Ghilead
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
  • An Image Slideshow
Ghilead-web n° 9

            Le fotografie le trovate postate negli album della pagina FOTOSPORT

                                  Gli articoli non firmati sono miei

 

9 - 1copertina

9 - 1 somm 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

           2013 - 2014

     Anno nuovo vita nuova! Un baldanzoso modo di annunciare un divenire vicinissimo o di già indossato che si presuppone fanciullescamente colmo di iniziative da sballo, di benedizioni, fortune e gioie a palate. Un anno di riscossa, un mettere piede in una nuova era ove i sogni finalmente potranno concretizzarsi. Ogni novello anno, per la maggior parte delle persone che vi si affaccia, reca in se la radicata speranza dell'indossare vesti nuove, quelle buone dei giorni di festa.

È un dono che l'uomo possiede da millenni, un dono che gli permette di sopravvivere ai periodi più neri della propria esistenza, della storia; è un “domani” che se non esistesse occorrerebbe inventare, come si usa dire. La speranza in un mondo migliore, giusto, onesto, colmo di Empatia. Ci si accontenterebbe, oggi, di un mondo dove la giustizia funzionasse e la meritocrazia venisse in pur piccola parte riconosciuta e premiata, dove il rischio di venir depredati dei propri beni e, sempre meno di rado, della propria vita, fosse meno presente. Ove i “genitori” (intesi come Stato) fossero attenti alle comuni necessità dei figli invece di curare, con abbondante, super gratificazione,unicamente le proprie. Insomma, ogni nuovo anno si ricade nella utopica speranza che esso sia migliore di quello passato.

Mentre la realtà dimostra esattamente il contrario.

Allargare lo sguardo attorno a se è per le persone di cuore momento di angoscia perchè poche cose invitano alla speranza. La storia nulla pare insegnare ed è un continuo ripetersi di errori che richiedono fatture elevatissime da pagare in termini economici e di vite umane. La finestra sul mondo che la televisione ci spalanca sotto il naso conduce alla riflessione le menti aperte innescando una domanda che pare priva di razionali risposte: perché tutto questo oggi che la scienza ed i mezzi a disposizione permetterebbero livelli di vita almeno discreti per tutti gli abitanti della terra?

Esiste qualche credibile risposta? Già, esiste. Ma ci porterebbe lontani nel suo dipanarne le tracce, troppo lontani dai contenuti di questo Ghilead-Blog che non può divenire un vero e proprio diario di personali considerazioni. Un “Podoandando” nella mente di un Somadaj a cui non bastano due o tre eroi per credere nell'uomo.

Chi pratica sport, principalmente a livello individuale, ha generalmente una marcia in più che gli permette di meglio affrontare le difficoltà che gli si pongono giornalmente d'innanzi. I programmi che svolazzano nella mente dell'uomo sono estremamente variabili, anche se fondamentalmente denaro-fortuna-sesso costituiscono una triade non eccessivamente lontana dalla mente dei più. La salute è un bene prezioso che molti apprezzano unicamente quando la perdono, mentre amore è parola abusata, troppo spesso usata a vanvera o per fini speculativi.

Forse qualcuno si augura semplicemente di battere Tizio o Caio o Sempronio, mentre qualche altro spera forse di trovare o di non perdere il lavoro. I desideri di molti si sono ridimensionati “grazie” al periodo affatto facile che ci troviamo ad affrontare.

Certamente ridimensionati come i miei: che Lei mi sorrida e scaldi il cuore con qualche “Ciao!”, e che l'Eletta (o almeno Speranza) sia finalmente nelle mie mani.

Ops, scordavo: come sarà il 2014? Ovviamente fantastico, ragazzi!!!

E per iniziare con il piede giusto affrontiamo questa novella sfida sorridendo...

 

 

             le barzellette della Settimana Enigmistica

                                (basterà iniziare con una “doppia porzione?...”)

  9 - ahahah1a

   9 - ahahah2a

 

 

 

9 - pelle 1 

cross della Pellerina    19 - 01 - 2014 

9 - pelle 2Il Puma lo incontro al mercato di via Porpora mentre sono intento a raccogliere aglio e cipolle di Tropea al banco verdura di Luca Cuda, big della Podistica ora con qualche problemino al telaio. “Basta, quest'anno mi iscrivo unicamente alla UISP, della FIDAL sono stanco!”. Ancora la bocca l'ho unicamente aperta per dirgli ciao, per cui questa uscita a ciel sereno mi becca in pieno volto. Senza stupirmi però. I tempi paiono maturare spiriti di rivolta pressati come si è dai balzelli più vari e fantasiosi, da un domani tanto incerto da creare comprensibili timori. Nessuno stupore, dunque, per qualche sfogo dettato dai tempi, ed evviva la UISP, mi verrebbe da gridare sulle orme del Puma, che pare non seguire la politica folle di aumentare le tasse su di un bene importante come lo sport

9 - pelle 3La tendenza che può far nascere l'escalation contributivo può spingere alcune società a chiudere o ad accorparsi, a far si che qualche gara scompaia o che gli atleti, come il Puma, appunto, cambino affiliazione o si dedichino unicamente alle non competitive.

Così è che, sarà un caso? scopro quella che si direbbe essere la prima vittima di questo 2014: il cross di Scarmagno. Saltato. Cosa che mi ha preso alla sprovvista vista l'importanza che ritenevo avere lo stesso.

9 - pelle 4E quello di Rivarolo?... e Cambiano?... e Pavarolo?... e Avigliana... e chi altri che ancora non so?... Chissà, i trail “leggeri e brevi” van via come il pane e domani potrebbero sostituire le gare scomparse dal calendario 2014. “Trail” paragonabili, tanto per dire, alla mai scordata collinare di Vistrorio, corsa a perdifiato sui sentieri della collina canavesana, o alla classica 5 laghi che per buonissima parte trail è.

9 - pelle 5Non da oggi ne sogno uno: il “Trail d'Turin”, un trail casereccio che unisca Moncalieri-Superga-Chivasso scorrendo lungo i mille sentieri che ricamano la nostra meravigliosa collina. Un po' più lungo e/o un po' più corto onde soddisfare gambe e polmoni diversi. I sogni non costano nulla, ed io ho la fortuna sfacciata di saperli ancora vivere.

