Ghilead
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Ghilead n° 55 ns

                Gli scritti eventualmente mancanti potrebbero essere postati

                                     su altre pagine di Podoandando

            Giornalino passatempo che esce quando può per chi ritiene di avere qualcosa da dare

 

ghilead n 55 sommario 55

 

Probabilmente…

Probabilmente questo è il penultimo numero del Ghilead cartaceo. Dopo l’ultimo, in uscita alla premiazione, non so. Perché mi spiace moltissimo sospenderne la pubblicazione che, se pur rarefatta – 3, 4 numeri massimo all’anno oggi, contro i 10 di ieri - mi permetteva di non considerare conclusa l’avventura iniziata nel 1992. Però occorre decidere in quanto spendere denaro e tempo per un “blog personale” su carta non ha assolutamente senso.

Poco più delle mie elucubrazioni senza capo né coda, che snaturano il contenuto di un “diario di classe” nato con l’intento di raccogliere essenzialmente scritti dei compagni di squadra. Oggi che più non corro mi è impossibile relazionare sui percorsi, sulle imprese degli amici come facevo un tempo. Una squadra di oltre 200 atleti, poi… Chi li conosce? Chi può parlare di loro a ragion veduta? Tanto più impossibile quando il tempo lo si brucia lungo il percorso a raccogliere immagini...

Lo sviluppo di internet e delle macchine fotografiche digitali ha inciso non poco sul mondo della carta stampata, di già di suo mai sufficientemente apprezzato.

Traslocherò del tutto su Podoandando.

Come di già iniziato pubblicherò il Ghilead, che diventerà forzatamente Ghilead-web, nella pagina a suo tempo a detto scopo creata.

Forse, chissà, per non precludermi del tutto la gioia di un Ghilead su carta magari farò uno Speciale di fine stagione…

Solo per “abbonati”, estimatori collezionisti o vecchi compagni di avventura, ovviamente.

 

 

Quattro chiacchiere con… Lady Lory

55 strabruino 20-3-2011 928xpLeggendo il Ghilead di marzo, di cui il redattore-capo mi ha omaggiato alla gara di Bruino, noto con immenso piacere che non ha perso la sua vena ironica, auto-ironica e pungente da vera “thorn in the ass” come si definì anni addietro (i più curiosi troveranno soddisfazione consultando un vocabolario d’inglese).

Ed è anche con immenso piacere che torno a scrivere per voi, perché a qualcuno (mi è giunta voce) sono mancata.

Non so se “arancione”, “azzurro” o “giallino”, ma l’importante è seminare, lasciare il ricordo, la scia d’affetto che sopravvive a noi mortali in questo mondo che sa di eterno.

Per riassumere le vicissitudini che vanno da novembre a marzo mi servirebbe tutto il giornalino e rischierei di annoiarvi perché non sono vicissitudini sportive, ma cosiddette sfighe personali.

Posso solo dirvi che ho rischiato di non tornare più a gareggiare (termine ridicolo per me dopo la prestazione di Bruino) in quanto considerata “non idonea” dallo staff medico-sportivo.

E per idoneità non intendo psichica (a molti malati di corsa verrebbe negata) ma fisica in quanto, dopo 23 anni di agonismo di cui una buona parte di tutto rispetto, si sono accorti che sono “difettosa” e il mio sangue sotto sforzo produce micro emboli cerebrali (ora sono a quota 91, però non hanno tanto da fare se si perdono a contare i miei embolini!!!).

A farla breve ho un certificato per breve periodo rinnovabile (forse) se faccio la brava, cioè mi scoagulo e mi controllo con esami.

Proprio io che odio prenotare, attendere, ritirare referti in orari che vanno sempre incastrati in un mare d’impegni.

Ma poiché non voglio anzi tempo un Memorial dedicato…..

Inoltre ordine tassativo andare piano!

Bè, sai che sforzo ultimamente.

Penso di essere tra le poche che s’infiammano senza correre.

Mi spiace solo per la mia società attuale, quella maglia che mi fa tanto onore ma a cui io do poco onore.

Perché la Tranese è una società che ha una storia in cui hanno militato e ancora militano bravi atleti.

Tranquilli, non è la società che ha scelto me ma io che ho scelto lei perché vi sono alcune mie amiche dell’associazione onlus podiste torinesi (di cui poi vi parlerò), perché c’è il settore giovanile (che purtroppo il GSPT non ha) e per mia figlia “esordiente di pacco” è di vitale importanza, perché a me basta una semplice canottiera (rigorosamente gratis) e poi se posso correre corro se no amen!

Perché saremo circa un centinaio, perché non ha (s)-manie di grandezza, perché non c’è auto-celebrazione e ridicolo tifo da stadio… non dimentichiamo che siamo a livello leggermente più alto della gara parrocchiale, mica ai mondiali, e se anche nazionale fosse sempre master, cioè vecchietti in erba, siamo, con antichi rimpianti e sogni nel cassetto ma di cui nessuno (sponsor, tv, giornali) si occupa più di tanto.

All’inizio ero titubante, mi vergognavo un po’ correre in queste condizioni per la Tranese... Ma dico, Sig. Fallarini, non poteva buttarmi un occhio quando ero giovane, forte e aitante (si fa per dire); proprio ora che sono un brocco e vecchia mi prende??

Bè, amici del GSPT avete scampato un bel pericolo, e amici arancioni vi siete liberati di un bel “peso morto”, con la differenza che voi amici della Podistica Torino vi siete liberati anche di mio marito, soprannominato benevolmente dal direttivo il rompi co…(bip)…ni!

55 strabruino 20-3-2011 015xpNon potrò mai comunque dimenticare il viso deluso e sconfortato del presidente Fallarini alla gara di Bruino (ma mascherato da quella grande signorilità che lo contraddistingue) al mio passaggio al 1° Km al ritmo di 6’ 30’’ attorniata da tanti quasi ottantenni sgambettanti (nei pressi anche il mio amato Fiorino).

Lei, Sig. Presidente che in una nostra conversazione telefonica mi disse testuali parole “Non ti preoccupare, con la Cammalleri nei 45 tu saresti la più forte dei 40 che ho perché le altre vanno a 5’…”. Gulp, io vado quasi a 7 !

Ancora due parole spendo per mia figlia che siccome non sa ancora leggere mai saprà che è arrivata tra le ultime degli esordienti (hai capito che affare Sig Presidente), e come gli anni passati mi tocca andare al mercato, comprare una cianfrusaglia e confezionare un finto pacco-gara premio, altrimenti non corre più!

Nel prossimo articolo vi parlerò dell’Associazione Podiste Torinesi.

Ciao cari amici di tutti i colori.

PS (Un grazie di cuore alla Sig Peirani che mi ha fatto compagnia per buona parte della gara di Bruino allietando le mie sofferenze, e a tutti quelli che non fanno “dell’agonismo la propria ragione di vita”, tanto per riprendere una sua affermazione, Sig redattore-capo, dell’ultimo Ghilead.

Io, che per molti anni ho fatto dell’agonismo la mia ragion di vita (ma almeno ne avevo 20 non 40, 50 o più) sono guarita.

Auguro lo stesso anche ad altri perché si vive meglio e perché alla nostra età c’è altro nella vita!!

 

 

Cross Pellerina      20 – 01 – 2011  di Nino Sicari

Spesso dopo un evento podistico raccontiamo con entusiasmo le nostre performance atletiche, ancor di più i cross. Forse perché i cross per la loro stessa naturale difficoltà richiedono più impegno. Invece vorrei parlare delle sensazioni e le emozioni che mi hanno lasciato nel vedere preparare il cross della Pellerina.

55 pelleninoSabato 19 gennaio ero con il mio gruppo ad allenarmi al mattino, e vedo diverse persone che fanno parte de “Gli Amici della Pellerina” che tracciano il percorso.

Mattinata fredda, ma gli organizzatori non si lasciavano intimorire; i freddi paletti di ferro non davano certo sollievo alle mani durante il percorso. Persino il terreno, benché erboso, dal freddo sembrava cemento. Il martello sui paletti batteva forte ed il tintinnio delle vibrazioni dei picchetti rompeva il silenzio del mattino.

Il nastro legato tra i picchetti delimitava il tracciato, la leggera brezza ghiacciata del mattino faceva sventolare il nastro bianco e rosso che sembrava una lunga bandiera nel vento.

Mentre andavo avanti con l’allenamento incontravo altri organizzatori che rifinivano il tracciato; da lontano sembravano piccoli avvoltoi, chiusi com’erano nei giubboni e rattrappiti dal freddo.

Queste volenterose persone fanno tutto questo per amore dello sport, sono da ammirare perché lavorano al freddo, con pochi mezzi e nell’anonimato. Il giorno della manifestazione li trovi lungo il percorso ad operare affinché tutto vada per il meglio.

Durante la manifestazione noi partecipanti, vedendo la macchina organizzativa che svolge al meglio le sue funzioni, non ci accorgiamo di quanto lavoro c’è dietro una gara su strada od un cross.

Vorrei dire qualcosa sulla gara; c’è stata un’ottima affluenza di atleti, il livello tecnico ottimo, buona premiazione, ed il bel tempo ha favorito lo svolgimento di tutte le batterie degli atleti.

La manifestazione è finita, gli atleti vanno tutti via… gli unici a rimanere sono gli uomini incontrati il giorno prima che ora fanno il lavoro all’incontrario; smontano il tutto, ri-pongono ogni cosa in magazzino così che ogni cosa sia pronta per il prossimo anno.

Grazie a tutti gli anonimi: Gianni, Aldo, Piero, Tony, Rolando, Guido, eccetera, ciao e complimenti, amici.

 

 

 

55 tranaprimavera 004Trana primavera       06 – 03 – 2011 (2)

La prima su strada della novella stagione 2011. Ed è come solito una bellissima gara, pure rallegrata da una bellissimo sole.

Ma non ho scorto primule…

Oggi lo spazio nel piazzale è, direi, riservato. Ma basta confondere il ragazzo posto a guardia dell’ingresso con la classica frase: “mi manda Picone”, e Poppolina posteggia al meglio che più meglio non si può.

