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Ghilead-web n° 10

              Le fotografie le trovate postate negli album della pagina FOTOSPORT

                                                         Gli articoli non firmati sono miei

 

10 - 1 copertina

10 - 1 somm

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

10 - cum 1

vers San Valerian  30 - 03 - 2014                           Diario della Domenica

10 - cum 2Con la 10-21-ed-eccetera dietro casa vai alla non competitiva di Cumiana? Allora hai deciso di chiudere?!...”. Beh, la domanda trova ovvia risposta nell'acquisto di Speranza: assolutamente no. Anzi.

Lo sviluppo del programma-domani comprende pure l'acquisizione dei video “miei” e la necessaria apertura di novelle pagine su Podoandando. Riguardo quella su Facebook un tempo prevista sono titubante, sia per il tempo che mi porterebbe via, sia per il timore dei commenti spazzatura che con il Facebook “podoandando.com/skyrunning” messo in rete dall'amico Vittorio mi sono piovuti addosso. Tanto da costringermi, se avete notato, ad adottare il poco amato Captcha nei commenti (ma per chi desidera postarli non è questo certamente l'ostacolo...).

Se analizzo a fondo il problema, poi, mi rendo conto (non che non lo avessi immaginato) della odierna debolezza di AlanDrake, maxi fusto 7 anni fa, ma asmatico vecchietto oggi. I file ipeg che Speranza sforna alla risoluzione L (fine) pesano 3 volte quelli di Mersì, tanto che dalle prove sono stato consigliato di ridurli alla più modesta qualità M. In ogni caso parecchio tempo in più per scaricarli sul computer (vecchio USB 2), e parecchio in più pure per maneggiarli. Ma se le ore di lavoro dedicate potranno ballonzolare attorno le medesime targate Mersì, la qualità certamente no, pur se per realizzare quella sognata dovrei scattare in Raw.

10 - cum 3Ho scelto la “quat pass vers San Valerian” per i luoghi che in parte conosco e che sono piacevolmente agresti, per il supporto ad una “prima” che fa perfettamente il paio con quella, appunto, di Speranza, e perchè meno impegnativa come embrionale uscita click.

Potrei aggiungere per la simpatia verso il gruppo Stilcar; le cui graziose fanciulle non di rado mi coccolano con sorrisi e persino, non dimentico, dolcetti!

10 - cum 4Non ho accanto a me Paracqua, ma non sono solo questa mattina: al mio fianco la giovanissima Speranza. Sarà la prima volta per lei e la prima per me, per cui sono emozionato, tanto emozionato che quando, raggiunta la meta, metto i piedi giù da Poppolina mi trovo le gambe segate a metà, giusto giusto modello budino. Impiego 10 minuti per estrarre dallo zainetto Speranza e prepararla all'uso...

10 - cum 5Questa mattina saggerò pure la consistenza della “mano-di-burro”, la destra, danneggiata qualche anno fa sul lavoro, non fatta vedere da medici e appena appena curata con pomata fai-da-te (provate a lavorare in proprio, ditta individuale, poi mi direte se vi potete mettere in mutua...). Ieri polso massaggiato più volte con l'Arnica, polsino elastico Gibaud nello zainetto e due Aspirine prese con il caffè prima di uscire. E speriamo che io me la cavo.

Quando mi avvicino al raduno posto sulla piccola piazzetta prospiciente una altrettanto piccola chiesa (non so se ancora attiva, pare spenta), cammino quasi a capo chino, non guardando e neppure salutando, se non “provocato”, i podisti presenti. Ho il terrore che qualcuno mi chieda uno scatto, e quando odo una voce dire: “C'è il fotografo...” vorrei risalire su Poppolina e darmi alla fuga. Mi vergogno, consapevole come sono di non saper usare il vistoso aggeggio che mi sballonzola sullo stomaco. Purtroppo, ora, ritengo che l'aspetto, l'immagine del fotografo vero, io l'abbia in qualche modo quasi evidenziata: barbetta arruffata e incolti, lunghi capelli brizzolati (che danno a intendere di uno spirito libero che la sa lunga), zainetto sulla schiena e reflex sullo stomaco, cappello da Ranger The North Face che tanto fa avventura. Due sole cose ritengo possano confondere l'osservatore: il gilet arancione “da strada” che tutti i volontari qui presenti indossano, mia seconda pelle quando per strada mi trovo, e la Coniglietta-Velina-Modella-Badante che tutti i veri fotografi hanno accanto. E che, inutile ricordarlo, a me manca. Tantissimo!...

10 - cum 6Non tento fotografie ai tavoli ristoro ed eccetera, non salgo a fotografare il tavolo iscrizioni ed eccetera, tengo gli occhi bassi (pur se una jum jum in jeans non sfugge ai miei sensori), cerco esilio e chiedo rifugio all'angolo estremo della piazzetta, dove la chiesa si estingue e nessuno è presente. Gli occhi a terra mi permettono di scorgere dei fiorellini, e tanto per darmi un po' di contegno scatto un paio di fotografie. Quando alzo il capo la giovane jum jum mi è accanto, e sorride (capirò poco più tardi che mi ha confuso con un residente, volontario per l'occasione). Mi chiede della chiesa, di Cumiana e dei Picchi, se so dove si trova Fiola, che sta cercando un passaggio... Come non bastasse Speranza a mandarmi nel pallone!

10 - cum 7Tergiverso, fatico a comprendere, tanto più che lei non risponde alle domande. Tipo: “Non sei qui per la gara? Vieni da Torre? Torre Pellice? E chi ti ha portata qui quando invece dovevi raggiungere la Colletta? Conosci qualcuno? Usi per spostarti il pericolosissimo autostop?”, ed altri numerosi ??? cui lei non risponde rifugiandosi dietro il sorriso e la privacy. Sui 20-23 anni, alta quanto me, graziosa, snella, sorridente e... strana. Istrionica. Intrigante.

10 - cum 9Ha un piccolo zainetto, direi, una borsetta (direi...), e stretta nelle mani un'agenda formato maxi piena di carte, buste ed eccetera che la tengono forzosamente aperta, sbracata. Lei ci scrive continuamente piccole note, si direbbe. Dice che visita mostre, musei, tutto quanto fa cultura, fotografa chiese... Pare spostarsi per parrocchie ove, se ben ho compreso, pure si ferma a dormire. Tanto che le chiedo se è una pellegrina, se ha mai fatto un pellegrinaggio. “Si, faccio la pellegrina”. Ma penso mi stia raccontando una balla perchè non ha nulla della pellegrina. No bastone, enorme zaino e tante altre sfumature inconfondibili. Direi piuttosto che pare creatura alla ricerca di un qualcosa che le sfugge, riservatissima, timida ma al tempo stesso coraggiosa. O semplicemente incosciente.