Come sarà il domani lo scopriremo solo vivendo, ma i cieli non mi paiono annunciarsi sereni come invece vorrei.

9 - pelle 6Cross della Pellerina, dunque, gara inaugurale della stagione per Podoandando e Somadaj. La Podistica vi partecipa unicamente con le giovanili: niente cross quest'anno come squadra. Ciò non toglie però che il gazebo societario sia qui montato e che alcuni Podistichini saltellino qua e là nella fase preliminare del riscaldamento. Ero deciso a ritentare oggi con ASP525, ma le prove di ieri me lo hanno sconsigliato. Questa è gara tosta, con centinaia di concorrenti, non gara adatta a macchina da parin. Povera Mersì, è ormai semidistrutta dagli acciacchi, con migliaia e migliaia di scatti sulle spalle ed un proprietario che la insulta, però... però quando occorre un minimo di un minimo di sicurezza lei non si tira indietro. Eroica Vecchia Ciabatta2!!!

9 - pelle 8Ovviamente oggi è domenica, ovviamente si ricomincia a scattare, e ovviamente... piove! Gara bagnata gara fortunata. Ed infatti i concorrenti risulteranno essere parecchi anche perchè è gara valevole come CDS Assoluto piemontese di Cross – 1aprova CDS Provinciale S35+. Cosa significhi tutto questo non ne ho la più pallida idea, però. Vivo lontanissimo da campionati ed altre iniziative sui generis in quanto da sempre la corsa è per me unicamente il momento magico del gesto. Sentire le gambe spingere verso il cielo, i polmoni dilatarsi all'inverosimile mentre la mente cerca il giusto ritmo ed il cuore freme nella bolla di energia frizzantina che produce, è gioia pura, unica. Se si corre poi su sentieri di montagna o nei boschi o nelle campagne il tutto acquisisce un surplus di completezza spirituale.

9 - pelle 12Il trotterellare in compagnia come oggi pare modaper molti è un piacevolissimo, salutare antistress, ma la gioia vera la si prova solo quando si spinge a tavoletta, quando il fisico risponde alle sollecitazioni senza tentennamenti e la vocetta dentro noi grida “di più, di più!...”. Ma forse mi sto spingendo troppo oltre, vero? Scrivo sempre romanzi...

Purtroppo una relazione esauriente, che intrighi e colga nel segno la potrebbe scrivere unicamente l'Eugenio Bocchino di Piemonte in Corsa!

9 - pelle 10

Questa mattina ho commesso alcuni errori di postazione. Uno su tutti quello di fermarmi troppo a lungo sull'inizio cresta che conduce verso il traguardo. Con un percorso-giro così breve ben presto i doppiaggi (e “triplaggi”) hanno dato luogo ad un fritto misto di atleti e tapascioni da far paura. Tanto valeva smettere di ostinarsi e fotografare invece il passaggio di ritorno-giro che si svolgeva li a pochi passi. Due scatti a favore di Giorgia (allieva Podistichina) hanno dimostrato essere postazione bis più che valida. Sarà per la prossima...

9 - pelle 13

Una delle ragioni che mi hanno condotto a postazioni vicine al traguardo è che questa mattina è programmato il rendez-vous con Fulvio, il da me invidiatissimo fotografo scopritore (in tutti i sensi, eheheh) di giovani e bellissime modelle. E quando mi si è avvicinato... non l'ho riconosciuto, ahahah.

9 - pelle 15Piacevole è stato il vedere Ta-Ta Frigero indossare la canotta Podistichina, così come lo è stato scoprire in arancione divisa pure Fustaccio Vincenzo. Uno scatto quasi ottimo è risultato quello dedicato ad Andrea, uomochecorre...poco-ormai, ed alla di lui MiaRagazza, Elena. Una jum jum con i fiocchi che mi ha illuminato la mente riguardo la ragione che conduce spesso l'amico che mi cura il sito a rendersi irreperibile. Andrea non è stato purtroppo altrettanto gentile con me. Quasi a vendicarsi di qualche mia innocente battutina, la foto che mi ha a sua volta scattato l'ha in seguito pubblicata sul suo sito.

9 - pelle 16Una foto palesemente taroccata, eseguita montando un obiettivo Fish-eye da 8 mm e sulla quale, come non bastasse l'avermi reso somigliante ad un pallone aerostatico, ha infierito con lo stingi.ometro tanto da farmi apparire con capelli e barba completamente bianchi. Un vero tiro mancino volto a indebolire la mia figura di saggio, ieratico barbone. Dolore.

9 - pelle 17Scorto pure, al volger di conclusione gare (adulti), un Paracqua dal volto depresso. Il tendine maledetto continua a dolere, e lui a zoppicare. Le sue sbandierate 80 candeline paiono essere diventate 90... ed uno tende ad appartarsi. Dico questo perchè da dicembre è telefonicamente scomparso. “Domenica a Trofarello? Non so, ti telefono...”. Forse riappare, chissà.

9 - pelle 18

Incontro felicissimo, a sorpresa, con la tosta plurimedagliataSeve Pesando, atleta che unitamente a Claudia Priotti ancora detiene il record femminile della 3 rifugi, una Classica di montagna durissima, per atleti decisamente dotati di “attributi”.

E Bocchino, in trasmissione, dice esser presente oggi pure Renato De Palmas, altro SuperBig dei tempi eroici..

Dopo tanto scrivere a vanvera sarebbe cosa doverosa soffermarsi sulla gara e sui personaggi che hanno reso intense e vibranti le varie batterie, ma qui cade l'asino (Somadaj): non ho prestato attenzione a nulla! Punta e clicca, punta e clicca, punta e clicca con la mente impegnata nel tentativo di centrare nel mirino i soggetti ed a riflettere sul lavoro che mi attende dal primo pomeriggio: molti scatti (oltre 1300) a 800 ISO non sono affatto un giochino per la Vecchia Ciabatta2

          CLASSIFICA 

 

cross... Campestre di Trofarello    26 – 01 – 2014

9 - trofarello 1Non ho nulla da dire!... Si, potrei iniziare così trattandosi non certamente di una balla. A differenza del solito non fatico affatto nel tenere le dita lontane dalla tastiera. Le infilo tra i capelli, nelle orecchie, su per il naso, oppure le lascio libere di giocherellare con i fogli-appunti che disordinatamente sostano sulla “postazione AlanDrake”. Non fanno una piega, non si lamentano per l'uso poco consono cui le sto forzando. “Da lassù non riceviamo nulla, cosa vuoi?”. Già, cervello spento anche oggi... anzi, peggio: confuso nelle vertigini di sogni irrealizzabili, perso ad inseguir desideri inesaudibili di coccole, desideri quanto mai vivi quando nei su e giù della vita ti par di annaspare nel punto più basso.

