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Ghilead-web n° 3

        Le fotografie le trovate postate negli album della pagina FOTOSPORT

                                     Gli articoli non firmati sono miei                                                                           

3 - acop---

3 - 1a somok

          

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 12° memorial Rocco Sicari        13 – 06 – 2012  

3 - rocco1Il tempo, si dice, è la miglior medicina per il cuore. Vero, ma in parte e non per tutti. I sentimenti non hanno una misura standard, non si rispecchiano in ognuno di noi nella medesima maniera. Quando poi è una giovane vita quella che ci lascia indubbiamente il ricordo resta in tutti coloro che la hanno conosciuta più forte e duraturo. E nel fiore degli anni ci ha lasciati Rocco, proprio qui, su questi prati tanto cari a molti di noi che vi hanno mosso i primi passi, e che qui ancora si ritrovano per gli allenamenti quotidiani. Il parco della Pellerina, deturpato unicamente dagli alti tralicci delle linee elettriche (ma basta non alzare troppo la testa...) è veramente un piccolo paradiso, impreziosito da due raccolti e poetici laghetti, da anni frequentato e apprezzato da noi “frustascarpe”. Tanto più lo è oggi che la Cascina Marchesa ha cessato di ospitare sbandati personaggi ed è diventata prestigiosa sede della Turin Marathon. Pellerina, preziosa culla per quello sport che ha radici profonde dentro ognuno di noi. Nino ed i suoi cari, supportati dagli Amici della Pellerina guidati da Andriani, ogni anno dedicano un memorial al mai dimenticato Rocco, e così è anche questa sera. Con un piccolo ma significativo aggiustamento: ora l'appuntamento è per una non competitiva... Cosa che ritengo non muti di una virgola l'essenza dell'appuntamento in quanto la ragione principe è quella di non dimenticare un amico, un sorriso, un cuore che ha battuto accanto al nostro.    

 

 

StraCaselle     17- 06 – 2012

3 - caselle2Purtroppo lì casco, perchè è il dente che duole: Asp. Mi reco alle gare privo della consueta allegria, già rimuginando sull'acquisto sbagliato (però estremamente istruttivo) e sugli errori di settaggio: Asp non è Mersì, ed io l'ho dimenticato troppo in fretta. Con Rocco ho sbagliato parecchio, persino nello stabilire gli ISO nella parte conclusiva della gara. Se desideravo restare dove ero dovevo considerare che gli alberi avrebbero in breve diminuito la luminosità rendendo necessari gli 800 ISO. Potevo almeno testare Asp su questa dimensione... Ma probabilmente, e mi scuso, ero troppo innervosito dai suoi continui stop, le sue continue richieste di pausa, il suo ansimare e negarsi allo scatto. No, non è assolutamente una macchina da corsa, bensì una tranquilla, onesta berlina famigliare. Le foto “da fermo” sono più belle di quelle di Mersì, e forse, direi, pure quelle in corsa (ma Mersì ha migliaia di fotografie sul groppone...). Il difetto è unicamente la raffica, l'impossibilità di fare ininterrottamente foto su foto quando la necessità dell'arrivo lo impone.

3 - caselle3Oggi, memore delle fotospazzatura realizzate nella gara di Rocco, imposto il programma Sport in automatico. Ha la caratteristica di mettere a fuoco senza la necessità di un primo stop nel premere il grilletto (ma probabilmente necessario, lo stop, per la giusta esposizione... per cui io attendo – quando riesco a fermare il dito – il bip). La partenza la regge (sino a che i concorrenti non superano i 7-800), ma in seguito occorrono 4 minuti per smaltire i file... Poco male, perchè solitamente di minuti ne trascorrono 25-30 prima di vedere i primi. Il vero guaio è che dopo il passaggio di questi diretti al traguardo, solitamente intervallato, la raffica diviene pressochè ininterrotta.

3 - caselle4E per me è un inferno! (avrete notato che non parlo più, che non mi agito, incito, provoco. Solo parolacce contro Asp, e ben più pesanti di quelle usate per Mersì!). Oggi poi (mi debbo far benedire...) nello spostarmi con ilChiodo verso la seconda postazione click, tenendo accesa Asp per permetterle di digerire la prima porzione di file sposto inavvertitamente la rotellina che regola la compensazione: +1, e mi brucio le foto!... Fortunatamente prima di iniziare a fotografare il “verso il traguardo” controllo il risultato dei precedenti scatti, così risistemo il tutto. Poi non è che un ripetere a mò di rosario un “merda!” senza fine...

3 - caselle5Giornata bella e preannunciata torrida dai vari servizi meteo, ma ho in me parecchia carica nervosa per cui rendo felice ilChiodo conducendolo a Caselle su agreste percorso. Poco sudato nel raggiungere il raduno, molto nel ritorno a casa, ma ho pedalato scaricando adrenalina a chili sulle vetuste pedivelle Bianchi. Poi, vuoi mettere la gioia di una doccia fresca? Come correre al cesso se vittime della maledizione di Montezuma o togliersi le scarpe strette dopo una giornata di tormenti: è il paradiso, eheheh.

3 - caselle1

Della gara, impegnato come sono nella lotta con Asp, ho visto meno ancora del solito. Controllando la classifica vedo che il primo non è l'atleta dell'Atletica Alessandria come immortalato nel gesto e spedito a correndo.it, bensì il secondo, Sbaai Youssef, così che Ciantia diventa secondo e Aslaoui Mohamed terzo. Come al solito solo ora, controllando, mi accorgo del giallo cartellino a sostituire il pettorale, cartellino identico identico a quello esibito dal Mitico Pedro. Big iscrittisi all'ultimo momento? Mah, lo saprei solo investigando, ma l'interesse della ricerca non sarebbe sufficiente ad aumentare le visite sul GhileadWeb... per cui ci rinuncio, eheheh.

Nelle femminucce il duello fra Ana e Scricciolo è dominato in scioltezza dalla prima, mentre riguardo la seconda direi che, almeno negli 800 metri conclusivi, abbia avuto un leggero cedimento. Lo desumo dalla posizione di Arcieri, al punto click dietro di lei, ma sul traguardo davanti, nonché dal distacco da Ana. Inutile ricordare che in gara nessuna delle due sorride... E oggi di qualche sorriso in più ne avrei veramente avuto bisogno...  

 

 

3 fontane di Villarbasse         24 – 06 – 2012

3 - villarbasse 3Garetta molto bella, nel verde della collina su cui appoggia le spalle il piccolo, ameno paesino. Pierino, da buon cicerone perchè qui vi abita, dice che si passerà nei pressi della cascina Simonetto, teatro dell'omicidio, nel 1945, di 10 persone ad opera di quattro banditi siciliani, poi fucilati alle Basse di Stura. Una ragione per la quale detto cruento episodio viene nella storia ricordato è dovuto, appunto, al fatto che questa fu l'ultima condanna a morte eseguita in Italia. Non sono un appassionato di cronaca nera, anche se vagamente ricordo di questo episodio, per cui al mio punto interrogativo mi guarda stralunato: “Non lo ricordi? È fatto riportato persino nei libri di storia...”. Mah, direi che è già buona cosa il sapere perchè qui mi trovo, dato lo Svampimento che mi ha eletto amico del cuore. Ho sette cose fisse nella mente: il sito, l'Eletta e la Coniglietta-Modella-Velina-Badante. Tutto il resto viene soff... Come dici? Quali sono le altre quattro?.................. Mah, a pensarci bene direi al momento di non ricordarle...

3 - villarbasse 4Pierino aggiunge che il percorso è stato modificato e accorciato per via di qualche lamentela avanzata lo scorso anno da un paio di atleti (atleti?... Mah...). Ora sono poco più di 8 km, due giri da 4... Otto km? Sarà come un lampo il percorrerli, e immagino il caos causato dal mare di doppiati. Averlo saputo per tempo mi sarei spinto in un giro di perlustrazione, ma ora è tardi così per non correre inutili rischi stabilisco il primo punto cliiick presso il tavolo spugnaggio-beveraggio 1° giro, ed il secondo poco più in alto. Nel primo la luce è ok, ma nel secondo è sempre a sfavore per cui mi vedo costretto a scegliere l'ombra di uno sterrato visto che di lì si ripassa (senza scendere più sino alla statale).

3 - villarbasse 6È salita leggera, per cui ottima cosa, però temo che Mersì... Mersì? Già, sono nuovamente con Mersì alla fondina. Il test di Candiolo, Raw a parte, mi è parso positivo, per cui ci ritento. Asp è veramente impossibile da sopportare nella sequenza dell'arrivo, ed angosciare gli amici impegnati nello sforzo con urla indiane ed insulti da camionista non mi pare proprio il caso.

3 - villarbasse 5E Mersì non sbaglia neppure una messa a fuoco! Certo, l'esposizione ballerina (foto scure, foto ok, foto chiare) è quella solita, motivo della decisione che, abbinata alla serie di fuori fuoco realizzata alla straGiaveno, mi ha condotto ad Asp, ma meglio è trascorrere ore a tacconare che continuare a pigiare inutilmente sul pulsante di scatto rischiando l'infarto. Il restare all'ombra tra il verde delle fresche frasche è motivo di una ulteriore carica di allegria, così mi diverto assai a tifare per gli amici impegnati in gara.

3 - villarbasse 7Caldo fa caldo, ma lo sento unicamente quando, prestando ben ben attenzione a che nulla appaia all'orizzonte (ho la leggerezza di un mattone “ripieno” e mi vergogno come fossi nudo) tento qualche passo di danza. La salita è sempre stata la mia marcia in più, fonte unicamente di gioia, passione inesauribile che mi ha donato momenti di felicità indescrivibile, per cui difficilmente resisto a tener ferme le gambe in sua presenza. Lo sterrato, poi, è per me paradiso.