Fallarini ha limitato oggi i contenuti della piazzetta, ed in questo è evidentissimo lo zampino del Gian. Basta sommare due più due, e con un pacchetto di oltre 100 iscritti si ottiene la chiave per aprire la porta più ostinata. La maggior parte dello spazio è infatti occupato dal nuovissimo mega gazebo della Podistica. Grande, molto grande, quasi una Reggia … Il logo, la scritta “vieni a correre con noi”, il www e l’ASD podistica danno movimento all’arancione del “tetto”, mentre il fondale blu è totalmente dedicato allo Studio Esperia.

55 tranaprimavera 150In tutto questo mi sfugge il momento in cui è stata scattata la foto di rito inizio stagione. Molto probabilmente ero alla ricerca del primo punto cliiick!, che desideravo non essere il solito. Peccato.

Purtroppo qui a Trana la luce è contro, e se va bene, si fa per dire, laterale. Tolti i 5-600 metri finali, che però sono “i soliti”.

Con il controluce, se non ricercato per effetti particolari, fotografare è una rogna, con luce laterale la rognosità muta di un niente; un lato bruciato ed uno nero… Anche se, come inserito su Mersì, vi è un programma che tali eccessi dovrebbe attenuare.

55 tranaprimavera 268Oggi ho chiacchierato con il nuovo “fotografo Podistichino” Claudio Penna, dopo che nella scorsa settimana avevo preso visione dei suoi ottimi lavori esposti sul personale sito (www.claudiopenna.com). Usa una Nikon D80 (che per un professionista mi pare poca cosa. Probabilmente è quella “di battaglia”), e si dimostra poco soddisfatto della Nikon. “Meglio la Canon…”, dice.

55 tranaprimavera 520La prima cosa che ho fatto mercoledì, dopo aver concluso il servizio su Podoandando, è stata quella di cercare le foto da lui scattate a Trana e… orrore! Molte sono quelle scure! (già notato il difetto sui Click! di Alex, pure Nikon, ma ho pensato alla sua odierna condizione di apprendista).

Se una reflex Nikon si comporta come Mersì, cosa acquistare mai? Questo mi preoccupa non poco perché Mersì (uscita di già, un anno dopo…, la G12. Sinonimo di G11, Mersì, nata male?…) costa 550-600 euro, mentre quella di cui attendo l’uscita richiede un presumibile investimento che varia dai 2600 ai 3000 euro. Sorbole, non funzionasse al top! Da spararsi…

55 tranaprimavera 567Il vantaggio non indifferente riguardo la Canon è che la Nikon ha importatore (e riparatore) qui a Torino, per cui presumo meglio risolvere eventuali problematiche.

Dunque: partenza con salita in controluce, per cui lascio la statale e proseguo per un po’ sulla strada che al termine di essa si imbocca sulla sinistra. Qui, luce laterale, vi sono alberi che peggiorano la situazione. Appena tra essi è pausa, pianto le tende.

55 tranaprimavera 814Passati che sono i concorrenti, mi muovo per recarmi all’arrivo e qui, errore, mi fermo a chiacchierare con un amico e poi con Claudio Penna. Non sono lunghi bla bla, ma bastano per farmi rallentare il passo così da incontrare i primi all’uscita dello sterrato. Occasione al negativ-top: luce laterale e ombre alternate a luci.

55 tranaprimavera 830Ma, non bastasse, ho pure messo in essere una dimenticanza madornale: ho scordato di riportare gli ISO, la sensibilità della “pellicola”, da 80 che erano per le fotografie alla luce del sole, ai 200 necessari per lo sterrato alberato! Bravo merlo, così le foto sono rimaste ulteriormente handicappate.

Questa mattina è però successa una cosa “straordinaria” che mi ha creato un momento di imbarazzo, ed è l’atteggiamento di Maurofon e Gian-coda-da-2euri.

Avvicino il primo per chiedere come mai non ricevo più le News, e lui risponde che chi non ha rinnovato il tesseramento viene cancellato. Ok, rispondo, ma questo vale per un podista va-e-vieni, non lo riterrei giusto per chi è stato una delle tre colonne su cui si è fondata la Podistica, che gli euro della mia quota mancano unicamente perché non li accettate, e che qui resto anche cadesse il cielo. E’ vero, dice, ne parlerò con il direttivo.

55 tranaprimavera 838Temevo di dover perdermi in polemiche disquisizioni ed invece… Molto bene, mi dico.

Ma la cosa che mi lascia basito deve ancora avvenire: mezz’ora dopo il Gian-coda-da-2euro mi passa accanto, dice ciao, si ferma e porge la mano!!!… Mi sono attaccato a quella per non cadere a terra! Che mi abbia confuso con un altro?…

Ho scritto, però, IMBARAZZO. Che senso ha con questo positivo e felice inizio di stagione sportiva? Eh, ce l’ha, ce l’ha… perché oggi è il giorno del Ghilead.

Accortomi di non ricevere più le News ho considerato il fatto come una nuova dichiarazione di guerra, così ho ripreso in mano gli scritti riguardanti il pranzo-premiazione e l’assemblea (per combinazione presenti su questo primo numero 2011) e da leggeri e goliardici che erano li ho trasformati in “lievemente polemici”. Visto l’andare idilliaco di questa mattina la cosa un po’ mi è spiaciuta.

55 tranaprimavera 878Quando certi equilibri si spezzano, lo comprendo, non è sempre facile riprendere il consueto andare; un digrignar di denti lascia pur sempre uno segno. Però ancora mi stupisco in quanto ritenevo che data la storia che mi coinvolge a tutto tondo nella nascita della Podistica avessero compreso che mai accetterò di venirne cacciato.

Ma forse le prime colombe sono sulla pista di decollo…

Il dato che più mi “entusiasma” è che 15 sono le fanciulle Podistichine che si sono dilettate in questa non proprio leggerissima gara. Chiaramente Barbarella ancora non è certamente al top, ma mi pare andata molto bene la Raffaella Vurchio.

Non posso certamente parlare io che non conosco eventuali retroscena (magari è stata campionessa dei 10.000 in monopattino, e quella di oggi è una sua pessima prestazione), però mi è parsa tonica pur se non eccessivamente concentrata e “cattiva”.

E’ questa una categoria che debbo imparare a seguire con più attenzione, anche perché le fanciulle sono in genere più portate alla lettura ed allo scrivere…

Riguardo il quale scrivere ho nuovamente chiesto qua e là collaborazione per il Ghilead, ma come solito non saprei proprio cosa pensare. Il giornalino così com’è non può reggere, non ha senso. Ma come è difficile coinvolgere qualcuno…

 

 

Morenica Trail – Rivoli      13 – 03 – 2011

55 morenica rivoli 13-3-11 070xpPiove! Porca miseria, sarà giornata campale, da incubo. Oggi sono con Mersì… ed il seguire pomeridiano alla consolle di AlanDrake sarà certamente proprio così: da incubo! 800 ISO, ed ancora sono pochi, viaggiando con tempi di scatto piuttosto lenti. Sono stufo di lamentarmi, ma ormai non riesco più a farne a meno. Oltre la pioggia e il grigio, poi, vi è oggi pure il vento… Meno male che Paracqua c’è!…

Paracqua, infatti, telefona sorprendendomi: “Rivoli? Bene. Fino alle 14 almeno e poi ti vuoi fermare a mangiare? Benissimo, ci sto!”. Già, dimenticavo: Marina Berlingo è in montagna… quasi che gli extraterresti volassero esclusivamente su via Sesia.

55 morenica rivoli 13-3-11 280xpScendiamo come al solito presto nella bella cittadina, e cominciamo ad andare su e giù per strade e viuzze. “Sembra un paese ligure” dice Paracqua. Ed è vero, perbacco. Vecchie case tirate a lucido, pittate con colori pastello, armonicamente inserite in un tutto di antiche chiese e palazzi, in un saliscendi che forzatamente trasforma ogni rivolese in uno SkyRunning.

Ritorniamo poi al raduno, in piazza Martiri della Libertà, alla ricerca di Podistichini.

Ne ho trovato uno nuovo”, dice Paracqua, e tutto si esaurisce lì.

Sono ormai le nove, così ci incamminiamo chiacchierando come vecchie comari verso il Castello, luogo cliiick! stabilito nel precedente girovagare data la discreta luminosità.

55 morenica rivoli 13-3-11 327xpSiamo i primi, ma dopo un po’ ecco giungere un fotografo-con-sito (di cui però non ricordo ora nulla) e uomochecorre-Andrea. Reflex di qui, reflex di là… Ritorno silenziosamente a mugugnare ed a raccomandarmi a san Canon.

Ora ci aspettano un paio d’ore di attesa per vedere il primo, così scendiamo ancora una volta accettando l’invito di un amico che ci offre un caffè. Intanto si è aggiunto a noi SuperPippo Vittorio Duregon e il marito di Marinella, Eugenio Vaccaro.

Giunti davanti al bellissimo localino bar-pasticceria, Paracqua ne inventa una delle sue. Ritenendo scaduto il bla bla, ora dispersivamente suddiviso a coppie (SuperPippo-Andrea, Amico X-Eugenio, Io e Lui) pensa bene di improvvisare un “volo con piroetta” così da riconvergere l’attenzione su di lui proprio medesimo stesso. Il tentativo riesce a perfezione, ma purtroppo, mancata la presa sull’aria, piomba pesantemente al suolo. “Tireme su, tireme su…”, è l’unico gemito che distintamente gli esce dalle labbra mentre io, sconvolto… dalle risa, non riesco ad estrarre dalla fondina Mersì. Fantastico, irripetibile Paracqua, che il cielo ti conservi a lungo.

55 morenica rivoli 13-3-11 322xpPer la ricerca della postazione cliiick! riguardante l’arrivo, risaliamo al Castello, e proseguiamo alla ricerca dell’entrata del piccolo parco dove transiteranno gli atleti. Siamo a poco più di un km. dal traguardo quando mettiamo le tende, giusto al culmine dell’ultima breve salitella.