E tutto questo per colpa del vento!

9 - trofarello 8Non sono affatto in palla, e questo di già dal sabato sera. Malessere diffuso, debolezza ed estremo nervosismo, quasi come su me pesasseil timore di una tegola pronta a cadermisulla testa. A seguire una notte priva del sonno, trascorsa nel girare e rigirare nel letto mentre lo scuoter di tapparelle mi è compagno nella veglia. Il vento... Come un animale ne ho percepito l'arrivo, e come “meteo-vento-patico” ne pago pegno. Scendo dal letto poco prima delle cinque ed inizio a passeggiare su e giù per casa; non ho proprio nessuna voglia di andare a Trofarello, ma alle 7,15 debbo passare a prendere Paracqua. E poi su Podoandando ho scritto che lì mi sarei trovato per le consuete foto di rito-gara. Forse sarebbe meglio togliere la riga oppure lasciare i soli puntini che mi rendono libero di ogni azione...

9 - trofarello 4Quando dico a Paracqua di non sentirmi bene lo sento trasalire... per poi rilassarsi. “Ah, questa macchina non ha il cambio ad ombrello...”. Eccolo; invece di preoccuparsi per me controlla se può essere in grado di guidare Poppolina (Dyanett Lenticchia ha il cambio sul cruscotto e lui non lo saprebbe usare). Sono praticamente le sole frasi che ci scambiamo durante il viaggio. E giunto a Borgata Rivera, dopo i soliti quattro scatti mi esilio sul vecchio pratone e li ci resto per la durata di tutte le batterie adulti.

9 - trofarello 7Ho sempre sofferto il vento, ma oggi ancor più ne ho sentito sulla pelle gli effetti. Irrazionali, però, perchè non unicamente fisici bensì oggi soprattutto legati ad una mente lasciata indifesa, priva di vere motivazioni per cui esposta ad ogni minimo squilibrio. E le uniche motivazioni efficienti, resistenti nel tempo, sono talmente fuori da ogni logica che neppure nei sogni più arditi me ne posso più servire.

Intanto il vento si è fatto lieve, debole brezza, per poi in breve scomparire. La giornata è soleggiata, e come ultimamente non sempre successo, senza neve.

9 - trofarello 2Il Generale Bruno mi racconta del novello calendario dell'Arma di cui mi omaggerà di copia (grazie, sono sempre bellissimi), mentre un suo “allievo” mi chiede invece se gli posso fare una fotografia con... gli occhi aperti! Diamine, mi chiede un terno al lotto, ahahah. Le foto di Mersì sono quanto di più casuale può accadere essendo lei a decidere quando darmi o meno l'ok allo scatto.

Per la seconda volta reco profondo dispiacere a Luciano Caffè. Primo mattino e pranzo sono momenti in cui il caffè è rito, ma ora due di essi a breve distanza mi farebbero saltare quel minimo di controllo che ancora posseggo. Lo vedo strapparsi i capelli, e quasi provo un senso di colpa nel chiudergli così quella porta che, aperta, lo avrebbe condotto nell'olimpo dei Guinness dei primati.

9 - trofarello 6Con Paracqua mi avvio, flaccido nello spirito e nel fisico, alla volta di Poppolina quando una podista mi avvicina per conoscere Mersì. “Leggo con piacere gli scritti sul giornalino, e Mersì vi è spesso protagonista...”. Mah, cosa da abbracciarla, direi: un qualcuno che legge il giornalino e in aggiunta ne trae piacere dove si è mai visto? Invece tiro dritto rispondendo qualcosa di cui nulla ricordo, con vivo l'unico desiderio di fuggire dalla gente per rinchiudermi nella fortezza blindata di casa.

Paracqua lungo la via del ritorno mi chiede più volte come mi sento, e l'unico sprazzo di verve della mattina lo brucio nel dirgli: “Penso di stare morendo...”.

          CLASSIFICA

 

 

 

 

9 - crossciri 1

cross... campestre di Ciriè    09 – 02 – 2014

9 - crossciri 2La settimana è trascorsa sotto il segno delle Aspirine, e pure oggi non mi pare di brillare granché come stato di forma. Gli occhi lacrimano quasi avessi ricevuto notizia che l'Eletta non uscirà mai, oppure che di già la primavera abbia sporto il capo dalla finestra, mentre uno sfumato dolorino prende a cazzotti la gargamela. Il malessere è leggero ed il fisico non mi pare essere piegato sulle ginocchia, comunque sia oggi non la vivo come giornata top. Date le condizioni poco ok mi sono premunito coprendomi assai (+ Aspirina...) così che verso le 10,30 mi trovo a galleggiare in un mare di sudore. Non oso togliere il giaccone per timore di peggiorare la situazione, ed anche perchè così andando coltivo la speranza di perdere almeno 30 grammi di peso...

9 - crossciri 3Viaggio alla volta di Ciriè sulla PandaAmiat4x4 dell'amico Paracqua, cosa che certamente peggiora non di poco la già gravosa trasferta. A parte la necessità di servirlo in veste di navigatore, quando lo vedo mirare deciso al guardrail sulla strada di scorrimento veloce che conduce a Caselle mi agito non poco. Guarda lo spettacolo delle cime innevate illustrandomene nomi e caratteristiche come viaggiasse in veste di passeggero così che il continuo zigzagare sulla carreggiata provoca alle nostre spalle un clacson-concerto da far accapponar la pelle.

Ma questo è Paracqua: prendere o lasciare. Il brivido fa parte del gioco.