3 - villarbasse 9Ma è cosa breve, brevissima, perchè la vettura apripista di Sir Renzo di Avigliana annuncia l'arrivo del primo. È un festival di Tranese, Energia Rosso di Sera, Settimese, None, attorniati da qualche Avis, qualche Tappo Rosso, qualche Borgaretto, qualche Orco, qualche SportCity (Top Nicol in testa. Fortissima, buona seconda dietro Scricciolo), qualche qui, qualche lì, qualche là ed un paio di Podistichini. Più Baby Alberghina buon secondo nella sua gara. Dati i fortissimi atleti di cui vanta, quasi ovvio il tris realizzato dalla Tranese: Mountasser, Aslaoui e Sbaai. Primo non Tranese, 4° assoluto, Ladetto Emanuele, della Energia Rosso di Sera.

3 - villarbasse 2E per parlare di “atleti” mi preme aggiungere (io lo posso in quanto non politicamente corretto); perchè non stabilire nelle gare un cancello – anche di tutto comodo – come si usa in quelle di montagna? Questo perchè l'intero percorso viene presidiato da volontari sino a che l'ultimo iscritto non transita sui luoghi da essi tenuti sotto controllo, senza scordare i giudici che a notte fonda ancora attendono sul traguardo l'arrivo di chi si è perso nella contemplazione... del proprio io.   Ritengo assurdo (e pure mancanza di rispetto nei riguardi di detti volontari e dell'organizzazione) attendere ore per permettere ai soliti noti di concludere la loro passeggiata-schopping con tutto comodo.

3 - villarbasse 1

Competitiva con potabile cancello, non competitiva con percorso ridotto della metà. E chi desidera continuare la passeggiata lo faccia godendo dei doni che, come nel caso, la natura offre a piene mani. Due, tre giri extra - liberi - non li si nega a nessuno (Scricciolo inizia a correre mezz'ora prima del Via, e a gara conclusa continua per mezz'ora ancora, eheheh). Con buona pace delle figure cosiddette “storiche”...

L'elezione della più bella in gara mi crea qualche difficoltà. Grazia “Ignazia” Cammalleri già eletta, così come Top Nicol Cavallera. Loro sono un classico: troppo facile sceglierle. La scelta di oggi coinvolge Scricciolo e Baby Susa. Mi riservo su jum jum Scricciolo alla prima gara con sorriso (occorrerà attendere la pioggia, ovviamente, quando indosserà pure gli occhiali da Vamp), così scelgo la più giovane fanciullina del lotto. Che ha in verità tutte le carte in regola per di già figurare tra le top... Se non ho tradotto male (ma perchè non dividono più le classifiche come una volta?) si tratta di Federica Nurisso, dell'Atletica Susa. E con questo tiro giù la serranda.

 

 

    

Giaveno – Aquila           01 – 07 – 2012

3 - giaveno-aquila 1Ancora poche gare, poi si correrà quasi unicamente la sera. Forse qui Asp avrebbe potuto dire qualcosa, forse... È più giovane, veloce, e le foto mi paiono più nitide e incisive di quelle di Mersì. Purtroppo, però, non è proprio tagliata per le foto che richiedono lunghe sequenze di scatti. S'ingolfa, deve fermarsi per digerire, e non c'è Citrosodina che tenga. Oggi è però occasione che può fare per lei, così la porto con me. Non saranno troppi gli atleti desiderosi di spargere sudore sugli 11 km della salita che conduce all'Aquila, e non vi è affatto necessità di lunghe raffiche dati gli arrivi sgranati.

3 - giaveno-aquila 3Come sempre faccio un breve sosta a Giaveno per scattare un paio di foto a chi già vi si trova, poi alzo la vela volgendo la prua verso l'Aquila. La salita è ben ombreggiata, e questa mattina l'aria pare meno torrida, però è indubbio che chi si avventura correndo su questo nastro di asfalto avrà modo di scaldarsi parecchio.

3 - giaveno-aquila 5Molti i ciclisti sulla specialissima che salgono afferrando la becana per le corna e facendola ondeggiare nella danza che, sollevati da sella, si effettua pigiando a stantuffo sulle pedivelle. E una ondata di nostalgia quasi mi annega. Ho una bellissima specialissima che dorme posteggiata sopra l'armadione, ma non riesco a trovare in me motivazione sufficiente per riportarla su strada. Neppure l'altrettanto splendida – meno difficile da guidare e dallo spirito agreste – mountain bike riesce a smuovere la melassa catramosa che avvolge le ultime sinapsi mentali ancora vive. A volte mi chiedo se per caso sto invecchiando...

3 - giaveno-aquila 9Nell'occasione odierna, allo scorgere una fanciulla non più ventenne salire, seduta, ciondolando a destra e a manca, non riesco a frenare la lingua: “Ma hai una tripla?... (un triplo plateau montato su una bicicletta da corsa è “bestemmia”). Perchè no una bella mountain bike?...”. Meno male che non ho compreso il suo rantolare risposta. Non imparerò mai a fare i fatti miei...

Il cielo è coperto... no, lievemente coperto... scoperto per metà... queste sono gocce... Insomma, il sole ora c'è, ora no, ora è pallido ed ora è deciso. Un lungo traverso controluce farcito di “alberesche” ombre maculate conduce allo zig-zag degli ultimi 500 metri, ed io mi trovo indeciso assai. Fotografare dalla solita postazione? Con il sole ci sono costretto, ma se invece resta al coperto pure il lungo traverso potrebbe andar bene. Decido ancora per il programma Sport, che l'altra volta a Caselle mi ha lasciato perplesso negli scatti conclusivi.      

3 - giaveno-aquila 4Attendo l'arrivo del primo ai piedi dello zig, ma quando si presenta resto indeciso pensando ad un podista fai da te, un fuori gara. Nessuna auto o moto a precederlo, in perfetta solitudine. Poi una signora con bimba che lì ha posteggiato mi dice che dovrebbe essere il primo: “Ha la maglietta blu...”. Tentenno ancora un attimo, gli scatto da lontano due foto poi (ovviamente è uscito sul momento un pallido sole...) mi sposto sulla curva... dimenticando di ritirare lo zoom, poco prima disteso al massimo. Foto ovviamente di emme, così risalgo al solito posto, pur continuando stranamente a far foto di emme (ma me ne accorgerò, come sempre, solo quando le scarico su AlanDrake).

3 - giaveno-aquila 10Solito mirare e cliccare, con Asp che quando impegnata nella digestione mi sfarfalla la lucetta verde sotto il naso. Ma ho fatto delle prove, per cui ritengo che quando il carico di scatti in sequenza non è eccessivo basti premere il pulsante click sino alla prima metà, messa a fuoco-esposizione, ed avutone di ritorno l'OK sonoro, premere a fondo. Inutile dire che anche questa volta, restando sulla pista in attesa degli ultimi, mi sono mangiato le foto di Lady Lory sotto la doccia. “Oggi avevo un bellissimo paio di mutandine rosa...”. Mah, quando uno è sfigato è sfigato.

Ma è il pomeriggio che riserva un negativo andare pesante assai. Con un inaspettato tragico inizio. Come sempre, quando accendo il computer, faccio prima di ogni cosa un veloce salto a controllare la posta. Un solo messaggio, di Ilda Perotti, giunto ieri sera: “Sabato siamo andati al funerale di Franco Cavallero. Sono stati momenti tristissimi...”. Franco... Abbiamo corso assieme tante volte indossando la medesima maglia del GSPTtorino, poi lui ha scelto la bicicletta e ci siamo persi di vista. Gli ultimi incontri non troppo lontani nel tempo: alla gara di Settimo del 2009, da dove sono tornato a casa con in tasca una copia del suo San Mauro Sport, poi una volta ancora nei pressi della Colletta, ambedue in bicicletta.

Perdere un amico è come perdere un pezzetto del proprio cuore, uno scossone all'albero dei sentimenti che ne fa precipitare a terra frutti preziosi. Lascia tristezza ed uno smarrimento profondo in noi che lo abbiamo conosciuto apprezzandone le qualità umane. Lucide battute, attivismo, sana goliardia ed un sorriso sempre pronto, così vivrà in me, come di già sono viventi Rocco Sicari, Federico Pugno e Teresio Borio "Teotino".      

 

3 - cavallero-podio

 

 

 

Ha chiuso gli occhi un uomo: ci ha lasciati Franco Cavallero.

Franco era un uomo in duplice, eccellente declinazione: marito, padre, podista, ciclista, giornalista, amico. Ognuno di noi ne serberà il ricordo: per una o più o per tutte queste sue prerogative, a seconda di come lo conosceva e di quanto lo ha frequentato.

Ciao Franco, grazie di avermi accordato la tua amicizia.

                                                                                     REMO (Podistino)

 

 

                                                                                                                                                                

Lavorare su AlanDrake con tale peso sul cuore è inizio difficile, ma pure si rivela positiva distrazione. Qui i problemi sono i medesimi di sempre, affrontati oggi con rabbia. Contro la morte subdola e improvvisa non esiste scampo, ma le problematiche che costellano sito, AlanDrake e macchina fotografica non dovrebbero esistere. Anche oggi foto pessime, ma non solo. L'ammucchiarsi di album e chissà cos'altro ha reso il computer lentissimo, cosa assai indisponente. Da 2 mesi il nuovissimo Hard Disk esterno andato da subito “in blocco” è in riparazione-garanzia da Media World, che da allora è diventata sorda muta cieca e invisibile. Dentro di esso il raccolto di quasi una vita: foto personali, scritti, lettere di amici, eccetera. Materiale irripetibile, che non vorrei scomparso per sempre. Dovrò cercare ora un avvocato?...

3 - giaveno-aquila 7Problemi inaspettati, un'extra impensabile Ma oggi pare giornata speciale... Dopo che AlanDrake ha rivelato misteriosa reticenza ad accendersi (panico), a meta pomeriggio un botto ed un friggere da oliobollenteconacqua: è “partito” l'alimentatore di sicurezza, il gruppo di continuità. Fortunatamente non ho buttato quello vecchio (sostituito con uno più potente... quello ora saltato), così lo sostituisco.