10 - cum 10Avrei piacere di passeggiare con lei e chiacchierare un pò, ma tutti i suoi “no, privacy” (mi ha in seguito detto di aver avuto grane per fotografie scattate a parroci e interni di chiese) mi portano a tagliare presto ogni bla bla e andarmene, con rammarico, per i fatti miei. Manca ancora un'ora alla partenza.

Cammino per la piccola frazione, chiedo dritte ai volontari, mi sposto per le stradine sterrate scattando non più di un paio di foto. Che mi paiono scure. Non comprendo, e lo stato di agitazione aumenta; avrò inavvertitamente premuto uno dei numerosi tasti e rotelline? Se ne avessi la dovuta padronanza non avrei che da controllare, invece...

10 - cum 11VIA. Speranza è reattiva, veloce, e la raffica, benchè usata alla minor velocità possibile (3 scatti al secondo. Ma può scattare a 4,5 e persino a più di 8!) è per me anche troppa. Negli scatti sono condizionato dalla Vecchia Ciabatta2, tant'è che uso pochissimo lo zoom. Dopo tanti anni di suo uso non sarà facile buttare dalla mente tutto il vecchio ambaradan e sostituirlo con il, complesso, nuovo sistema di controllo. È una sfida da vincere al più presto.

Primo giro, salendo e poi scendendo, molto breve, sulla testa della frazione, poi si corre in quello ampio del fondo valle. Non privo di sterrato e altalenanti su e giù fra campagne e vigneti. Gli ultimi 4-500 metri sono prevalentemente in salita. Direi un breve ma testante circuito a bagnomaria nella natura.

10 - cum 12I podisti veri non sono molti in verità: qualcuno del None, qualcuno del Baudenasca, con a capo il mitico Presidente Gabriele Barra, vincitore di prestigiosissime classiche di montagna, qualche atleta dell'Interforze, tra cui la vincitrice della categoria femminile, qualche altro e quelli della Stilcar, che neppure molti mi paiono. Poi i non competitivi veri, tra cui alcune jum jum che mi fanno pericolosamente traballare Aritmic il Ribelle.

Torno sul traguardo per le ultime foto conclusive, e su di una panchina a fianco di esso ritrovo Nicol. Così dice di chiamarsi la fanciulla. “Hai trovato un passaggio? No? Se vuoi ti accompagno io...”. Non siate maliziosi; mi sarei comportato così anche se si fosse trattato di accompagnare una vecchietta o maschietto che fosse. Le corde del cuore sono sintonizzate con quelle del buon samaritano e difficilmente dico no a chi necessita di una mano. Debbo avere qualche timore per comportarmi da sordo. Con lei non ne ho, per di più l'udito aumenta di sensibilità ai decibel quando si tratta di soccorrere una intrigante fanciulla...

10 - cum 13Nicol appare timorosa, ma chiaramente non sa più a che santo appellarsi per cui mi segue sino a Poppolina. Dove tenta di sedersi sui sedili posteriori!... Debbo dirle quasi seccamente che non sono un autista per vederla accomodare sul sedile di Paracqua. Sono perplesso, sensazione che durerà per tutto il breve tempo che trascorreremo insieme (mi dirà poi, rotto il ghiaccio e acquistata fiducia, che voleva sedersi dietro per timore di eventuali mie avances - ma i sedili posteriori di Poppolina non hanno portiera. Andar li è cacciarsi in trappola!   È matta!).

Salendo verso la Colletta non cesso di farle domande così come lei non cessa di evitare risposte. Però ride spesso, quasi che solo ora si rendesse conto che non sono un maniaco e potesse lasciarsi andare. Resta il fatto che non mi conosce, per cui ritengo sia stata assai temeraria nel suo andare.

10 - cum 14Ci sono circa 8-9 km dalla frazione Tavernette alla Colletta, e anche se almeno 3 sono di salita per una che dice di essere pellegrina dovrebbe essere cosa da nulla. L'ho incontrata alle 8,15; se invece di restare al palo iniziava a camminare alle 12 massimo era dove desiderava essere. Tempo ne aveva a bizzeffe. Invece no, ha preferito rischiare un passaggio in auto con uno sconosciuto.

Scendiamo alla frazione Fiola senza trovar tracce di una possibile festa (bandierine e manifesti, per dire), ma una famiglia a cui ho invaso il piccolo cortile senza sbocco con Poppolina dice si, che nel pomeriggio alle 15,30 alla chiesa vi sarà una festa. O che sarà sarà, perchè per Nicol è privacy e basta.

Sono le 11,20 quando facciamo il giro attorno la chiesetta, ma nulla indica che vi possa qui essere una qualche manifestazione. Nulla di nulla, nessun volantino o anche solo foglietto scritto a mano. La fanciulla scatta diverse fotografie alla piccola costruzione (cappella della Colletta), poi non sa nuovamente che pesci pigliare. Non capisco proprio questo agire privo di un minimo di organizzazione, questo andare a zonzo senza un biglietto del tram, diciamo. O del treno del pullman dell'aereo, questo andare priva di rete di sicurezza. Ha previsto il ritorno? Come? La festa, o quel che sarà, finirà verso il tardo pomeriggio e con la sera i pericoli aumentano. Pensa di dormire dal prete? Ha così tanta fiducia nella veste talare?

10 - cum 15È da parecchio che non trascorro qualche ora tète-à-tète con una fanciulla del 2000, e questo modo di agire mi sconvolge le sinapsi mentali. Vedo un abisso tra il mio modo di concepire e fare le cose ed il suo. Forse non sono un ragazzo del Giurassico, forse appartengo al Precambriano.

Attendere 4 ore una fantomatica “festicciola x 4 gatti” (non ho trovato tracce di essa su internet) mi pare novello assurdo. Avrà qualcosa da mettere sotto i denti oppure spera nella provvidenza? E poi?

Mi sento a disagio perchè lasciarla lì ad attendere in solitudine un “qualcosa” che avverrà (se avverrà) fra 4 ore non mi sembra corretto. Potrebbe essere mia figlia, per cui, assurdamente forse, provo timore e tenerezza. Perchè mi sono cacciato in questo pasticcio?

10 - cum 16“Vuoi che attenda con te un paio di orette? Ci sediamo in macchina, facciamo due passi, quattro chiacchiere, quello che vuoi...”. Siamo sulla statale, ai piedi della breve scalinata che conduce alla cappella. Lei ride, mi ricorda della privacy, aggiunge che nell'attesa studierà. “Cosa?”, mi sfugge di chiedere.