9 - crossciri 4Il terreno di gara è fantastico; ci si potrebbe giocare a biliardo. Un breve tratto, circa 80-100 metri nei pressi della partenza-arrivo, è fangoso, da cross vero, ma il buon Lucio ha fatto si che nessuna scarpetta chiodata lo ferisse. Sempre più attenzioni a che niuno insozzi la propria gloriosa divisa sociale, si sbucci un ginocchio oppure pesti una busa. Così come la UE oggi sancisce il giusto diametro degli zucchini e la lunghezza delle banane, dopo i 2 km tassativi del giro singolo deciso per questo corrente anno 2014, dal 2015 pare venga dalle autorità costituite emanata regola che obblighi chi pratica le campestri ad indossare casco e ginocchiere. Ovviamente vietate nel modo più assoluto le pericolosissime scarpette chiodate. Dal 2016, poi, le campestri verranno rigorosamente corse nelle apposite sedi al coperto; saranno gare indoor a tutti gli effetti.

9 - crossciri 5Chi qualche decennio fa correva tra scarpate, neve, fango, fossi da attraversare a guado e spuntoni di granturco ora prova persino tenerezza per queste nuove leve allevate a latte scremato e pappette di omogeneizzati. Ma forse è giusto pure così, che nel giurassico non tutti raggiungevano i quarantanni...

Come solito delle varie batterie che sono man mano sfilate davanti alla decrepita Mersì ed al malandato Somadaj non saprei che dire. Sempre i soliti big già in palla a monopolizzare le prime posizioni, con qualche novella entrata e qualche assenza di peso. Le campestri non piacciono a tutti, per di più non tutti hanno di già raggiunto la condizione fisica ottimale. Le uniche “novità”, diciamo, direi da averle viste nella gara delle femminucce ed in quella dei big-maschietti, ultima gara in programma.

9 - crossciri 7Mi sono piaciuti molto i 2 giovani del CUS Genova, anche se di uno di essi nella classifica non si trova traccia: ritirato all'ultimo giro mentre duellava alla pari con Picco e Sbaai? È il n° 219 il misterioso, tosto ragazzino genovese che scartabellando scopro chiamarsi Ghia Andrea. Lei, seconda dietro Abera Fiseha, è Elisabetta Ottonello. Oltre che ad essere brava pure jum jum è, il che non guasta certamente. L'unico “difetto” che le ho trovato è che pare correre con lo specchietto davanti agli occhi: non una smorfia, non un filo di apparente sudore, non un capello fuori posto, incedere composto, sotto controllo. Quasi come se invece di correre in una campestre, sia pure biliardo, si trovasse invece su di una passerella di moda.

9 - crossciri 6Podistichini... uno. Qualcuno in più al cross di Candia, a testimoniare che non pochi snobbano queste bellissime feste nel verde.

LucianoCaffè colpisce ancora. Siamo ormai sul campo gara, ma per restare nel guinness occorre perseveranza, e lui lo sa bene. Così si ritorna sui passi per il secondo caffè della mattina (quello di casa è rito di inizio giornata... Non conta, ahahah). Ineguagliabile Luciano! Grazie.

Qualche parola qua e la, ma la solitudine del “fotografo” è cosa forzosamente scontata. Gli amici li vedo solamente sfilare sotto il naso e la giornata-no non mi concede quel minimo di verve utile per incitarli. Mi si stanno scaricando le pile, forse, penso seguendo un Paracqua impaziente di raggiungere la sua amataMarina Berlingo. Meno male che oggi ho almeno la foto di Elisabetta da aggiungere alle altre nella cartella delle “donne virtuali di Somadaj”...

                                                                                                                              CLASSIFICA

 

 

 

9 - borg14 1

cross di Borgaretto    16 – 02 – 2014

9 - borg14 2Sulle orme della settimana scorsa: Aspirina. Come brace silente che pulsa sotto la cenere in attesa di liberarsi all'abbraccio del vento, una vaga sensazione di battaglia in corso che infastidisce la mente. Fortunatamente Paracqua mi conduce ad un inizio giornata dei suoi quando si trova in forma. “La cintura di sicurezza non viene. Sarà pizzicata dalla portiera?...”. Rallento prestando attenzione alle sue manovre. Apre chiude apre chiude apre... “No, non è pizzicata, eppure non viene. E non c'è neppure il gancio da inserire...”. A questo punto controllo cosa mai stia tirando per scoprire che è la parte della cintura fissata alla carrozzeria! Ho necessità di ridere, di risollevare un morale che sbacchetta all'altezza dei tacchi, così rido di gusto per questa sua del tutto involontaria gag.

9 - borg14 3Il cielo che ci accompagna a Borgaretto pare aver dormito male. È imbronciato, anche se non lo vedo nero nero. Qualche goccia sul parabrezza come a volermi intimorire, qualche goccia più somigliante alla pioggia quando scendo sui prati a visionare il percorso. Sufficiente a farmi testare la modifica per l'ombrellino; dal sapore naif ma in grado di render libere le mani.

Passeggio per il campo gara scrutando e testando il terreno. Direi ottimo e pregevolmente vario, come solito, dato che possiede alcune piccole gobbette e la solita breve salitella che conduce a livello strada. Con dispiacere noto però l'opera di disboscamento eseguita su questo campo-gara. Le fanciulle preda da plin plin emozionali ora se la vedranno dura!

9 - borg14 4Anche qui, per via della “regola banana UE”, il percorso-giro è stato contenuto sui 2000 metri. Necessaria norma atta a far ben comprendere al suddito la sua assoluta dipendenza dalle autorità regnanti. Speriamo che il ventilato obbligo di calzare ognuno scarpette schiodate rigorosamente n° 43 sia solamente una bufala...

Cosa mai piaciuta di questa locazione sono gli alti tralicci elettrici che la attraversano. Come alla Pellerina, certo, ma qui paiono assai più invadenti. Forse perchè uno è situato giusto giusto sul traguardo e m'impedisce di fotografare con “soddisfazione”, eheheh.

9 - borg14 5Nelle gare su strada mi è discretamente semplice disquisire a vanvera su questa o quell'altra prestazione atletica, mentre su questi terreni proprio no. Sia perchè sono le prime gare della novella stagione agonistica e molti non sono ancora in palla, sia perchè c'è chi le ama mentre altri invece no, e sia perchè proprio non mi gabola di seguire e considerare ogni batteria come farebbe un tecnico o anche solo un giornalista sportivo.

9 - borg14 7L'unica eccezione che mi desta dal letargo è quella femminile. Qui l'aglio risveglia bellicosi istinti giovanili e la saliva comincia a scorrere a fiumi. Le immagini di metà delle fanciulle che corrono sono ordinatamente raccolte nella cartella “donne virtuali di Somadaj”, un album illustrato che racchiude nel tempo le jum jum che mi hanno toccato il cuore. Un vero e proprio harem fotografico, direi, ahahah.