3 - giaveno-aquila 6Certamente sbaglio qualcosa, anche se per la seconda volta ho inserito il Programma Sport così da evitare scelte errate, perchè è un festival di foto pessime. A cui ovviamente seguirà un lavoro di approssimativo tacconaggio eseguito in condizioni di estremo nervosissimo. Farò in settimana ancora qualche test, poi sarà visita alla Nikon. E testerò pure il servizio assistenza... imbranati (non voglio pensare che lei, Asp, sia peggiore di Mersì).

3 - giaveno-aquila 11Domani si vedrà, ma l'oggi pare veramente avermi scelto come pungiball... Meno male che ieri, se pur in parte fortunosamente grazie alla eliminazione alla partenza di Lorenzo, Stoner ha vinto il G. P. di Assen. E del calcio, per riferirmi alla finale degli europei, non m'importa assolutamente nulla. Di esso batte in me unicamente il vecchio cuore granata. Nell'inconfessabile inconscio di chi ama probabilmente la sofferenza...

Primo assoluto quest'oggi un vero big: Salvatore Calderone, che stacca di oltre 4 minuti Fabio Berton, e di 5 Gioacchino Jelmini, ragazzi poco più che di primo pelo. Gara questa per grimpeur, per affezionati delle salite e delle gare toste, con tanta grinta dentro e che... non pesino più di 45 chili!

3 - giaveno-aquila 8In campo femminile prova di carattere della Regina delle Top: Grazia “Ignazia” Cammalleri. Non so come sia salita, se ha o meno avuto momenti di cedimento, ma qui si presenta quasi come ad una sfilata di moda: stile sotto controllo, come sotto controllo è la lucidità mentale. Non la sento neppure respirare, al contrario di Salvatore che fischiava come una pentola a pressione. Probabilmente lui ha affrontato la gara come allenamento tirato, come test, mentre Grazia si è accontentata di tenere sotto controllo le più pericolose rivali. A 1' 20” da lei la compagna di squadra, sempre lodevolmente sorridente, Cristina Benedetto, poi Tiziana Caruso della Doratletica a poco meno di 2'. Non molti, 140, i concorrenti che hanno concluso la gara, ma oltre alla durezza del percorso c'è da considerare che è gara in linea. Cioè: si parte di qui e si arriva là, per cui occorre organizzarsi per avere un mezzo atto al ritorno (non sono pochi i podisti visti iniziare la discesa a piedi...). È fattore negativo, questo, ma purtroppo ineludibile e che caratterizza pure parecchie gare di montagna. In sintesi: bella mattinata lontani dal cemento, immersi nel verde che più verde non si può. Ed un “dopo” che vorrei da subito dimenticare.  

 

 

Zona bersaglio    il raccontino   

     La Cacciatrice poteva essere ovunque, lo sapeva. Poteva mimetizzarsi tanto bene da risultare invisibile. Pure le armi sapeva cambiare con disinvolta maestria. Dal coltello alla pistola, dal fucile alla bomba, dal terremoto allo tsunami, per dire, ma con la medesima nefanda maestria sapeva usare armi ben più subdole. L’amico Gino, amico fraterno già dai banchi di scuola, proprio con una di queste armi era stato colpito. Pareva una ferita al capo di poco conto ma si trovava, ahimè, nella zona bersaglio e dopo poche settimane cessò in lui ogni pensiero. Così come per Gianni, pure esso amico d’infanzia e come Gino compagno di tante lunghe camminate alpine. Con lui la Cacciatrice mirò diritto al cuore. Sembrava pure questa volta aver solo ferito, ma dopo pochi mesi fu la resa. E poi Gianluigi…

Antonio respirò profondamente. Zona bersaglio… Aveva visto tanti amici, e tanti giovani pure, cadere colpiti mortalmente. Era forse lui pure entrato nella zona bersaglio, oppure aveva davanti a se del tempo ancora? E quanto tempo?… Aprì la porta di casa e uscì richiudendola dolcemente, senza rumore alcuno, alle sue spalle; non desiderava disturbar nessuno, e neppure dover rispondere a domande che lo avrebbero costretto a menzogne o discussioni sterili.

La giornata era splendida. Una leggera brezza aveva reso l’atmosfera limpida come il cristallo e le vicine montagne brillavano al sole come preziosi gioielli. Il piccolo paese che ormai da anni lo ospitava lo spinse avanti, e più avanti ancora, così che presto si trovò solo, immerso in un verde che più verde è difficile immaginare. Gli pareva un mare, e come un mare lo sapeva palpitante di vita. Alzò gli occhi al cielo e inspirò profondamente inondando i polmoni di ossigeno puro.

Il profumo nell’aria era tanto corposo ed intenso che provò come un leggero capogiro. Si spogliò completamente di ogni cosa gustando con voluttà le carezze che il respiro della terra faceva scorrere sulle carni. Era certo così di meglio assorbire ogni vibrazione di vita, e rallentò il passo per godere sino in fondo la bellezza del momento. Come era possibile esser destinati, dopo aver goduto di tanto, ad un addio senza possibilità di ritorno? No, lui non credeva giusto questo, non lo credeva proprio.

La stanchezza che da qualche giorno si era impossessata di lui era scomparsa, sostituita da una energia che non ricordava; lontana nel tempo, ma piacevolissima. Sentiva in se la forza degli anni giovanili! Continuò a camminare tenendo la prua puntata verso le vicine montagne, e camminò per ore, sino a sentirsi stanco. Le aveva quasi raggiunte, ormai, così decise di prendersi una breve pausa di riposo. Si appoggiò, seduto, al ruvido schienale di un albero concedendo sempre più libertà al proprio pensiero. Gli anni che accalcandosi sulle spalle gli rendevano spesso greve il passo erano ormai molti e la Cacciatrice di questo certamente era consapevole. Forse che ora era intenta a spiarlo? Sorrise gustando pienamente in se il respiro della vita. Vivo e libero era, nessuno sarebbe riuscito più a rapinarlo di quei doni.

Distese lentamente le gambe godendo del leggero, frizzante solletico provocatogli dall’erba, e sollevò lo sguardo verso le cime che troneggiavano sul suo corpo. Era immensamente piccolo e fragile nella sua nudità, un granello di sabbia vivente disperso nella immensità di un deserto, ma era certo che come promesso Qualcuno sapeva bene dove si trovava, e persino era a conoscenza di quanti capelli, bianchi ormai, e radi, ancora gli ornavano il capo. Sorrise con gratitudine, e rilassando ogni muscolo del corpo si lasciò scivolare in un sonno profondo.  

 

 

Agosto...

Beh, direi proprio, come di già il fine luglio, per Somadaj giorni privi di storia. Riposo forzato, clausura, tsunami di apatia. Mancano gli appuntamenti domenicali, l'immergersi lenitivo nella gara, il profumo della gioventù (certo, anche quella di Paracqua e “colleghi”, ragazzini centenari), il piacere-maledizione dei click... Resto legato al palo nell'attesa di uno strumento “come dico io” che, nel maturare del tempo, inizio a ritenere non vedrà mai la luce. Il TOP non reflex della Nikon ha incrinato notevolmente la speranza di trovare in detta casa la creatura che ho nella mente; di troppo più IN la vecchia e consumata Mersì, abbondantemente più “sveglia e intelligente”, tanto che il pensiero di riconsiderare la Canon è ormai più che solo pensiero. Ed un puntino di partenza essa già me lo offre... EOS 60D, che i rumor dicono presto (a settembre aprirà i battenti Photokina, salone mirato) poter diventare 70D... Lei il display “rotante” come desidero per intanto ce l'ha, e la novella 70D dovrebbe essere di assai migliorata, pure come corpo macchina, probabilmente in magnesio ed a tenuta d'acqua... insomma, più o meno. Occorrerà controllare ben bene la raffica, il buffer... Peccato per l'Assistenza, ma non è proprio possibile avere tutto. Pure questo sto comprendendo...     
3 - agosto 1Agosto è mese per eccellenza dedicato alle vacanze, allo svago, alla “caccia” di novelle esperienze di vita. Generalmente si mollano quei freni inibitori che nell'anno ci hanno legato le mani, così eccoci inseguire, novantenni di ottime speranze, procaci “belle madamine” di terre straniere, eccoci esibire corpi tinteggiati Nero Maldive dal sole della Pellerina, eccoci forse trascurare le uscite di allenamento, impegnati in abbuffate a ruota libera. In questo ultimo caso mi riferisco ovviamente ai Contemplativi, che i Competitivi puri non sgarrano mai. Ma dato che i Contemplativi alla fin fine mi paiono la maggioranza... ecco a settembre un rifiorir di floride pancette, eheheh.

I più sceglieranno il mare, pochi la montagna. Il primo è, generalizzando, principalmente sinonimo di festa, di ore piccole e incontri ravvicinati di tipo terrestre, è luce e caos e un rompere gli schemi; il secondo riflette piuttosto un desiderio di pace, di riflessione, di rigenerazione fisica e spirituale. Questo è un taglio netto ed un po' provocatorio, ovviamente, come dire che si sceglie il mare per immergere la testa nella fine sabbia del Riccione Beach, e la montagna per riavvicinarsi invece alla natura e a Dio. Vi sono sfumature e motivazioni delle più varie a condizionare le scelte, ma spremendo il frutto il succo che ne esce ritengo abbia principalmente questi sapori.