E lei per risposta scappa di corsa su per la scala ridendo e gridando: “Ciaooo!”.

Addio, misteriosa e intrigante Nicol Privacy, che tu sappia essere “vigile come un serpente” e che la buona sorte accompagni la tua ricerca di vita: i lupi “umani” non dormono mai. 

Poppolina agita felice la marmitta quando la rimetto in moto per condurla verso casa.

 

 

Vivicittà   06 - 04 - 2014                              Diario della Domenica

10 - vivicitt 1Secondo test per Speranza. Un test specifico riguardante la raffica, qualità che insieme al buffer ha guidato le ricerche dell'Eletta. Certo, non scordo il display snodato, la tenuta all'acqua e gli obiettivi, ma dal momento che ad oggi (attendere ancora?...) una macchina costruita secondo i miei desideri non esiste, il miglior compromesso è stato questo.

Possiede l'ottimo sensore Sony da 24 megapixel usato sulla Nikon D7100, e come questa non ha il filtro AA (anti-alias) onde ottenere una miglior nitidezza. Ha un doppio slot per le memorie ed un obiettivo che regge una pioggerellina (è dato per umidità e polvere: WR. Per superare l'acquazzone serve quello targato AW), ma è un obiettivo quasi perfetto per l'uso che ne faccio. Un 28-207 (Mersì ha un 28-140), e dico quasi perchè il top sarebbe stato un 24-207... che però neppure Canon o Nikon possiedono. Se desidero il 24 (e anche meno) debbo ricorrere ad un secondo obiettivo.

10 - vivicitt 2Becana, oggi, per una bellissima passeggiata data la giornata primaverile. Un sole non accecante, una temperatura gradevolmente mite. Paracqua, oggi nelle vesti di Bartali, pedala con me così che non mi trovo nella necessità di parlare da solo.

10 - vivicitt 3Il percorso, preciso preciso, non lo conosco, per cui lo prendiamo “alla larga”, dal ponte di corso Regina. Cerco, come sempre, una postazione che non ripeta quella di anni precedenti, così ci spingiamo sino alla passerella che poco prima del Parco delle Vallere scavalca il Po per appoggiare i piedi sul corso Moncalieri. Abbiamo pedantemente seguito frecce e cartelli recanti i km, ma ad un certo punto tutto è scomparso. Quando ritorniamo la gara è ormai partita da alcuni minuti.

10 - vivicitt 4Bellissimo è il pedalare, primo amore che fa il paio con il secondo, la corsa, ed oggi vorrei proseguire, allargare il giro senza pensare al ritorno. Mi sento tanto in palla che neppure provo un cicinin di magone per non poter accompagnarmi a tante bellissime fanciulle sgambettanti su questa bella pista lungo il Po.

Quante, però!

10 - vivicitt 5È un test, per cui non mi preoccupo più di tanto. Ritorniamo sul ponte Regina Margherita; il tempo per legare la bicicletta ad un palo che i primi sono qui: Nicola Ciavarella a far l'andatura, Bruno Santachiara e Marco Dassetto incollati ai suoi garretti.

Fortunatamente ieri ho preparato un programma di massima, ma se avessi avuto il tempo per alcuni scatti di prova sarebbe stato molto, molto più meglio assai. Ed anche di più.

10 - vivicitt 7Per avere una discreta profondità di campo ho impostato un diaframma di f/11 (ma dato che l'obiettivo chiude sino a f/22 – Mersì a f/8... – non ho idea del risultato), e per avere una velocità di scatto attorno ai 250-320 millesimi di secondo (testato dal balcone di casa...) ho fissato a 250 gli ISO. Va beh, ho capito: chi-se-ne-frega non lo diciamo? No, per cortesia, non ditelo...

Non ricordavo uno sfilare sotto il naso di tanti partecipanti. Con Mersì ho forzosamente evitato manifestazioni oceaniche (ma le eviterò pure ora; chi verrà a cercarsi su Podoandando?), e questo fiume mette a dura prova mano-di-burro, che senza massaggi preventivi e senza polsino del dott. Gibaud (ma con le 2 Aspirine-e-caffè...) regge alla grande.

10 - vivicitt 8Che sia deconcentrato, che non ricerchi in seguito (stupidamente) la miglior posizione per scattare lo dimostra l'interminabile colonna di auto che lentamente sfilano sul ponte, colonna immortalata in ognuno degli scatti. Un vero “salone dell'usato” a cielo aperto. Malgrado l'interminabile coda, non ricordo di aver udito il benchè minimo coro di clacson. Un vero, incredibile miracolo!

10 - vivicitt 9Sparo raffiche spesso anche senza vera necessità; data la prontezza della risposta potrei quasi scattare come con la A620, prima creatura digitale avuta tra le mani. Di 1117 scatti ne pubblicherò unicamente 605. Però debbo sapere sino a che punto posso contare su di lei, debbo controllarne il recupero. Che direi sufficiente (qualche rallentamento, qualche inciampo), pur se la scheda usata ha una velocità di scrittura di “soli” 60 MB/s. Quella ordinata arriverà a 90 MB “digeriti” al secondo.

10 - vivicitt 10Sessanta MB/s, con la risoluzione ridotta a Media e la velocità di raffica a 3 scatti al secondo, dovrebbe però risultare sufficiente (foto di circa 10-12 MB). Pare invece essere al pelo.

Certamente debbo imparare ad usare calma e zoom. Continuo a comportarmi come se Speranza fosse invece Mersì così che soggetti lontani li fotografo piccini piccini, e quelli vicini a tutto schermo. Senza pensare che ora posso avvicinarmi oppure allontanarmi. Che zucca da svampi che tengo!

Di certo è che la maneggevolezza della compatta è tutta un'altra cosa. Forse che, avuta la reflex nelle mani, comincio a pensare che una buona Mirrorless poteva essere la scelta vincente? Ahahah, non datemi pensieri da sparo-in-mezzo-agli-occhi! Mi impegnerò piuttosto con delle flessioni stile marines!

10 - vivicitt 11I primi tre maschietti hanno concluso la gara racchiusi in 12 secondi: 1° Marco Dassetto, 2° Nicola Ciavarella e terzo Bruno Santachiara, mentre sostenuti sono invece i distacchi nella categoria femminile.