9 - borg14 6Oggi a dominare questa seguitissima batteria è Scricciolo, la piccola e combattiva atleta giallo-nera della tranese, da subito all'attacco. Seconda una rassegnata, direi, Ana Capustin, ancora a corto di preparazione vittima come è stata sei mesi fa della rottura del crociato (ma ho scordato di chiedere a quale ginocchio...). Terza Erika Testa, la giovane “tazzina” della Mokafe.

Questa mattina, per la ragione che le fanciulle con più anta corrono nell'ultima batteria dei “grandi”, ho cliccato pure le categorie allievi/e, cosa che dovrei fare sinceramente più spesso. Perchè questi ragazzini di già si allenano seguendo precisi programmi, perchè in essi di già emergono futuri talenti e la competitività “seria” è assai evidente.

Solita fatica per Paracqua a prender posto accanto a me su Poppolina. Gli chiedo come gli va il tendine: “Bene bene, è guarito... ma ora è il ginocchio che mi fa un male boia!”. Gli rallegro il pomeriggio dicendogli che pare avere novant'anni...

                              CLASSIFICA

 

 

campestre di Caselle    23 – 02 – 2014

9 - casellecross14 1Molto bene benissimo: la meta non è lontana così per la felicità di Somadaj e del Chiodo la si raggiunge pedalando. Ovviamente tutto questo grazie al fatto che il cielo ci sorride benignamente.

Non fa caldo ma neppure freddo così che poco dopo Villaretto fermo il Chiodo e mi libero di una maglia. Grazie anche alla Aspirina “precauzionale” sono di già sudato al punto giusto. Meglio evitare la bollitura.

È fantastico pedalare in questi primi mesi dell'anno; si vive il palpito della natura che si risveglia, la terra si dipinge di verde pimpante creando sulla propria pelle una peluria-moquette da schianto, mentre si odono ovunque gli sbadigli degli alberi che distendono al massimo le scarne membra onde assorbire il tiepido calore del sole. Anche se ora vi è una leggerissima nebbiolina e l'umidità che si attacca alla pelle mia è molta.

9 - casellecross14 3Paracqua non si è fatto sentire questa settimana, ma si era convenuto domenica scorsa che in caso di bel tempo si sarebbe cavalcata la becana per qui giungere. Se Marina Berlingo non metterà veti, chissà, potrei persino incontrarlo per strada... e sarebbe stato bene per lui che, persosi nelle campagne, è qui giunto poco prima delle 11. Stanco morto.

9 - casellecross14 4Campestre dei tre fossi, si potrebbe intitolare questa agreste corsetta in quanto essi costituiscono l'unico ostacolo presente nello sviluppo del percorso. Per il resto è molto piatto e non torturato da parossistici zigzag come invece è necessario operare quando il prato è eccessivamente ridotto. Pista veloce ove poter realizzare ottime prestazioni.

Il terreno è soffice, scorrevole, in alcuni punti sfumato da ecologiche buse. In esso già espongono il becco alla luce teneri virgulti di tarassaco, gustosissima e preziosa (per il fegato) erbetta, detta pure dente di leone o girasole. A me piacciono un sacco, specie quando ancora sono così minuti. Però sono qui per lavorare... e poi ho il coltellino svizzero ma non una borsetta adatta a contenerli, eheheh.

9 - casellecross14 5Il sole dipana presto la timidissima nebbiolina e la sensazione di umidità sulla pelle scompare. Per riapparire sul tardi sotto le spoglie di sudore... Oggi pare giornata primaverile a 100 carati, quando invece all'entrare in gioco di questa manca ancora quasi un mese. Occorre infatti attendere il 20 marzo per goderci quella canonica stabilita dal calendario.

Che tempo ballerino!

Pian piano l'ambiente si popola di tute e magliette colorate che si espandono per ogni dove giostrando e rincorrendosi nella quanto mai importante operazione del riscaldamento. Ma non ne scorgo poi troppe... Ancora una volta sarà flop! (288 le presenze riportate sulla classifica, più 33 nelle categorie giovanili). Non è una brutta campestre, e vi è spazio per i posteggiare l'auto senza sacrificare due ore di vita. Non del tutto comprendo, anche se una mezza idea – che tengo per me –sulla possibile causa ce l'avrei.

9 - casellecross14 6Numerose le assenze, dunque, per cui giustamente gioia e gloria per molti che risalgono “entro i 10”, oppure si issano addirittura sul podio, eheheh.

Avrei anche potuto fare qualche scatto alle categorie giovanili quest'oggi, ma Paracqua m'impedisce persino di attendere l'ultima femminuccia. Marina Berlingo è inflessibile riguardo l'orario del sedersi a tavola: bastano pochi minuti di sforamento per condannare Paracqua al digiuno.

È un amico che mi è caro, che sopporta con infinita pazienza i miei non di rado pesanti sfottò. Non posso lasciarlo proprio oggi senza guida; alla prima rotonda multivia sceglierebbe certamente l'unica di esse in grado di condurlo al Pian della Mussa,antica strada che i ciclisti del passato (molto passato...) conoscono assai bene.

                                            CLASSIFICA

 

 

campestre di sanMauro    02 – 03 – 2014

9 - sanmaurocross 1Beh, diciamolo: più campestre di così... Neppure un piccolissimo fosso (un buchetto è stato scoperto da Sergio Pivano, che a colpetti di scarpa lo ha subito sistemato... ), neppure il minimo “dossetto”, e neppure buse (parecchi, però, gli stronzetti di bau bau, eheheh). Benedetto il cielo che in questi giorni ha provveduto con le sue lacrime a creare delle “campagnole” pozzanghere, così che del cross vi sia almeno qualche pallida immagine.

Pensavo fosse noia una campestre disputata in un cortile di condominio, invece no. Lo spazio non era ristretto come creduto, tanto che si è riusciti a creare in esso un giro-percorso “banana UE”, cioè di 2 chilometri. Niente male davvero.