Il trascorrere gli anni a cavallo dei 20 sul sellino di una bicicletta da corsa e nell'andare in montagna ha certamente influito sulle mie scelte estive. Ma pure l'estrema sensibilità ai raggi del sole ed il rifiuto del caos quando questo duri più di 10 minuti. Certamente sono andato al mare, ma assai sporadicamente e raramente per più di 6-7 giorni. Di esso ricordo le bellissime passeggiate sui sentieri dell'entroterra alla scoperta di castelli, chiese e medioevali borgate, gli stupendi scorci panoramici. Ovviamente della Liguria, che a Gatteo Mare dovevo fare km in bicicletta prima di vedere le amate “asperità”. Di Gatteo, in compenso, conservo nella mente le fritture di pesce ed i favolosi bomboloni...

3 - agosto 2In ogni caso i giorni di festa non recano solo gioia e piaceri. Chi vive in condizioni di debolezza si trova ad affrontare momenti psicologicamente difficili, di profondo smarrimento. Felicità e dolore sono non di rado volti della medesima medaglia.

Il mondo corre, e pur se dai giorni miei a quelli odierni sono trascorsi meno di 200 anni, il progressivo lasciarsi andare e la caduta pressoché verticale di quei valori che per me sempre sono stati vitali (aggiunti al lavoro autonomo; pochi i giorni di libertà), mi hanno sempre più allontanato dal tradizionale agosto vacanziero. Che ora è praticamente senza storia. Niente fotografie di gare (oggi), niente, probabilmente, passeggiate in montagna; solamente qualche solitario giretto con la becana e momenti di lavoro su Podoandando. Come il dividere gli album fotografici per annate così che sia più agevole una eventuale ricerca, e lo spulciare internet per tentar di risolvere la problematica Video. Per pubblicare integralmente quelli di Piemonte in Corsa e quelli miei, che mi sto organizzando per realizzare.

Altre cose, come ad esempio i preziosi album fotografici del 2008 e 2009, con altro materiale utile da caricare su Podoandando ed altro ancora strettamente personale, sono scomparse insieme all'Hard Disk esterno affidato alla MediaMarket – in garanzia – perchè bloccatosi dopo poche sezioni di lavoro... Oltre tre mesi di mancate risposte alle mail, qualche telefonica voce da terre lontane che assicura interessamento, silenzio rotto unicamente, a sorpresa, pochi giorni fa con l'invio, respinto, di un nuovo HD.

Dopo l'arrosto del gruppo di continuità, i freni di Poppolina, la furibonda gradinata che ha sfondato la capote e riempito di bolli Dyanett Lenticchia, il problema Hard Disk eccetera eccetera, la fantozziana nuvoletta continua pedantemente a stazionare sopra la mia testa. Ora attendo la ciliegina: un richiamo alle armi per partecipare all'opera di portare la pace nel mondo!...  
     La ripresa del servizi foto ritengo inizierà il 2 settembre con la 5 laghi, gara tra le più belle che la memoria ricordi, tosta quanto basta per essere vera classica. Il punto interrogativo che però già da ora mi accompagna e tormenta è: rischiare con Asp oppure con Mersì? Ho speso 525 euro unicamente per raddoppiare un problema...

  
Ultimissime Hard Disk - Media Word, del 17 agosto: “A tal proposito le precisiamo che non ci è possibile procedere al recupero dei dati, come da lei richiesto, mediante rispedizione del prodotto difettoso, in quanto come stabilito dall'articolo 1227 del Codice Civile, il creditore ha l'obbligo di agire utilizzando l'ordinaria diligenza, nel Suo caso specifico s'intende appunto il trasferimento periodico dei dati, dal pc ad altro supporto informatico, proprio per garantire copie di riserva delle informazioni ritenute indispensabili”.

Invece del nuovo ho richiesto la restituzione del vecchio così da poter tentare il recupero dei dati, o nella peggiore delle ipotesi di impedire che Cose Mie  (recuperabilissime) fossero in mano di altri. Ho tentato di recuperare un mio bene senza nulla richiedere in cambio. Questa è la risposta della Media Word senza mai avermi contattato, quasi si trattasse di una macchinetta del caffè. Purtroppo temo lo abbiano perduto...

La nuvoletta è sempre lì...

 

 

 

3 - 5 laghi 1


5 Laghi di Ivrea   (di Somadaj e Mersì)     02 - 09 - 2012 

3 - 5 laghi 2Ultimi giorni della settimana un cicinin più teso del solito, che di già senza necessità di extra direi che va bene. È gara importante, questa, una classica a cui sono affezionato per averne ben tre volte innaffiato il percorso con copioso sudore, e non solo: gara munta-e-cala con sterrato e sentieri che si insinuano nei boschi, percorso sinuoso a deliziare un palato “alpino” come quello che mi vanto possedere. Che i lunghi rettilinei stradali, come le gare cittadine, mai ho saputo digerire. Chiaramente l'extra agitazione è dovuta al fatto che ritorno in pista dopo più di un mese, e che ci ritorno forzatamente con Mersì, macchinetta ormai imprevedibile. Se piove, poi, come si potrebbe pensare...

3 - 5 laghi 3Non piove lungo il tragitto autostradale. Le nubi giocano con l'azzurro del cielo presentandone ampi spazi, ma l'aria non direi avere il profumo più giusto. Infatti... appena le ruote di Poppolina si affacciano in Ivrea, ecco la temutissima pioggia lasciarsi andare! Non è quella dell'acquazzone violento e breve, così che posteggiato che ho resto in macchina a mugugnare contro la solita maligna nuvoletta. Mai così nuvoletta come ora.

Son qui giunto con il solito anticipo, quell'anticipo che nei calcoli deve permettermi una passeggiata in città per scattare le foto di presentazione album. E piove, così che vengo assalito dal remember fine gara dell'anno scorso; pioggia con gocce grandi quanto un 2 euro. Abbasso lo schienale del sedile e mi lascio andare seguendo il ritmo scandito dalle gocce sul cupolone di plastica. Non temo di addormentarmi perchè sono nervoso, ma un po' di abbiocco mi prende ugualmente. Non mi sono colpevolmente fatto un buon caffè questa mattina.

3 - 5 laghi 4Dieci, venti minuti, poi la musica cessa. Scendo da Poppolina e mi avvio con l'intenzione di fotografare il breve percorso cittadino che la gara farà prima di addentrarsi nella collina morenica alla ricerca dei 5 laghi. Qualche click, poi incontro Lorenzo, e sono fortunato. Lorenzo è un podista della Dora Baltea oggi a riposo per un fastidioso mal di schiena, ama la montagna e corre i trail, ma soprattutto ama la fotografia. Avete indovinato: nel passargli accanto sbircio la reflex che tiene in mano, mi fermo, mi avvicino e comincio a sommergerlo con un mare di domande. Usa una Nikon D300, fotografa in Raw (il massimo della risoluzione), e non ha mai avuto problemi di buffer. Infatti è macchina per uso sportivo, ragione per la quale tanto ho atteso la sua sostituzione, che doveva avvenire, allora, a breve. E, secondo i rumor, munita di display “rotante”. La fortuna è dovuta al fatto che vengo a sapere la partenza essere alle 9, e non alle 9,30 come invece per qualche misteriosa ragione ritenevo, per cui qui finisce la mia passeggiata-click-cittadina ed inizia un veloce ritorno. Lorenzo ha un sito dove posta le foto: www.lorenzoperotti.com, ma di quelle riguardanti la gara ad oggi che scrivo, 7 settembre, non ne ho ancora trovato traccia.

3 - 5 laghi 5Il primo errore lo faccio alla partenza: controluce e “buio” spingono a compensare l'esposizione. Ma sono troppo timido e compenso di poco, così che le immagini risultano troppo scure. Un breve colpo di Photoshop dato dalla premura-pubblicazione, ed immagini che mi ripropongo di riprendere prima di caricare l'album sul nuovo FotoSport 2012. Come secondo punto cliiick scelgo i piedi della collina lasciando attiva la poca compensazione prima stabilita. Direi potabili, pur se piatte, grigie, prive di vitalità. Anche qui, probabilmente, ho mancato di coraggio: occorreva aumentare la compensazione ancora di un po'. Indi salgo al Monte Stella, il cucuzzolo ciliegina messo lì a bella posta dai sadici organizzatori.

3 - 5 laghi 6Prima di un'ora l'avanguardia dei 700 partecipanti non si presenterà, per cui faccio un meritato spuntino (ma ho scordato nel frigo il bere...), indi inizio l'allenamento: scendere di 50-100 metri, risalire, ridiscendere, risalire... Mi trovo pronto ad accogliere, comunque non distratto, alle 10,23 ora Mersì, Edward Young, indi Salvatore Calderone e Orozco Sanchez Juan David (mi manca il fiato solo a scriverlo un nome così...), i tre atleti del podio, con i tempi che, a 50-80 metri dalla cima, dicono esserci tra il primo ed il terzo meno di 2 minuti. Nel nuovo FotoSport 2010, 2011, 2012 (il 2009 e 2008 sono andati persi con l'Hard Disk affidato alla Media World... Legatevi al dito la nefasta esperienza) vi sarà nuovamente, ai piedi delle foto, la tabellina riassuntiva dei tempi di scatto.

3 - 5 laghi 7Vedo un tonicissimo Angelo Cottitto, 10° assoluto e primo dei 45, mentre il primo Podistichino è oggi Federico Mensi, che segue Angelo a circa 1'. Alle calcagna di Federico, Mersì ferma l'immagine di un ringhiante MauroFon ed un determinato Andrea Riu, un trio che nelle fasi finali verrà spezzato per il sorpasso effettuato dal n° 70 ai danni di Andrea.

La scelta di questa terza postazione cliiick è quantomai gratificante; qui gli atleti si avvicinano piegati in due, in quattro, e ginocchioni pure. Rendono silenzioso (più o meno...) omaggio a Podoandando, che li benedice gratificandoli di uno o più scatti. Scatti che però, da quando qui mi trovo postato, più non ho avuto possibilità di controllare tanto gli arrivi sono frequenti. Mi appello in preghiera a sanCanon (forse qualcuno avrà pure udito il mio sommesso “rosario”) che di già mi sostiene con la raffica; tengo il dito indice premuto no-stop sul pulsante di scatto e niente di più.