Prima Sara Brogiato (8a assoluta! Bravissima, ma quanto è magra! Meno male che non c'era un alito di vento...), seconda Patrizia Signorino a quasi 5', terza la “nostra” Laurella Rao a poco meno di 6'.

Come sono risultate infine le fotografie? Niente bene. A parte le inquadrature poco ragionate, aggravate dal formato ora più panoramico, e l'aver scattato usando il quadrangolare, l'esposizione si rivela altalenante (con predilezione allo scuro)quasi che fosse via obbligata quando si usa la raffica. Ma così non può essere, per cui rifarò con più calma il test domenica.

A Pianezza, perchè amo gli Alpini!

 

 

Pianezza...         13 –04 – 2014                                              Diario della Domenica

pianezza 001-Ho scritto Pianezza, ed infatti a Pianezza mi sono recato. Con il Chiodo, e con esso ci ho aggiunto tutto il percorso gara alla ricerca di un punto agreste che fosse discreto e non in controluce. Un buon allenamento ciclistico dopo una settimana di nulla assoluto.

Cerco un “punto partenza” che non trovo (case e controluce), così mi spingo sempre più avanti, nella campagna, sullo sterrato. Non conosco il percorso, così pedalo pedalo seguendo le frecce sino a quando (sono ormai a meno di un km dal traguardo!...) sento alle spalle il sopravvenire della testa della corsa.

Scendo dal Chiodo ed imbraccio Speranza... toppando il primo! (non trovo subito il tasto click, e dato che attendo che Francesco Bianco mi sia addosso... Merda!). Click click al secondo, al terzo al quarto..., poi guardo. Sul display continuano apparire piuttosto scure e, ingrandite, alcune pure leggermente fuori fuoco. E i nervi saltano (a casa scoprirò che una funzione riguardante la messa a fuoco risulta errata. Il libretto istruzioni è con me...). Spengo Speranza, e prendo nervosamente a pedalareverso casa.

Provo vivo il desiderio di risentire la voce, le risate di Privacy. Eppure ero certo di averla già dimenticata...


1° trail del Chisone   19 – 04 – 2014                   Diario della Domenica

10 - baudenasca 1Vignettatura? E che è?...

No, andiamo con ordine. Quello che è scritto è scritto, per cui non mi pare il caso di strapparsi ora i capelli per via della pioggia. In fondo mi è sempre piaciuto sgambettare con essa, vero? Allora si va!

No autostrada, ma la vecchia statale percorsa migliaia di volte in bicicletta. E poi con Arturo, il Transit che su queste strade mi ha condotto prima del funesto Patatrac a soddisfar clienti. E così la nostalgia delle strade perdute mi conduce a volger le ruote di Poppolina alla volta di Piscina: “Tanto, a ben vedere, perfino accorcio la strada...”. Beh, accorcio la strada... diciamo che mi perdo, ahahah.

10 - baudenasca 2Ad ogni bivio mi vedo costretto a risolvere il ? con il lancio di una monetina, e questo sino a che (chissà attraverso quale tratturo agreste) mi trovo in un luogo non identificato di Pinerolo. Una donna non sa, un'altra neppure, mentre i maschietti si dimostrano decisamente più “acculturati”: uno mi incanala alla volta del Sestriere, il secondo verso il centro di Pinerolo (“poi chieda”) mentre il terzo, guardando la cartina (avevo una cartina, si...), dice: “Ecco, Baudenasca è là mentre lei è qui, esattamente all'incrocio sotto la i di Pinerolo. Scelga lei la soluzione che crede...”. E con un po' di fortuna mezz'ora prima della partenza posteggio in Baudenasca.

Mi sono comportato come il clone di Paracqua, è la dolorosa mazzata che mi becca in mezzo al cranio.

10 - baudenasca 3Non è vera pioggia quella che a braccia aperte mi accoglie a Baudenasca, ma acqua sufficiente per lentamente bagnarmi sino alle ossa, per cui dispiego in tutto il suo splendore il solito ombrellino made in Cina. Ombrellino nella sinistra e Speranza nella destra, tosto test per mano-di-burro.

10 - baudenasca 9Non ho assolutamente tempo da perdere se non desidero riprendere la inflazionata, classica immagine di una partenza. “Per di la, seguendo le frecce” dice un cortesissimo vigile urbano, ed io mi metto da subito in moto evitando così il delicato pre-servizio con gli scatti al tavolo iscrizioni ed eccetera vari (sino a che non sarò padrone di Speranza la fuga è l'unica soluzione possibile).

10 - baudenasca 10Sono discretamente tranquillo. Ieri ho trafficato sul programma “luce” impostandone uno che ritengo sufficientemente all'altezza. Con la pioggia non sono certo al mille per mille, ma ci spero.

10 - baudenasca 11I primi scatti mi paiono un cicinin scuri, così compenso a + 1/3, che risulterà discreto per gli scatti del primo passaggio. Indi sgambetto tra fango (quanto fango!) e pozzanghere alla ricerca di una postazione, che sarà forzosamente variabile, per gli scatti dedicati all'arrivo. E qui scordo che se non salvo le impostazioni “del momento” queste allo spegnere della fotocamera si annullano. Tombola, anche se 1/3 di compensazione non sarebbe stato sufficiente per le successive immagini.

10 - baudenasca 5Ombrellino nella mano sinistra, Speranza nella destra ed uso alla Mersì. Obbligatorio se non studio o trovo un sostegno indipendente per l'ombrello. Vero che la macchina regge la pioggia (ma se non la prende ritengo sia meglio...), ma ho di già i piedi che “nuotano” per cui se posso risparmiare il resto preferisco. Correre sotto l'acqua è bellissima sensazione, restare fermi a fotografare ben altra cosa.

10 - baudenasca 6Pochissimo il tempo per controllare se l'esposizione pare giusta (debbo pure pensare a restare ritto nello spostarmi). Sarebbe possibile per gli ultimi, diradati scatti, ma ormai non ci penso più. E ancora toppo, perchè correggendo l'esposizione avrei compreso sino a quanto un domani potrei eventualmente giungere con essa. Sun propi n'ciula, ahiahiahi.

La scoperta della vignettatura è della domenica, quando esamino e mi appresto a taroccare gli scatti. Orribilmente scuri, sottoesposti, particolarmente quelli della piana che conduce a Baudenasca. Gli ultimi 6-700 metri di gara, suppergiù.