9 - sanmaurocross 2In ogni caso se qui mi trovo è merito di Genio Bocchino che, trovandosi privo del braccio destro (ne ha due: Giovanni Rossi per i video e Sebastiano Scuderi per le notizie dal mondo – con la bravissima Myriam Scamangas a fare da jolly) avrebbe gradito qualche fotografia atta a colmare il buco. “No, non si tratta di uno spazio risicato, pieno di zig zag; è invece ottimo e abbondante. E poi tranquillo: domattina non piove!...”. Appunto, aveva pienamente ragione così che ora sono lieto di trovarmi qui. Unico errore, vista la fama di san Mauro e le nere nubi che da casa scorgo sopra la collina di Superga, è di aver usato le 4x4 ruote di Poppolina invece della sella del Chiodo; presto se ne sono andate lasciando libero il sole di scorrazzare a piacimento.

9 - sanmaurocross 3Per il resto non saprei che scrivere. È la prima edizione, vero, ma 161 partecipanti adulti mi riportano la mente ai tempi eroici del podismo. Fortunatamente molti sono i micro partecipanti, le categorie giovanili. Ne conto 123 (classifica).

Per quanto riguarda i grandi risultano assenti ancor più big che non a Caselle, per cui è facile gioco per molti conquistare posizioni di rilievo. Davanando come solito, direi che tolto il tosto Bucanier Ramondetti e l'altrettanto tosto Luigino Azzalin, principi delle rispettive categorie, l'unica big notata è, per sfortuna di Scricciolo, Abera Tarikua Fiseha. Pronti VIA, e chi si è visto si è visto. La lotta è stata per la 2a posizione dove una, direi, apparentemente appesantita Federica Scidà ha alzato bandiera bianca nei confronti dell'altra Federica in gara, la Arnone. Gara intelligente di Scricciolo che ha lasciato sfogare la Scidà tallonandola da presso, per poi allungare in progressione. Direi che la Piccola sta felicemente crescendo.

9 - sanmaurocross 4Nella categoria dei “prestazionali”, cioè dove regnano i giovani e forti, quelli in grado di strappare il miglior tempo della giornata, mi è piaciuta la prestazione del giovane Federico Micca, finito 2° alle spalle del forte Igor Martello.

Indi ho alzato le tende. Perchè Mersì soffre ancor più nelle gare disputate nel verde così da costringermi ad un super lavoro di tacconaggio. Entro marzo-aprile, mi pare di già averlo scritto, deciderò per la reflex, che cosi continuando butto al macero occhi e fegato. Purtroppo è ormai praticamente certo che non si tratterà della tanto attesa Eletta. Che per rendersi disponibile al pubblico attende ch'io abbia prima tra le mani la creatura X che mi verrà sbolognata come “l'esatta reflex che fa al caso suo”...

                                                                                                                       CLASSIFICA

 

 

 

 

 

9 - decacross 1 

Decathlon cross     09 – 03 – 2014

9 - decacross 2Pomeriggio libero da impegni, giornata splendida; perchè non prendere il Chiodo e fare una passeggiata investigativa riguardo la locazione del novello campo di cross? Mica per nulla, sapete. Perchè Omar ha pubblicizzato sulla locandina di presentazione del cross che nell'occasione vi sarebbero state le “splendide foto di Somadaj”... Un'esagerazione, perchè la qualità di esse è ben lungi dall'essere anche solo discreta, esagerazione però sufficiente per “costringermi” a sentirmi impegnato al meglio ed anche di più. E qui mi rammarico assai perchè gli scatti di Asp525 sono migliori di quelli della VecchiaCiabatta2. Che sarò costretto, per la maledizione del buffer, ad usare come solito.

9 - decacross 3È giovedì 6 quando questo pensiero prende a frullare per la mente, così che nel primo pomeriggio rompo gli indugi e, Asp525 nella fondina, inizio a pedalare alla volta della Decathlon posta nel Parco Commerciale Settimo Cielo.

Trovarlo subito subito no, perchè visto il cartello indicante via Paganini l'ho tranquillamente imboccata... sulla destra. Prati si, ma strapieni di sterpaglie e rovi (scorto una/o galoppante lepre-coniglio grande così) e pozzanghere modello Avigliana. Il luogo giusto l'ho infine trovato sul fianco-e-posteriore di Decathlon. Terreno probabilmente nelle primitive condizioni degli altri, ma dove evidenti sono le recentissime tracce “trattoristiche” di una ancora incompiuta sistemazione. Terra smossa, livellata, ma terra in cui difficilmente scorgeremo domenica tracce di erbetta.

9 - decacross 5Questa è la sensazione della visita di giovedì 6, ma sabato pomeriggio ci ritorno per prender nota del tracciato, già certamente presente. E infatti, pur se ancora dei lodevolissimi volontari sono impegnati negli ultimi ritocchi, il percorso è tutto a mia disposizione.

La parte dedicata alla partenza è ancora fangosa, ma superata questa si entra nella parte “erbosa”. “Erbosa” fra virgolette, perchè si tratta per lo più di una traccia tipo “cerchi nel grano”, cioè aperta tra rovi ed erbacce, spianata con l'aiuto di un trattore. Fondo spesso pessimo, ma la chicca sono i due larghi e profondi fossi da scendere prima e risalire nel ritorno (su quello parallelo). Due al giro, più un terzo ma tanto largo da apparire come lo scendere ed il risalire da una collinetta. Infatti quando si risale dal fosso nel giro di ritorno, sulla cresta di una collinetta si corre.

9 - decacross 6Così come la prima, l'ultima parte del percorso è su terra. Qui asciutta ma dura (circa 150-200 metri, poi si entra in una costruenda pista ciclabile – ma si può correre sul bordo) per infine godersi gli ultimi 100 metri sul fango. Bravo Omar, ottimo lavoro. Un “Cross Revival” come non ne vedevo da tempo.

9 - decacross 8Me lo godo tutto centimetro per centimetro rivivendo in parte le emozioni dei cross storici, quelli che non solo ci portavano a correre tra pericolosi campi coltivati a granturco (che se cadevi restavi trafitto, impalato nei micidiali spuntoni), ma dove i fossi da scendere-risalire-saltare erano “obbligatori”, così come l'arrampicarsi sulle scarpate. Come fondo trovavi di tutto, perchè nessuno provvedeva a sistemarlo, a blandirlo ed addolcirlo come invece si usa ora. Che differenza alcuna rivela ormai nei confronti di una gara su strada, se non per il chilometraggio ridotto.