La pioggia, intanto, non cessa, e le folate di vento sono a volte tanto potenti da “sverciarmi” addirittura l’ombrello. Fortunatamente ho con me il tecnico, che dice: “Guarda, si fa così!… Mai invece così, si rompe!”, e trac trac trac l’ombrello made in Cina ritorna come nuovo.

L’attesa è cosa lunga e, data la giornata, assai pizzosa. A volte il freddo mi paralizza e toglie sensibilità al dito-cliiick! tanto che non di rado manco il bersaglio o lo “scentro”, per non parlare di quando il vento, nel bel mezzo di un cliiick!, mi sfila l’ombrello dalla giacca in cui l’ho infilato facendolo volare via. E i piedi, ormai bagnati e ridotti a ghiacciatine sapore pesce di 6 giorni? (fuori frigo, ovvio). Due ore e mezza fermo lì ad aspettare si rivelano lunghe anche per chi come me regge bene il freddo.

55 morenica rivoli 13-3-11 414xpPer un po’ Paracqua resta fermo all’angolo pilotando con funzioni di vedetta la prima-serie-foto: “Arriva uno… un’altro… ora sono due… vicini… lontani…”, poi alle 13, sopraffatto dal freddo, mi lascia solo. Oh, come sento in queste occasioni la mancanza di una Coniglietta-Velina-Badante! Mi saprebbe portare a temperatura giusta in meno di 3 secondi, sicuro.

Paracqua teme non ci diano da mangiare, e quasi spinge per tornare a casa. “Non so, non conosco, ci manderanno via…”. Che uomo di poca fede si rivela in questa occasione (ma già si era così comportato al Revival Noire, a ben ricordare); pur avendo al fianco un personaggio come io me medesimo, vacilla. “Li fermano tutti… li interrogano… li mandano via…”. Per farla breve dopo pochi minuti ci troviamo seduti al tavolo intenti a dialogare con un fumante piatto di pasta al sugo, cui seguirà una bistecca alla milanese con purea e insalatina. A conclusione il caffè, il tutto per 5 euro a testa (grazie, Paracqua). La ciliegina? A servirci quasi sempre una jum jum che se non fosse troppo impegnata tenterei di fermare e allettare con la proposta di diventare mia personale Coniglietta-Velina-Badante… almeno per il Morenica Trail del prossimo anno, eheheh.

Nell’ampio salone che ci ospita, al fondo del quale é situato un palco, si sta nel tempo stesso iniziando la premiazione, cosa però che non ci coinvolge più di tanto; il tepore del cibo ci ritempra lentamente, e la mente di già vola agli impegni pomeridiani: pisolino per Paracqua, un lavoro boia per il povero Somadaj.

 

 

 

straBruino   20 – 03 – 2011 (3)

55 strabruino 20-3-2011 013xpMi sembra ieri, ieri che ho scritto di questa gara… e nevicava! 28 novembre… pochissimi mesi fa. Già, questa gara l’ho vissuta mille volte, ed è proprio impossibile trovare, in favore di luce, qualche angolo che di già non mi abbia visto “protagonista”.

Vi è un giro piccolo, un passare attraverso il traguardo che mi scombussola le riprese. Si parte dal lato scuola, ma debbo restare vicinissimo alla partenza perché se mi allontano poi non riesco a fermare detto passaggio – e pazienza, direi – ma perdo troppo tempo nel ritorno con il rischio di trovare gli atleti già prossimi al traguardo finale. Bicicletta forse?…

Mah, pare proprio che io non sia mai soddisfatto di nulla! Questa ha questo, quell’altra quello, eccetera.

In ogni caso in questo fine settimana mi sono dedicato a Mersì; dopo le foto-choc delle reflex Nikon ho riletto pedantemente il libro istruzioni (stampato dal CD, non il “libricino cartaceo” che accompagna la macchina), ed ho compreso che proprio non vi è nulla da fare; se desidero che la messa a fuoco segua il soggetto, la lentezza è scontata (anche se a naso mi pare che dopo l’intervento in riparazione sia aumentata, quasi un tentativo per farle riprendere il fiato…). Ho persino provato il programma Sport; pare di un pelo più veloce, pare, ma occorre tenere il display acceso e nulla mi garantisce una migliore resa. In ogni caso lo proverò alla partenza.

55 strabruino 20-3-2011 232xpDeciso ormai per la Nikon, vicina di casa, scandaglio continuamente internet alla ricerca di rumor riguardanti il modello che dovrebbe sostituire la D300s, ma oltre a fumosi: “si attende…” non rivelo nulla di concreto. Leggo però di una probabile uscita di un “modello EVIL professionale” a fine marzo-aprile. Ma quel “Professionale” mi spaventa un po’:

quanto costerà mai?…

I modelli EVIL sono quelli senza specchio, i Quattro Terzi (sensore di poco più piccolo di quello adottato dalle reflex DSLR, cioè quelle che vanno per la maggiore. Le professionali hanno sensore più grande, ma costano una barca e pesano centinaia di chili...), lanciati dalla Panasonic dalla Olympus, dalla Samsung. Hanno il non piccolo vantaggio di essere poco più grandi di Mersì, ed obiettivi intercambiabili come le reflex. Anche se gli obiettivi ancora non sono molti. Comunque sia, sono sempre più impaziente e voglioso di una macchinetta che non mi conduca come questa Mersì alla follia.

55 strabruino 20-3-2011 423xpMa… non è di Bruino che dovevo scrivere?…

Già… La giornata, al contrario di ieri, è… brutta.

Cielo coperto, ed alle 11,30 circa persino quattro gocce. Sarà nuovamente una giornata campale per Mersì (e per me dopo…): da subito 800 ISO – solo più tardi portati a 400 – e accorate raccomandazioni a san Canon. Che è l’unico santo sordo!

Ma vi è al momento qualcosa di più importante da relazionare: il disgelo (il direttivo ha accettato questa volta gli euri dell’iscrizione) che pare essersi messo in moto, malgrado tutto, a Trana.

Mi infilo sotto il MaxiGazz ed avvicino un indaffaratissimo Maurofon.

No no, è a Giancarlo che devi dare i soldi…”. Certamente l’affanno che il pre-gara provoca è presente in tutto il suo spiacevole essere. Oggi i Podistichini sono 101, ed il lavoro per accoglierli è notevole. Vedo lui e Barbarella concentratissimi e affannati. Penso che potranno tranquillamente rinunciare alla fase di riscaldamento…

55 strabruino 20-3-2011 909xpAttendo il Gian-coda-da-2euro, ed appena si avvicina lo abbordo. Subito dice Ciao, poi mi riconosce, forse, e dice Buongiorno. Comincio a sorridere: “Perché buongiorno?…”.

Ormai è tesissimo. “Insomma, cosa devo dire? Così non va bene, così neppure…”.

Sinceramente non avrei mai immaginato di produrre effetti tanto traumatici in una persona adulta e, presumo, vaccinata. Comunque sia lo ritengo emotivamente assai sensibile, per cui debbo imparare ad essere meno aggressivo e, forse, strafottente. Il guaio è che ancora non ho digerito il trattamento-ad-personam, e chissà mai se basterà l’Alkaseltzer…

Sia come sia oggi un bel passo in avanti è stato compiuto, ed ora non rimane che a noi conservare – e possibilmente migliorare – quanto realizzato.

Alla partenza assisto al divertente quanto infruttuoso tentativo di mettere in piedi un quanto mai anemico gonfiabile. Il motorino pare spingere aria, ma più di tanto non ottiene.

55 strabruino 20-3-2011 880xpConsiglio di provare a gonfiarlo “a bocca”, ma il timore di apparire su internet stoppa i volenterosi dediti all’impossibile impresa. Peccato, sarebbe stata gustosissima scena.

Scelgo di sistemarmi sul lato stradale opposto di quello scelto pochi mesi fa, ed inserisco il programma Sport, che si rivelerà in seguito discreto. Non oso però giocarmi ad occhi chiusi detta carta (il display rivela ben poco), per cui ritorno al classico manuale per le foto successive. Il nuovo punto cliiick! lo sistemo poco oltre la Piazzetta Caffè9 (prima delle 9 non apre…), a lato del Castello. Scelta vincente, ma occorre correre…

Passati che sono gli ultimi mi avvio per la postazione cliiick! 2, che non può essere che la solita, purtroppo.

Paracqua… si, capisco… sempre lui… Scusatemi, ma voi non mi raccontate mai delle vostre avventure, mentre invece lui abbonda, capite? Dunque, Paracqua, malgrado i miei tentativi di dissuasione, decide di partire pur se il ginocchio sinistro gli duole (domenica scorsa, al Morenica Trail, è scivolato cadendo come una Pera-Splash, ricordate?), e mal gliene incoglie. Si trascina sino a che quello, stanco di portarlo a spasso, lo molla lasciandolo andare per l’ennesima volta a gambe levate.

Smettete ora di ridere, ragazzi, non è politicamente corretto e può anche essere pericoloso. Dall’apprendere il fatto ad essere soccorso dal servizio medico preposto sono passati pochi minuti. Diagnosi: disarticolazione della mandibola, ahahah… ahi!

55 strabruino 20-3-2011 991xpQui mi pare giusto rimarcare lo spirito soccorrevolmente cristiano dimostrato da TàTà Giuliana e da FiatRubino, che, dopo averlo atteso per ore ed ore, lo hanno fraternamente sorretto e stimolato.

Di altre vicende Podistichine non so, e mi dispiace. Ricordo B & B (per i nuovi: Beltramo - Bergamini) che mi avvicinano chiedendomi quando passerò da loro per incassare degli euro. Il bello è che sono assolutamente seri e sorridenti; sono veramente impazienti di contribuire ancora una volta per la Copertina Colore del Ghilead. Cose nere.

Li abbraccerei (solo lei; lui è troppo alto…) perché il sapere che qualcuno apprezza quanto si fa ricarica di energie, scuote l’eventuale apatia, cancella pensieri negativi.

Il presidente dell’ex-Orbassano mi ferma per offrirmi una borsa-partecipazione.

55 strabruino 20-3-2011 934xpAnche l’anno scorso mi ha premiato alla “Sedano Rosso”, ed è gesto che sempre mi imbarazza e agita le frattaglie un pò. Rivela attenzione, simpatia e, anche qui, apprezzamento.