10 - baudenasca 7Oltre alla marcata sottoesposizione noto sul lato destro (ma pure lievemente sul sinistro) un'aggiunta di ombra scura da far rizzare i capelli. Google se la ride sotto i baffi quando scorge dal convulso digitare tutta la mia ansia. Vignettatura, vignettatura, di questo si tratta. Già, diaframma troppo aperto con l'uso del quadrangolare, incidenza dei raggi, paraluce, eccetera sommati ad un obiettivo di non eccelsa qualità e la frittata è fatta. Beh, un obiettivo zoom rispetto ai fissi è di già carente di suo, per di più uno zoom decente costa una barca di euro. Fare il fotografo per mestiere è una cosa, farlo come me è ben altra. Un vero fotografo usa raramente gli zoom, infatti si porta appresso (per scatti di qualità) 100 chili di obiettivi fissi.

10 - baudenasca 8In ogni caso, ora che so, la prossima sotto l'acqua mi vedrà chiudere il diaframma ed aumentare gli ISO. Ciapa lì! Anche oggi, in fin dei conti, qualcosa di buono l'ho fatto. Ho tolto, ad esempio, il filtro che il fotografo mi ha messo a protezione dell'obiettivo. Così ho fatto onde diminuire la possibilità di gocce sullo stesso (la lente dell'obiettivo è meno esposta e costruita in modo da far scorrere via le eventuali gocce, cosa successa e felicemente risolta grazie a questa proprietà). Poco oggi, poco domani, e fra 25 anni avrò compreso come ben usare Speranza!...

La vignettatura, in ogni caso, non è sempre considerata difetto in quanto la si ricerca a volte per creare suggestivi effetti. Con Photoshop la si può creare. E pure togliere, ma con una versione meno datata della mia!

10 - baudenasca 12Direi discretamente numerosi i partecipanti a questa prima edizione, a testimonianza di quanto il nome di Gabriele Barra sia ben conosciuto e considerato nell'ambiente dei corridori del cielo. Nella presentazione delle pagine di Podoandando.com/skyrunning si parla di lui, e su dette pagine skyrunning l'amico Vittorio Duregon ne illustra la figura con una bella intervista (clicca qui).

Del vero trail direi che la gara ha meno di nulla. È una corsa su sterrate e sentieri che costeggiano il Chisone, una “campestre del Chisone”, corsa volta a gratificare il cuore risparmiando fiato e gambe. Una corsa per tutti gli amanti del “natural fitness”, bellissima anche quando il cielo lacrima. Che a parte il deludente risultato click, mi ha “disin-stressato” moltissimo.

10 - baudenasca 13Il primo dei maschietti è nome molto conosciuto nell'ambiente del vero trail: Paolo Bert (10 successi alla Tre Rifugi e moltissime altre prestigiose vittorie), secondo Paolo Nota a meno di un minuto e terzo Gianluca Noraio. Di questi non so nulla, dovrei scandagliare le classifiche dei trail più conosciuti per farmene idea.

Nelle femminucce bel risultato per la giovanissima Federica Collino, atleta che non di rado scorgo pure nelle gare “della domenica”, seconda Paola Bazzano e terza Marina Plavan, tostissima skyrace non più giovanissima. Un tris sul podio tutto di casa Atletica Valpellice!

Una gara pomeridiana che data la stagione ci sta benissimo, e che se la luna non mi cade sui piedi l'anno prossimo mi prefiggo di rifotografare. Molto meglio, ovviamente.

La classifica è tratta da www.atleticavalpellice.com                                                  CLASSIFICA

 

 

Cà Bianca   01 – 05 – 2014                                             Diario della Domenica

10 - cbianca 1Il domani è Trail. Sicuro, e se non TrailVero sarà come quello del Chisone: corse nelle colline, ai piedi di montagne toste seguendo sentieri e sterrate. E forse sgambettate non competitive nella natura, tra vigne di agresti paesini modello Pavarolo. Che pure vicino casa è... Un ritorno alle origini, direi.

Gare per atleti, ma pure per tapascioni di una certa età alla ricerca del verde perduto.

Dopo il paradiso vissuto oggi andare domenica a Vigone? Fermarmi con Poppolina a Cercenasco, fuori dal caos, scaricare il Chiodo, mezzo che mi permette di intrufolarmi velocemente (quasi...) ovunque, e con questo fare una bella passeggiata “fotografoira”. Il pensiero mi ha sfiorato, ma presto l'ho cancellato dalla mente: un mare di partecipanti, e certamente fotografi e cineasti a quintali. Che ci starebbe a fare il principiante Somadaj? È gara di cartello, ormai una Classica. Desidero dimensioni umane e luoghi fatati, ed ora che Speranza mi permette immagini di atleti che corrono nei boschi cercherò di approfittarne. Spero di imparare presto ad usarla come si deve ed a non ripetere errori da Svampi...

10 - cbianca 710 - cbianca 2Paracqua è accanto a me, ma questa mattina si trova in condizioni “di mente” particolarmente difficili. Giunge in bicicletta, ma prima ancora di salutare dice di essere sceso dal letto alle 3 di notte convinto fosse l'ora giusta, di aver scordato gli occhiali, la pancera di lana e forse le mutandine a fiori (quelle della festa), si cruccia del non avere notizie fresche della squadra e che nessuno lo cerchi più. Insomma, pare in crisi d'identità, comunque lieto di passare una mattinata a Cafasse per seguire una gara di montagna “antica” che ben conosce. Dato che antico è lui pure...

10 - cbianca 3Poco prima delle 8,30 calchiamo il suolo del paesino famoso per le uova Fantolino, sponsor della podistica locale. Il cielo non è privo di nubi, ma è coperta che non pare aver intenzioni bellicose. Direi che fotograficamente è meno pericolosa di una giornata di sole pieno, quando le ombre si disegnano marcate. Sarà un buon test per Speranza, questa mattina con un programma nuovo di zecca. Visto che pare pure lei aver qualche difficoltà con una raffica che tiene fissi gli ISO e l'apertura del diaframma lasciando a lei la scelta del tempo di scatto, per oggi ho preparato un menu tutto nuovo: lascio fissi diaframma e tempo di scatto delegando lei a decidere gli ISO. Ho pure modificato luminosità e contrasto dal momento che gli scatti si svolgeranno nel “buio” del bosco.

10 - cbianca 4I soliti due scatti prima della partenza, poi prendo a salire alla ricerca del primo punto click. Paracqua, nel frattempo scomparso, lo ritrovo dopo circa un chilometro di cammino.

10 - cbianca 5Nelle gare di montagna, quando la salita ti attende da subito, occorre un riscaldamento super. Non basta un buonriscaldamento, occorre certamente di più dal momento che il fisico viene ben presto brutalmente sollecitato. Questo lo so bene, e dato che allenato non sono, che riscaldamento non ho fatto e che Aritmik il Ribelle mi impone da subito le sue condizioni, detta vitale operazione la svolgo salendo dolcemente.