9 - decacross 10Più rustico era più ci si divertiva, e la specialità era rispettata così da far emergere l'atleta più per essa fisicamente dotato. Cosi come ancora è per i veri corridori di montagna. Marco Olmo insegni.

Un cross rustico questo, grezzo, che temo l'anno prossimo venga umanizzato onde adattarsi all'atleta abituato al comfort delle campestri biliardo.

9 - decacross 4La mattinata, calda, è scorsa via velocemente e gradevolmente. I soliti “principi” Bianco e Azzalin a dominare in scioltezza le rispettive categorie, e l'imprevedibile ritiro di Genio Bocchino, che pensavo essere a Trana, che dopo le gare più lunghe dei 10 km boccia pure i cross veri. “La cosa incredibile – lo sento dire il martedì sera nella sua pregevole Piemonte-in-Corsa – è che Bianco ha fatto la scelta controcorrente di correre senza chiodi!...”. Mah, senza voler sminuire i suoi avversari, ritengo che il segreto di Bianco nel dominare pure questo duro cross non sia tanto da imputare a chiodi-si chiodi-no, bensì al suo eccellente fisico ed alla sua estrema determinazione.

9 - decacross 11L'unica gara che seguo con il solito vivo interesse è, per “grazia” probabile dell'aglio, quella femminile. Ed al pronti-via quasi mi cade Mersì dalle mani nel vedere Laurella lottare nel gruppetto di allievi che da subito prende le redini della batteria. Pare migliorata la figliola di BigBigRao, ma in un cross così tosto partire a manetta mi pare azzardato. Non l'ho mai vista tirare “alla morte”, e se un appunto le ho sempre fatto è proprio quello di difettare nel mordente. “Laura corre come correvo io – dice il babbo, presente questa mattina – senza esasperazione, senza mai finire con la bava alla bocca...”. Infatti Laurella quando mi sfila accanto a 250-300 metri dal traguardo è perfettamente distesa, padrona di se, in grado di riconoscermi e sorridere. Peccato che la “vecchia” volpe Mirella Cabodi, atleta usa alledure corse in montagna dove non di rado primeggia, la preceda di una ventina di metri!

9 - decacross 12Comunque sia mi sono piaciute tutte e due. Laurella per il coraggio dimostrato, e Mirella per la saggezza tattica con la quale ha realizzato il successo.

Tenerezza (forse sto invecchiando?) l'ho provata nei riguardi dei tanti ragazzini e cucciolotti qui presenti per evidentemente fare un piacere a mamma e papà. Un abisso li separa da chi chiaramente è allenato da “professionisti” e prende le cose seriamente, ma ubbidientemente qui si trovano a sgambettare.

Questa mattina ho fatto un uovo fuori della cesta: ho atteso e fotografato Ranocchietti e Cucciolotti, con la parte “desertica” del cross a farne da sfondo...

Vuoi non tentare di dare il “di più” a chi scrive sul volantino “con le splendide foto di Somadaj...”?!

                                              CLASSIFICA

 

 

Recordando...     16 – 03 – 201

9 - recordando 1Non desideravo proprio parlarne, per cui nulla ho pubblicato come album e nulla come “relazione”. Poi oggi, mercoledì 19, mi sono detto che non era giusto. Niente foto (pessime), ma almeno due righe onde giustificare all'amico che si pone una domanda mi è parso giusto aggiungerle.

Recordando o... la folle del Ruffini? A me pare molto più azzeccata la seconda definizione! Cinque giri mordendosi la coda è probabilmente spettacolo e festa per chi guarda e per chi nella corsa cerca compagnia, ma per chi corre davvero, e soprattutto per chi la fotografa, penso proprio di no.

9 - recordando 6Già dal secondo giro è un bailame, con i primi costretti a dribblare una selva di podisti meno prestanti o, peggio, della domenica. Ci aggiungo, con il sole, le continue strisce d'ombra proiettate su chi corre dagli alberi presenti ed ottengo il Bleeek!Alienante

9 - recordando 7Quale misterioso motivo mi ha allora condotto qui questa mattina? Quello del non voler accettare il pensiero di aver buttato al vento 525 euro per una macchinetta inutile allo scopo cui era destinata. In fin dei conti alcuni mesi fa l'ho portata per un controllo alla Nikon ed ancora non ho fatto con lei un solo scatto. Potrebbe diventare buona per i trail, mi sono detto. Nitidezza e colori sono migliori di quelli messi in vetrina da Mersì, e lo zoom tira sino a 200 contro un 140 della Vecchia Ciabatta2. Domenica, sperando non piova (come invece oggi riporta il meteo...) vado a Rivera di Almese sulle tracce dei “corridori del cielo”. Desidero fare una bella passeggiata risalendo il percorso contromano nella speranza di incontrare gli atleti in qualche luogo intrigante e aperto (che nel chiuso Mersì impazzisce) così da illustrarne parte del gesto atletico. Ecco, rischiare un flop con Asp525 oppure fare un più ragionato e anticipato test?

9 - recordando 2L'unico guaio riguardante domenica, pioggia a parte, è che non conosco affatto il percorso per cui, nel risalirlo, potrei sbagliare sentiero...

Il verdetto del Ruffini (temuto; è almeno il 4° tentativo-prova...) è che gli scatti in sequenza, a raffica, non fanno proprio per lei. Questo in particolare con soggetti in continuo movimento.

9 - recordando 3Su questo ora metto sopra una pietra tombale. Farò ancora una passeggiata sino alla Nital per chiedere dove sbaglio, dopodiché la rimetto nella confezione sperando che me la riprenda indietro il negoziante al quale mi rivolgerò per acquistare la reflex

9 - recordando 4Riguardo la quale...

In questi primi giorni della settimana ho scandagliato a fondo il mercato delle reflex e persino delle Mirrorless, macchinette piccole e performanti con sensori pure Aps e Full Frame, ma che come immaginato non offrono affatto l'idea di soddisfare le mie non poche pretese. Per cui sarebbe un salto nel buio.

Le ultime riguardanti le “reflex da corsa” che dovrebbero sostituire le vecchie Nikon D300s e Canon 7D ancora allungano il tiro. Della Canon si farfugliano dei “forse notizie ad aprile-maggio”, mentre una D7200 Nikon, finalmente con un buffer adeguato, dovrebbe essere annunciata a settembre. Ovviamente, pur prendendo ancora una volta sul serio le notizie, queste le potrei avere nelle mani non prima del 2015!...