3 - 5 laghi 10Le nubi continuano a giocherellare accendendo e spegnendo la luce, e direi di sentirle ridere alla mia richiesta di smettere. Io e Mersì abbiamo di già le nostre problematiche, e sappiamo sbagliare da soli. La smettessero di aumentarci lo stress con questi loro giochi infantili. Tengo di fisso i 400 ISO, ed in occasione del sole vorrei chiudere il diaframma onde aumentare la profondità di campo. Già, anche qui avete indovinato: non si sposta di una virgola se non dopo aver fatto ruotare il joystick più e più volte, ed i numeri che mi evidenzia li sceglie lei, Mersì. È nuovamente ora della clinica, anche se ricordando del continuativo blocco della messa a fuoco sbattutomi in faccia durante le fasi di arrivo della straGiaveno e poi non più ripetuto (contenta di avermi fatto buttare 525 euro, Mersì?), ora mi attendo un suo rapido riacquistar di salute. Domenica mi aspetta Trana con il suo torrente in piena di concorrenti...

3 - 5 laghi 13La prima femminuccia, Jessica Gerard, mi raggiunge alle 10,41, la seconda, Elisa Terrazzino, alle 10,42, e la terza, Laura Mazzucco, alle 10,43. Seguono Kuzminska Katarzyna (qui le sinapsi mentali vanno in tilt e mi si incespica la lingua) alle 10,45 e Carlotta Viganò alle10,48. Ovviamente sempre ora Mersì.

3 - 5 laghi 11Quando “Fine800” si presenta davanti all'obiettivo riesco a malapena a limitare il tremolio che prende le mani... ma mi sfugge invece il controllo sulla lingua. Cosi le chiedo: “Sei partita troppo forte?...”. Già, perchè l'attendevo prima, perchè nella visione avuta ai piedi della collina mi pareva troppo avanti, perchè la ritengo capace di ottime prestazioni. Insomma, non mi pare solo essere bellissima (è entrata a pieno merito nella cartella “le donne virtuali di Somadaj”), ma pure buona atleta. Ha risposto un qualcosa che non ho compreso perchè già lontana ed io già concentrato sul Podistichino che la segue. Guardando in seguito la classifica ed il tempo da lei impiegato mi sono detto che sarebbe stato meglio concentrarmi unicamente sulla lingua...

3 - 5 laghi 9Disturbate le immagini della Regina delle Top, Grazia “Ignazia” Cammalleri. Un podista la marca a... uomo creando così come un fastidioso eco, mentre l'esasperato quadrangolare cui sono costretto a ricorrere data l'esiguità degli spazi non ne evidenzia le grazie. Riesco a coglierne a malapena la sfumatura del sorriso, ma di già so che i numerosissimi estimatori che l'adorano non mi perdoneranno l'errore. Dovrò impegnarmi come non mai domenica a Trana, sperando non sia soffocata nel gruppo dei bodyguard e che trovi qualche secondo di no-concentrazione per sorridere a Mersì. Una Mersì che ovviamente abbia rimesso la testa a posto, così come dovrebbe sistemare pure la sua Somadaj. Come di già alla Giaveno-Aquila la vedo correre distesa, senza apparente cattiveria, quella “cattiveria” messa genericamente in mostra dai Competitivi puri, ma ciò malgrado è prima di categoria. Come dire che la classe non è acqua. Così come Fine800: Brava e Bella. E ovviamente pure lei nella cartella “le donne virtuali di Somadaj”...

3 - 5 laghi 8Ho atteso gli atleti a poche decine di metri dallo scollinamento così che i cambi di postazione sono risultati precipitosi e poco ragionati, trovandomi spesso in affanno chiuso come sono in angoli senza via d'uscita. Diversi sono nell'occasione i cliiick mancati o sballati a causa della precipitazione. A questo ci aggiungo la rabbia nel non poter regolare il diaframma e dell'aver troppo spesso ignorato l'impostazione degli ISO. Agli errori di Mersì oggi ho aggiunto moltissimi dei miei, cosa che, nel mio essere aspirante perfezionista, proprio non sopporto. Tremo al pensiero dell'Eletta: ora la colpa è principalmente di Mersì, ma come farò domani quando questa stampella mi verrà a mancare?...

Ormai la gara è agli sgoccioli così che scordando gli amici ancora in pista alzo i tacchi, e mugugnando come se la vita mi stesse tirando degli sgambetti a raffica, salgo su Poppolina e la metto in moto. No, neppure il solito raggiungere il traguardo per salutare, per scattare le due foto conclusive, per raccogliere qualche impressione a caldo (oggi ho la segretaria digitale nel taschino), per immergermi qualche decina di minuti almeno in quel mondo podismo che amo.

Neppure ricordo dell'appuntamento con la F1 delle 14, se non quando Raikkonen mi telefona per dire che oggi pensa di arrivare almeno terzo...      

 

 

Chi è causa del suo mal...

Un paio di e-mail di amici a chiedermi se sto bene, così, per fugare i dubbi (sto benissimo, a parte una tensione spesso sopra le righe), il perchè di queste assenze.  

3 - a dyanett lenticchiaUn anno così pieno di scoppole non ricordo di averlo trascorso mai in questi ultimi 20, anche se dall'arrivo del Patatrac le cose non sono mai andate gran che bene. Le valvole di sfogo, lavoro e sport, (la prima pure portatrice di euro...) sono saltate, ed ho dovuto imparare a galleggiare. Perdendo mordente. Una continua serie di piccole e grandi problematiche che grandina sulla testa, e la mente che cerca di salvarsi creando il vuoto (Oppure, seconda mia teoria molto più vicina alla realtà..., gli “artisti” sono per natura distratti... e sfigati). I problemi sono una costante fissa del genere umano, per cui nulla di nuovo sotto il sole e non mi ritengo assolutamente un “disgraziato”, ma quando si mettono personalmente le mani per postare la ciliegina la cosa diventa imbarazzante e difficile da digerire.

Ed io la ciliegina ce l'ho messa... scordandomi per tempo di rinnovare la patente! L'impegno era quello di rinnovarla a luglio (scadenza 7 settembre, che se usassi festeggiare il compleanno... sarebbe festa), ma mi sono scordato. A fine agosto l'agenzia è aperta. La scorgo passando in bicicletta, ma... “Passo al ritorno”, e ancora una volta mi esce dalla mente. E' l'ultima settimana utile, e per evitare di scordare ancora metto un bel bigliettone appoggiato al monitor di AlanDrake. Martedì prenoto la visita... e questa, guarda il caso-sfiga, è proprio di venerdì 7 sera, l'ultimo giorno utile. La certezza-fiducia data dall'ok del cardiologo (anche il correre mi è concesso, pur se condizionato da un: “Non faccia pazzie, però”- Patatrac da reazione spropositata ad un farmaco: Coefferalgan -, da avvelenamento, non dovuto a malattia di cuore) è caduta a terra da subito. Per questo tipo di guaio, dice il medico, occorre un esame mirato, così come occorre per coloro che soffrono di diabete, di epilessia, eccetera. Se la patente scadeva il lunedì 10, oppure se la visita medica era programmata per il giorno prima, giovedì 6, l'agenzia mi copriva con un permesso sino al giorno dell'appuntamento con la Commissione Medica (prenotazione, e attesa di mesi), così, invece.... Così invece non mi resta che battere la testa al muro ed urlami: “Somadaj, SEI UNO STRONZO!!!”.

Quando svampimento e sfiga vanno a braccetto, non c'è santo che tenga: si è nella emme!

Sarebbe bastato, ed un piccolo pensierino in realtà l'ho fatto, recarmi in altra agenzia e rispondere no alla domanda: “Prende qualche farmaco?”. Purtroppo la coscienza si è ribellata al pensierino e mi sono preso a martellate sulle dita. Prenotazione? 23 ottobre, ore 11,35 (notare quel 35...!!!).

Dopo il flop di Trana e Nichelino, gara degli amici Fallarini e Meot a cui non ero mai mancato, che fare? Paracqua continua ad essere lontano per via di problematiche sue, e sino a detta data almeno sono a piedi, o meglio: becana se non debbo farmi 50 km. IlChiodo è pesante e “ferruginoso”, mentre io... pure! Dovrei tirar giù dall'armadione Speci o Gomme Grosse, molto più prestanti, ma essendo ferme da anni prudenza impone di sostituire camere d'aria e copertoni, mettere le luci, eccetera. La prossima gara, guardando gli album dello scorso anno, è Caselle, poi Volpiano, Testona, Orbassano... Mah, se non piove (amo la pioggia ma temo moltissimo, con essa, le auto!)... mah, magari non a tutte... oppure altre... Vedremo. Poi l'esame, e se la luna non mi ricade sui piedi, se la nuvoletta si scorda di me per un momento...

Domani è un altro giorno, domani si vedrà.  

La SvampiSfigaPatente, però, ha colpito tanto duro che per ritrovare un minimo di controllo sui nervi sabato 8 sono ridisceso in pista (!): giro dell'isolato grande (non ancora misurato, sui 2,5 km supergiù. Ora mi serve il Garmin...). Cammino tranquillo, il cardio costantemente sotto i 100: 28'30” (il cardio lo inserisco e spengo sulla porta di casa, per cui 4 piani in discesa poi 4 piani a salire). Il giorno seguente quasi raddoppio il giro (ormai ritengo in-di-spen-sa-bi-le il Garmin, ahahah) e spingo un po' di più: 45'30””, mentre nei giorni successivi inizio addirittura a... corricchiare qua e là così da portarmi sui 42'50”. Insomma, direi di voler ritrovare “i bei tempi” nell'arco di due settimane, e perdere 12-15 chili nel giro di un mese!... Va beh, non mettetevi a ridere; l'importante è che la buona volontà non mi molli dopo un paio di settimane così che nel tempo possa almeno riprendere un minimo di tonicità e soprattutto di ottimismo. La felicità basta saperla rincorrere, ed io le scarpette nuove ce l'ho... anche se per raggiungere la Coniglietta-Velina-Modella-Badante, toccasana globale, non sono ormai tanto certo che basteranno...