Un sincero grazie anche a lui.

Altra cosa gratificante della giornata è l’inizio del MotoMondiale, (la settimana prossima è la volta della Formula 1). Oggi ha vinto Stoner, pilota che mi piace, così come Jorge Lorenzo, ed io “festeggio”. Certo sono costretto a fare una pausa nella messa in onda delle fotografie, ma… ma per la soddisfazione che mi donano oggi, una boccata di aria è più che benvenuta.

E per restare a queste e concludere… La pessima sorpresa che mi assale appena le scarico su AlanDrake è di quelle che conduce vicino ad una crisi di nervi: la prima parte, postazione uno, è OK, a esclusione di una notevole serie di “+ scure” che decido di lasciar perdere (992 sono gli scatti…), mentre la seconda… Inizia bene, per fortuna, poi si mette a sfornare foto del tutto fuori fuoco ed altre come se improvvisamente la stessa si fosse bloccata sui primi piani. Terribile! Poi rimette la testa a posto, e la conclusione della gara rivela foto miracolosamente OK.

Mi prende in giro, la maledetta sessantottina!

Se vi fosse una reflex appetibile sul mercato andrei domattina a prenderla! Ma ancora niente (ritengo il display orientabile indispensabile, e per ora solo alcune reflex ne sono provviste, reflex che non considero però degne di un foto-artista come io medesimo in persona (Il semi-perfezionismo che mi ossessiona, ahimè, mi condurrà fra le braccia della bancarotta…).

 

 

 

55 susaavigliana 27-3-2011 382xpSusa – Avigliana          27 – 03 – 2011

Quante feste! Fatico a tenerlo fermo mentre lo piego in due per caricarlo su Poppolina.

Eh, ha ragione pure lui, sono anni che non lo porto fuori. Solo e sempre a respirar smog in città, quando esce. Ma ora, l’ha capito, si va fuori, alla Susa-Avigliana.

La giornata non è bellissima; cielo coperto e percepisco parecchia umidità. Faccio un giro qua è là per scattare alcune foto-presentazione, mi infilo in un bar per croissant e cappuccino, poi ritorno da Poppolina e scarico ilChiodo.

Ancora lo zainetto con ombrellino made in Cina perché non si sa mai, e comincio a pedalare da subito in salita, cosa che a freddo non è il top. Ma sufficiente per un velocissimo riscaldamento!!! La sindrome “Paracqua” mi assale proditoriamente così che invece di scendere a traccheggiare l’asperità, mi ci infilo.

Non tutto il male viene per nuocere, fortunatamente, così scopro una minima rata della parte vecchia di Avigliana (presumo). Mi piace moltissimo entrare nei tempi passati, anche se non “antiqui-antiqui” (mi riferisco qui all’età della pietra…) perché ricchi di scorci intriganti. Lo sanno bene i fotografi che qui incontro: un gruppo di fedeli seguaci del meraviglioso aggeggio che si sguinzagliano ordinatamente alla ricerca del “taglio” più IN da esibire al ritorno. Un corso di fotografia con un compito “esterno” da svolgere, mi dice il professore-guida.

55 susaavigliana 27-3-2011 061xpRotto immediatamente il ghiaccio, non mi dispiacerebbe affatto unirmi a loro nello scandagliar del luogo, però non posso soffermarmi più di tanto: pochi cliiick! scattati sulla via principale a documentare il passaggio, e via. Due parole scambiate all’altezza del traguardo con un giudice mi hanno messo sull’allerta: vi sono dei concorrenti su Hand-Bike, e questi arriveranno molto prima sul traguardo. Non sia mai che qualcuno mi sfugga!

55 susaavigliana 27-3-2011 084xpIlChiodo è tanto felice che non la smette un attimo di chiacchie-rare. “Vedi la Sacra? Oh, come è alta e bella… Mi ci porti?”. Gia, come se lui fosse Speci oppure GG (per chi di queste pagine è straniero o novello visitatore: la Specialissima da corsa e Gomme Grosse, il Mountain Bike Cinelli “Argento Vivo” che dormono posteggiate sopra l’armadio di casa…).

55 susaavigliana 27-3-2011 089xpQuando attraverso l’abitato di Sant’Ambrogio la gente si volta a guardare; ilChiodo, da quando l’ho scaricato da Poppolina, ha preso a fare un rumore di ferraglia che è uno spettacolo. Ritengo sia un cantare liberatorio e non piuttosto uno sfregar di catena contro il carter come molti pensano (odo risuonare qua e là il grido in uso tanti e tanti secol… anni fa quando, fra i primi podisti in circolazione, mi sentivo gridar dietro un “Catté na bici!” - piemontese con licenza poetica).

Potrei fermarmi un attimo e con qualche cazzotto assestato nei punti giusti il canto cesserebbe, ma oggi non mi va di impedirgli questo “spiritual”.

55 susaavigliana 27-3-2011 225xpIlChiodo cede presto allo struggimento di cuore, così eccolo raccontare delle emozioni che gli procura la vista del verde, delle rocce che si sfiorano nel passare, degli sfumati orizzonti… Che pizza queste melense sbrodolature!

Siamo ormai giunti al km 24 (6 all’arrivo), lo supero di poco cogliendo al volo l’occasione del “Fra poco sono qui...” onde abbandonarlo sul lato della strada ai suoi sospirosi revival.

Questo pezzo è un susseguirsi di curve cieche, per cui farmi sorprendere impreparato è cosa scontata se ancora tiro la corda. Penso. Così trascorro mezz’ora come un balengo!

55 susaavigliana 27-3-2011 338xpEcco il primo… il secondo… il terzo e quarto appaiati… ecco infine un tosto e spumeggiante Luca Cuda! Veramente ottimo il passo, ancora pieno di energia, e ottima la sua desta attenzione, sinonimo di lucidità. Alè, Maglietta Nera, sei un Drago!

Di altri Podistichini ne scorgo 4 o 5, e scorgo all’ultimo momento pure Andrea, uomochecorre, che tanto per farsi del male senza specifico allenamento si cimenta su questa distanza. “Era da un po’ che non provavo l’emozione di sentirmi le gambe di legno… Ora sono contento; le avrò con me per qualche giorno!”. Contento lui…

Il solito ritornare sui passi continuando i soliti cliiick!, la solita attesa dell’ultimo… a cui oggi ho dato un taglio per non concludere a notte.

Poi un attimo di indecisione: mangiare una gustosissima polenta e spezzatino “degli Alpini” in compagnia, o ritornare a casa e farmi due uova? Già, le fotografie…

Così ripiego ilChiodo e distendo malinconicamente la vela verso casa.

Mersì? La solita; anche oggi foto scure, anche oggi, come domenica scorsa, fotografie fuori fuoco. Non so più che pesci pigliare (il riparatore consigliatomi da Claudio ha detto no, perché non gli danno i pezzi di ricambio) se non ricorrere per l’ennesima volta alla solita Clinica Canon. Certo è che se quelli della Nikon si spicciassero…

 

 

Vivicittà           03 – 04 – 2011

Vivicittà? E che ci faccio a Vivicittà dopo aver in settimana pianificato onde ripetere “correndo” il vecchio percorso sulla morenica di Rivoli? Una decina di chilometri nel verde, un test podistico per riprendere a sognare (o per spararmi!…).

Perché basta così poco a farmi mutare programma? Un amico che mi telefona e…

La colpa, lo voglio con forza rimarcare, è di Paracqua: “Passi di qui ed andiamo insieme in bicicletta?…”. Passare di lì alle 8,30 è per me troppo presto data l’ora della partenza, così ci lasciamo con un “ci vediamo là…”. Infatti ci vedremo, per 17 nanosecondi, incrociandoci a fine gara…

Come più volte scritto, non amo detta manifestazione; troppa pubblicità politica (ricordo tra l’altro l’incensamento a Chiamparino degli anni scorsi. Chissà se Fassino corre...), e per chi nutre un profonda, radicata allergia per ogni forma (ed ogni colore, anche se umanamente con qualche impercettibile sfumatura) di essa, è cosa perlomeno fastidiosa.

Oggi, però, ero talmente dispiaciuto di non poter scattare qualche foto agli amici da non udire fortunatamente una sola parola di quelle che sono state pronunciate dal palco.

Di foto in realtà ne ho scattate 3 o 4 ad amici che mi hanno chiesto una foto di “gruppetto”, così da riscoprire che le foto di A620, la Vecchia Ciabatta, mi appaiono ancora ad oggi migliori della tanto decantata G11. Certo, quando anche lei non si blocca, che questa pare tara di famiglia.

55 vivicitt 3-4-2011 004xp… Sentendomi come nudo in un Mondo Podismo che udivo qua e là blablarizzare: “Abbiamo le foto di Somadaj. Non è andato al mare…”. Già, quello avevo scritto su Podoandando non sapendo come la storia di Mersì si sarebbe evoluta. Poi…

Oggi ho rivisto Filippide, il postino volante (solo se becca una buccia di banana, chiaramente, eheheh). “Hai preso una decina di chili”, dico. E lui: “Si, forse due…”. Ahahah, che busiard!

Rivedo pure Alberghina “Viso Pallido”, fratello di maglietta nel fu glorioso GSPTtorino, zio del piccolo Alberghina ora MiniPodistichino. “E, si, forse, chissà…”.

Boh, tanto è scontato che questi “forse” riferiti al correre non si concretizzeranno mai. Per la semplice ragione, ritengo, che mancano ormai profonde motivazioni.

L’altro incontro è con Lupo Ezechiele, compagno di mille sgambettate in collina. Ora che è in pensione ha ripreso a corricchiare, e per convincermi a scendere ancora una volta sulla strada mi inonda di ricordi: gli allunghi in salita per vedere Smorfia soffrire, l’accelerare gradualmente l’andatura continuando (che fatica!) a chiacchierare unicamente per sentire Smorfia smoccolare, l’iniziare a freddo la salita con ritmi sostenuti così che questa volta a smoccolare fosse Remo Perotti, fingere freschezza a iosa quando era fatica reggersi in piedi, e via di questo passo. Quante scarpette consumate, quante unghie saltate nelle lunghe discese, quante sane risate!