9 - recordando 5Ma forse ho trovato un jolly! La Pentax K 3.

Ha l'ottimo sensore Sony montato sulla Nikon D7100, ma a differenza di questa ha una carrozzeria totalmente in magnesio ed una tenuta all'acqua super. Acqua, non polvere ed umidità. Per di più è veramente tropicalizzata ed in grado di fotografare normalmente pure a 10 gradi sotto zero, cosa che le altre si sognano.

Ma questo non basterebbe, così come non basterebbe pure per la D7100 e la Canon 70D (altra presa in esame) se ugualmente lo fossero. Perchè... perchè pure gli obiettivi lo debbono essere! Ed a differenza della Nikon e della Canon quelli della Pentax lo sono!!!

9 - recordando 10Sulla carta potrebbe apparire come l'Eletta se solo avesse il display orientabile, la scheda UDMA (molto più veloce delle SD), e se il video non mancasse incomprensibilmente (la posseggono tutte) della messa a fuoco continuaAnche se difficilmente la userò per i video, è pur sempre questa una pecca non da poco.

Ancora un jolly, però: la Pentax è commercializzata dalla Fowa, cul-e-camisa con la Nital di Torino, per cui gode dello stesso punto di assistenza a Moncalieri. Sarebbe un vero colpo di fortuna, e presto andrò a vederla.

Per il momento ve la faccio conoscere in foto, nella speranza che... Speranza possa essere lei, così da poter averla molto presto tra le mani!

 

 

 

     Speranza!!!...

9 - speranzaDopo l'ultimo tentativo sopra ricordato mi sono del tutto saltati i nervi. Dov'è il divertimento legato ad uno scatto quando il risultato non soddisfa le aspettative? Canon e Nikon ancora una volta mi prendono in giro con le loro mosse legate al marketing, il loro lasciarmi nudo nell'attesa, ma raggiungere così il 2014 (e poi ancora occorre vedere) è troppo, e quando il troppo è troppo... Così ho allargato le ricerche trovando Speranza. Che possiede l'ottimo sensore Sony usato dalla Nikon D7100.

Quando la fanciulla che si sogna pare non avere occhi e sorrisi per noi, occorre farsene ragione e andare oltre. Attenderla sospirando per due anni e più, come fatto, mi pare persino esagerato. In fin dei conti è bastato cambiare sala da ballo e... eccola li, a sorridermi invitante. Non so ballare, e pure temo di far figuracce in quello detto della piastrella, l'unico mai praticato, per cui l'ho invitata al bar. E sorseggiando il magico e segreto intruglio della casa i freni si sono rotti.

Poco meno di una settimana vissuta intensamente rivoltando internet come un calzino, e la consapevolezza che, pur non essendo lei l'Eletta, poteva degnamente sostituirla.

Nella vita occorre adattarsi perchè la creatura che ci accompagnerà nel domani non sarà mai quella utopicamente sognata. Mai.

Sabato 22 marzo le nozze civili nella sede de IL CONTATTO, presenti i genitori adottivi Roberto Zito e signora, il figlio ed un giovane collaboratore. Lo so, avrei potuto risparmiare nella funzione rivolgendomi ad Amazon o similar store, ma vuoi mettere il contatto umano? Per me non ha prezzo. Roberto mi ha parlato di Speranza (che come fan di 007 chiama K 3), della sua bellezza e forza: “Che, vuoi appoggiare sul sedile di un rude fuoristrada una gracile creatura? Se in un sobbalzo quella cade si spezza in due! K 3 è adatta ad una vita avventurosa come la tua...”. Non solo: mi ha permesso di accarezzarla, stringerla fra le mani, palpeggiarla qua e là prima ancora di convolare a nozze. Una persona squisita, moderna e comprensiva, simpatica.

Infine ha concluso la festa con effetti speciali, donandomi una gag degna di rivaleggiare con le migliori di Paracqua.

Con la card del BancoPosta ci batto il naso: max prelievo 1500 euro, dice dopo tre tentativi alla macchinetta ingoiacarte la signora, per cui assegno. Ne ho con me due; uno lo porgo a Roberto che inizia a compilarlo. Pochi istanti e mi chiede: “Ne hai un altro?...”. Dove occorre riportare la cifra in lettere ha iniziato con i numeri. Secondo assegno e, chiacchierando e sorridendo, lo compila esattamente. Poi... lo firma! Da morire, da farsi la plin plin addosso! Pensate che Amazon sappia arrivare a tanto pur di ben predisporre i clienti? Sono strutture fredde, impersonali, prive di sano humor. Sborsare tanti euro non mi è mai pesato meno, ahahah.

Sabato pomeriggio mi accomodo sul divano con lei accanto ed il “libretto istruzioni Pentax K 3” sotto gli occhi. Comprendendo ben presto quale abisso esista ormai tra un ragazzo del giurassico ed una creatura del 2000. Non che di già non me ne fossi reso conto, ma in fondo in fondo m'illudevo che all'atto pratico... Tombola: mi pare di essere alle prese con un antico geroglifico di faraoniche provenienze, oppure ai comandi di un Boeing 737. Notte fonda.

Perchè Speranza è chiaramente creatura per “... gli utenti più esperti, per i professionisti”.

Non era forse quello che cercavo? Già...

Una “speranza” collegata al suo acquisto era quella di testarla domenica mattina al trail dei 2monti, gara che i vari meteorologi davano come sotto la pioggia (ma così non è poi stato...), ma purtroppo sono rimasto sotto shock per ore ed ore, incapace di intendere, di realizzare. Uno stato confusionale dal quale ancora non ne sono affatto uscito.

Certamente imparerò, ma non in pochi giorni. Per cui unita alla mia dovrete usare anche la vostra pazienza. Il grande passo è ormai compiuto. Ora dovrò affrettarmi a compilare il nuovo “formulario delle giustificazioni”, cosa molto meno facile ora, ahahah.

P.S. - Avrei voluto allegare allo scritto alcune immagini ma, stranamente e incomprensibilmente, nella confezione non è compreso il cavetto di collegamento al computer. Le allegherò in settimana.

 
Copyright © 2024 Podoandando. Tutti i diritti riservati.
Joomla! è un software libero rilasciato sotto licenza GNU/GPL.