 

 

                                        tratte dalla SETTIMANA ENIGMISTICA

   3 - ahahah

 

 

Photokina 2012: e l'Eletta?...

3 - 1 nikon d600Mah, i rumor, per restare in casa Canon, riferivano di una probabile 70D carrozzata in magnesio, a tenuta d'acqua e polvere, con display “rotante” più eccetera, ed invece è uscita la 6D, una full frame (formato pieno, quello professionale) che paragonata alla Nikon D600, pure full frame, uscita qualche settimana prima, pare uno scarafone. Diciamo una macchina imbastita in fretta e furia per contrastare la Nikon, ecco, senza rifletterci troppo. Certo, occorre vedere le immagini che producono per cui prima di esprimere un giudizio occorrerà attendere le prove su strada, ma le caratteristiche dichiarate mi paiono nettamente a favore della D600.

3 - 2 canon eos-6dEsteticamente questa è decisamente migliore, come appare migliore l'autofocus: 39 punti contro gli 11 di Canon, ha 2 slot per le schede, la livella su due piani (orizzontale e verticale. Solo orizzontale sulla 6D), è “tropicalizzata” (pure la 6D, pare) ed eccetera. Nessuna delle due ha però, cosa importante per me, il display rotante. Poi occorre, soprattutto, analizzare a fondo il buffer, la tenuta della raffica sino a saturazione della memoria... (qualcosina, con Asp525 ho imparato...). Direi di scorgere ancora, in questo Photokina, l'opera della pestifera nuvoletta.

Purtroppo so bene che non potrò attendere il giorno del Giudizio Universale, per cui dovrò scendere a patti con quanto il convento offre. L'appuntamento utile per avere la reflex ad inizio 2013 temo sia stato unicamente questo...

 

 

 

3 - 7caselle

Caselle      23 – 09 – 2012

3 - 6caselle3 - 5caselle3 - 4caselleIl Garmin, il Garmin mi serve subito! Ho scelto il modello, il più semplice della gamma, ma completo di cardiofrequenzimetro che il Polar che ho è anzianotto assai. Ora non mi resta che cercare il rivenditore più affidabile e... dallo sconto facile, ahahah. Che mai può servire a me detto aggeggetto? Ecco, girare attorno all'isolato come un criceto solo perchè ne conosco lo sviluppo è cosa che mi manda a pallino il cervello. Non ho la minima idea di quali possano essere gli eventuali suoi limiti e difetti, ma il Garmin significa libertà, anche se a quello scelto, il 210, pare occorrano 5 e più minuti per sintonizzare il satellite. Bella pizza sarebbe!

A Caselle sono venuto cavalcando il Chiodo, ed è stata giornata di grazia cui non so dare nitida ragione. Di già in questa occasione il Garmin mi sarebbe servito: i km percorsi erano 10 oppure 100? Sono bastate le uscite pedestri oppure il mistero è racchiuso nella colazione? Già, perchè sforzandomi un po' ho mangiato 3 cubetti di grana padano con mezza pagnottina, seguiti da una banana ed un caffè. Effetto bomba! Ho veramente faticato a tenere le gambe, liberandole unicamente nel ritorno, quando il sudore non crea peso bensì aggiunge goduria alla doccia disintossicante. Certamente la bicicletta offre il non indifferente sostegno del sellino mentre nel correre tutti i chili pesano sulle gambe, però la cosa mi ha reso ugualmente felice. Ora debbo provare... la birra!

3 - 1caselle3 - 2caselle3 - 3caselleNon so se siete andati nella pagina video ed avete seguito il filmato del trail TerraAcquaCielo, la gara che ha consacrato (quella dei 50 km) SuperPippo di Podoandando Trail-SkyRunning campione Italiano over 60, ma se ancora non lo avete fatto, fatelo. Ascoltando apprenderete che il Campione Italiano, Stefano Trisconi, ha detto cose interessanti riguardo questa bevanda.

L'arrivo al raduno è da subito scioccante: due atleti conosciutissimi nel Mondo Podismo nostrano mi avvicinano per farmi le coccole: il Piccolo Lord Pullano e Lady Lory, detta pure Loredana Semeraro per i meno addentro i lavori. Il Lord mi abbraccia, poi parte a ruota libera nell'illustrarmi le sue ultime avventure in quel di Taverna, avventure concluse solamente la settimana scorsa. Vittorie podistiche a iosa, folla che lo vuole eleggere sindaco, fanciulle bionde di 83 anni (dopo i 30 tutte le donne si tingono i capelli) che desiderano fare sesso con lui, il dottore del paese che vorrebbe una foto da inserire nella pubblicità del suo studio (ecco un mio paziente centenario in corsa...), il prete che lo vuole assolutamente al suo fianco nella rituale processione mentre Peppone gli ricorda del comizio contro la mafia che in quello stesso giorno e stessa ora si tiene nella piazza e a cui lui, il Lord, ha assicurato convinta partecipazione. Insomma, cose dell'altro mondo.

3 - 8caselleAddirittura, e di questo, vedendo in me stamparsi un sorrisetto quasi beffardo, mi fornisce l'indirizzo del sito invitandomi a visitarlo (http://lavalledellalli.it/), diversi filmati che lo riguardano tracciandone intimistico ritratto, mini video che certamente gli sono costati una fortuna.

Lady Lory, invece, mi prolunga la vita di almeno altri 50anni: “Ernesto, sei vivo?! Come sono felice!!! Non ti ho visto a Trana e neppure a Nichelino, gare a cui non sei mancato mai. Temevo (ed ecco i 50anni premio) che ti fosse venuto un infarto...”. Benedetta Lady Lory; l'infarto potrebbe colpirmi solamente se la fanciulla dei miei sogni mi dicesse si, per cui detto evento, tranquilli, non mi beccherà mai.

E nel timore di altri incontri ravvicinati similari, afferro il Chiodo per le corna e vado alla ricerca di un possibile 2° punto cliiick! 

3 - 9caselleSfumando la sezione blog, vengo alla gara. La giornata presenta una grigia coperta, grigia ma confezionata con tela tosta così da reggere il carico d'acqua che le è sopra. Io nel brutto mi ci ficco con piacere, mentre Mersì invece no. 400 ISO oggi, 1/3 la compensazione ad attenuare un controluce, e via a sfornare foto pessime. Il joystick è bloccato sulla apertura diaframma di 4,5, ed a nulla serve il mio smanettare: di lì non si muove più. Kaput!

La partenza potrebbe essere ok se gli scatti non risultassero scuri ed i colori pessimi. Come solito fotografie calde (rossicce) e fredde (sul blu), che neppure so come tacconare, si alternano diabolicamente.

3 - 10caselleOra il Chiodo e la frenesia del pedalare si rivelano toccasana. Esaurito il primo punto cliiick mi porto velocemente sul secondo. Chiaramente è gara non ottimale per soddisfare foto e filmati in quanto la parte del percorso volta al traguardo è come detto tutta in controluce. Che esiste, pur se il cielo è coperto. Compenso, appunto, ma anche qui dovrò ritoccare tutte le immagini... per poi averle pur sempre lontanissime dal mio intendere la fotografia.

3 - 11caselleIl primo a presentarsi davanti a noi è Mountasser Abdassamia, seguito da Stefano Rolland e Salvatore Ciantia. I distacchi sono minimi: dal primo, 17” per Stefano e 35” per Salvatore (ora il tempo esatto del passaggio alla postazione cliiick lo potete trovare nella cartella postata ai piedi delle foto). Direi di vedere un Mountasser in palla, disteso e tonico, disteso parimenti a Salvatore, che per altro non ricordo di aver visto mai con la bava alla bocca e gli occhi sbarrati. Stranamente ho però vaghi i ricordi prestazionali dei maschietti.

3 - 12caselleLe femminucce direi attirare assai più le attenzioni generali... La prima di esse che si presenta davanti all'occhio di Mersì questa mattina è Giorgia Morano, seguita da Scricciolo a 1'44”, marcata stretta da una concorrente che conosco ma di cui non ricordo il nome, atleta che corre senza regolare iscrizione in quanto non la scorgo in classifica. Notevole il vantaggio di Giorgia su Scricciolo, che vedo come solito concentrata ma, direi, arresa. Cosa non facile decifrarne il viso, però; presumo scorga si e no il percorso per ¼ dato il correre con gli occhi chiusi, ed emozioni-gara apparentemente assenti. E qui azzardo nel giudizio unicamente perchè non politicamente corretto.

3 - 15caselleOnestamente gradisco molto più fotografare “gli ultimi” che non i primi, pur se fra questi primi vi sono lodevoli eccezioni. Pretendere da Competitivi puri un correre senza concentrazione a mille, però, riconosco essere utopia pura.

3 - 14caselleAmici distesi, questi “ultimi”, sorridenti, con tanta voglia di vivere e divertirsi con questo gioco meraviglioso. Con loro posso scambiare battute, scherzare, scuotermi di dosso la polvere raccolta nella settimana. È il premio che raccolgo con gioia ogni domenica mattina, il premio che più ambisco, forse l'unica aspettativa che mi strappa dal letto anche alle 4 di mattina. Così come tra i primi qualcuno sorride, ovviamente tra gli “ultimi” qualcuno mi sfila accanto con il volto tanto tirato da farmi presumere una partenza sballata causa pausa plin plin, se non una scommessa con il vicino di casa od il compagno di squadra. Ma anche questo si sa: il vino può rendere allegri, ma pure malinconici assai. È nelle cose della vita, ma chi sorride supera i “musoni” (o, se vogliamo, i competitivi di 2^, 3^, 4^ fascia) almeno di un buon 60%.