Certo, momenti irripetibili che avrei preferito, 14 chili dopo, non sentirmi rinfrescare…

Ma l’incontro-immagine che più mi è rimasto della mattinata impresso è Lucy (forse il suo nome...), l’amica di Fotina. Direi proprio della misura giusta per trasformarsi in ottima Velina-Coniglietta-Badante per Somadaj, eheheh.

 

 

Si, va beh…       10 – 04 – 2011

Si, va beh, la Podistica è a Pavarolo… Si, va beh, Gene mi farà il mazzo appena ci rivediamo: si è raccomandato mille volte perché fossi al suo fianco con Podoandando nel rilancio di questa sua creatura. E infatti…

Si, va beh, ma come potevo immaginare di essere nuovamente senza Mersì?… Va beh, come potevo immaginare di “lussarmi” un polso nella banale operazione di sbatacchiare il pennello da barba?… e non guardandomi attorno come potevo immaginare che nella medesima giornata vi fosse la Maratona Alpina di Valdellatorre?…

Beh… Tanto non sono andato né di qua, né di là…

Già, purtroppo… Per poter guidare almeno sino a Valdellatorre (il Colle del Lys era fantascienza raggiungerlo) sabato sera ho provato a bloccare il polso con una apposita fascia elastica; pareva la soluzione, ed invece è scoppiato l’inferno. L’ho tenuta meno di mezz’ora, poi il dolore crescente mi ha fatto slacciare la stretta. Ma era ormai tardi; mano gonfiata assai di più, e fitte da portarmi ad esplorare dal vivo tutta la nostra galassia.

Una notte buttata al vento, trascorsa a passeggiare su e giù per casa. Al mattino la resa al, per me, assai pericoloso Aulin.

Va beh, direte, ma farsi vedere al Pronto Soccorso? Va beh, ma prendere per tempo l’antidolorifico?… Fate presto a dire voi. Non desidero parlare della diretta esperienza riguardante farmaci e medici: i primi hanno addirittura tentato di trasformarmi in angioletto.

Ho vissuto di Pavarolo il pranzo per bocca, ancora piena, di Paracqua, entusiasta collaudatore di ricche portate di carne. Al suo fianco Marina Berlingo, costretta a seguirlo onde evitare che il marito invece di Pavarolo raggiungesse Pantelleria.

Molto duro il percorso, dice il maturo atleta Podistichino, di cui avrebbe volentieri fatto solo la parte in discesa. Insomma, gara da fare a staffetta, sostiene. Uno sale, l’altro (lui) scende…

55 tute pereLa gara che mi è veramente mancata, però, è la Maratona Alpina di Valdellatorre. Sono nuovi amici, “amici di montagna”, gente che per lo più corre con il cuore, cosa che apprezzo moltissimo. Certo della montagna ho ricordi un po’ sbiaditi, comunque tutti conditi di persone splendide. Guardare le fotografie scattate da Pino Ruisi, presidente de Gli Orchi (gliorchi.blogspot.com - Da visitare e mettere nei preferiti...); corre, si ferma e fotografa, riprende a correre… - mi ha fatto sognare ad occhi aperti.

Monte Arpone (tute pere) è stata una delle prime passeggiate fatte con il cuginetto GeoSergiulin, e dalle foto di Pino si scorgono ancora passaggi sulla neve. Fantastico. Anche al Colle della Bassa ci sono stato, ma per un errore alla tastiera ho fatto scomparire foto e relazione scritta…

Non di rado mi chiedo perché sono diventato così scontroso e apatico, poi presto sorvolo. Le risposte che do non mi piacciono per niente.

 

 

 

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Oltre la vista    01 – 05 – 2011

Troppe gare oggi, diciamolo subito. Stra la Loggia, Venaria, maratona del riso, la mezza di Varenne, il giro dei 2 monti a Rivera di Almese… E, appunto, la Oltre la vista.

55 oltre la vista 1-5-2011 521xpCosì mi è parso giusto scegliere quella che mi è parsa la “Cenerentola” della domenica.. Non solo non è competitiva, ma l’iscrizione (devoluta alla Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia di cui Piero Mallen, a cui la gara è in ricordo, fu vittima), è di 7 euro. Diversi non vedenti sono oggi impegnati. Chi corre – i soliti 2-3 “professionisti” che scorgiamo spesso nelle gare che vanno per la maggiore – e chi invece semplicemente cammina. Sono tutti sorridenti, gioiosi, cosa che ammiro moltissimo, così come le guide che li accompagnano. E’ atmosfera di festa quella che scorgo e che Mersì ferma nell’attimo, atmosfera che la mattinata di sole amplifica.

55 oltre la vista 1-5-2011 464xp55 oltre la vista 1-5-2011 542xpMi trovo però, ora, davanti il bianco del foglio elettronico con poco o nulla nella mente da buttar giù. 

Mi sono fatto portare sin qui da ilChiodo, in serena solitudine, ed a parte qualche breve bla bla sul perché ed il percome delle piastrine e dei globuli rossi con amici dell’Avis, non trovo altro nella mente.

Il percorso si sviluppa quasi essenzialmente sulla ciclabile che costeggia il Po; si raggiunge la passerella e, passando davanti il Museo dell’Automobile disegnando come un piccolo anello, si ritorna per il medesimo percorso. Bello, non fosse per il traffico. E l’incoscienza di alcuni ciclisti in MT che in velocità si dilettano a dribblare le persone. Mi sono perciò incollato il più possibile su di un lato della non spaziosa pista e non mi sono più mosso.

Due soli i Podistichini sorpresi nell’impegno sportivo (si fa per dire…): Bruno & Bruno (Donato & Giulio), che hanno compiuto – nella speranza di entrare nel guinness dei primati – l’intero percorso abbracciati, come si evince dalla foto. Purtroppo hanno sbagliato gara: quella giusta è Recordando…

Il grosso dei Podistichini si è trovato invece alla mezza di Varenne, gara di società.

 

 

Corri alla confluenza            08 – 05 – 2011

55 corri alla confluenza 8-5-11 024xpCorri nel Parco della confluenza con il Cral GTT. E’ gara UISP, perciò i Podistichini se ne tengono alla larga; i più si recano infatti alla Chieri Antica.

Convalescente Paracqua mi diletto a svolazzare come ai bei tempi, libero da scelte invece quasi obbligate, e la scoperta di nuovi percorsi è la classica ciliegina a rallegrare la torta. Purtroppo domenica sarà Beinasco, con il suo mare di podisti ed i suoi controluce. L’unica alternativa è alla Mandria, gara UISP di 11 km, ma non posso neppure offrire l’impressione di evitare la Podistica proprio ora che hanno finalmente dato seguito alle mie richieste.

E poi ci sarà il ritorno guardone, per un po’ ancora, di Paracqua. La prima del dopo-prostata, eheheh.

55 corri alla confluenza 8-5-11 052xp

Colletta e oltre, dunque, alla ricerca di nuove immagini, Colletta che raggiungo cavalcando ilChiodo, gara più vicina a casa di quella della scorsa domenica. Ancora il Po ed il verde che lo accompagna a far da cornice. La confluenza è quella dei fiumi Dora Riparia e Stura di Lanzo nel fiume Po, appunto.

La gara di questa mattina è lunga poco più di 9 km, e si svolge nel Parco Colletta per una metà, e sulla sponda opposta del Po per la seconda. Il Cral GTT, oggi ospitante una marea di Alpini qui giunti per il raduno nazionale, è situato nei pressi del ponte Amedeo VIII, ponte che, appunto, attraversa la Stura di Lanzo ove questa confluisce nel Po.

55 corri alla confluenza 8-5-11 202xpCome domenica scorsa alla Oltre la Vista, a correre vi è pure Andrea con tutta la squadra verde pastello della Venturoli, squadra che oggi agguanta lo scalino più alto del podio con l’atleta di punta, Valerio Tarucco. Tre sono invece i Podistichini che scorgo impegnati: Comba Stefano, Petrelli Alessio e Davide Elifani. I primi due li scorgo per la prima volta (i loro nomi li traggo dalla classifica generale), mentre Davide è ormai registrato nella memoria come “Vecchio Podistichino”. Direi che da quando ha operato un drastico taglio di capelli è migliorato moltissimo, tanto che potrebbe meritatamente guadagnare il titolo di enosnaS, non fosse nome così difficile da pronunciare. Oggi è 3° di categoria, ma quello che più impressiona di lui è la determinazione che gli si legge nel viso. Ormai è a tutti gli effetti entrato nel club dei Competitivi puri.

La giornata è molto bella e calda, l’erba dei prati alta e rigogliosa… e il naso e gli occhi miei cominciano a presentarmi il conto. Niente starnuti ancora, ma qualcosa pare infilarsi nell’occhio sinistro, già di suo lamentoso come il destro per via del polline, così inizio a tormentarlo… sino a ridimensionarne la quadratura avvicinandola a quella di un maturo melone! Fortunatamente è il sinistro, così neppure mi costringo a sforzi per tenerlo chiuso nell’operazione cliiick!…

In queste disastrate condizioni attendo trepidante il fischio di chiusura, dopodiché faccio fagotto veleggiando spedito verso casa. Sciacqui e collirio a volontà, Formula uno, poi la tortura del monitor e la desolante scoperta che la messa a fuoco di Mersì ha nuovamente fatto i capricci.

 

 

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Beinasco    15 – 05 – 2011 (6)

Gara, questa, da sempre assai frequentata e che questa mattina trova conferma nel numero dei podisti che sciamano nell’ampio piazzale dell’Ipercoop (691 gli arrivati). Tradotto: lavoro sostenuto per Mersì ora, e tanto, tanto lavoro a seguire per Somadaj!

La giornata è bella, ma il vento “impetuoso” che ha spazzato via le nubi tenta di fregarmi pure il cappellino made Podistica, cappellino che come il giacchino arancione-sicurezza è ormai punto di riferimento cliiick! per gli amici.