10 - cbianca 8La temperatura, grazie alla solita “doppia Aspirina ed un caffè”, dopo 10 minuti di cammino raggiunge quella adatta per rendermi lessato. Più “riscaldato” di così è difficile immaginare. Dopo è unicamente arrosto!

10 - cbianca 9Ottocento metri di asfalto e si entra nel bosco. Si sale dolcemente sino ad incrociare una sterrata carrozzabile, la si percorre sulla destra per un 250 metri, poi si svolta a sinistra. Questo punto di svolta è quello che rappresenta la chiusura centrale dell'”8”, pezzo comune per l'otto maschile e femminile. La testa dell'8 sarà più piccola per le seconde così a determinare un chilometraggio totale di 7,5 km, mentre l'anello di testa maschile si dilaterà portando detto chilometraggio sugli 11,5 km. Tutti, comunque, transiteranno dalla Cà Bianca.

10 - cbianca 10Se lei ritorna sui suoi passi troverà un sentiero che la conduce dove il bosco si apre e dove meglio potrà illustrare il panorama...”, dice il volontario che presidia l'incrocio, ma è ormai tardi per testare questo novello percorso (che presumo essere quello che riconduce al punto nodale dell'8, ma che se così non fosse potrebbe farmi perdere l'incontro con gli atleti).

10 - cbianca 11Riprendo dopo questo breve bla bla a salire per una strada sconnessa che reca ad alcune villette. Poche centinaia di metri, però, poi le tracce dipinte sui sassi e le bandelle appese ai rami conducono ad un sentierino che s'impenna al fondo di essa. Percorro su esso alcune decine di metri, poi decido che il luogo potrebbe andar bene per fissare il primo punto click. Oltre non so cosa vi sia, ed ormai la partenza è stata data.

10 - cbianca 1310 - cbianca 15Solito click click click ad illustrar tenzone e gesto atletico, poi ridiscendo all'incrocio. Fermarmi qui ad attendere o iniziare a scendere lungo la serpentina asfaltata che in breve conduce al guado? Il punto interrogativo è d'obbligo perchè due “alpini sceriffi” giunti a bordo di un imponente pick up Nissansostengono che il ritorno ripercorrerà il sentiero della salita. Nel dubbio decido per la serpentina di già ripresa l'anno scorso.

10 - cbianca 14E nell'attesa giochicchio con Speranza testando un minimo di compensazione... che scordo di annullare perchè le prime fanciulle sono di già qui!

Annullo la compensazione dopo 200 scatti, stupito per le pallide immagini che mi presenta il display. Avevo del tutto scordato il pasticcio-test! (Paracqua Secondo...). E pensare che, essendo modifica provvisoria, mi sarebbe bastato spegnere Speranza per un attimo. Come successo a Baudenasca...

Non seguo gli amici attraverso il primo dei guadi, e forse sbaglio perchè paiono veramente in secca, ma corro (è vero, ma è quasi tutta discesa) per fermare gli ultimi, senza scordare nessuno, prima dell'arrivo.

E questo mio “senza scordare nessuno” è invece scordato da Paracqua (che giornata la sua!...) che dopo il passaggio dei primi inizia con la cantilena del ”Andiamo?”...

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Chieri Antica           11 – 05 – 2014                                           Diario della Domenica

10 - chieriantica 1Non è più la gara di una volta... L'ho corsa, allora, e ricordo la bellissima piazza al centro di Chieri, luogo di partenza e arrivo, ricordo salita, sterrato, verde; ricordo la lotta con un branco di lupi affamati e la fuga per evitare l'attacco del vecchio, isterico orso qui regnante. Allora vi era ragione di chiamarla Chieri Antica, ora non più, proprio no. L'unica gara che oggi mi fa brillare gli occhi è quella che si svolge a Torre Pellice: il sentiero dei camosci. Ma il sogno di trasformare Poppolina in Inquietudine (Westfalia T3) è purtroppo miseramente naufragato. Certo, mai dire mai; sognassi i numeri buoni per il SuperEnalotto...

10 - chieriantica 2Questo è il mio pensiero mentre mi faccio accompagnare da Poppolina alla volta di Chieri. Niente Paracqua al mio fianco, oggi: non si è fatto sentire. Sarà certamente, come domenica scorsa, in montagna a cercar legna, a svolger commissioni per la signora Berlingo e la figlia Ester, a vegliare sui nipotini. L'allevamento dei pesci scimmia l'ha ceduto, così come quello dei tacchini da caccia. Quando è troppo è troppo.

Giungo come solito sul presto, così mi faccio due passi nella bella cittadina. L'ultima volta che qui sono venuto risale a 4 anni fa, per cui questo ritorno ci sta tutto.

10 - chieriantica 3La mattinata non si presenta con l'abito da festa, ma dopo le 10 il sole fa capolino dipingendo con l'oro gli amici delle retrovie. La temperatura è quella giusta per correre, e anche quella per fotografare. Direi sul tiepido-frescolino andante con moto, “moto” che giungerà nel pomeriggio ma di cui già percepisco i negativi effluvi. Il vento è ancora lontano, ma quando mi troverò impegnato con AlanDrake (EX AlanDrake...) non mancherà di caricarmi per bene.

10 - chieriantica 6Ovviamente continuo a pasticciare con i programmi di Speranza coltivando la “certezza” di scovare finalmente quello che più si avvicina a sfornare le immagini che desidero, cosa non facile in quanto, essendo “fotografo” di movimento, le condizioni operative di volta in volta mutano. Occorre quindi, oltre a velocità di intuizione, anche una buona conoscenza della macchina così da metter mano agli adattamenti senza tentennamenti di sorta. Conoscenza che con Speranza ancora non posseggo.

10 - chieriantica 7Esistono poi le differenze impossibili da correggere li per li, quando ad esempio un podista mi sfila sulla sinistra trovandosi alle spalle (per ipotesi) un fondale scuro mentre chi lo insegue mi sfila sulla destra dove esiste un fondale chiaro. Posso unicamente scegliere la prima postazione click poi, camminando alla volta degli atleti, dove li posso incontrare non lo so (le peggiori fotografie generalmente le scatto ai primi, che se ne ho possibilità in seguito mi sposto).

In ogni caso l'intoppo di questa mattina con Speranza era facilmente evitabile con un minimo di attenzione in più:si spegne, semplicemente si spegne. E dato che il numero degli scatti effettuati non mi pare essere granché (e sbaglio: sono di già 850, contro un suo massimo di 900) non penso alla batteria. Penso al peggio ed al peggio del peggio: rotta! Sino a che non decido di provare...