3 - 16caselleGuardatevi la foto accanto: è Rosina Monteleone, ed il suo sorriso vale per me più di tanti scatti ai primi! E' una carica di simpatia.

Ancora un breve bla bla con Denis, che con applicazione coltiva diverse passioni (suo, in associazione con Maurofon, l'ottimo sito della Podistica), tra le quali la fotografia. In sintesi: “Ma cosa aspetti a buttarla? Qualsiasi reflex, qualsiasi, fa foto migliori (già detto prima ch'io scegliessi Mersì...). Ho una Canon 60D, con il display come tu desideri, che va benissimo.... Guarda che con il display aperto la raffica NON FUNZIONA!!!...”. Allucinante; se così fosse, da spararsi!

Però su Mersì, da subito provata, funziona... Forse Denis voleva scherzare, mi dico. Comunque un nuovo tarlo comincia ad agitarmi la milza. Non bastava il solo buffer a scheckerar pensieri.

3 - 13caselleNel pomeriggio scarico le foto, e nello scorrerle vengo afferrato da una visione che mi fa tremare la mangioira: il Lord è senza vera!!! La vera, proprio quella con la v minuscola che gli sposati portano generalmente al dito. La faccenda è tanto agghiacciante che una tremarella irrefrenabile mi fa tartagliare pure le ginocchia. L'avrà impegnata al Monte di Pietà per poter pagare parte dei video? Tolta forse per far sue le MIE donne virtuali? Chi mai è entrata nei suoi sogni erotici?

E se Franca dovesse mai accorgersene?...

Spero unicamente che la mano osservata non sia quella giusta; vederlo abbrustolire sul rogo non è spettacolo dei migliori.

Come arrosto preferisco la porchetta o il pollo...

 

 

 

3 - volpiano 001

Volpiano – maratonina e 10 km.        07 – 10 – 2012

3 - volpiano 018Niente allenamento con il Chiodo questa mattina: passa a prendermi Paracqua. Da un lato sono felice perchè ho modo di ritrovare un amico da mesi rintanato in caverna a leccarsi ferite, dall'altro un po' mi spiace perchè con la bici avevo la possibilità di cercare nuove prospettive, nuovi luoghi dove appostarmi con Mersì. È un classico, vedete: non sono proprio mai contento. In ogni caso coltivo per detta gara una sorta di leggera allergia (se leggevo per tempo di quella a Moncalieri – ora diventata campestre?... – li sarei andato). Non la amo per via di una partenza tutta in controluce, perchè vi si trovano mescolati agonisti e non, per l'insalata russa delle 3 gare con partenza comune (5, 10 e 21 km), per una strada che conduce al traguardo piena di luci e di ombre quasi a trattarsi di un viale alberato, solo che invece di agreste percorso il bianco ed il nero sono qui dati dalle ombre che creano le case. Insomma, gara che fotograficamente non apprezzo e che nell'odierno pensare desidero non ripetere. Oggi sono comunque qui, e così mi adatto.

3 - volpiano 002Quasi a farsi perdonale la lunga latitanza, Paracqua inizia da subito con gli effetti speciali parlandomi del suo tendine ribelle. Tendine di Achille, dice, che ormai da mesi non lo lascia vivere tranquillo. Quando raggiungiamo Volpiano sul tendine del suo piede destro, grande come una fune e bitorzoluto come un ciapin a bot, conosco ormai tutto. E pure di più, a fare il pari con la Prostata2011 tagliata a fettine di salame, eheheh.

La tentazione, quando così è, è quella che tende a condurci lontani dal terreno di gara in modo da limitare il magone del correre impedito, ma spero che Paracqua riesca a combatterla così da non esiliarsi nell'eremo montano. Anche se la montagna sa guarire ferite di ogni tipo e colore.

3 - volpiano 004Dopo parecchio tempo rivedo Giovanni Rossi e la sua telecamera, così che lo posso ragguagliare sui risultati sin qui ottenuti. Ho trovato cavo ed eccetera per trasferire i nastro-video sul computer e presto avrò il programma per prepararli. Dovrò poi imparare ad usarlo nella composizione video, per poi inserirli su YouTube. Ed il gioco sarà fatto.

“Quando iniziate a riprendere le trasmissioni?”. “Già riprese questa settimana!”. Io sono certo di essere innamorato, non ci piove evidenziato com'è dato il palese svampimento che contraddistingue il mio andare, ma ho pur sempre un'altra età per cui questa sua dimenticanza non me la sarei proprio aspettata. Perchè malgrado un “Ti manderò una mail con la data di quando andiamo in onda...” non ha scritto proprio un bel nulla. Tiratina di orecchie che, appena scorto, non gli faccio ovviamente mancare, eheheh.

3 - volpiano 005Ora sono impaziente di provarmici (a montare i video) così avrò una nuova possibilità: come di già fa da tempo CorriCanale (emigrato nell'astigiano?), farò filmato e fotografie. Il filmato, ovviamente, quando non sarà presente Giovanni.

Anche qui, come già fu per il sito, tutto dovuto a fatti casuali: la videocamera l'ho acquistata unicamente per poter trasferire le cassette di Giovanni su Podoandando, ma se funziona perchè non usarla? 

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La giornata non è rallegrata da sole pieno, ed è meglio così direi. Temperatura che ritengo ottimale per scaraventare le podo estremità a tambureggiar l'asfalto senza rischiare radiatori ultrabollenti. Il sole è pallido, anemico, incostante, e sbircia timidamente attraverso il leggero manto di nubi che si manifesta a tratti. Ma sinceramente non ho alzato la testa a guardare più di tanto...

3 - volpiano 007Della 10 km non mi sono interessato granché perché l'obiettivo principe è per me la 21. Primo di essa, comunque, è Renè Cuneaz che mi sfila accanto alle 09:59:26, inseguito a 6” da Andrea Tagnese e a 38” da Stefano Rolland (potere della tabellina posta ai piedi delle fotografie...). Da segnalare l'ottima 7^ posizione assoluta conquistata dalla prima donna: Abera Fisseha Feleku, che passa accanto al punto cliiick alle 10:03:34, a 4'15” da Renè. Piccole donne crescono velocemente.

3 - volpiano 010Nella maratonina il primo a farsi scorgere dall'obiettivo di Mersì è Abdelhadi Laaouina (10:35:51), il secondo è Valerio Tarucco mentre giunge terzo Alessandro Giannone. A separare Abdelhadi Laaouina da Valerio ben 5', mentre 6'16” è il distacco accumulato da Alessandro al punto cliiick.

Valeria Straneo è seconda assoluta, e mi passa accanto alle 10:40:05. Fate voi...

Seconda fanciulla è Catherina Bertone (10:45:40), mentre terza è Romina Cavallera (10:47:09). Femminucce determinate e fortissime.

3 - volpiano 013Inizio infine il lento ritorno verso l'arrivo fermandomi a 150-200 metri dal traguardo in attesa degli ultimi. Quando sparo a questo e all'ambulanza che lo marca a uomo il cliiick conclusivo, mi accorgo di aver colpito un vecchio ex GSPTtino: Vito Catozzo Granato, meglio conosciuto come Viiito Viiito. Fisico bestiale e testa... bestiale, forza della natura apparentemente priva di freni utili allo svolgimento di gare podistiche. Un classico per lui la partenza a tutta seguita da un... pufff. Partito oggi per una maratonina quando l'ultimo suo allenamento pare risalire al 1980. Mersì lo gratifica di un 2:18:01; malgrado tutto entro il tempo massimo stabilito delle 2 ore e trenta. Per percorrere gli ultimi 150 metri il nostro Viiito Viiito impiega quasi 12 minuti... (tempo ufficiale 2:29:49... Dentro per 11 peli!). Si sarà fermato al bar?

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Nella prima parte, abbondante per fortuna, del servizio, e questo lo scoprirò nello scaricare le fotografie sul computer, Mersì si è comportata come al solito: foto ok, foto un pò scure, foto un pò chiare. Niente di nuovo sotto il sole, appunto, ma dopo l'891° cliiick, quasi vittima di un ipotetico surriscaldamento, se ne è uscita con il deprecabile difetto evidenziato alla gara di Giaveno: il blocco della messa a fuoco. Chi si trova entro i 2 metri, ok, oltre a sfumare pesantemente nella manifesta imperfezione. Così dalla 891 le foto “fuori” si sono alternate a baraonda con quelle ok...

3 - volpiano 016E ricado nell'eterno problema della sostituzione. Non sono riuscito, malgrado l'eventuale perderci una barca di soldi, a vendere Asp525, così il primo pensiero che mi passa per la mente è lei, da tempo rinchiusa nella scatola-confezione. Già pensavo di testarla in qualche gara montana (a differenza di Mersì che si ferma a 140, il suo zoom arriva a 200), ma purtroppo ora mi serve per le gare su strada. Testerò appena possibile una memoria più veloce – anche se quella che uso è di già ottima essendo una SanDisk Extreme classe 6 – così da vedere se qualche miglioramento è realizzabile.

3 - volpiano 017Il riflettere sulla reflex, poi, mi fa incavolare come una bestia. L'uscita delle nuove full frame (pieno formato, quello usato dai professionisti o da chi desidera foto all'altezza - Chiaramente abbinato ad ottiche adeguate...) scombussola il mercato perchè sarà ora un (graduale e lento...) inseguirsi su questa nuova pista. A me sarebbe sufficiente il formato minore; non chiedo la luna ma unicamente qualche punto fermo: tenuta all'acqua, display “rotante”, continuità nella raffica, immagini decenti anche con poca luce..., ma reflex che si avvicinino alle mie pretese ancora non ne scorgo: se esistesse di già l'avrei fra le mani.

Non ricordo chi mi ha per primo offerto il buono-pasta, ma l'ho sfruttato appieno grazie ad un Paracqua momentaneamente single... Grazie a lui ed a chi lo ha offerto pure al più vecchio ombrellaio di Torino ho potuto tacitare per almeno mezz'ora i brontolii della botte-marmitta...