55 beinasco 15-5-11 100xpTempo fa un podista mi aveva suggerito di mettere un cartello con scritto “Sorridi, sei su Podoandando!” 50-100 metri prima della postazione, e non fosse per la pizzata di portarmi appresso il “triangolo”, spiritosa cosa sarebbe stata. Da parte mia avevo pensato invece ad una scaletta a tre gradini per meglio riprendere, ma anche qui…

Forse dovrei acquistare una carriola porta attrezzi da trascinarmi appresso… Quando uno diventa professionista...

55 beinasco 15-5-11 485xpParacqua è ritornato a sedersi al mio fianco su Poppolina, pimpante e pieno di energia come il solito. Prima che riprenda a correre ce ne passa ancora, però, ma l’intervento subito non ha coinvolto la lingua per cui nel viaggio di andata apprendo per filo e per segno tutte le operazioni necessarie per godere di una prostata estratta a sottilissime fettine!…

Fortunatamente il viaggio è breve, cosa che mi permette di salvare le coronarie. Ora, oltre san Canon, dovrò pure pregare san Gennaro; ancora resta il ritorno…

55 beinasco 15-5-11 422xp(San Gennaro esaudirà le mie suppliche a modo suo; sulla via del ritorno niente più prostata, ora è la volta della politica e dei suoi personaggi. Cosa che giunto a casa mi costringerà ad una tripla Aspirina!).

55 beinasco 15-5-11 584xp

Molto fermento nel gazebo della Podistica, che, muscoli esposti in tutta evidenza, affianca quello “mingherlino” dell’Avis. E’ un formicolio di ciancianti Podistichini nel quale mi immergo in modo apparentemente distratto mentre in realtà sono… sono…z… sono destissim… zz… zzz… zzzzzzzzzzzz…

Faccio un salto sul posto alla voce di Gian Carlo che porgendomi una busta dice:

55 beinasco 15-5-11 1021xp“Eccoti il tesserino…”. Capperi, pure a me un baldo tesserino plastificato con effige e scritta Socio Sostenitore. Meno male che non reca un numero a segnarne la sequenza, altrimenti sarei stato “costretto” a nuovamente contestare…

Oggi la squadra, pungolata a dovere dalla dirigenza, si presenta con atleti digrignanti e determinatissimi (leggo 96 al traguardo, ma avevo sentito di oltre 100 iscritti) così da realizzare veramente ottimi risultati.

Che copiando dal wwwpodistica, rivelo:

     Società Campione Regionale Assoluta Maschile di corsa su strada

     Società Campione Regionale Master Maschile di corsa su strada

     Società Campione Regionale Master Femminile di corsa su strada

Poi ancora prime le femminucce nella classifica Combinata, mentre nella loro Combinata sono secondi i maschietti. E poi ancora primo posto come società numerosa, e poi ancora eccetera eccetera. Insomma, la Podistica sbanca quest’anno il botteghino del 25° Gran Premio Le Fornaci.

Come scritto tempo fa, solo dedicate alle fanciulle le fotografie inserite quando la gara risulta nel calendario di società; cento non saprei proprio dove metterle!

Nelle stesse qualcuna risulta assente, ma non è cattiva volontà. Anche oggi Mersì ha affiancato a foto scure (e pure scurissime) altre bruciate. Chissà se a settembre san Nikon…

 

 

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San Mauro    22 – 05 – 2011 (7)

Una classica delle gare nostrane, al solito “benedetta” da una più che buona partecipazione, anche se qualcuno mi fa notare che “sempre il solito riso…” lo ha annoiato un po’.

Se ne era lamentato pure Proglio da Bocchino: “Sempre più caro, ma per fortuna anche questa volta…”. Pasta e riso risultano essere fonti alimentari pregiate per uno sportivo dissipator di energie, per cui ben vengano, dico io. Che senza merito ne ho “vinti” 2 pacchetti grazie al cortese pensiero del Campione Sociale 2010… Grazie, Luca.

55 san mauro 22-5-11 514xpMattinata luminosa e atmosfera allegra e serena, come ben si compete alle gare podistiche frequentate, si sa, da bambinoni anche ottantenni. E’ la magia dei pantaloncini corti: basta indossarli unitamente ad una canotta colorata ed un paio di scarpette ginniche per trasformarsi in quindicenni tarantolati. Come Paracqua, questa mattina presente per “correre”. Dovrebbe restare tranquillo per qualche settimana ancora onde dare il tempo alla ferita di richiudersi perfettamente, ma gli è proprio impossibile restare fuori del giro; si sentirebbe anziano…

55 san mauro 22-5-11 a1111xpBasta sia presente anche solo il 50% della Podistica ed un primo risultato è raggiunto: vetta della classifica come squadra più numerosa, o se proprio va male, secondo scalino del podio. Le vivaci magliette aranciones che invadono la piazza mi fanno apparire ancor più numerosi i Podistichini oggi presenti.

Alle spalle dei portabandiera Maurofon e Maglietta Nera stanno apparendo alcuni atleti di belle speranze così che è facile pronosticare una ascesa pure nella “classifica qualità”.

E Podistichini crescono nelle giovanili, ciliegina non da poco certamente.

Anche il gazebo, che temevo portar problematiche, pare funzionare alla grande. Lo si vede da lontano, e tavolo con cadreghe offrono l’impressione di professionalità.

55 san mauro 22-5-11 1590xpCertamente l’impegno è grande, ma i risultati appaiono evidenti.

Lieve modifica nel percorso perché il passaggio alla cava è chiuso. Niente pochino di sterrato, ma tutto asfalto. Ed un solo “giro isolato” alla partenza.

Punto cliiick! ad imitare quello di domenica scorsa a Beinasco: curva a sinistra sulla via Roma per via del Porto di quello che pensavo essere il primo dei due giri, poi lungo il Po e infine all’inizio della sinuosa serpentina che conduce all’arrivo. Per un totale di poco meno di 1600 scatti! Il che tradotto significa: domenica pomeriggio e sera chino su AlanDrake (trascurando Formula uno e Giro, visti a spizzichi), per poi proseguire lunedì sino alle 24 e martedì alle 20. Per chi soffre di “occhi brucianti” data la leggera allergia a chissàche non mi pare poco. Ma quando uno ci ha il fisico…

Che piacere raggiungere il luogo del raduno cavalcando la becana! E’ la terza manifestazione consecutiva che raggiungo facendomi trasportare dal Chiodo, e come sempre le sensazioni che provo sono gradevolissime. Certamente si tratta di fare poco più di quattro passi, ma sono passi che risvegliano positive sensazioni, che predispongono al sorriso.

Biciterapia, e chissà mai quali sensazioni da sballo mi offrirebbero Speci e GG se solo avessi il coraggio di farle scendere dall’armadione! Brutta bestia l’Apatia.

Come scritto poc’anzi un mare di cliiick!, cosa che succede quando i passaggi sono 3 o 4. Non fidandomi di Mersì, ci do dentro come un matto, per poi lavorare come due. So per esperienza, però, la gioia che mi attende dopo tanta attesa, quando l’Eletta sarà finalmente nelle mie mani. Allora il peso, il pizzosissimo pendolo che dal collo sbatacchia sul petto e il salasso subito mi appariranno cose benedette…

 

 

 

San Maurizio           29 – 05 – 2011

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Ho tante di quelle piccole e grandi rogne che mollerei tutto per andare a passare da eremita qualche giorno in montagna. L’ultima riguarda Poppolina. Sia pur a malincuore vorrei venderla per sostituirla con Inquietudine (un Westfalia T3, camperino minimale), ma qualche giorno fa, tagliando l’erba, un sasso è stato agganciato e scagliato contro un vetro della rude fanciulla giapponese, vetro che ovviamente ha fatto patacrack! Nessun problema, penso: ho la polizza cristalli. Sbagliato: pare un vetro impossibile da trovare facendo parte del’Hard-top… ed entro questo mese debbo pure portare la Creatura al collaudo!

Questo, e per restare internos, Mersì che continua a farmi girare lo op e la Nikon che prima di settembre-ottobre non partorirà l’Eletta, Podoandando con ancora i video negati e tante altre cose da inserire, Podoandando che abbiamo pensato di traslocare su di un diverso server nella speranza di riaverlo agile (lavoraccio con parecchi punti interrogativi), e... Andrea ilProgrammatore che appare distratto e lontano!…

55 san maurizio 29-5-11 214xpCi aggiungo il giornalino che avete fra le mani, che ormai ritengo pubblicazione che ha fatto il suo tempo. Che vorrei mollare (ma ancora non ci riesco…) e che resta fermo al palo con pagine che si colmano di ragnatele. Per cristiana umanità vi evito tutti i quintali di altre motivazioni esterne.

Insomma, per farla breve: non ho assolutamente voglia di lavorare!

Forse qualche amico se ne è accorto. O forse no: sto seguendo gare nuove. Un modo come un’altro per tentare di risvegliare un encefalogramma dannatamente piatto. Questa settimana, ad esempio, sono stato seriamente in dubbio se o meno andare a Candiolo. Domenica a san Maurizio ho raccolto un deplian racchiudente un invito: “Corri con Samuele”. Un bellissimo ragazzino di 10 anni che circa tre primavere fa ha perso la vita in quello che, ritengo da quanto letto tra le righe, fu un drammatico incidente. Si corre a Mappano una non competitiva di 8,3 km, e lì sarei andato se alla fin fine non avessi temuto di trovarmi di fronte ad una gara con un centinaio di “concorrenti” fra conoscenti del ragazzino e parrocchiani, ovviamente lontanissimi da Podoandando.

55 san maurizio 29-5-11 615xpMi sono perso allargandomi un po’, vero? Ma senza Paracqua mi brucio almeno 20 righe di testo, che aggiunte al vuoto mentale conducono inevitabilmente al deserto su carta. D’altra parte il Ghilead pare ormai diventato un personalissimo blog…

Della gara di san Maurizio che posso dire? Che la giornata è bella, che la passeggiata alla ricerca della parte vecchia da memorizzare con Mersì non è stata approfondita perché desideravo vedere parte del percorso, che alla fin fine ho scelto come sfondo delle foto un muretto che non somiglia per nulla a quello di Alassio e che perciò non mi ha reso felice, che vi sono parecchi partecipanti, tra cui pure due Podistichini. Uno è per me UFO, l’altro invece è il tosto e concentratissimo De Martiis, detto pure Donato. E come ben sapete, se a De Martiis Donato non si guarda in bocca due parole invece le si scambiano assai volentieri. Dalle quali parole, e i risultati cantano, apprendo che piano piano sta riprendendo quota. Molto benissimo assai.

