chi supplica la propria svolta
L’essere supremo
che mi ha donato
libero moto
e franco intelletto
ancor li custodisce
Nostro Signore
aiuta
coloro i quali
immobili sono
costretti in un giaciglio
Loro sì
che nella rinunciata vita
contemplare possono miseria alcuna
Assisti il solingo vagabondo
nei suoi
romiti rifugi
Scaldalo
durante i pungenti inverni
Rinfrescalo
quando il caldo non lascia tregua
Prolunga i gradevoli sospiri
di quelli a cui
resta poco
da ammirare
Riempi ad essi
le lunghe giornate
quando le quieti tenebre calano
e tutto pare cessare
Oh generoso Dio
fai percepire
chi di vista e udito è stato privato
quanto splendido è il tuo creato
Marco Dalessandro
PARAFRASI
Come posso lamentarmi
Io che sono sempre stato fortunato?
Perché dovrei
essere arrabbiato
se dopo voltandomi
vedo persone che soffrono realmente?
A me che nulla manca
mi illudo di essere triste
così spesso sto male
Taci … (smettila di lamentarti)
Devoto è lo speranzoso animo
di chi supplica per un miracolo
Dio
che mi ha donato
libertà di movimento
e disinvolto intelletto
ancora li custodisce
Nostro Signore
aiuta
coloro i quali
immobili sono
costretti in un letto
Loro sì
che nella rinunciata vita
possono sentirsi tristi
Assisti il solitario vagabondo
nei suoi
luoghi isolati
Scaldalo
durante i pungenti inverni
Rinfrescalo
quando il caldo non lascia tregua
Prolunga i gradevoli attimi
di quelli a cui
resta poco
da vivere
Riempi ad essi
le lunghe giornate
quando diventa notte
e tutto pare spento
Oh generoso Dio
fai percepire
chi non può vedere o sentire
quanto splendido è tutto ciò che ci circonda
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