 

 

Testona       14 – 10 – 2912

3 - testona0773Beh, mi dico sabato sera, ora mi stacco da AlanDrake e vado a mangiare un boccone. Il programma di domani è scritto:

ore 7, Moto GP. Ore 8, Formula uno. Poi prendo il Chiodo e Asp e vado a fare qualche scatto ai 5000 raccolti da Alessandro alla Venaria. Chissà quante potenziali Conigliette-Modelle-Veline-Badanti scorgerò mai! Lo so, sarebbe meglio non guardare troppo, ma quando si ama il bello è impossibile resistere alla tentazione. Appena avrò la reflex per le mani farò stampare da Paolo dei bigliettini con su scritto: Somadaj, il fotografo delle BelleGnocche, e batterò a tappeto ogni manifestazione possibile; fiere di paese, matrimoni, concerti in piazza, eccetera eccetera. Ovviamente millanterò conoscenze delle più IN; sosterrò di essere il braccio destro di Corona, parente del berlusca, amico di Lapo, Armani e Versace, di giocare a bocce con Vecchioni e Morandi e così via. Se non per me, eheheh, verranno (con me) per loro. Non serve essere modesti: ne so veramente più del diavolo!

3 - testona0027Già mi sento l'acquolina scorrere sulle labbra a litri quando squilla il telefono: “Ciao, cosa fai domani? Vai a Testona?...”. È Paracqua, che al mio no-sono-a-piedi dice: “Vieni sino da me, mettiamo la bici dentro e andiamo con la Amiat4x4 bis...”. Eccomi panato! Niente Moto GP, niente Formula 1... e soprattutto niente jum jum!...

Sono 5 km in leggera salita quelli che percorro pedalando per raggiungere via Sesia. Nel primo km sento frescolino, nel secondo sto bene, nel terzo comincio a scaldarmi, e quando sono da lui potrei, mettendole a contatto di pelle, farmi delle caldarroste! Poi è il consueto operare come navigatore: “Vado bene di qui? A destra, vero? E adesso?...” che mi distrae dal bollore. Qua e là qualche notizia ancora sul tendine, ma chiude presto la bocca quando si ricorda che tutto scrivo e pubblico, eheheh.

3 - testona0081Pensavo, alla prima gara utile, di ritestare Asp mettendole una scheda più veloce, ma ancora non ce l'ho per cui ritorno a mettere in fondina Mersì. Meglio la lentezza, meglio rischiare il fuori fuoco che imbestialirmi su di una macchina che ha continuamente necessità di riprendere fiato!

La giornata presenta un cielo dalla spessa e uniforme coperta grigia, non certamente la migliore per la ormai Vecchia Ciabatta2, ma null'altro passa il convento; c'è, ed occorre tenersela stretta dato che non piove!

3 - testona0092Terzultima gara di società, poi domenica prossima Podistica a san Paolo Solbrito. In settimana ovvio appello del Gian giustamente desideroso di primeggiare nella classifica di CorriPiemonte, per cui oggi alcuni amici che non rivedevo da tempo qui fanno ricomparsa. Stringi stringi siamo a due passi ormai dal Pranzo Premiazione, dal 2013... Sempre che il 21 dicembre ci grazi, che se apro di poco gli occhi lasciandoli scorrere sui fatti – mondiali e nostrani – parecchi dubbi affatto privi di fondamento mi assalgono. Direi che profumi di tempeste e cadute di lapilli s'inizino a sentire, se do retta ad uno dei miei innumerevoli sensi. Dove il calendario Maya può sbagliare, esiste pur sempre ancora l'Armaghedon della bibbia... E il mio non è essere pessimisti per partito preso.

3 - testona0291Perennemente alla ricerca di postazioni cliiick che non ricordino quelle degli anni precedenti, oggi scelgo la curva-bivio andata-ritorno. C'è un muro che poco mi piace, la luce non è affatto delle migliori, ma mi sono dilungato a chiacchierare qua e là per cui non posso spingermi troppo avanti nella ricerca. 800 ISO sono tantissimi per Mersì, ma 400 direi essere al pelo, e per giocare sul pelo più di una volta ho realizzato foto mosse. La regolazione del diaframma, l'impostazione manuale che di altro non ho approfondito, è andata in tilt, per cui in ancor peggio situazione mi trovo.

Poi penso che in fin dei conti queste foto non dovevano esistere, e mi rilasso.

3 - testona0221Il secondo punto cliiick lo raggiungo con una breve passeggiata. Stanno operando per sostenere parte della collina che frana, ed il pezzo occupato dai lavori ritengo possa andar bene.

O fermarmi più in basso, perchè poco oltre si entra nella ”oscurità”, ed ormai i primi non sono lontani.

Alla mia sinistra un pittoresco muraglione di tronchi d'albero che però sfrutterò ben poco dando come solito preferenza agli atleti. L'inconveniente del luogo sarà dato (me ne accorgo solo a foto sul monitor) dal colore del terreno che Mersì tradurrà come solito così così. Scatto pure scordando i 400 ISO impostati da quando ho iniziato a salire per qui giungere in quanto la strada è poco luminosa stretta com'è da ville e muri. Il luogo scelto permette tranquillamente di dimezzare gli ISO, ma mi trovo con la mente ormai proiettata sull'arrivo dei primi. Con la reflex tempi di scatto, apertura di diaframma, ISO eccetera saranno visibili nel mirino per cui è quasi impossibile scordare.

3 - testona0304Sui primi atleti a sfilare sotto il naso non nutro dubbi di sorta (a parte alcuni giovani che non conosco), e saluto con grande piacere l'apparizione di Max Di Gioia, da tempo stranamente assente, mi pare, pure dalle gare di trail, dove eccelle, ma successivamente direi di scorgere qua e là alcune “stranezze”. Stranezze non è termine propriamente esatto, diciamo che scorgo diversi atleti occupare posizioni che non ritenevo loro. O troppo avanti o troppo indietro, ma la considerazione lascia il tempo che trova perchè non sono l'Eugenio enciclopedico. Vivo ai bordi dell'ambiente, e direi che neppure di Paracqua conosco più di tanto. Un Orso Barbone non può essere diverso da come sono: apparentemente presente, ma con la mente intenta ad inseguir chimere, autore di sproloqui megagalattici. Insomma, osservazioni da prendere con le molle.

3 - testona0335Ad un certo punto dei cliiick ho questa mattina pensato che la gara fosse esclusivamente maschile tanto le fanciulle si sono fatte attendere. Probabilmente la giornata vissuta a Volpiano mi ha confuso le geometrie, ma la prima di esse, Mirella Cabodi, a poco meno di 2 km dal traguardo ha su Bianco oltre 7' di ritardo. Non fa testo perchè non mi è parsa eccessivamente impegnata anche se la seconda era a soli 10”, ma di maschietti ne erano di già passati un mare. Che volete, si direbbe che ormai io soffra pure della sindrome Straneo, ahahah.

3 - testona0576Vi è mai successo di pensare che i saluti non fossero a voi indirizzati bensì a qualche persona sita alle vostre spalle? Ecco, quando una fanciulla del Tappo Rosso ha, volta verso me, sorriso e sbracciato gridando “Ciao! Ciao!”, la prima tentazione è stata quella di voltarmi a guardare chi mi stava alle spalle, poi ho preferito nicchiare rifugiandomi in un mezzo sorriso e fingendo di controllare Mersì. Mentre mi chiedevo: “Chi è?...”. Di fanciulle graziose ne ricordo molte, ma di essere in “confidenza” con qualcuna di loro, ohimè, nessuna. Il “fammi una foto in gara!...” mi ha aiutato a comprendere che gratificava proprio me, con calore ed uno spirito sprizzante un'amicizia datata almeno 20'anni. Come il ritrovare un vecchio amico dato per disperso in guerra, solo che disperso in guerra non lo sono mai stato. Posso “vantare” unicamente, ad oggi, il buco di Trana e Nichelino, così che da detta gara continuo ad interrogarmi riguardo la fanciulla-che-saluta-con-brio. Di cui neppure come compagna di scuola conservo immagine, ohibò.

Per concludere aggiungerei l'allarme lanciatomi da Barbarella riguardo un paio di foto raffiguranti un anziano Podistichino in gara a Volpiano (toglile, toglile, ahahah. Ma toglierle direi significhi perdere genuinità, naturalezza...), ed un Paracqua smanioso come sempre – quando Marina Berlingo non è fuori – di raggiungere casa al più presto. Nessuno riuscirà mai a togliergli dalla mente il timore degli extraterrestri pronti in sua assenza a rapirgli la dolce metà...

 

3 - mamma di cristina

 

 

 

Questa immagine nulla ha ovviamente a che vedere con la gara di Testona. Ieri sera, 18 ottobre, Eugenio Bocchino in chiusura di trasmissione ha dato una notizia che mi ha rattristato moltissimo: è mancata la mamma di Cristina Dosio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nuovamente in tasca... Ovviamente la patente. Tutte le carte suggerivano di stare tranquillo, ma con la nuvoletta maligna che quest'anno in particolare mi ha preso di mira qualche timore l'ho vissuto. Mi sono commosso per una ragazza di una trentina d'anni, snella e carinuccia anzichenò, che all'uscita della visita si è messa a baciare il foglio che teneva in mano. “Mi hanno dato 2 anni... Sono felice!”, ha detto a chi le era vicino in attesa di entrare in quella che ritenevo una camera di tortura. Tenerezza. E dispiacere per il giovane che mi ha lasciato il posto, uscito imprecando perchè la patente non gli era ritornata in tasca. Mi sono immedesimato in loro, nelle problematiche che di già a quella età la vita ha posto loro dinnanzi. Oggi è veramente impossibile vivere senza auto, per quanto di essa molto spesso se ne faccia un uso eccessivo.

 
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