Un giro piccolo di circa un km e mezzo nel paese, un ripassare sul traguardo per uscire poi nella periferia “agreste” per due giri di poco più grandi. La storia dei giri piccoli presenta però fotograficamente parlando dei problemini. Un mare di scatti, ed il pasticcio del traffico che nasce con i doppiaggi. Desiderando la “classifica fotografica finale”, attendo sul percorso l’arrivo per i cliiick! conclusivi, ed è un freddo piatto di fritto misto!

 

 

 

Candiolo    05 – 06 – 2011 (9)

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55 candiolo 178E pensare che potevo esserci!… A Giaveno, intendo, giovedì. Purtroppo mi sono svegliato alle 3 di notte, ho visto che pioveva a dirotto ed ho collegato il tutto alle previsioni del tempo non proprio ottimistiche. Disarmata la sveglia e ritorno al letto… Dico di questo perché a Giaveno ci sarei andato volentieri, mentre invece questa di Candiolo, senza motivazione alcuna, non mi ha mai entusiasmato. Misteri della psiche Somadajana…

A Giaveno, ovviamente, non solo non ha piovuto, ma persino un timido sole si è affacciato alla finestra mentre invece questa mattina… tuoni, fulmini ed acqua a catinelle mi attendono fuori dell’uscio! Mattinata che ha visto sospese alcune gare, tra cui quella di Samuele, ma fortunatamente non Candiolo; alzarmi presto, sfidare le intemperie ed i bla bla di Paracqua per poi ritornare senza nulla nel paniere mi sarebbe spiaciuto.

55 candiolo 233E’ stata comunque una pioggia dispettosa. Mi bagna ben bene nel raggiungere Poppolina, poi si placa e scompare. Si ridesta “con brio” pochi minuti prima della partenza e così mi accompagna sino alla postazione cliiick!-arrivo. Poi lentamente rallenta, senza però cessare mai del tutto, cosa chi mi costringe, non essendo Mersì “tropicalizzata” come invece sarà l’Eletta, a tenere sempre aperto l’ombrellino made in Cina. Terminata che è la gara… stop al discendere dell’acqua!… L’angelo addetto alla distribuzione della pioggia deve aver litigato con l’Angela del cuore!

55 candiolo 555L’anno scorso sono qui stato vittima di una crisi di fame: giramento di testa e sensazioni di ipoglicemia; nella struttura ospedaliera non pare esistere un bar, per cui la consueta sosta mi è preclusa. Questa mattina, memore del fattaccio, ho preso con me due pacchettini di cracker che sono stati la salvezza; appena dopo il via sono già in bambola, netto peggioramento dato che la volta scorsa la crisi era arrivata alla premiazione.

Un bicchiere di the e due fette biscottate ingoiate a fatica non sono purtroppo in grado di reggermi per molto, ma proprio mi è difficile mandar giù qualcosa che sia diverso dall’amato caffèttino. Forse mangiassi meno alla sera…

55 candiolo 667Come da copione la Podistica agguanta il primo scalino del podio assegnato alle squadre più numerose. Forse troverà duro domenica a Ciriè, dove il premio consisterà, ho letto sul volantino, in un: Trofeo città di Ciriè + macchina fotografica digitale.

Anche Ciriè non è nelle preferite, ma neppure la gara di Settimo, che non è più competitiva. Quando conquisterò Inquietudine e mi sarà compagna l’Eletta allungherò il tiro nelle scelte e gradualmente farò mie diverse gare di montagna.

Lo spirito è “inquieto”, vivo la necessità di orizzonti nuovi.

55 candiolo 850Sotto la pioggia ho goduto delle nostre donzelle – quel “nostre” sta ad indicare tutte le fanciulle del Mondo Podismo – che, incuranti della pioggia battente, hanno esposto intrepidamente alle intemperie la bellezza delle proprie capigliature.

Forse nei miei avi vi era qualche Irochese (a volte l’indiano lo faccio benissimo), perché i capelli mi hanno da sempre intrigato moltissimo.

E per chiudere perché non accennare a Mersì? Ha sballato come solito parecchie fotografie, e come solito non poco mi sono imbufalito, ma ritengo che in queste condizioni di lavoro si sia prodotta qua e là in piccoli miracoli.

Chi ha toppato deciso è Somadaj, autore di una infinità di foto storte (cui ho rimediato con un supplemento di duro lavoro). Ma provatevi voi a fotografare, velocemente, con un paracqua in mano ed un polso non ancora in perfetta forma!…

Quanto mi manca una “ragazza ombrello” da moto GP!!!

 

 

 

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straCiriè            12 – 06 – 2011 (10)

Penultima gara di questa prima parte di campionato, che a me viene un po’ scomoda per via del Ghilead. L’ideale era distribuirlo a questa stessa straCiriè, ma ormai me se sto talmente disinteressando che neppure ho guardato il calendario Podistichino onde programmarne l’uscita. E’ ancora da comporre, fotocopiare, fascicolate… e neppure ho deciso per la copertina, da portare in seguito a stampare!

55 straciri 256Ciliegina, poi, vuole che questa ultima sia quella delle Tre Fontane: due giri di un circuito bellissimo, tutto nel verde, che ho percorso e fotografato nella sua prima edizione – o riedizione, venendo dal passato – il 27 giugno 2010. Purtroppo perderò del tempo per dar via il giornalino, per cui un servizio come quello dello scorso anno me lo scordo; addio foto nel verde!…

Inutile piangere sul latte versato, per cui veniamo alla straCiriè.

55 straciri 500Sono questa mattina ospite dell’Arzilla Amiat 4x4, infilato nei panni del navigatore. Ogni via una domanda, un punto interrogativo; ogni rotonda un dramma. Dopo la recente asportazione della prostata Paracqua pare notevolmente peggiorato, tanto che questa mattina si è dapprima perso nel cercare casa mia, poi ha faticato nel riconoscermi. Se già era per lui normale perdersi in un bicchier d’acqua, ora si perde in un ditale. Tanto da condurmi a dubitare lo abbiano privato esclusivamente dell’ingombrante – quando cresce – organo. Detto onestamente questo per dovere professionale, quando mi manca mi manca veramente…

55 straciri 849La giornata è OK malgrado tutte le mie pessimistiche previsioni, previsioni che consigliano zainetto con ombrellino made in Cina e… bottiglietta d’acqua e utilissimi pacchettini di crakers. Portarlo per portarlo tanto vale che si renda utile, vi pare?

La cosa che caratterizza questa gara è, pare, la giravolta annuale del percorso. Non fidandomi del fiuto avvicino giudici e “competenti”. “Da che parte si arriva? Da destra o da sinistra?”.

55 straciri 006La comune risposta è “Destra!”. Come lo scorso anno, quando persi l’arrivo andando verso sinistra, da dove ricordavo si arrivasse. Così mi accodo ai podisti che sfilano – che strano, mi dico – sulla via che dovrebbero invece percorrere nel ritorno a senso inverso. Al primo incrocio con vigile urbano (a volte i volontari non sono ben informati) chiedo delucidazioni. “Ritorno di qui? No no, assolutamente. Ritornano e svoltano laggiù, a quel semaforo”. Così comincio a innervosirmi, tanto più che il volontario posto al semaforo mi dice di no, di lì non arrivano. Arrivano invece dove vi sono i vigili, passando davanti ad un magazzino di legname (volontario che conferma come troppo spesso siano lasciati all’oscuro di tutto).

55 straciri 912Inutile dire che i vigili (sono 2, ed ora avvicino quello non ancora contattato) ripetono il no no di prima; di lì non si ritorna. Ora sono veramente su di giri tanto da pensare di entrare nel primo bar che mi strizza l’occhiolino per fare colazione. Le fotografie? Pazienza, e mai più a Ciriè! Dato che sotto i portici della piazza Partenza-Arrivo vi sono pure dei simpatici bar pasticceria, ritorno sui miei passi e… dove inciampo? Nei 500 metri conclusivi del percorso gara che, ti pare? arriva da sinistra!…

Chiaramente non ho più il tempo di scegliere il punto cliiick! in quanto i primi stanno arrivando, così mi fermo e comincio a scattare.

Di questa mattinata non conservo ricordi particolari, se non quello di Lord Pullano che finalmente riesce a parlarmi della gita Podistichina in montagna. E di Paracqua, che ha scoperto come sia comodo camminare tranquillamente guardandosi intorno senza neppure terminare ultimo la gara. Basta partire un’ora prima… La Podistica? Prima di qua, prima di là, prima di su e prima di giù!

 

 

 

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11° Memorial Rocco Sicari          09 – 06 – 2011

Ciao Rocco,

io ti saluto sempre così… così come fanno tutti quelli che ti hanno voluto bene e te ne vogliono.

Sono ormai 11 anni che alla Pellerina vengono in tantissimi al Memorial Dedicato a te, anche se la pioggia quest’anno non ci ha risparmiato! (come negli anni passati, e va beh!!!).

Comunque tu lo sai, la gara si svolge in ogni caso.

In questa occasione sto scrivendo io al posto di Nino (lo conosci, vero???) per dirti con l’amore di sorella che sei nel mio cuore e nel cuore di tutte quelle persone che ti hanno conosciuto, e lo sarai per sempre. Il tuo essere, la tua giovinezza di uomo bello e pulito erano e saranno la bandiera che con orgoglio ho raccontato come una favola ai miei figli quando erano piccoli, descrivendoti come un bellissimo cavaliere la cui armatura, che brillava nel sole, era il suo cuore leale e buono pronto ad aiutare come poteva chi ne aveva bisogno.

                                                                           Rita Sicari

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Il tempo scorre con la velocità della luce, in quanto il giorno che su queste collinette Rocco ci lasciava a me pare questione di 4, 5 anni al massimo.