10 - chieriantica 8Anche qui evidenzio il residuo mentale derivante da Mersì, con la quale scattavo oltre 2000 fotografie prima che mi consigliasse di cambiare la batteria.

10 - chieriantica 10

Gara di calendario della Podistica sarà quella di domenica prossima a SanMauro, così che i Podistichini si disperdono un po' ovunque. Poco più di una decina li trovo qui, guidati da MotorGene-di-Pavarolo. Tra di essi Lucia, ex Settimese, pupilla di Coniglietto, così che a fine gara scambio con lei due parole. Al guinzaglio un cagnolino trovato ieri (benedette donne dal cuore di burro), ed un sorriso smagliante che si oscura leggermente quando le chiedo il perchè ha lasciato la Settimese, squadra a me molto simpatica, per venire tra di noi.

10 - chieriantica 15Nino, il “colpevole” traghettatore di fanciulle (un'altra sua allieva, Lidia, è pure qui questa mattina in veste arancion-podistica), non lo scorgo da subito, per cui alzo i tacchi. L'abitudine di allontanarmi presto non è dovuta a particolari ragioni di vita (salvo quando con me è Paracqua...), a spingermi via è semplicemente, tristemente, la consapevolezza di non possedere opinioni di scambio con gli amici che hanno corso.

P.S. – Martedì sera, dalla trasmissione di Genio Bocchino, apprendo che ora il percorso passa dal centro di Chieri, modifica che appare chiara nel filmato messo in onda. Ora sono tranquillo: è nuovamente Chieri Antica, pur se non quella corsa da me e che segnò la fine di Otzi (ma il colpo che lo ha ucciso mi è partito accidentalmente perchè mi sono inciampato...), quella che conduceva nell'agreste, allora vivibile collina.

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Monte Momello   18 – 05 – 2014                                  Diario della Domenica

10 - montemomello 1La giornata sorride quando metto il becco fuori casa per recarmi a Germagnano: sole, cielo azzurro, uccellini che cinguettano. Bene benissimo, e con il cuore ben disposto conduco Poppolina alla volta di Lanzo ed i suoi incantevoli dintorni.

Da subito, però, un accenno premonitore della mattinata che mi attende: supero il luogo del raduno senza accorgermene, vado su e giù per la statale che attraversa il paesino con il medesimo risultato, così come medesimo è il risultato quando chiedo ad un benzinaio. “Non so. Due sono le gare che si corrono durante l'anno nel paese, ma non ho scorto volantini di sorta...”. Anche un altro podista sta cercando le giuste indicazioni, indicazioni che ho infine da due podisti in tuta: il ritrovo si trova proprio lungo la statale, ma nulla (nessuna freccia attaccata ai pali, niente ometto con bandierina rossa per dare le dritte) lascia prevedere la giusta locazione del ritrovo. Gara, pare, riservata a chi già vi ha partecipato...

10 - montemomello 2Un click al Padiglione Municipale, luogo del rendez-vous, poi Mario “Cafasse” mi accompagna sino a dove ha inizio il sentiero che conduce al monte: “No, oggi non corro, ho corso ieri a Cantoira. Oggi ci sono molti big e potrei rischiare di arrivare ultimo, eheheh. Fai attenzione, vi sono alcuni tratti ripidi e sassosi...”.

10 - montemomello 4Più di un chilo a ballonzolare fastidiosamente e pericolosamente (urti e rotture) sullo stomaco mi creano notevole impaccio per cui volgo un pensiero alla strada asfaltata che potrei, pur se meno breve, comodamente percorrere. Poi penso all'importanza che ha per me il dividere almeno in parte la fatica degli amici, il tastare con mano le difficoltà e l'adrenalina che un trail regala, così che metto da parte i timori e mi avvio.

10 - montemomello 5Manca un'ora circa alla partenza, per cui ho dalla mia tutto il tempo che desidero; mica debbo raggiungere la cima, solamente un luogo click che mi piaccia...

10 - montemomello 6Ben presto ogni preoccupazione mi lascia libera la mente. Mario mi illustrava come duretto questo primo tratto, ma sinceramente difficoltà non scorgo. Occorre salire, ovvio, superare qualche sassetto, qualche scalino, ma il tutto è percorribilissimo. Qualche roccetta (ma non pezzi ripidi) la scorgo a segnare il sentiero quando seguendo le a volte poco visibili tracce mi spingo oltre la frazione da dove l'anno scorso, mi pare aver compreso, partivano le fanciulle.

10 - montemomello 9Ora partono dal traguardo sistemato nella piazzetta vicina al ritrovo con qualche minuto di ritardo rispetto i maschietti. Medesimo percorso, parità ottenuta: 9,620 km. di divertimento nel verde (che fighetti quei 20 metri!).

Oltre la frazione, dopo un breve e stretto sentiero praticamente in piano, si arriva al passaggio con qualche roccetta oltre la quale il bosco si apre per un tratto verso valle. Qualche scorcio intrigante forse? Ma su terreni che non conosco temo di trovarmi impreparato al sopraggiungere dei concorrenti, e trovandosi questa salita esposta al controluce rinuncio da subito ad ogni velleitario pensiero di ulteriore ricerca.

10 - montemomello 10Meglio guardarmi attorno e cercare un luogo potabile, che penso aver intravisto ai piedi delle case, così come poco più in basso ho preso nota, salendo, della possibile postazione n° 2.

La postazione scelta non è del tutto ottimale, purtroppo; il sentiero è stretto, si fa appena appena più potabile qualche metro oltre, ai piedi della scala che insinuandosi tra le case conduce alla strada asfaltata che serve la frazione, ma l'arretrare mi porterebbe ad una curva che impedisce di scorgere chi si avvicina, nonchè in pieno controluce.

10 - montemomello 11Resto sotto, dunque, ma in assai scomoda posizione in quanto vi sono rovi ed alte erbacce ai lati del passaggio, mentre il terreno è scosceso, in pendenza. Ci tento prima di veder giungere i corridori, ma restar ritto e fermo caricando unicamente la gamba a valle me la sfianca dopo pochi minuti, per cui mio malgrado mi vedo costretto ad entrare in mezzo a rovi e basse ragnatele chiedendo appoggio ed equilibrio a tralci di fu alberelli. Non è il top in quanto a comodità, e la luce colpisce di lato i soggetti mentre il tratto di sentiero che posso riprendere è breve, ma spero almeno che gli atleti qui giungano di già un po' sgranati (non sarà proprio così...). La natura offre meravigliose chicche al cuore, ma pure alcune spine; è lei la regina ed a lei occorre sapersi adattare.