Livella ogni cosa il tempo; gli spigoli si smussano, le cime si abbassano, la vita riprende lentamente il sopravvento sul dolore. Ora questo Memorial pare quasi una festa, e forse realmente lo è.

Ci si ritrova per ricordare un amico scomparso nel fiore della vita, ma l’atmosfera è serena, non vi è la stretta al cuore vivissima, lo sgomento che assalì il cuore degli amici nei primissimi anni; personalmente sono sereno e lieto di esser qui accanto a Nino ed i suoi famigliari.

Anche se Nino non sa scegliere il giorno giusto – pure questa sera, come lo scorso anno, pioggia… – a me va bene lo stesso.

                                                                                           Ernesto

 

 

20 marzo 2011 - Maratona di Roma     di Lord Pullano

55 mimmo 3Dopo aver corso a New York e Madrid, mi mancava una gara importante per raggiungere il traguardo della trentesima maratona. Visto che quest’anno si festeggia il 150° anniversario dell’unità d’Italia, ho scelto di partecipare alla maratona della capitale italiana:

Roma.

Ho deciso di partire con un gruppo di amici della Podistica Torino e con due amici dell’ Avis: Giulio Mazzetto e Vincenzo Acella. Abbiamo preso accordi per la partenza e la permanenza a Roma:

- 18 marzo viaggio di andata e 22 giorno di rientro (così da avere qualche ora a disposizione per fare i turisti);

- soggiorno in albergo presso l’hotel Tokyo

- camera condivisa con il mio compagno di squadra Vivirito Gianfranco.

All’arrivo in albergo ci accorgiamo di non essere i soli maratoneti torinesi ad aver scelto quella sistemazione!

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20 marzo: il giorno della gara!

Che dire? Non posso che parlare bene dell’organizzazione, del magnifico percorso, dell’assistenza e del rifornimento.

Ma soprattutto non posso che parlare bene della MIA esperienza in questa gara.

Vi lascio immaginare lo spettacolo di sedicimila maratoneti davanti al maestoso Colosseo, il numeroso pubblico trepidante in attesa della partenza e l’emozione di ascoltare l’inno nazionale cantato a gran voce da tutti i presenti, atleti e spettatori. Poi, alle nove in punto, un colpo di pistola dà il via alla gara.

55 mimmo 5Lo scenario è indescrivibile. La gente è molto calorosa e ci accompagna con un lungo applauso. Non vi nascondo la mia commozione! La cosa più significativa di questa gara è stata non poter fare a meno, durante la corsa, di alzare gli occhi e osservare monumenti, piazze storiche e tutte le meraviglie che solo Roma può offrire. Non mi era mai accaduto prima: non potevo resistere alla tentazione di ammirare le bellezze di questa città!

Tra tutti, però, il momento più emozionante del percorso è stato il passaggio in San Pietro: a colpirmi prima l’imponenza della Basilica e del suo Cupolone e poi la visione della finestra dalla quale si affaccia il Papa. La mia andatura in quel momento si fa più tranquilla, come se attraversando il luogo più sacro al mondo, mi fossero sparite tutte le preoccupazioni. Il rientro nel centro di Roma è con la gente che incita ad andare avanti, malgrado i sampietrini che creano qualche problema ai piedi.

55 mimmo 6La mia corsa procede tra l’Altare della Patria, fontana di Trevi e il Colosseo dove ormai mi aspetto di vedere il fatidico traguardo e pregusto la gioia di mettermi al collo l’ambita medaglia.

Sono molto soddisfatto della mia prestazione: 4 ore, 13 minuti e 17 secondi! Ottavo della mia categoria!

Dedico la mia trentesima maratona alla mia piccola nipotina Serena che il 21 aprile compirà tre anni.

21 marzo: a spasso per la capitale

Il lunedì successivo alla maratona io ed i miei compagni d’avventura ci dedichiamo al turismo. Grazie a Gino, un cugino di Vincenzo, la nostra visita nella città diventa stupenda: infatti, lui è romano e si dimostra un perfetto Cicerone! Tra le molte cose, ci ha mostrato il Granicolo dove c’è il monumento a Garibaldi e a sua moglie Anita (detta “l’Ero-ina”) e Trastevere con il suo sapore antico. A mezzogiorno ci fermiamo a mangiare il una trattoria tipica dove non si può fare a meno di assaggiare un piatto di spaghetti all’ama-triciana, saltimbocca alla romana e un vinello frizzantino fresco che si lascia bere come l’acqua fresca. Il nostro tour prosegue davanti a piazza del Campidoglio, all’Altare della Patria, i fori imperiali, l’arco di Costantino e il Colosseo. Ci fermiamo a scattare qualche foto e poi rientriamo in albergo.

55 mimmo 4Che persona squisita Gino! Non solo ci ha accompagnato nella nostra visita per la città, ma già precedentemente ci era venuto a prendere all’aeroporto!

 

22 marzo: ritorno a Torino

Martedì mattina abbiamo ancora un po’ di tempo per visitare la chiesa di Santa Maria Maggiore, la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Infine ci rilassiamo con una passeggiata in via Veneto, dove ammiriamo l’eleganza dei grandi negozi.

Subito dopo, facciamo tappa in albergo per recuperare le nostre cose e poi ci rechiamo in aeroporto per imbarcarci.

Che esperienza fantastica!

Ora un po’ di ringraziamenti…

Ringrazio:

- tutti gli atleti della Podistica Torino che hanno avuto nei miei riguardi elogi ed apprezzamenti, ed in particolare il presidente Giancarlo Roatta;

- i molti compagni di squadra che, sotto la regia di Enzo Pinto e Barbara Casetta, mi hanno organizzato e dedicato una serata in pizzeria con tanto di torta a sorpresa (mi hanno commosso!);

- Barbara, Teresa e Bruno Casetta; Teresa della Valle e Flavio Gariglio; Aldo Ricomagno, Gianfranco Vivirito, Andronico Gil, Ferruccio Benozzo ed Enzo Pinto;

  • mia moglie Franca che mi deve sopportare prima, durante e dopo le mie imprese! 

 

 

   Val d’Aosta, 24 luglio 2010.

Gita della famiglia Burzio al Rifugio Barbustel

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Partenza : 1760 mt. circa.
Arrivo : 2200 mt.
Quota massima : 2309 mt.
Dislivello in salita 550 mt. circa
Dislivello in discesa 100 mt. circa

     Questa piacevole gita è consigliabile alle famiglie, in quanto il dislivello è contenuto ed il sentiero ben segnalato, e a metà strada si trova una baita ristrutturata adibita a ristoro. Il percorso è immerso nello splendido Parco del Monte Avic in Valle d’Aosta.

55 dscn5029Per raggiungere il posto di partenza per l’escursione, si deve uscire dall’autostrada (Torino - Aosta) a Pont Saint Martin e prendere la strada statale 26 per Champorcher. Subito dopo l’abitato di Champorcher si gira a destra per il lago Miserin ed i villaggi di Grand e Petit Mont Blanc.

Si lascia l’auto nel parcheggio dove inizia il sentiero per il Rifugio Barbustel e il Colle del Lago Bianco.

Dal parcheggio si prende la mulattiera che inizia a salire a tornanti nel bosco, l’inizio è abbastanza ripido ma di breve durata. Si segue poi il sentiero che costeggia il torrente Muffè.

Si arriva infine ad un cancelletto di legno messo apposta per poter permettere il transito degli escursionisti ed impedire ai manzi di uscire senza essere controllati dai pastori. Si ricorda che il cancello va sempre rinchiuso dopo il passaggio degli escursionisti.

55 dscn5035Dalla macchina in circa un’ora io, mia moglie Patrizia e mia figlia Silvia abbiamo poi raggiunto il Lago Muffè, dove un’accogliente Baita ristoro ci accoglieva. Dopo la pausa ristoratrice, siamo ripartiti per il Colle del lago Bianco ed il Rifugio Barbustel, in circa ½ ora raggiungevamo il Colle.

Dal Colle la vista cambia completamente e le praterie lasciano il posto alle macchie di larici e di pini uncinati.

Dal Colle in circa 15-20 minuti di comoda discesa siamo arrivati al rifugio, dove noi abbiamo pernottato per la notte; in tal modo il giorno dopo prima del ritorno abbiamo fatto un giro nella zona piena di Laghi e di pini.

Tale posto somiglia molto ad un angolo di Canada ed è consigliabile un visita dei suoi innumerevoli Laghi che si raggiungono in poco tempo dal Rifugio Barbustel.

                                        Carlo Burzio

 

 

Idee?? Dove siete?…     di Nino Sicari

E’ finito il campionato podistico ed è iniziato il nuovo. Somadaj si aspetta nuovi articoli, ed io sono qui, senza idee, a cercare ispirazioni. Motivi per scrivere ve ne sono molti: il degrado della politica, le ribellioni dalle oppressioni dei dittatori del nord Africa, eccetera. Ma il Ghilead è apolitico ed è giusto lasciare questi problemi fuori.

E la mia testa rimane vuota, senza idee…

Si, senza idee… Certo, le parole non mi mancherebbero per dare corso alle idee, però senza parole anche le idee migliori non prendono il volo.

Forse sarà il periodo dove parte della società sembra non avere riferimenti, e probabilmente io sono parte di essa.

In genere quando non ho idee gioco con le parole, le parole riempiono il vuoto e danno un suono alla fantasia. Fantasia e parole possono creare argomenti sia logici che irreali.

La vita, spesso, ci trasporta attraverso la sua cruda logica, quindi… quando fantasia e irrealtà occupano l’assenza delle idee quotidiane ci permettono a volte di tornare bambini o di pensare per astratto.

In questo momento di vuoto mentale ho scritto un… articolo??? Sul vuoto… e… sul nulla. La cosa mi fa sorridere perché ho dato corpo al niente attraverso l’emissione di parole. Non importa se questo discorso ha senso, ma se siete arrivati a leggere sin qui, vuol dire che vi ho incuriositi.

Spero che, dopo questa lettura, la vostra mente sia per un momento più leggera, senza il peso delle preoccupazioni del quotidiano, e con un sorriso.

 
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