10 - montemomello 12Poi è il solito lavoro click, concluso il quale mi sposto nella postazione 2 per realizzare le immagini del “verso l'arrivo”. Qui nessun problema di sorta: scorgo per tempo gli atleti sopraggiungere e la luce è ottima e abbondante. Alcuni scatti di prova confermano la scelta.

Dopo poco al mio fianco giungono alcuni personaggi certamente noti nell'ambiente della corsa in montagna ma a me perfettamente sconosciuti. Una signora con ragazzina che presumo far parte della famiglia Valpellice, ed un giovane uomo che cura gli atleti del Giò22. Pochi minuti e si aggrega un novello personaggio (Giò22 pure lui?) con cagnetto al seguito. Si parla di chi si presume per primo qui giungere, si parla di questo e quell'altro atleta, si parla di CristinaTrail che qui ho visto transitare in prima posizione e che i successi ottenuti confermano in crescita, così che mi intrufolo nel bla bla. “Ferro, un problema di ferro” dice il mister (penso) “ma abbiamo trovato un prodotto naturale che ha risolto il problema. E Cristina ha ripreso a correre...”. Da dentro il mirino non avevo notato, ma presa visione delle foto caricate su EX AlanDrake mi sono “spaventato”. È magrissima, una jum jum pelle e ossa come la Sara Brogiato scorta alla ViviCittà!

10 - montemomello 13Ecco infine arrivare il primo maschietto, il secondo, il terzo... ed ecco all'improvviso un deciso “profumo” di emme aleggiare su di noi. Momenti di imbarazzo, poi... poi voltando gli occhi a terra scorgo con orrore che ho il punto click loggiato su di una mega po-po di cane, po-po che nei brevi spostamenti ho bellamente disteso dandole dimensioni di una teglia di farinata! È fresca, e sino ad allora nessun profumo aveva turbato le nostre deste narici. Possibile che a sorpresa di tutti il piccolo bau bau (al guinzaglio) sia stato in grado di dedicarmi codesta meraviglia? Presumo fortissimamente di si. Nessuno di noi, impegnati nel bla bla e negli scatti, ha prestato la minima attenzione al malefico cagnetto pieno di emme e di cattive intenzioni!

10 - montemomello 15Rido con gli altri, anche se il “giornata fortunata!” scandito dai presenti mi lascia un pochino di amaro in bocca. Trascorrono pochi minuti, alcune decine di click e Speranza, quasi a deridere il “giornata fortunata” di emme fattura, si blocca!!! Impossibile la batteria, penso da subito avendo preso cura di controllarle sabato, ma dal momento che nessuna scritta appare sul display la cambio. Ancora nulla, schermo nero nero. Sino a quando, accendi-spegni-accendi, appare un “Memoria esaurita” che mi lascia esterrefatto. Memoria esaurita? La principale è di 32 GB, la seconda di 16, per un totale quindi di 48 GB. Impossibile il pieno.

10 - montemomello 16Penso allora di cancellare più foto possibili così che, creando spazio, posso almeno fotografare l'arrivo delle ragazze. Ma la cosa non funziona, nessun click mi è misteriosamente più possibile.

10 - montemomello 17Pulizia delle scarpe nell'erba e nella ghiaietta del bordo strada, poi scendo attraverso essa all'arrivo. Continuo, scendendo, a cancellare, cancellare, cancellare, ma senza ottenere alcun risultato: lo spazio che creo pare non essere la strada giusta. Appena possibile faccio un salto alla Pentax per meglio comprendere questa ed alcune altre cosette.

10 - montemomello 18Più nero di un buco nero salgo su Poppolina e mi faccio portare a casa. Senza salutare Denis, l'ex Podistichino di spicco (con Mauro creatore del bellissimo sito della Podistica) passato misteriosamente all'atletica Vittorio Alfieri Asti. Forse non abita più a Torino?

10 - montemomello 19Al tavolo comando di EX AlanDrake la soluzione del mistero: una banalissima dimenticanza: non ho formattato le schede (prima volta assoluta da quando mi diletto ad imitare i fotografi) così che mi sono trovato tutte le foto scattate alla Chieri Antica più quelle fatte in settimana come test, più quelle del momento.

10 - montemomello 20Cosa non sufficiente ad intasare le memorie certamente, ma condizione aggravata da una errata disposizione di un programma riguardante, appunto, le due memorie. Che hanno alcune possibilità di funzionamento. Giustamente nella impostazione predefinita funzionano a cascata: quando la prima è satura gli scatti vengono raccolti nella seconda. E così ritenevo fosse regolata. Un'altra possibilità offre invece una copia di sicurezza, funzione che, inserita chissà come e quando (schede sempre formattate dopo ogni gara), ha portato a raddoppiare tutti gli scatti. Nel male un nuovo tassello di conoscenza aggiunto.

10 - montemomello 21In ogni caso la gara ha rivelato alcune pecche organizzative non da poco così da alleviare il mio dispiacere per il flop. Da quanto sentito gridare da alcuni atleti assai incavolati, vi sono stati errori di percorso dovuti a cattiva segnalazione ed al limitato numero di volontari sistemati lungo il percorso, cosa che se vera, e viste le discussioni ritengo che lo possa essere, svuota decisamente di valore la classifica finale stillata.

10 - montemomello 23P.S. - Lunedì mattina mi sveglio con la ciliegina incollata addosso: morsicatura al tendine della gamba sinistra appena oltre il colletto del calzino. Piede e caviglia gonfi, polpaccio infiammato, pelle tesa, dolorante e “prudente” (prude assai...), lenticchia di sangue che a sera foro con uno spillo e vuoto del contenuto. Cerotto impregnato di Erbe Svedesi a coprire. Probabilmente ho turbato il sonno di qualche permaloso ragnetto...

Ora, mercoledìpoco pare mutatoLa ferita direi aver fatto una crosticina, ma è luogo non comodo da osservare. Il rosso della infiammazione pare essersi allargato. Ci ho messo sopra argilla ed Erbe Svedesi. Se fra qualche giorno non vedrò miglioramenti andrò al Pronto Soccorso.

Il lato strano è che per tutta la giornata di domenica non ho avvertito alcunché, tutto è avvenuto come se fossi stato colpito di notte, mentre ero sotto le coperte. Mistero...

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                  le barzellette della Settimana Enigmistica

     10 - ahahah    

 
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